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view post Posted on 3/2/2021, 09:21     +1   -1
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A giudicare da come mi si consuma il tappetino, la parte più compressa-usurata è quella ovviamente dell'appoggio dei glutei, soprattutto a livello di ossa ischiatiche ma anche della parte bassa del sedile, fino a circa 10-15 cm dalla curva. Però, comunque, anche il resto del sedile è compresso in maniera abbastanza uniforme, fino alla altezza delle spalle. Solo i lati più esterni sono leggermente meno compressi ma, per quanto riguarda la mia esperienza, eviterei di scomporre il sedile in due parti, se questa è l'idea. L'avevo anche provato un sedile simile, che era stato realizzato su una replica della Rev ed era onestamente scomodissimo, si sentivano chiaramente i bordi dei due semigusci di appoggio.
 
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view post Posted on 3/2/2021, 10:25     +1   -1
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CITAZIONE (Marco Ruga @ 3/2/2021, 09:21) 
A giudicare da come mi si consuma il tappetino, la parte più compressa-usurata è quella ovviamente dell'appoggio dei glutei, soprattutto a livello di ossa ischiatiche ma anche della parte bassa del sedile, fino a circa 10-15 cm dalla curva. Però, comunque, anche il resto del sedile è compresso in maniera abbastanza uniforme, fino alla altezza delle spalle. Solo i lati più esterni sono leggermente meno compressi ma, per quanto riguarda la mia esperienza, eviterei di scomporre il sedile in due parti, se questa è l'idea. L'avevo anche provato un sedile simile, che era stato realizzato su una replica della Rev ed era onestamente scomodissimo, si sentivano chiaramente i bordi dei due semigusci di appoggio.

Marco Ruga grazie delle considerazioni

in effetti l'ipotesi era proprio questa: eliminare altro materiale dove non ci si appoggia, sapendo però che non è così banale definire i carichi e le zone "inutili"

comunque, ho provato a fare qualche simulazione eliminando i carichi in una zona centrale, giusto per "vedere l'effetto che fa"

jpg

ecco alcuni risultati, ottenuti in funzione di differenti condizioni al contorno:

1) esagerando con la richiesta di alleggerimento (-97% rispetto al blocco iniziale):

jpg

2) un po' meno riduzione materiale (-95% rispetto al blocco iniziale):

jpg

3) ancora un po' meno riduzione materiale (-90% rispetto al blocco iniziale):

jpg

anch'io nutro qualche perplessità sul fatto che la seduta scomposta in 2 aree possa avere qualche retroscena non piacevole, ma ho voluto provare

magari la tipica apertura centrale per evitare che la spina dorsale punti troppo, ecco quella sì

... to be continued ...
 
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view post Posted on 3/2/2021, 11:08     +1   -1
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Sì, io ho fatto uno scarico circolare con un diametro di circa 5 cm più o meno dove hai messo la line tratteggiata orizzontale, vedi disegno sotto modificato con paint e uno più lungo nella parte più alta. Lo scarico sotto è per quando mi metto in verticale con il busto. Quando insistevo molto in quella posizione, lo sfregamento mi provocava una abrasione alla pelle. Dopo che ho messo lo scarico non ho più avuto problemi.
La parte alta invece è indispensabile se si è un po' magri e la spina dorsale sporge. Una volta inserito quello scarico non ho più avuto problemi di irritazione o abrasione. La fessura però, per quanto mi riguarda, non deve essere troppo larga (5 cm più o meno) e questo infatti lo vedo in quanto il tappetino, che non è forato ma poggia a cavallo della fessura, è abbastanza deformato, cosa che significa che c'è una certa pressione e che quindi serve un certo sostegno. Eviterei di fare uno scarico troppo largo, secondo me si sentirebbe troppo il bordo contro la schiena. Eventualmente potrei provare a prolungare la fessura alta con il foro basso, però non vorrei indebolire troppo il sedile. Per come è ora funziona bene, potrei stare seduto decine di ore senza avere fastidio. Resta il fatto che se insisto tanto e spingo per tanto tempo con il busto in verticale, un minimo di irritazione mi viene ancora, nella parte bassa della schiena ma si tratta di giri di 5-6 ore con tante salite.

jpg
 
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view post Posted on 10/2/2021, 16:09     +1   -1
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torno velocemente sulla tecnica costruttiva del filament winding per condividere un risultato pratico ottenuto su di un supporto pinza freno da bici:



ciò che mi colpisce di più è il confronto tra i risultati ottenuti con il "wowen prepreg" (tessuto pre-imprgnato) ed il TFP (filament winding) :o:

sono 2 tecniche costruttive abbastanza alla portata di auto-costruttore, ma che, a fronte di sapere dove mettere il materiale, portano a risultati finali ben diversi!

... questo mi incoraggia ancora di più nel proseguire nei miei ragionamenti, sperando che prima o poi possano diventare sperimentazione pratica ... :rolleyes:
 
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view post Posted on 17/2/2021, 21:09     +1   -1
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Sandwich chair 1997

fibra di vetro e legno; un altro modo di fare un simil-sandwich o un simil-honeycomb :b:








 
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view post Posted on 18/2/2021, 10:24     +1   -1

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mettendo dei riforzi sui latidarebbe quella rigidità utile. Così com'è sarebbe un po' troppo elastico credo.
 
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view post Posted on 18/2/2021, 12:47     +1   -1
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CITAZIONE (bitzo @ 18/2/2021, 10:24) 
mettendo dei riforzi sui latidarebbe quella rigidità utile. Così com'è sarebbe un po' troppo elastico credo.

in realtà no perché le 2 pelli esterne sono impossibilitate a scorrere più di tanto proprio perché sono collegate tra loro da tutte quelle traversine

comunque in un sedile per reclinata ci sarebbero poi le 2 ordinate reticolari posizionate longitudinalmente, che servono per collegare il sedile al telaio (zona "seduta") ed al carro posteriore (zona "schienale")

ho postato queste immagini per mostrare un altro modo di posizionare "a distanza" 2 superfici strutturali, riducendo al minimo il materiale tra loro
 
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view post Posted on 25/2/2021, 18:02     +1   -1

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è moltissimo tempo che non scrivo (ma leggo sempre...).

la mia anziana flevo fiftyfifty ha un sedile in vetroresina che si è delaminato; un bozzo si è generato sul lato sx, smontandolo ho scoperto che una parte del sedile ha dentro dell'acqua trafilata da qualche fessura. La prima idea era quella di aprire ulteriormente la delaminazione e siringare con un po' di resina, la seconda era l'autocostruzione da zero.

mi piace il legno e ho costruito alcuni kayak con questo nobile materiale, per praticità e semplicità realizzativa mi stavo buttando sulla costruzione del sedile con le due traverse longitudinali collegate da pioli, simile a quello del link e già postato numerose volte come esempio di facilità realizzativa.

www.velomo.eu/download/HiBone_montage.pdf

successivamente, sono stato folgorato dalle immagini della sedia sandwich. quindi con un po' di scarti mi sono adoperato a torturare un foglio di compensato di okumè da 4 mm che ho iniziato a curvare nella zona sacrale, per ora la zona scapolare è ancora rettilinea e da inarcare.

jpg

sono a questo punto un po' indeciso... e chiedo a chi, in passato viaggiava su una flevo con sedile in legno (forse mi sbaglio) e anche a tutti gli altri, se potrebbe bastare unire i due fogli da 4 mm oppure creare, con un po' di peso in più, un sedile sandwich, interponendo tra i due fogli di okumè dei listelli da 4 0 5 mm. Se dovesse risultare abbastanza rigido non sarebbero neppure necessarie le due traverse longitudinali.
 
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view post Posted on 25/2/2021, 21:36     +1   -1
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IO! IO! IO! ... viaggiavo su di una Flevo con sedile in legno :rolleyes:

credo che 8 mm (4 + 4) sia decisamente dalla parte della ragione, anzi, decisamente esagerato se poi non lo si alleggerisce con qualche foro

i punti critici sono sempre gli attacchi e le zone adiacenti
è necessario cercare di distribuire i carichi, meglio se "degradando" ... intendo evitando gradini e cambi repentini di sezione, zone che possono creare concentrazione di sforzi
ad esempio, per fissare gli attacchi nel mio ultimo sedile in carbonio, comunque uso una placca di compensato tra i rondelloni sotto la testa delle viti ed i bulloni ed il carbonio proprio per evitare concentrazioni

se dovessi realizzare una sedia a sandwich in compensato



non andrei oltre i 2 mm per il "sopra" ed il "sotto", ma userei dei listelli alti almeno 15 tra le due superfici, con un passo di 60÷80 mm; la distanza tra le due superfici è quella che assicura la rigidezza (maggior momento di inerzia) se il passo tra le traverse non sono troppo distanziate
poi nelle zone di attacco, sulla superficie inferiore, applicherei dei rondelloni (meglio delle ellissi) di compensato che partono appoggiandosi a due traversine, per poi gradualmente sovrapporsi fino a 6 mm circa
inoltre, sia per resistenza che per finitura, applicherei un sottile strato di tessuto in fibra di vetro (anche solo 25 grammi / m^2)

se hai fatto dei kayak, sai bene che anche superfici sottili, se ben congegnate, reggono molto :b:
 
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view post Posted on 26/2/2021, 10:51     +1   +1   -1

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ok, 4 mm per la parte "sopra" e "sotto" sono sicuramente troppi, ma questo è quello che avevo a disposizione, avanzi della costruzione di un kayak per mia figlia realizzato con tecnica stitch and glue, ed effettivamente resinando dentro e fuori e con la struttura scatolata ha una resistenza incredibile e un peso accettabile.

http://aquadulza.blogspot.com/p/autocostru...mini-benny.html

nei prossimi giorni inarco la zona scapolare e poi valuto se accoppiare i fogli così come sono oppure se creare il sandwich con dei listellini. come già detto sopra da marco farò una luce larga 5 cm per la spina dorsale anche perche non ho intenzione di creare una concavità longitudinale che accompagni la schiena, con i 4 mm del foglio di compensato non penso di riuscire a fare una doppia curvatura per creare la concavità.
 
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view post Posted on 26/2/2021, 14:11     +1   -1
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Bello il kayak!

Uno dei 2 laghi di Avigliana vicino a Torino è navigabile ...
 
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view post Posted on 21/3/2021, 20:43     +1   -1

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come è andata a finire?
ho seguito il tuo consiglio è ho accoppiato i due fogli da 4mm senza sandwich listellare.
oggi 50 km con il nuovo sedile ligneo... non male, è piacevole anche dal punto di vista estetico.
il peso finale è esattamente come quello in vetroresina (1 kg).

IMG_20210321_080223

non mi dispiacerebbe provare a fare anche quello a "pioli", deve essere una manna per la traspirazione della schiena.
 
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view post Posted on 22/3/2021, 09:05     +1   -1

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@.:and:. Mi piace molto! e scusa ma devo farti molte domande :)
che colla hai usato per laminare i due fogli?
E hai usato una sorta di stampo per la formatura?
come li hai pressati insieme? Cagne e strettoi o sottovuoto?
Che finitura superficiale hai dato? Oli disseccanti? flatin? vetroresina?
 
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view post Posted on 23/3/2021, 19:56     +1   +1   -1

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ciao, il sedile è realizzato con due fogli di compensato marino 30x90cm da 4mm.
la piegatura è avvenuta in tre momenti differenti dopo ammolli parziali di un giorno e una notte, non ho usato camera a vapore come mi è capitato di fare per listelli in massello, temevo che il vapore scollasse gli strati del compensato.
non ho utilizzato alcuna dima, il tutto è fatto a occhio (usando come modello il sedile in vetroresina), il mio banco questa volta è stata una panchina (quella alle spalle della foto della fiftyfifty). in altre occasioni per piegare dei listelli ho usato le inferiate del cancello, poco ortodosso, ma funzionale.
i fogli piegati con calma, sono stati lasciati per un un paio di giorni ad asciugare, tenuti in posizione da alcuni morsetti e dei pesi. ad asciugatura avvenuta la curva cede leggermente, quindi è opportuno stressare un po' il compensato quando è bello umido.
prima ho curvato la seduta vera è propria, quella relativa alla zona sacrale, poi quella lombare e infine la zona scapolare.
i due fogli così sagomanti sono poi stati accoppiati con colla d3, sarebbe stata meglio una poliuretanica d4 (ma non ne avevo abbastanza), oppure resina (ma non ne avevo proprio). con una amico ho costruito una pagaia aleutina incollata con d3 e non fa una piega.
anche la fase di incollaggio è avvenuta in tre momenti differenti per tenere d'occhio l'andamento delle tre curve, la panchina è stata di grande aiuto, oltre ad una dozzina di morsetti.
ad incollaggio avvenuto ho sagomato il tutto, ricalcando più o meno il sedie in vetroresina originale
la finitura è a olio di lino, come altre mie creature, il telaio di un kayak skin on frame e una pagaia groellandese, avrà sicuramente bisogno di un po' di manutenzione, ma anche quella ha il suo fascino.
ho rinforzato con una striscia di compensato da 1,5cm disposta in modo longitudinale, la parte più alta del sedile, fletteva un po', il resto è sorretto da un tubone che nella mia reclinata sorregge tutto il carico e al quale è fissato il sedile e il portapacchi che oggi ho già riappeso e che nella foto non c'é.

non ho documentato il raffinato processo costruttivo che ho scelto, forse avrei dovuto farlo perchè il risultato è più che buono esteticamente e anche il confort non è affatto male (tra ieri e oggi altri 70km sul sedile ligneo e tutto va bene...)
 
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view post Posted on 8/9/2021, 17:19     +1   -1
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Aggiungo al lungo elenco di esempi in cui viene già utilizzata la tecnica del filement winding anche questo esempio ciclistico presentato all'Eurobike 2021 che non fa altro che confermare che questa tecnica può avere delle applicazioni reali.

Il filmato seguente racchiude diverse novità, ma per l'argomento di questo post potete saltare a t = 2:50 dove si inizia a presentare una soluzione innovativa che è pensata per risparmiare parecchio peso, sostituendo i raggi tradizionali più o meno evoluti:



In pratica, dei filamenti di carbonio opportunamente disposti vanno a creare un leggerissimo manufatto che assolve alla funzione dei raggi.
Per avere resistenza sia in trazione che in frenata, vengono utilizzati 2 manufatti identici per lato, semplicemente montati in modo speculare

Trovo geniale e di ispirazione il modo in cui questi raggi vengono montati sia lato cerchione che mozzo.

Maggiori dettagli QUI.

Insomma, idee non recenti di utilizzo del filament winding "da qualche parte" tornano a prendere forza ... :=/:
Aspettiamo la stagione fredda per vedere se non salterà fuori qualcosa :P
 
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65 replies since 15/12/2018, 15:26   5132 views
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