mySeat

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view post Posted on 11/4/2020, 11:09     +1   -1
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CITAZIONE (ninbus @ 10/4/2020, 14:37) 
...
Però, il sedile così com’è in foto, non è completo. Servono almeno due traversini curvi, che potrebbero essere gli stessi
supporti che lo uniscono alla bici, per evitare che possa collassare sotto carico

Vero. Queste foto mettono in evidenza che il sedile, per essere completo, oltre al telaio perimetrale, richiede altri pezzi.
Quelli trasversali servono anche per collegarlo al telaio della bici:


jpg

jpg

jpg
 
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view post Posted on 12/4/2020, 14:17     +1   -1
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9a51ca6bcd876cba0571b566371731b0

Invece che un surf, immaginate la stessa tecnica per un sedile, o addirittura una struttura complete … una 2 ruote o un trike :woot:

Se siete in grado di realizzare il "volume" della struttura, poi ci sono programmi in grado di generare in automatico le varie ordinate.
Poi basta usufruire di quei servizi on-line che tagliano a laser il cartone o il compensato ...
... ed infine rivestire con tessuto impregnato con epossidica.


Complete Core Assembly from Michael Sheldrake on Vimeo.




Lamination Prep from Michael Sheldrake on Vimeo.




Lamination Technique from Michael Sheldrake on Vimeo.



… se invece preferite surfare, ecco il link che ha scatenato questo post: https://sheldrake.net/surfboards/index.html
 
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view post Posted on 13/4/2020, 14:17     +1   -1
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Un interessante sedile monoscocca:

jpg

altre info qui: http://velorizontal.1fr1.net/t25411-a-donner-siege-carbone
 
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view post Posted on 16/4/2020, 12:36     +1   -1

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This seat, I thought it "structural"

Totally collaborating in the rigidity in bending / torsion of the frame...

He was also the center of all my virtual creations ... Except the trikes !

sizoge10


I hope that Jean will make good use of it ...
 
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view post Posted on 22/1/2021, 21:05     +1   -1
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Torino 22 gennaio 2021



Sedile leggero



Pur nella consapevolezza che il peso su di una bicicletta, entro certi limiti e per utilizzi amatoriali, ha impatti tali per cui una sua riduzione porta a vantaggi abbastanza contenuti in termini prestazionali, il tentativo di definire meglio dove utilizzare consapevolmente il materiale (peso) non è del tutto inutile.
Infatti, il dimensionamento dei componenti autocostruiti, se basato sulla definizione dei carichi a cui sono soggetti, può evitare errate interpretazioni delle esigenze delle strutture in termini di sollecitazioni e deformazioni. All’atto pratico: mettere il materiale dove serve e non metterlo dove non sarebbe utile se non ad aumentare il peso.

La ricaduta di questo approccio è, in estrema sintesi, un risultato “migliore”.


Ci sono ormai molti strumenti che permettono di dimensionare “a ragion veduta” gli elementi meccanici. Ma questi strumenti partono dal presupposto di conoscere le ragionevoli sollecitazioni a cui l’elemento è soggetto; quindi prima di tutto è necessario definire i carichi, basandosi sul ragionamento e/o misure e/o indicazioni di eventuali normative. Una competenza ingegneristica di base è sicuramente di aiuto, anche se molte considerazioni alla base di questo approccio sono da considerarsi prima di tutto “di buon senso”.


L’esempio che segue è relativo alla progettazione di un sedile “leggero” per una reclinata.


Nel corso della (lunga) gestazione del progetto “MyRev”, ad un certo punto avevo ipotizzato un sedile basato su alcune realizzazioni lignee:




Sicuramente le realizzazioni lignee originali non si possono considerare “leggere”, mirando più che altro ad un approccio realizzativo abbordabile da tutti sia come materiali che come che come attrezzature.


Qui di seguito il concept virtuale sviluppato all’epoca:






Dopo aver sviscerato pro e contro di questa soluzione, la scelta finale era andata nella direzione di utilizzare un sedile in carbonio “tradizionale” che avevo a disposizione. 


Il sedile montato oggi sulla MyRev è in effetti molto leggero (550 g) ed ha delle caratteristiche strutturali tali da non richiedere molti appoggi / attacchi al telaio.

Ma il totale del peso dedicato alla funzione “seduta” è in effetti quello che conta!
Di seguito la distribuzione pesi della funzione “seduta”:



Alla ricerca di una soluzione più leggera, la prima scelta da fare è legata alla possibilità o meno di regolare il sedile (in avanti / indietro, alto / basso, inclinazione).

E’ evidente che l’integrazione della funzione “seduta” insieme ad altri elementi della bici ha i suoi pro in termini di eliminazione di alcuni elementi ed alleggerimento in generale, ma paga lo scotto di vincolare il sedile in un'unica posizione fissa.

Questo aspetto può non avere una importanza enorme se si sta realizzando un mezzo ritagliato per una sola persona, possibilmente basandosi su misure e geometrie già sperimentate; in altre parole se si deve fare una copia “migliore” di qualcosa di già sperimentato con esito positivo.


In questo primo studio l’ipotesi rimane ancora quella di avere un sedile separato, quindi regolabile, quindi non integrato. Questa soluzione permetterà anche il retrofit sulla bici attuale o l’impiego su bici con un approccio simile (sedile non integrato).


Tornando quindi alla soluzione già proposta prima:




Un primo elemento su cui lavorare è la nervatura verticale su cui si appoggerà poi la vera e propria seduta.

E’ l’elemento che garantisce la resistenza al peso del ciclista, alla reazione alla spinta sui pedali e consente il collegamento al resto della bici.


In termini di riduzione pesi, è quindi da affinare il progetto di questo elemento sia dal punto di vista strutturale che ricercando eventuali integrazioni. Ad esempio, il collegamento in basso potrebbe essere integrato, eliminando una staffa in alluminio dal peso di 77 g ed alcune viti e dadi ~65 g, per un totale di ~140 g.


Il disegno sotto rappresenta il profilo di partenza dato in pasto al sw di ottimizzazione topologica. I carichi nelle varie zone del profilo superiore (dove il ciclista si appoggia con sedere, schiena e spalle) sono applicati come “pressioni” distribuite nelle 5 zone di carico (distinguibili dai piccoli “gradini” utilizzati come stratagemma per separare le zone di carico).

Ovviamente i carichi maggiori sono stati attribuiti nella porzione in cui si appoggia il sedere del ciclista ed in quella in cui la parte alta della schiena punta per contrastare la forza di pedalata.


La sagoma è poi stata vincolata come il sedile reale: una cerniera sotto la seduta ed un appoggio dietro alla parte alta della schiena.



Il risultato dell’ottimizzazione strutturale porta ad un suggerimento “grezzo” di dove è possibile togliere il materiale.


Partendo da questa proposta, è possibile rifinire il disegno del particolare finale.


Le immagini seguenti evidenziano la proposta “grezza” dell’ottimizzatore e la soluzione rifinita in confronto con la sagoma di partenza.




Questa la nervatura verticale alleggerita ed adeguata a resistere al carico. 

Materiale posizionato dove serve. Si tratta di una struttura reticolare e questa non è una sorpresa. Ma la disposizione delle nervature non è dettata da una qualsivoglia ripetizione geometrica, bensì da una valutazione di calcolo conseguente ai carichi applicati.
Per inciso: il peso finale è l’80% in meno della sagoma di partenza.



Affiancando 2 profili, distanziandoli della larghezza del telaio nella zona di attacco inferiore, ecco come si presenterebbero:



A questo punto si tratta di definire la tecnica costruttiva da utilizzare per la costruzione reale dei profili.


A questo riguardo vorrei considerare seriamente la tecnica del “filament-winding” che ultimamente si sta prendendo in considerazione su vari manufatti industriali.

Un manufatto in “filament-winding” è sostanzialmente ottenuto avvolgendo un filamento in carbonio attorno ad un modello. Il modello può essere mantenuto all'interno del manufatto originale (avendo normalmente una minima funzione strutturale, come ad esempio quella di evitare che le fibre si allontanino dalla loro configurazione iniziale, fino a rompersi) oppure può essere eliminato.

In altri casi il modello può addirittura non essere necessario (in questo caso si parla di “moldless-filament-winding”) visto che il filamenti vengono tirati tra una serie di punti nello spazio.


Esempi di applicazioni industriali:


  • automotive - un elemento di rinforzo del tettuccio di un auto



  • automazione industriale - strutture di elementi di presa:



  • automazione industriale - staffe:




  • aerospace - telaio sedile passeggero:




Esempi di applicazioni in architettura:


  • un aereo divano:



  • strutture autoportanti:


Ma il filament-winding è anche comunemente utilizzato in ambito ciclistico … e non solo in ambito sperimentale:


  • forcelle di alta gamma:



  • tubi per telai sartoriali:



  • bicicletta completa:









  • corpo freno:



  • portaborraccia:



Uno dei vantaggi dichiarati di questa tecnica fa riferimento alla “sostenibilità”.
Infatti lo spreco di resina e fibra è veramente ridotto al minimo!


Tornando alla realizzazione dei profili verticali di sostegno del sedile della reclinata, la soluzione della fotografia seguente potrebbe essere applicabile (lasciando o meno il modello dopo la polimerizzazione della resina):


Ma sembra promettente anche la tecnica di avvolgere il filamento attorno ad una serie di “pioli” che ne definiscono il lay-out:



Il processo dalla progettazione alla realizzazione sarebbe il seguente:



Per la realizzazione della seduta penso di prendere spunto da alcune sedie / poltrone / divani / sedute. Anche in questo caso filamento di carbonio “intrecciato” a dovere:


  • prima di tutto, anche se si tratta di una reclinata, vorrei ricordare il sedile della StickyToffe, che ricorda una sedia impagliata con la cosiddetta “paglia di Vienna”:



    che ricorda assolutamente questa chaise-longue



  • il divano già presentato prima (dettaglio trama):



  • una sedia con avvolgimento / intreccio casuale:





  • altre più o meno fantasiose:






Ma più guardavo queste stupende (e costose) realizzazioni, più mi tornavano in mente le sedute di modernariato che utilizzavano corda avvolta attorno ad una struttura:





O più semplicemente tutte quelle sedute basate su reti metalliche deformate ad-hoc:




Nota: mi ricordo di aver visto alcuni sedili per reclinata autocostruiti con una rete da pollaio … chissà come fare a ritrovarli …


E da qui scaturiscono altre idee realizzative!


A titolo di esempio, ho provato ad immaginare una trama che abbia un qualche razionale alle spalle:





Alla prossima puntata … ho già del polistirolo in cantina ;-)



Nota: quanto fin qui descritto lo posto con puro spirito di condivisione; al momento potrei non essere in grado di rispondere ad eventuali domande, visto che sto gradualmente chiarendomi le idee e definendo metodi realizzativi alla portata di autocostruttori “medi”.


Seguiranno gli eventuali passi relativi alla realizzazione di un proof-of-concept.

Come sempre i vostri feed-back costruttivi sono i benvenuti.
A chiedermi se potrà funzionare … ci sono già io ...


Alla prossima!
… to be continued ...

Edited by recumbent - 23/1/2021, 14:46
 
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view post Posted on 24/1/2021, 15:57     +1   -1

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ci sono le premesse per qualcosa di veramente stupendo sia struttralmente che esteticamente. Tra i due profili ottimizzati monterai delle ordinate oppure saranno uniti solo dall'intreccio di rowing di carbonio?
 
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view post Posted on 24/1/2021, 18:26     +1   -1
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CITAZIONE (bitzo @ 24/1/2021, 15:57) 
ci sono le premesse per qualcosa di veramente stupendo sia struttralmente che esteticamente. Tra i due profili ottimizzati monterai delle ordinate oppure saranno uniti solo dall'intreccio di rowing di carbonio?

Ma l'intento di costruire un sedile più leggero, alla fine di tutto questo intreccio, che tempi e modi di costruzione impone?

Per un guadagno di quanti grammi (in termini di peso) rispetto alla semplice ed efficace base piatta in carbonio già costruita nella Rev dell'Ing. MR?
 
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view post Posted on 24/1/2021, 18:56     +1   -1
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CITAZIONE (bitzo @ 24/1/2021, 15:57) 
ci sono le premesse per qualcosa di veramente stupendo sia strutturalmente che esteticamente. Tra i due profili ottimizzati monterai delle ordinate oppure saranno uniti solo dall'intreccio di rowing di carbonio?

credo che 2-3 ordinate ci potrebbero stare, poi sarà l'intreccio ad unire il tutto

quello che sto cercando di definire è un processo completo che, partendo dal volume a disposizione, permetta di mettere il materiale dove effettivamente serve e poi di arrivare alla realizzazione del manufatto con tecniche semplici, utilizzando solo banali riferimenti per l'avvolgimento del rowing



per un manufatto praticamente bi-dimensionale, sto pensando a qualcosa di simile:



che permette di produrre una "mensola" come la seguente (tra l'altro, con più o meno avvolgimenti, in funzione della sollecitazione)



ma per soluzioni più tri-dimensionali si potrebbe immaginare di avere dei "nodi" di riferimento per l'avvolgimento posti nello spazio come in questo basamento per un tavolo

41693_2020_36_Fig1_HTML

credo si tratti di entrare in una prospettiva leggermente diversa, ma abbastanza praticabile dopo averne capito le regole di base
ad esempio la possibilità di creare degli intrecci che diventano poi dei veri e propri nodi, anche se il filamento non è mai tagliato, ma solo srotolato



ed allora ecco che soluzioni come queste sarebbero fattibili ... una sorta di "unisci i punti" della settimana enigmistica, ma 3D :woot:

jpg

in tutto questo il filament-winding ha delle potenzialità interessanti, anche se dal punto di vista estetico potrebbe non essere il massimo
esteticamente si andrebbe oltre al "naked", ma potrebbe avere il suo fascino

ecco perché ho scelto al momento di concentrarmi su di un particolare come il sedile ... poi, se i risultati saranno all'altezza, l'approccio potrebbe essere esteso ad altri elementi strutturali (una Pedersen-like fatta solo da rowing?!?)

non ultimi: la "sostenibilità" del filament-winding (se si può definire sostenibile un rowing di carbonio impregnato di resina ...) ed il costo contenuto


proseguo nel mio mondo virtuale ... non ho fretta di "concretizzare", anche se non vedo l'ora di sedermi sopra al nuovo sedile ... ma vorrei "incrociare la realtà" quando sarò abbastanza sicuro del risultato finale



----------------------------------------------------------


CITAZIONE (XxLuca2020xX @ 24/1/2021, 18:26) 
CITAZIONE (bitzo @ 24/1/2021, 15:57) 
ci sono le premesse per qualcosa di veramente stupendo sia struttralmente che esteticamente. Tra i due profili ottimizzati monterai delle ordinate oppure saranno uniti solo dall'intreccio di rowing di carbonio?

Ma l'intento di costruire un sedile più leggero, alla fine di tutto questo intreccio, che tempi e modi di costruzione impone?

Per un guadagno di quanti grammi (in termini di peso) rispetto alla semplice ed efficace base piatta in carbonio già costruita nella Rev dell'Ing. MR?

carissimo, qui si gioca! :P

"perdere tempo" non è sempre "perdere tempo"
se si critica tutto dicendo che non ne vale la pena, allora difficilmente si migliora
e poi da questi ragionamenti possono nascere altre idee, magari altri ne prendono spunto e ci elaborano sopra qualcos'altro ... chissà

ecco perché mi ostino a condividere queste idee prima di eventualmente realizzarle
mica sono un autocotruttore a cottimo ^_^

inoltre il "tempo" per un autocostruttore è una variabile di scarsa importanza; un hobby non si misura con il tempo impiegato, ma con la soddisfazione di avere fatto quello che piace nel modo che si immaginava

Nota: Marco (con cui sono in contatto qualche volta anche al di fuori del forum) ha fatto tante "cose": chapeau
ma prima di lui altri hanno fatto tante altre "cose" a cui Marco si è ispirato ... qualche volta ha inventato, ma altre volte ha semplicemente elaborato quanto già fatto da altri ... e questo vale anche per il sedile che ricordavi

infine: credo che in un forum dove si "gioca", i titoli di studio possano essere lasciati serenamente alla porta ;P ... mica siamo qui ad esporre le lauree :D ed i titoli nobiliari :rolleyes:

Edited by recumbent - 24/1/2021, 21:16
 
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view post Posted on 25/1/2021, 15:38     +1   -1

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non so se quel software lo permette ma forse a questo punto converrebbe approcciare direttamente la soluzione 3D, cioè dare in pasto all'ottimizzatore direttamente il sedile pieno coi supporti in 3D coi carichi.
Certamente non so quanto venga facilmente "costruibile" in DIY, con altri software si possono definire dei manufactory costraint in modo da orientare l'ottimizzazione in qualcosa di più alla portata.
 
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view post Posted on 26/1/2021, 09:34     +1   -1
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CITAZIONE (bitzo @ 25/1/2021, 15:38) 
non so se quel software lo permette ma forse a questo punto converrebbe approcciare direttamente la soluzione 3D, cioè dare in pasto all'ottimizzatore direttamente il sedile pieno coi supporti in 3D coi carichi.
Certamente non so quanto venga facilmente "costruibile" in DIY, con altri software si possono definire dei manufactory costraint in modo da orientare l'ottimizzazione in qualcosa di più alla portata.

quella con il "volume disponibile" per l'intero sedile è stata la prima ottimizzazione che ho lanciato (anche se con una pressione uniforme su tutta la superficie di appoggio)

il sw che utilizzo permette di definire dei semplici manufactory costraint, ma sono proprio basici e probabilmente per il filament winding sarebbe meglio partire da un approccio "generative"

non escluso di riprovarci nei prossimi giorni, magari testando approcci diversi basati su volumi di partenza con alcune diverse specificità ...

grazie del suggerimento!
 
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view post Posted on 29/1/2021, 19:35     +1   -1
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questa volta solo immagini e niente video in inglese ... mi dispiace per il 40% di italiani che lo masticano ... non vorrei deludervi ^_^

***************************************************

allora, proseguendo con il mio tentativo di "mettere il materiale nel posto giusto" (dove serve), eccomi a rispondere ad un suggerimento proposto da bitzo

ho dato in pasto all'ottimizzatore topologico un volume grosso-grosso da utilizzare per mettere il materiale nel posto giusto, scavandolo a sufficienza

jpg

le condizioni di carico sono le stesse utilizzate per definire la nervatura precedente, ma il materiale aggiunto ingloba eventuali supporti non solo sotto la seduta, ma anche verso il sostegno dello schienale ed il vincolo posteriore è in corrispondenza dell'attacco reale al carro posteriore della MyRev

il software ha macinato su un bel po', per poi restituirmi qualcosa che è "sorprendente" in quanto "non è sorprendente"! :blink: :wacko:
intendo dire che, l'elaborazione di un particolare arci-noto, partendo da un volume senza senso, ha portato in automatico ad una soluzione "nota" ... quindi il sw sa fare il suo lavoro! ^_^ ... e potrà essere utilizzato con una certa confidenza per esplorare particolari meno "noti" :b:

e comunque questo esercizio restituisce anche il "migliore posizionamento" del punto di attacco del sostegno posteriore rispetto alla seduta vera e propria (non glielo detto io dove doveva finire, lo ha calcolato automaticamente)

di seguito alcune immagini; le prime si riferiscono all'output del calcolo (ed includono anche le condizioni di carico - in questo caso le superfici gialle sono quelle originali e quelle grezze blu sono il risultato dello scavare), le seconde sono relative al solido che deriva dal calcolo (si tratta di un solido "grezzo" che dovrà poi essere eventualmente raffinato a mano):

jpg - jpg - jpg

jpg - jpg - jpg

quest'ultima immagine forse rende ancora meglio l'idea del "punto di partenza" e del "punto di arrivo"
... mi sembra un po' di essere uno scultore che, guardando il blocco di marmo, ci vede la statua fatta e finita! XP

jpg

a cosa serve tutto questo?!? <_< ... serve, serve, serve eccome! :B):

come ho già scritto, valida l'output del programma di ottimizzazione e poi da indicazioni costruttive sul sedile :o:



infatti, come accennavo QUI, esistono diverse tecniche costruttive e non è detto che la soluzione migliore sia quella di utilizzarne solo una per un manufatto ... molto probabilmente vale la pena combinarne più di una in funzione delle esigenze =/

io, ad esempio, qui ci vedo un po' di tubi (per i 2 sostegni posteriori), un po' di filament winding (per la staffa di attacco inferiore) ed un pannello di "riempitivo" con sopra e sotto uno strato sottile di composito (per la seduta vera e propria) ... ;)

... to be continued ...

Edited by recumbent - 29/1/2021, 21:05
 
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view post Posted on 30/1/2021, 17:13     +1   -1

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Mi stupisce che la seduta e schienale siano così continui, ma d'altronde i carichi sono distribuiti uniformemente. :b:

L'anima della staffa dell'attacco posteriore chiama stampa 3d a gran voce :D
 
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view post Posted on 31/1/2021, 10:02     +1   -1
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CITAZIONE (bitzo @ 30/1/2021, 17:13) 
Mi stupisce che la seduta e schienale siano così continui, ma d'altronde i carichi sono distribuiti uniformemente. :b:

L'anima della staffa dell'attacco posteriore chiama stampa 3d a gran voce :D

hai ragione: con carichi distribuiti uniformemente su tutta la superficie superiore (anche se con livelli di pressione diversi), il risultato non poteva che essere quello proposto ... non c'è quindi da stupirsi :D

per la parte sotto al sedere il 3D printing sarebbe ovviamente OK, visto che è "LA" tecnologia costruttiva più indicata per realizzare componenti derivati dall'ottimizzazione topologica o dal generative design, ma io punterei al filament winding che, in fondo, può essere vista anche come un'altra tecnica "additive" ... e quindi la staffa la realizzerei così:



in pratica, immagina che la superficie del piano su cui questa staffa di esempio è appoggiata sia la parte inferiore del sedile (è come se la staffa fosse capovolta a testa in giù rispetto alla posizione di montaggio che avrà sotto al sedile):
- le 4 boccole serviranno per collegare la staffa al sedile
- le 2 boccole per fissare il tutto al telaio

e questa andrà a sostituire la staffa attuale:

jpg

così facendo potrei risparmiare qualche decina di grammi !!! :woot: :P

... sto giocando ... ma non sono mai così serio ed ispirato di quando sto giocando ...
 
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view post Posted on 2/2/2021, 12:43     +1   -1
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3d-printed-gaudi-chair-and-stool-by-bram-geenen

per saperne di più: LINK

le idee iniziano a convergere :shifty:

98429f22946649.560471348e1ec

Edited by recumbent - 2/2/2021, 13:49
 
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... ma a questo punto mi sorge una domanda: ma dove ci appoggiamo veramente quando siamo seduti sul sedile di una reclinata?

?url=http%3A%2F%2Fsothebys-brightspot.s3.amazonaws.com%2Fmedia-desk%2F65%2Fcd%2F36da1ea545f4a463400aced2f029%2F482n10169-bdfzk --- ?url=http%3A%2F%2Fsothebys-brightspot.s3.amazonaws.com%2Fmedia-desk%2Fba%2F0a%2F8ae62d1b4e67ad762b22c8aac6aa%2F492n10169-bdfzk

e poi ancora: ma dietro alle spalle perché non integrare un vano per quanto ci si porta dietro o quantomeno una struttura che abbia funzione strutturale, ma anche che favorisca la finzione "contenitore"

spunti di riflessione QUI oppure questo filmato (un po' lunghetto ed in inglese <_< )

 
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