Posts written by recumbent

view post Posted: 11/4/2024, 08:17     +1Streamliner 20" - Autocostruzione
Marco Ruga

Lavoro ciclopico! ... e certo che interessa essere aggiornati e, soprattutto, informati sulla realizzazione di uno streamliner.


@ tutti

Personalmente considero interessantissimo questo argomento per i seguenti motivi:
- mostra che con passione e costanza si possono ottenere interessantissimi risultati
- che vale la pena "mettersi in gioco" continuamente e che questo rappresenta uno degli ingredienti fondamentali per divertirsi con i nostri mezzi umano-propulsi
- che in questo percorso verso il desiderato obbiettivo possono esserci degli intoppi, ma che fanno parte dello sviluppo di ogni cosa che può considerarsi "experimental"

Poi ci possono essere approcci diversi ...
E sottolineo questo perché sarebbe sbagliato pensare che ne esista uno solo e che chiunque possa ottenere risultati eccellenti semplicemente "acrocchiando" un paio di ruote con altri componenti.

Quello di Marco ha molto dell'ARTISTA.
Avete mai visto un suo disegno? Ha "tutto in testa" e quello che realizza lo deve toccare con mano.
Lui è "oltre" rispetto alla progettazione classica o virtuale.
La sua è una progettazione "fisica": deve avere gli oggetti fisici in mano in modo da poterli disporre in posizione relativa tra loro e poi realizzare il resto al contorno.
Certo è anomalo per un laureato in ingegneria. Ma forse è il Mr. Hyde della situazione, che esce allo scoperto solo nel suo laboratorio ciclistico, lasciando che il dottor Jekyll vada tutti i giorni al lavoro nella mega azienda a praticare la professione in modo canonico.
Ma ATTENZIONE: anche il Mr. Hyde ha dei solidi fondamenti di ingegneria!!! E questo fa la differenza tra un "acrocchio" ed un risultato finale di indubbia valenza. Meditate gente, meditate.


Certo che un po' di progettazione a tavolino, prima di partire in quarta, potrebbe evitare alcuni incidenti di percorso. O no?
Ma anche nell'industria si possono trovare approcci diametralmente opposti, figli di scuole di pensiero diametralmente opposte. Soprattutto quando ci si muove in ambito "experimental".
Tra chi sostiene che sia inutile ricercare la perfezione a tavolino, in quanto impossibile (... al punto di considerarla una totale perdita di tempo) e chi sostiene che invece una attenta analisi del progetto virtuale permette di valutare in anticipo possibili alternative e potenziali inconvenienti (accettando di allungare la fase progettuale, favorendo di contro una fase costruttiva quasi priva di sorprese e conseguentemente veloce) ... ci sono infinite sfumature ...

Nel corso della mia carriera professionale sono passato dalla progettazione di prodotti (basata anche su attente procedure mirate a minimizzare il rischio di fallimento, con in mezzo tutta l'evoluzione della progettazione virtuale degli ultimi 30+ anni: dal tecnigrafo + regolo calcolatore al generative design) all'innovazione con approccio "skunk works" (molto dinamica e reattiva, grazie ad una organizzazione essenziale ed apparentemente destrutturata ed a persone altamente motiviate e qualificate).
Inevitabile che con queste esperienze (che mi sono rimaste appiccicate addosso) anche la realizzazione di una nuova bici, strumento musicale, ... per me non possono prescindere da una attenta fase "a tavolino".
Ma, come scrivevo sopra, ci possono essere approcci diversi ;)

GO Marco GO!
view post Posted: 8/4/2024, 17:48     Streamliner 20" - Autocostruzione
Credo che dovresti tenere la "solita HTH" come piano B.

La soluzione di aumentare anche solo la ruota posteriore mi sembra la più ragionevole, ma devi scegliere una dimensione che permetta di trovare pneumatici racing.

Il piano A a questo punto non può che essere quello di partecipare con lo streamliner, mettendo in conto che la prima partecipazione sarà forzatamente un po' un collaudo ... ed il risultato che verrà (qualunque esso sia) sarà tutta esperienza. Stai iniziando un percorso di tanti mondiali in streamliner ... perché penso che questi mezzi diventino velocemente una droga ...

La difficoltà che vedo ora non è solo nella messa a punto (per la quale hai abbastanza tempo, considerando i tuoi tempi di reazione), ma soprattutto nell'impratichirsi nella guida del mezzo. Gattico è un anello in cui giri da solo, mentre qualsiasi circuito avrà caratteristiche varie (curve a dx e sx, raggi di curvatura variabili, ...) e soprattutto ti vedrà pedalare in condizioni di limitata visibilità insieme ad altri.
Escludendo di pedalare in strade aperte al traffico, dovresti trovare il modo di trovare un percorso chiuso con caratteristiche tali da permetterti di prendere confidenza del mezzo.
Il tracciato in cui avevi pedalato con quelli di GCN sarebbe forse l'ideale ...

Io inizio a fare il tifo per te, scommettendo sul fatto che sarai in pochi anni il nuovo Steven Slade.


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Curiosità: che accorgimenti hai immaginato per evitare, nel caso sfortunato di caduta, che frammenti di carenatura possano ferirti?
Il Beano è realizzato in honeycomb kevlar-carbonio e la carena è praticamente portante; nel tuo caso la carena è un sottile guscio di carbonio.
view post Posted: 6/4/2024, 18:50     +1La mia QOM (Queen Of the Mountain) - Parenti più o meno prossimi
bike71

A fine mese avrò 64 anni.
Il motorino può attendere!
Per adesso vado "muscolare" e mi diverto così 😜

Una moto vera non mi dispiacerebbe, ma la userei poco... Quindi pedalo!

PS:non è questione di essere "puri", condivido le e-bike per continuare a pedalare quando non ci si riesce più.
view post Posted: 4/4/2024, 15:40     Vi presento la Losna Alpha Bipa - Recensioni
Che fine ha fatto la mia LOSNA Alpha?

Intorno al 2010 vendetti la bici in modalità "muscolare", poi - come spiegato in questo post - venne elettrificata.
Chissà se è ancora utilizzata da "proprimi". Lo era nel 2016 come si evince dal seguente filmato (e probabilmente ancora nel 2017):



Ecco una immagine "rubata" dal filmato:

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Sarebbe bello avere un riscontro dall'attuale proprietario ;)
view post Posted: 4/4/2024, 15:33     Flevoracer - Recensioni
Che fine ha fatto la mia Flevoracer?

Intorno al 2009 vendetti la bici "non completa".
La bici passò probabilmente ad un'altra persona dopo l'acquirente originale ... ed ora, credo, sia di "Posit-ivo69", almeno da quello che si deduce da questo video relativo alla "Pedalata reclinata - Festa della primavera in fiore - Traversara di Bagnacavallo":



Ecco una immagine "rubata" dal filmato:

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Sarebbe bello avere un riscontro dall'attuale proprietario ;)
view post Posted: 29/3/2024, 16:07     +1La mia QOM (Queen Of the Mountain) - Parenti più o meno prossimi
Sto proseguendo a mettere a punto il "nuovo giocattolo" sulla base delle mie esigenze e delle mie idee a riguardo di una BDC non esasperata da utilizzare prevalentemente in territorio alpino.

Questa volta ho puntato sulla combinata "scarpe + attacchi + pedali".

Da quando pedalo sulla MyRev ho iniziato ad utilizzare scarpini "per bici da corsa stradali"; per intenderci: quelli con i classici attacchi triangolari Look.
In generale, quando si pedala, la soluzione è ottima ... ma se si devono fare pochi metri camminando, ecco che ci si trasforma in instabili papere, sempre correndo il rischio di scivolare.
E poi gli attacchi e le suole degli scarpini, non essendo fatti per camminarci sopra, si consumano per abrasione con il fondo su cui si cammina.

Situazione tollerabile, visto che prevalentemente su di una bici da strada si pedala e non si cammina.

Ma se prevedete di fermarvi e fare 2 passi per una foto, una puntatina al bar, ... o di avere la possibilità di scendere a spingere se la salita si facesse mai impossibile ... ecco che le scarpe da MTB (dotate di suola che va a contatto con il pavimento, mentre l'attacco è nascosto) possono essere decisamente meglio. E poi oggi il mondo gravel ha portato a presentare scarpe "tipo MTB" ma non esasperate per un uso particolarmente pesante su fondi sterrati ed accidentati.

Ci sono altri vantaggi / svantaggi per una o l'altra scelta, ma nel mio caso il requisito era poter camminare senza il rischio di schiantarsi a terra ... e questo lo garantiscono solo le scarpe con suola adatta a camminarci sopra ed attacchi SPD. E' ovviamente una scelta personale.



Avevo dei pedali SPD per uso su bici da strada (ma ho visto che ne esistono ancora parecchi) e così li ho sostituiti ai Look precedentemente montati:

jpg

Il posizionamento delle tacchette SPD ha cercato di copiare la posizione dell'asse di rotazione dei pedali da strada:

jpg

Ed il gioco è fatto!

jpg

Nota sui pesi:
- scarpa + attacco + pedale "strada" = 818 grammi
- scarpa + attacco + pedale "MTB " = 930 grammi
--> 112 grammi in più ...


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P.S.: riporto queste info perché ritengo possano essere utili anche per il mondo reclinato; in effetti, quando tornerò ad un uso intenso della MyRev, dovrò dotarmi di pedali SPD anche per lei ^_^

Edited by recumbent - 29/3/2024, 19:49
view post Posted: 28/3/2024, 09:19     Pedalare in coppia aumenta la sicurezza? - Argomenti Generali
Riporto integralmente il post di Omar Di Felice apparso su Linkedin:

"Ieri questa foto (girata dall’amico-ciclista Fabio Celeghin) ha sollevato la domanda:
“PERCHÉ PEDALARE IN COPPIA AUMENTA LA SICUREZZA?”
Partiamo da un dato: la maggior parte degli investimenti, soprattutto quelli mortali, sono a danno di CICLISTI SINGOLI (no coppie/gruppi).
In UK è già inserito nel codice della strada l’obbligo di procedere in coppia se si pedala in compagnia. Si deve favorire il sorpasso, sfilando, laddove le condizioni lo consentano. Notate la differenza? Siamo noi ciclisti a decidere quando sfilare se ci sono le condizioni di sicurezza per noi in primis (e non l’ automobilista, chiuso “al sicuro”).
Nel resto d’Europa l’inserimento è previsto, a seconda del Paese, nelle prossime modifiche.
Ma perché pedalare in coppia è piu sicuro? Basta vedere la grafica:
- Si occupa meno spazio e un automobilista dovrà superare un “convoglio” più corto.
- Si può stare di fianco ad eventuali persone meno esperte/bambini, tenendoli al sicuro.
In ultimo notate la componente “DIALOGO”. non viene demonizzato chi parla mentre è in bici: perché mai dovrebbe esserlo visto che in qualunque mezzo a motore è possibile dialogare con i nostri passeggeri?
Come vedete il problema è solamente culturale e di “accettazione” che chi procede in bicicletta non solo non sia “diverso” da chi è in auto ma anzi, essendo maggiormente scoperto gode di diritti MAGGIORI.
Il ciclista NON DEVE procedere schiacciato sul margine della strada ma anzi, occuparne una porzione che consenta di essere visibile.
Mai procedere sul margine estremo della carreggiata: così facendo si mette a rischio in primis la propria sicurezza (considerando anche il livello penoso delle nostre strade, a maggior ragione).
Ricordiamoci che in tutto il resto d’Europa e del mondo civile, l’onere della difesa e della sicurezza in strada è PROPORZIONALE alla grandezza del mezzo che si guida e non il contrario.
Ergo: quando guido un’automobile sarò io in primis a dovermi preoccupare di chi è più debole di me e agire, in primis, per la SUA sicurezza.
Dal Pianeta Civiltà è tutto. Linea al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture"




Voi cosa ne pensate?

Da ciclista (che peraltro è stato tamponato da una automobile pedalando da solo a bordo strada) non posso che essere d'accordo su come gli automobilisti dovrebbero comportarsi nei confronti di noi "fruitori più vulnerabili" della strada ... ma, purtroppo, non è che regolamentare la possibilità (se non addirittura l'obbligo) di viaggiare accoppiati comporti necessariamente che gli automobilisti indisciplinati si comportino "bene" ... quindi se si incontra chi per forza deve sorpassare facendo una "rasetta", ecco che il pedalare accoppiati aumenta il rischio!

Da automobilista non posso che avere ben presente le situazioni in cui ciclisti accoppiati occupano la carreggiata in modo eccessivo, rendendo il sorpasso a debita distanza praticamente impossibile; sulle strade in salita poi la bassa velocità dei ciclisti rende la situazione ancora più critica.
Certo che in presenza di gruppi di ciclisti particolarmente numerosi, il tratto in sorpasso si accorcerebbe (alla metà) ... ma valgono le stesse considerazioni quando i ciclisti sono solo 2?

Infine: mi risulta sempre urticante l'atteggiamento di chi considera il nostro Paese come una sorta di Terzo Mondo a prescindere.

Da una semplice ricerca nel web, ho trovato questo documento a cura del "European Road Safety Observatory" di cui riporto l'immagine seguente:

jpg

Considerando come parametro di confronto il "numero di ciclisti morti per milione di abitanti" dei singoli Stati, sembrerebbe che non siamo messi così male.
Certo dipende da quanti "ciclisti per milione" ci sono nelle singole nazioni ...

Se avete un po' di tempo e curiosità. il documento del "European Road Safety Observatory" è veramente interessante.
Ad esempio: statistiche in base al genere, all'età, ai giorni della settimana ed all'ora ...
Insomma, potreste scoprire che se siete maschi, oltre i 60, pedalanti in giorni feriali e su strade asfaltate ... siete proprio dei potenziali suicidi!
E che l'Italia non è messa peggio di altri Paesi Europei.

A voi!
view post Posted: 27/3/2024, 17:07     Streamliner 20" - Autocostruzione
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Ma hai la testa così in alto quando sei seduto, da riuscire a guardare fuori?!?
view post Posted: 25/3/2024, 08:33     Streamliner 20" - Autocostruzione
Pertinenti i primi 4 minuti di recap e poi dal tempo 20:00 in poi.
Il resto non è un po' off-topic? ... poi, partendo dalle bici e proseguendo attraverso le altre "passioni", sicuramente c'è un fil-rouge che le lega, ma ...

Comunque: qui lo dico e qui lo affermo, questa è più pericolosa! [cit]

Facci sognare con le prossime prove a Gattico ;)
view post Posted: 19/3/2024, 17:09     +3La mia QOM (Queen Of the Mountain) - Parenti più o meno prossimi
Aggiornamento dopo 4 uscite con la BDC presentata in questo post.

Premessa: quest'anno sono riuscito ad essere abbastanza costante negli allenamenti indoor sui rulli.
2÷3 ore a settimana suddivise in 2 sessioni non sono un allenamento da assatanato, ma qualche risultato lo hanno ottenuto.
Non avendo ne misuratore di potenza, ne abbonamenti a piattaforme come ZWIFT, mi sono "appoggiato" ai workout di GCN sia per il riscaldamento che per il "lavoro" vero e proprio.
Ovviamente il livello di sforzo è stato proporzionale alle mie sensazioni ed alla frequenza cardiaca.
Stando ai miglioramenti tangibili pedalando secondo le indicazioni dei vari workout, a qualcosa è servito.

Arrivo quindi ad inaugurare la stagione ciclistica outdoor con un minimo di "base"; ecco perché le prime uscite hanno già incluso tratti in salita con pendenze significative.

La sintesi dell'esperienza in BDC è la seguente:
- in salita vado più veloce con la BDC
- grazie ai rapporti montati (30-46 & 11/40), riesco a tenere cadenze agili anche su pendenze a 2 cifre
- pedalo praticamente sempre seduto; il fuori sella non è una tecnica che al momento mi trova particolarmente capace ... proverò a migliorarla, sapendo che è da utilizzare solo in casi particolari ...
- in discesa un po' "tecnica" vado più veloce in BDC credo perché riesco a spostare il corpo ed in caso di manto stradale non decente riesco a stare sui pedali, ammortizzando le imperfezioni
- in discesa "normale" la reclinata va più veloce
- in "piana" la reclinata è più veloce; in BDC posso mantenere medie decenti, ma a fronte di un maggiore sforzo
- anche se la BDC in questione ha un posizionamento in sella non esasperato e comodo (nessun dolore alla fine del giro); la reclinata è comunque decisamente più comoda
- in BDC la visibilità in avanti è decisamente limitata; la reclinata è un "cinemascope" che mi manca veramente molto (forse il vero ed unico rimpianto!)

Ovviamente questo vale per "me stesso medesimo" ... e quando parlo di prestazioni mi riferisco alle mie prestazioni (decisamente scarse).
Complice anche un effetto "giochino nuovo", oltre che all'allenamento indoor, nei percorsi fatti sono riuscito sempre a battere i miei "personal record" evidenziati da Strava ed a tenere potenze medie (calcolate) maggiori di quelle passate.

Detto tutto questo:
- sono felice dei risultati ottenuti (direi "orgoglione")
- le scelte tecniche hanno confermato la loro validità, anche sulla BDC (la MyRev già recepisce un settaggio analogo)
- non ho nessuna intenzione di abbandonare le reclinate, anche se al momento faccio leva sugli stimoli conseguente al "giocattolo nuovo"
- non ho tempo per fare confronti più pseudo-scientifici ... mi diverto a pedalare ... ora in BDC ... in un altro momento, in reclinata

Al prossimo aggiornamento.
view post Posted: 18/3/2024, 21:03     Streamliner 20" - Autocostruzione
A che spessore sei arrivato?
Bel lavoro considerando che si è trattato di un "taglia & cuci" da un progetto precedente :b:
view post Posted: 16/3/2024, 20:49     +1Garmin Edge 510 - riparazione tasti - Argomenti Generali
La longevità di questo Garmin Edge 510 è diventata una questione di principio: perché acquistare un nuovo ciclo-computer quando è possibile prolungarne la vita?!?

Dopo una stagione di onorato servizio, ecco presentarsi un altro malfunzionamento.
Improvvisamente non si accende più ... eppure, se messo in carica, si accende ... fino a quando è collegato al carica-batteria ... poi "muore" immediatamente quando lo scollego ...
La diagnosi sembra essere solo una: la batteria è "andata".

Questi aggeggi con batteria integrata possono intimorire nel caso in cui la si debba sostituire, ma con un po' di pazienza si può fare.
E questo è l'argomento di questo post che prosegue sulla discussione già avviata in precedenza.

Qui viene spiegato l'intervento:



E qui ho trovato la batteria che mi serviva: LINK

Aggiungo ai 32,00€ spesi per i tasti altri 13,90€ per la nuova batteria --> 45,90€ in totale spesi fino ad ora.
Tanto? Poco?
Per un ciclo-computer equivalente dovrei spendere 300÷400 €. Per il momento credo che sia valsa la pena ;)
view post Posted: 13/3/2024, 20:41     +1Non si vive di sole recumbent - parte 2 - Off-Topic
CITAZIONE (Rahab @ 13/3/2024, 10:12) 
Ma, timbro a parte, c'è molta differenza tra bonghi e cajon in termini di possibilità espressive?

Premesso che non sono un esperto, ma, non fosse altro che per il fatto che all'interno di un cajon c'è un "meccanismo a rullante", credo che il cajon si avvicini più a una batteria tradizionale che non i bonghi.
Poi dipende dal brano in cui vengono inseriti e/o dalla capacità del musicista, ovviamente.




Per approfondire le varie soluzioni dell'interno di un cajon: www.cajonsmadein.com/cajon-constru...de-a-cajon.html

E poi, giusto per non farsi mancare nulla, ecco uno strumento "combinato:



Comunque: la PocketDrum è la soluzione più interessante, meno ingombrante e più vicina ad una vera batteria ... e non costa poi così cara ...
view post Posted: 12/3/2024, 19:41     Fisico e recumbent - Argomenti Generali
Beh, se si pesa 100+ kg, una bici da 15 o 20 kg non fa una gran differenza (~3,5%). Ancora di più se non si vanno a cercare salite troppo impegnative.
Tutto va contestualizzato. 😉
view post Posted: 12/3/2024, 11:31     MP2-lr - Autocostruzione
CITAZIONE (bike71 @ 12/3/2024, 10:29) 
... cut ...
Il mio dubbio è che un perno in alluminio inserito in una sede in alluminio si rischia il grippaggio...mi è già successo!
... cut ...
Ciao

Il dubbio è legittimo. Il termine tecnico comunemente usato (ed abusato) è "fretting".
Nella mia carriera professionale ho visto casi in cui i due elementi si erano praticamente incollati, impedendone lo smontaggio! Ma è una situazione a volte inevitabile che avevamo imparato a gestire, riducendo drasticamente il rischio di situazioni "catastrofiche".

Ci sono alcuni accorgimenti che limitano il rischio di situazioni irreversibili o quasi:
- avere una rugosità delle superfici a contatto molto bassa; superfici lisce presentano meno "creste" a contatto, limitando di fatto una prima usura superficiale con conseguente produzione di polvere metallica finissima che poi tende ad incollare l'accoppiamento; se puoi, usa una alesatore per il foro e non solo una punta da trapano ...
- avere una tolleranza tra il perno ed il foro che permetta un accoppiamento "libero, ma non troppo" per evitare forzature iniziali all'inserimento, ma anche eccessivi giochi
- ingrassare l'accoppiamento tra perno e foro in modo tale da ridurre l'attrito tra le superfici; si deve trovare un lubrificante in grado di resistere ad elevate pressioni superficiali e con buona adesività come ad esempio quello utilizzato in alcuni cuscinetti "lubrificati a vita"
- smontare, pulire e ri-lubrificare il tutto periodicamente in modo da interrompere il processo di fretting (nelle nostre bici si può fare in molti accoppiamenti ... su macchinari industriali decisamente meno)
- utilizzare foro e perno di materiali diversi o con trattamenti superficiali particolari ... cosa abbastanza improponibile ai comuni mortali nel caso in discussione
Io ho utilizzato i primi 4 accorgimenti senza mai avere problemi ... vedi tu. Di certo eviterei materiali diversi; se puoi anodizzare il perno, male non fa ... ma attenzione alla tolleranza perché anche l'anodizzazione ha il suo spessore ...

Infine, è sempre meglio creare i presupposti per un "piano B": come semplificarsi la vita se ci si trovasse in condizione di dover smontare il tutto quando ormai è troppo tardi?
Nel caso specifico suggerirei di filettare il foro del perno per un paio di centimetri nel lato verso l'esterno, questo per predisporre l'eventuale uso di un estrattore a mazza battente.
Se guardi la 3^ foto della mia LOSNA Beta, noterai che il perno in alluminio ha un foro filettato (che non è il proseguimento del foro filettato in cui si avvita l'attacco rapido).

martello-per-estrattore-cuscinetti-a-mazza-battente


Un altro punto critico è l'abbinamento tra il tubo dell'assale ed il "tappo":
- il solo incollaggio potrebbe risultare insufficiente
- incollare l'alluminio - in generale - è una potenziale rogna: se la superficie non è anodizzata, si ossida velocemente con il rischio che la colla aggrappi sull'ossido e non sulla superficie "vera" del pezzo (trovi in rete alcuni escamotage per ridurre questo rischio)
- la teoria dice di non incollare l'alluminio ed il carbonio a diretto contatto perché potrebbe generarsi una corrosione conseguente a "fenomeni galvanici" ... devo dire che a me non è mai capitato, forse perché non vado in bici quando piove e/o perché la colla epossidica tra i materiali è di fatto un isolante ...
- io ho sempre preferito "mettere cintura & bretelle" (dopo aver "stappato" un sostegno posteriore del sedile di una reclinata): incollaggio + 3 viti disposte radialmente a 120° ... se l'incollaggio cede, le viti provano a tenere tutto ancora insieme


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Camber:
- non sono un esperto, quindi prendi con le molle quanto segue
- considerando che non cerchi un mezzo estremo iper-sportivo e veloce ... perché cercarsi delle grane?!?! --> assale dritto e ruote a 90° ... poi un minimo di flessione dell'assale dovuta alla gravità porterà ad un minimo "camber naturale" :P

A te!
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