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| Io ho maturato un'idea di velomobile che ancora non ho visto concretizzata da nessuna parte. Per me il velomobile è un mezzo quanto più possibile leggero, modulare e forse anche elettrificato. Ha una struttura semplice, non dev'essere per forza separabile; ha una carena composta da diversi materiali che possono essere in parte rivestiti a seconda delle esigenze climatiche; la carena non ha funzione primaria di protezione dagli urti, ma bensì dagli agenti atmosferici.
Provo a delinearne un esempio:
- Fondo, coda e linea di cintura inferiore (15 cm di altezza) in composito; - sezione mediana laterale (corrispondente alla svasatura - o di un'ipotetica portella amovibile - del Mango) in coroplast amovibile; - sezione frontale superiore composta di una leggera intelaiatura rivestita di Calypso-02 della Luxon, il quale andrà rivestito a sua volta con uno strato di Polyfoam Slimline Membrane della Knaufinsulation in caso di pioggia e/o di uno strato di Precontraint Formule S2 della Serge Ferrari (o analogo) per mantenere il calore in inverno. In estate invece, perdendo un po' di efficienza aerodinamica, il velomobile può circlolare col solo Calypso-02.
Sarebbe un velomobile che si basa sul concetto di "pelli modulari", tessuti molto leggeri da sovrapporre .... un po' come facciamo noi stessi d'inverno e d'estate a seconda della temperatura esterna. Ritengo che il peso potrebbe rimanere molto basso con un telaio leggero, poiché le pelli son tessuti molto sottili. Lo stesso Calypso, che è una tela d'acciaio, è talmente sottile che non dovrebbe incidere troppo. Io l'ho cercato tale sia per questo pre-requisito, sia perché in questo modo è meno bugnato e quindi limita un po' la perdita di aerodinamicità; d'altro canto in movimento dovrebbe permettere un'uniforme circolazione di aria nell'abitacolo.
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