Grazie
bitzo per aver aperto questa discussione.
Avrei voluto farlo da qualche giorno, ma non sapevo che titolo darle e soprattutto volevo trovare il modo da svincolare il tutto dal mio incidente (anche se è un esempio - purtroppo - da tenere in considerazione come riferimento).
Risposta netta al tuo quesito: non credo proprio che serva che andando in bici si produca un rumore continuo!
I mezzi "silenziosi" (es.: auto elettriche) sono pericolosi per gli altri perché non si sentono, ma renderli fittiziamente rumorosi non serve a proteggerli da altri utenti della strada ... serve per proteggere gli altri utenti della strada da loro.
Quindi, se non consideriamo le biciclette (di ogni tipo) pericolose per gli altri utenti della strada (avendo però un campanello che ci renda udibili almeno dai pedoni) ... allora renderle rumorose per auto-proteggersi non serve, visto che i mezzi pericolosi per le biciclette hanno abitacoli abbastanza insonorizzati e le motociclette ed affini sono guidate con un casco che attutisce abbastanza i rumori esterni. Ovviamente a meno di produrre così tanti dB da essere sentiti anche da un sordo
Le biciclette sono l'anello debole tra gli utilizzatori della strada, soprattutto perché non offrono protezioni particolari al ciclista in caso di collisione con altri mezzi.E allora disquisire sulla "sicurezza su strada" delle biciclette dovrebbe tenere in considerazione una serie di accorgimenti e comportamenti che le rendano "meno deboli".
Ho cercato qualcosa in rete a proposito di "sicurezza attiva" e "sicurezza passiva" delle biciclette, ma non ho trovato nulla di illuminante e/o diverso da quanto disquisito in altre discussioni (tra cui l'elenco che ho stilato nel mio post che hai già ricordato -
LINK)
Come potete immaginare, l'incidente che ho subito (tutt'altro che "leggero", soprattutto per i tempi di recupero) mi ha portato a riflettere non poco su "cosa fare di più e meglio" nel momento in cui risalirò in bici ... perché sono arrivato alla ferma decisione che ritornerò a salire in bici, nessun dubbio.
Ho identificato 2 tematiche:
- migliorare la
VISIBILITA'- identificare eventuali
PROTEZIONII miei ragionamenti si focalizzano principalmente sull'
urto da dietro, non tanto perché è la dinamica del mio incidente, ma per le seguenti considerazioni:
- urto davanti:
* è qualcosa che dovremmo essere in grado di vedere immediatamente, provando a reagire di conseguenza
* dovremmo avere qualche spazio di manovra in più
* potrebbe essere colpa nostra (es.: invadere la corsia opposta)
- urto laterale:
* se non veniamo visti e/o considerati da chi dovrebbe vederci di lato ... allora non c'è proprio speranza (questo vale in generale, ma la silhouette laterale è sicuramente maggiore di quella da dietro o da davanti)
Il maggior rischio di un
urto da dietro è anche legato al fatto che l'utilizzo di uno specchietto retrovisore aiuta a restituire una visone di cosa ci accade alle spalle, ma non è risolutivo al 100% perché basta non scrutare dietro di noi per pochi secondi per avere delle spiacevoli sorprese (a me è capitato proprio questo! ... erano appena passate 3 motociclette abbastanza sparate e l'attenzione per un attimo si era distolta dallo specchietto ...).
Concentrandomi quindi sul "posteriore", inizierei osservando alcune fotografie:
- per quanto riguarda la
VISIBILITA':
Questa immagine, in questo contesto, non la utilizzerò per parlare di aerodinamica ...
E' evidente che una low-racer è scarsamente visibile rispetto ad una bici tradizionale o ad un high-racer! E che una reclinata high-racer è praticamente alta come una BDC (questo per rispondere a chi ci etichetta come "quelli con le bici basse" ... "ecco perché non ti vedono!"
)
Questa immagine presa "live" dimostra in modo inequivocabile quanto sopra.
Quindi se non vedono una reclinata high racer, allora non vedrebbero una BDC ... mal comune, mezzo gaudio
- per quanto riguarda le
PROTEZIONI:
Questa immagine evidenzia quanto la seduta reclinata (non troppo sdraiata) esponga le spalle e le braccia; in pratica sono il probabile primo punto di impatto in caso di tamponamento
Questa immagine (già utilizzata) evidenzia che su di una BDC in caso di tamponamento le parti più vulnerabili al primo contatto sono le gambe (bacino, femore), che sono in pratica alla stessa altezza delle spalle di un reclinato. Non saprei dire cosa sia peggio
A questo punto, se avete avuto la pazienza di leggermi fino a qui,
parte il brainstroming su cosa fare.
Per la
visibilità, ecco le mie personali considerazioni:
- escludo la bandierina --> da dietro non si vede
- una bella luce lampeggiante è un must --> ma non è risolutiva, come dimostra la dinamica del mio incidente
- esistono luci posteriori raffinate --> dotate di un radar che intercetta "qualcosa in avvicinamento" e fa partire il lampeggio e contemporaneamente ci avvisa acusticamente --> soluzione valida se abbiamo spazio e tempi di reazione per buttarci nel fosso ... costa un botto, ma credo ne valga la pena; certo che su strada trafficata si arriva ad avere un allarme quasi continuo ... (devo chiedere ad una persona che so ha questo tipo di luce)
- abbigliamento con colori sgargianti
- strisce catarifrangenti posteriori
Per le
protezioni:
- le protezioni commerciali si preoccupano principalmente di ridurre i danni in caso di scivolamento, limitando le fastidiosissime ustioni da strisciata su asfalto
- avevo incontrato un ciclista particolarmente sfigato, che per proteggere le parti del suo corpo già soggette ad incidenti, utilizzava delle protezioni in kevlar fatte ad hoc per lui ... mi sembra però di dovere andare in giro con una armatura
Ho provato ad immaginare delle protezioni laterali simili allo schienale di
questa sedia di design:
Ma, a meno di aggiungere un bel po' di "schiuma" tra il punto di primo impatto e la spalla, temo possa fare poco. Inoltre attenzione a non correre il rischio che schegge di fibra di carbonio ci feriscano!
Magari una bella carenatura posteriore potrebbe assolvere da protezione e creare uno "scivolo" che ci spinga di lato, invece che favorire l'urto diretto
... insomma sono abbastanza dubbioso e scettico
Aggiungo anche che nelle mie ricerche sono incappato in almeno un paio di articoli che paragono l'urto tra due mezzi con un differenziale di velocità di 30 km/h al cadere dal primo piano
... insomma dubito che delle protezioni locali (come quelle degli skaters) possano essere risolutive.
Quanto sopra equivale al mio caso: io salivo a circa 10 km/h, l'auto non andava forte ... ma almeno a 40km/h.
Quindi una protezione non mi avrebbe salvato da una "mazzata" chirurgica al centro dell'omero
Voi che pensate / suggerite?
Sto quasi per arrivare ad una approccio fatalista: "
ci si rende conto che non si può controllare tutto e si accetta serenamente che la vita, a volte, sceglie per noi una direzione diversa da quella che volevamo ..."
Atteggiamento supportato dalla statistica: "
che probabilità c'è che ricapiti a me una cosa simile?!? ... statisticamente dovrebbe essere molto bassa" ... aspettando l'inevitabile, come scrive Marco ...
A voi!
Edited by recumbent - 30/9/2022, 17:27