Sabato 21 Ottobre.Finalmente è arrivata l'occasione per trascorrere una intera giornata sul nuovo trike e per fare un primo test di guida in collina.
"Riuscirò a scalare nuovamente Monte della Battaglia e finalmente a scendere dall'altro versante percorrendo quella bella strada sterrata che riporta a valle attraversando il castagneto?"
Queste almeno erano le idee che mi frullavano in testa il Venerdì sera antecedente prima di coricarmi...
Poi... vuoi la stanchezza accumulata durante la settimana, vuoi che in questo periodo alla mattina si dorme bene... nonostante avessi puntato la sveglia per le 6:30 non ci fu verso di lasciare le lenzuola prima delle 9:00
.
Beh... almeno fino a quel momento la mattina era stata umida e nebbiosa.
Solo allora il sole iniziava a farsi strada tra la foschia.
Partii così direttamente da casa alla volta di Faenza, armato di tante idee e buoni propositi.
I colori dell'Autunno stavano iniziando a trasformare il paesaggio e la campagna circostante ed era un piacere goderseli dal trike: un piacere ed una libertà di guardarsi attorno che prima di allora non mi ero mai potuto concedere pienamente.
Da questo punto di vista le due ruote lasciano meno libertà, richiedendo di prestare più attenzione per controllare dove si sta andando con il proprio mezzo e per mantenere l'equilibrio.
Mentre stavo pedalando in direzione Faenza facevo così dei confronti fra i mezzi a due ruote da me utilizzati fino ad allora ed il nuovo trike (Steintrike "The Wild One").
a) la possibilità di spaziare con lo sguardo mentre mi stavo muovendo, non aveva paragoni rispetto alle due ruote
b) l'aspetto velocistico: con questo mezzo stavo andando considerevolmente più piano rispetto agli altri a due ruote non riuscendo a spingerlo oltre i 21/22 orari. (Sto parlando ovviamente non della velocità massima ma della mia andatura cicloturistica da relax in pianura, con la quale sugli altri mezzi giravo dai 23/24 della Grasshopper, ai 24/25 della AZUB5 ai 29/30 dell'M5 CHR).
c) Il comportamento in fuoristrada, motivo principale che mi aveva spinto all'acquisto? Ancora quasi tutto da scoprire.
La discesa su carraia demaniale, che volevo fare in giornata dalla cima di Monte Battaglia al paesino di San Ruffillo, mi avrebbe fornito riscontri.
d) Facilità nell'affontare le salite? Non avevo ancora affrontato delle vere salite fino ad allora, solo qualche cavalcavia.
e) La guida in discesa come sarebbe stata? Anche su questo punto al momento la mia risposta era un grande punto interrogativo.
Nel frattempo avevo superato Faenza, Celle ed ero giunto alla prima salitella dei Monti Coralli.
Puff... Pant... Puff...
Superata!
( Vabbè, sono completamente fuori allenamento)
Mentre mi trovavo sul crinale, sulla mia sinistra a fondovalle, i Diavoli del Motocross stavano scatenando l'Inferno in pista!
Mi era capitato altre volte di passare in bici da quelle parti mentre si stava svolgendo una gara, ma mai mi ero potuto concedere di ammirare i salti e le evoluzioni dei centauri se non fermandomi appositamente per fare questo
.
Dopo la salita dei Monti Coralli, arrivò il primo discesone, da affrontarsi con le dovute cautele, visto che non sapevo quali comportamenti avrebbe avuto il mezzo e come io avrei reagito agli stessi.
Rispetto alla due ruote dove frenavo maggiormente con il freno anteriore, mi resi conto che nel trike dovevo reimparare ad usare i freni cercando di adoperarli nella maniera la più omogenea possibile per non innescare svolte involontarie.
Un tipo di guida ed una sensibilità tutte da reimparare.
Passato Villa Vezzano, procedevo di nuovo in salita ma sempre facendo più fatica del solito. Mi decisi così a modificare l'inclinazione del sedile portandolo da tutto steso a tutto su. Dopo pochi metri, mi resi conto che di conseguenza sarebbe stato necessario anche allungare il boom, cosa che feci subito, visto che la catena tenuta appositamente un po' lunga me lo consentiva.
Ora le sensazioni in salita erano molto migliorate in quanto riuscivo a spingere a dovere su pedali
Uno sguardo all'orologio, all'ora tarda alla quale ero partito e alle medie considerevolmente più basse di quanto mi sarei aspettato, mi facevano propendere per riprogrammare l'itinerario della mia uscita, cercando qualcosa di più vicino ma che mi consentisse comunque di provare il nuovo trike in montagna ed in fuoristrada.
Giunto alle porte di Zattaglia, una indicazione turistica sulla mia destra catturò la mia curiosità...
Ciclovia dei Gessi, Eremo di Monte Mauro.
Mmm... perchè no?
Così svoltai a destra ed iniziai ad inerpircarmi lentamente per la salita.
QUESTA è la scheda del passo.Il fondo stradale asfaltato era veramente malmesso, buche e voragini a destra e a manca ma le sospensioni stavano facendo il loro adeguato lavoro.
E questo benedetto sterrato? Quando sarebbe finalmente arrivato?
Dopo un paio di chilometri venni accontentato.
In cima allo sperone gessoso l'Eremo faceva capolino, quasi a dirmi: "Sono qua che ti sto aspettando".
La salita, che oscillava tra l'8 e l' 11% fu tutt'altro che banale.
Il problema era dovuto alla mancanza di trazione.
I Maraton Racer stavano mostrando in quel frangente tutti i loro limiti.
Procedevo così arrancando, aiutandomi anche con le mani sulle ruote anteriori, avanzando a 3 ruote motrici... o per meglio dire a 3 ruote molto slittanti ed un po' motrici.
Nel momento più difficile, la Provvidenza mi venne incontro.
Una coppia di nonnetti stava scendendo dall'eremo e l'uomo vedendomi iniziò a venirmi incontro di corsa.
Mentre io speravo che non scivolasse sul ghiaino, rompendosi l'osso del collo, lui continuava ad avvicinarsi correndo tutto eccitato verso di me, esclamando ripetutamente: "Was für ein wunderbares Fahrrad!" (Che bici stupenda!).
Era una coppia di austriaci, venuti a fare trekking sulle colline romagnole.
Ancora l'uomo mi chiese se avessi avuto una corda per farmi trainare.
Magari, volendo una semplice spintarella per togliermi dal ghiaino?
Fu così che iniziò a spingermi, sotto gli occhi increduli della moglie che sembrava chiedersi: "Dove cavolo stai andando? Che fai, torni indietro e mi lasci qui?"
Salutatolo e ringraziatolo continuai a fatica la mia salita fino alla cima.
Lì feci un nuovo singolare incontro.
Un padre eremita, con una barba tipo "Frate Indovino", stava seduto a fianco dell'ingresso della chiesina, immerso nelle sue letture.
Quasi mi sentivo un po' in imbarazzo, non volevo disturbarlo in quell'oasi di pace.
Ad un certo momento fu lui, alzati gli occhi dalle sue letture, ad attaccar discorso, rivelandosi una persona molto colta e loquace al tempo stesso
Chiedendomi da dove venivo, mi disse che dalle mie parti c'era una bella chiesina dove era sepolto un famoso cardinale.
Sì risposi io, il cardinale Randi, capo della Polizia Pontificia durante il papato di Pio IX.
Da lì iniziammo una bella conversazione, sui monumenti e sulla storia delle nostre zone e mi sarei intrattenuto volentieri a lungo a parlare con lui se non fosse stato che avrei rischiato di tornare a casa con il buio.
Così, dopo averlo salutato, scesi nel bosco a visitare l'ingresso di una grotta (questa zona è ricca di grotte) che si trovava a pochi passi da lì.
Volendo, con la giusta attrezzatura, ci si potrebbe addentrare nelle viscere della montagna ma...
anche no.
Risalito sul trike iniziai a scendere verso Riolo Terme e con la discesa, iniziò anche il vero divertimento!
Infatti iniziai ad andar giù verso valle, provando le stesse senzazioni di scendere su uno slittone, con i sassi che volavano di qua e di la'
!
La foschia, rendeva i calanchi simili a montagne coperte di neve!
Mentre scendevo il paesaggio e la sua vegetazione cambiavano davanti ai miei occhi
Da lì a poco la strada ritornò da ghiaiata ad asfalto voraginoso
Arrivato a Riolo, un paio di scatti davanti alle sue terme.
Visto che stava facendosi tardi e che alla sera avrei pure dovuto suonare ad un concerto, puntai il navigatore per percorrere la strada che mi riportasse a casa nel minor tempo possibile ed infatti riuscii a rincasare pochi minuti prima dell'imbrunire.
Anche durante il ritorno, pur pedalando come un forsennato...
stanco...
non riuscivo ad tenere un passo che andasse oltre i 25 orari.
Gran bella giornata.
Prima prova del trike superata positivamente anche se erano necessarie modifiche al mezzo per migliorarne il comportamento in fuoristrada:
a) Una ruota posteriore artigliata che conferisse più aderenza salendo sullo sterrato.
b) Anche le ruote anteriori andrebbero sostituite con un paio più tassellate. In casa avevo già un paio di Maraton Plus sulla Grasshopper, non un gran miglioramento ma meglio di niente.
c) Una rapportatura più corta?
Divertimento in Mountain Trike!
QUESTA AVVENTURA NON FINISCE QUI!
Continua...
Saluti
recRobi
28 Ottobre 2017 ovvero "La giornata degli ERRORI" Una settimana dalla prima uscita era trascorsa.
Nel frattempo avevo sostituito nel trike la Maraton Racer da 28' al posteriore con una Schwalbe SMART SAM.
Poi lessi su forum di MTB che non era considerata una gran gomma per la scarsa tenuta laterale però visto che ne avevo trovate una coppia dal mio biciaio alla modica cifra di 20 euro e che la gomma del trike lavora sempre in verticale, feci l'acquisto).
All'anteriore feci lo scambio montando i Maraton Plus antiforatura della Grasshopper, e passai su quella i Maraton Racer del trike.
(Risultato dal giro di prova sulla Grasshopper, con i racer tutta un'altra bici! Un po' meno confortevole ma in velocità guadagnava almeno un paio di chilometri all'ora.
).
L'intenzione della giornata era di tornare nei pressi di Monte Mauro e percorrere almeno una parte della
Ciclovia dei Gessi.
Visto che l'idea di ripercorrere 30 + 30 chilometri di asfalto in pianura non mi esaltava, decisi di caricare il trike in macchina, (rispetto alla due ruote il trike si carica in un lampo, nonostante l'apparente ingombro. Sta su da solo e con l'accessorio del boom pieghevole non devo neanche smontare i sedili dell'auto
).
Partii direttamente da Brisighella verso le 8:30 di mattino.
La giornata era decisamente più bella e con molta meno foschia rispetto a quella dell'uscita precedente.
Da Brisighella iniziai così ad salire per il Monticino.
arrivando dopo alcuni tornanti ai piedi della bella Rocca di Brisighella.
Alla Rocca mi fermai a visitare i locali della antica fornace del Gesso.
Lasciata la Rocca decisi di affrontare la rampa al 18% che mi avrebbe portato al Santuario del Monticino.
Che bello salire ai tre all'ora...
... ma SALIRE!
Dal colle del santuario si possono godere begli scorci su Brisighella,
e sulla Vallata del Lamone
Giunto a questo punto, la smania di mettere al più presto le ruote sullo sterrato, mi fece commettre il primo ERRORE della giornata.
: cercare di percorrere la prima parte di itinerario (Quella rossa) in senso orario.
Iniziai così a cercare di salire per una carraia gessosa con un fondo che sembrava ghiaia mista a talco.
La ruota posteriore che ben si era comportata sulla precedente rampa asfaltata ora slittava a più non posso.
A ben poco serviva pure il cercare di aiutarmi spingendo con le mani anche sulle ruote anteriori!
Niente!
Non salivo di un millimetro!
A dire la verità una cosa che saliva c'era!
Il mio cardio che stava segnando 170 e passa battiti
.
Una volta ripresi il fiato ed il controllo della situazione, decisi di raggiungere la cima a piedi tirandomi dietro il trike come fosse un carrettino.
Da lì si poteva godere di una bella vista dei tre speroni di gesso di Brisighella sui quali si ergono rispettivamete: la Torre dell'Orologio, la Rocca ed il Santuario del Monticino.
Continuai a salire testardamente e faticosamente per il crinale ammaliato dalla bellezza di quei panorami.
Giunto però alla fine della staccionata, il sentiero CAI 511 diventava troppo stretto ed impervio, pertanto ritornai indietro reimmettendomi sulla provinciale.
Da lì a poco commisi un altro errore, ovvero il voler perserverare a percorrere comunque l'anello in senso orario riguadagnando il crinale.
Fu così che salii verso Rontana, poi lasciai la strada asfaltata per salire nel bosco del "Parco del Carnè".
Fino al rifugio del Parco, riuscii ad arrivarci pedalando...
poi da qui in avanti...
di nuovo fui costretto a fare del BIATHLON!
Giunto finalmente in cima al monte e riguadagnata la strada asfaltata del passo della Valletta o Bitella, decisi incurante del tempo già trascorso di allungare ulteriormente l'itinerario, aggiungendo una variante che mi avrebbe portato verso Torre Pratesi
e successivamente per una bella stradina che picchiava in mezzo al bosco, alla chiesina di Cavina.
Successivamente finalmente mi decisi a far rotta verso Zattaglia e Monte Mauro.
Una settimana in più, aveva regalato alle foglie del vigneto sottostante, un colore che iniziava a virare verso il rossastro.
Percorso ancora un chilometro, vidi alla mia destra una indicazione che mandava, per una stradina molto ripida, alla "La Grotta della Lucerna".
Mmm... visto che oramai si era fatto un certo orario, decisi di abbandonare il tentativo di percorrere l'itinerario della ciclovia dei Gessi e di andare alla ricerca dell'entrata di questa fantomatica grotta di cui avevo sentito parlare in quanto da lì in epoca romana, si estraeva il "Lapis Specularis".
Iniziai così a percorrere la ripida stradina che di lì a poco divenne una carraia erbosa che saliva al 20%.
Quasi ero sotto allo sperone di Monte Mauro: avendo perduto le indicazioni per la grotta, e non avendo più birra in corpo per continuare a salire, mi fermai a godere del bel panorama di campi coltivati che era visibile da quel punto.
Dovetti e dovrete pertanto accontentarvi di guardare la grotta solo attraverso questo bel
VIDEO La giornata volgeva al termine e così tornai a Brisighella salendo da via Calbane.
Salendo per questa strada che avevo percorso già in reclinata tante volte, mai mi era capitato di poter ammirare in altri momenti dell'anno, colori così belli.
Anche questa volta non ero riuscito a portare a termine l'itinerario che mi ero programmato all'inizio.
Però i bei panorami e luoghi nuovi visitati valevano comunque la pena di essere visti
!
Fatto tesoro degli errori di itinerario commessi durante la giornata, la volta successiva non averei fallito!
... L'avventura continua...
Arrivederci alla terza e penultima puntata.
Saluti
recRobi
Edited by recRobi - 7/11/2017, 20:12