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Riprendiamo la discussione per parlare un po' dell'attore principale dello sport e cioè del muscolo scheletrico e della suo fisiologia.
Bisogna infatti, ed aggiungo purtroppo, acquisire qualche nozione sul suo funzionamento per capire il concetto di soglia, sul quale c'eravamo lasciati "appena un anno fa" , e come debba essere regolato il proprio allenamento. Ho detto "purtroppo" perché la storia è lunga ed ho paura di perdervi per strada per stanchezza o per troppi tecnicismi. Tralascio subito, per ovvi motivi di brevità, la descrizione del muscolo per passare subito a dire che la sola fonte energetica che esso è capace di utilizzare per la propria contrazione, è la scissione di un acido dal nome terribile che per semplicità abbreviamo in ATP (acido adenosintrifosforico). Quest'acido, per dare l'energia necessaria al muscolo, perde un radicale fosforico dei tre posseduti e diventa una altro acido, che definiamo, sempre per semplicità, ADP. Nel muscolo, l'ATP è presente in quantità minima e si esaurirebbe subito se una volta divenuto ADP non ricevesse nuovamente il radicale perso. Ci sono due sostanze nel muscolo che possono risintetizzare l'ATP: la fosfocreatina, che abbreviamo in CP ed il GLICOGENO. La CP è a sua volta pochissima e, quando usata in un meccanismo che si definisce ANAEROBICO ALATTACIDO, dura pochi secondi. E' un meccanismo che dà tanta potenza ma dura poco. Antieconomico, quindi. Subentra allora il meccanismo ANAEROBICO LATTACIDO, che risentitizza l'ATP scindendo il GLICOGENO, un combustibile potente presente sia nel muscolo che nel fegato. Anche questo dà molta potenza ma è a sua volta antieconomico perché produce ACIDO LATTICO che ha la caratteristica di intossicare il muscolo al punto da ridurne la forza contrattile e di innestare i dolorosissimi crampi, che non sono altro che contrazioni involontarie. Questo meccanismo non può durare per più d'un minuto, dopodiché deve subentrare un terzo meccanismo, quello che si defisce AEROBICO, che sfrutta per la risintesi dell'ATP, l'ossigenazione dei GRASSI e degli zuccheri, i GLUCIDI, di origine alimentare trasportati dal sangue. A seguito di questa rapida carrellata, dovremmo aver arguito che nelle prove di velocità non più lunghe d'un minuto, valgono i primi due meccanismi, negli altri casi occorre per forza sfruttare il terzo meccanismo. Per dirla in altri termini, i primi due meccanismi sono caratteristici delle prove su pista, mentre il terzo è caratteristico della nostra attività, ed è proprio su questo che vorrei focalizzare. Abbiamo detto che esso sfrutta, per il lavoro muscolare, una miscela di GRASSI e GLUCIDI. In caso di lavoro non intenso la miscela è più ricca di GRASSI, che diminuisce a favore dei GLUCIDI quando lo sforzo aumenta, orientandosi sempre più verso questi ultimi. Fattori che influenzano positivamente questo meccanismo, molto economico, sono la presenza di determinate caratteristiche muscolari, una buona respirazione e circolazione sanguigna, ed una continua disponibilità di GLUCIDI. E' qui che s'innesta il discorso dell'alimentazione che sta nel titolo del topic. In parole povere la nostra resistenza alla distanza si basa sul consumo d'una corretta miscela di GRASSI e GLUCIDI. L'ALLENAMENTO DI LUNGA DURATA, INSEGNA AI MUSCOLI AD USARE UNA MISCELA SEMPRE PIU' RICCA DI GRASSI ED A RISPARMIARE I GLUCIDI. Si può quindi affermare che l'allenamento aumenta la resistenza, perché mentre i grassi nell'organismo sono pressoché inesauribili, lo stesso non può dirsi degli zuccheri. Serve, come spesso si dice, a farci acquisire IL GRAN FONDO. Ci siamo quasi. In qualsiasi disciplina sportiva, esiste una netta relazione fra il lavoro svolto per raggiungere una certa velocità e la frequenza cardiaca. Dato questo fatto ci si è accorti che, ad un determinato punto, in caso di sforzo intenso, la frequenza cardiaca non aumenta più molto all'aumentare della velocità. Questa evenienza è detta "soglia anaerobica", oltre la quale in uno sport come il ciclismo, che è uno sport di fondo, non è consigliabile andare, perché al di là di questa soglia il meccanismo AEROBICO cede il passo a quello ANAEROBICO, già descritti prima, e comincia ad accumularsi nei muscoli l'acido lattico, che abbiamo visto essere così deleterio. Siamo arrivati praticamente a dama! Per ora ci fermiamo qui. Al prossimo giro, che non sia fra un anno , cominceremo a vedere come può essere determinata LA SOGLIA di ciascuno. Parleremo dei metodi puramente empirici così come del TEST CONCONI, che è il metodo usato più pratico, più semplice e diffuso. |