| Marco, non so come tu sia come automobilista ... ma è innegabile che qualche volta la situazione delle nostre strade sia tale da obbligarci, alla guida di un auto, a fare qualche manovra al limite. Lo dico da automobilista e da ciclista.
Anch'io mi sono ritrovato in situazioni simili. Ed immagina che devo percorrere almeno 3-4 km prima di uscire da Torino città ... Alla fine mi sono fatto la ragione che i primi a dover mettere in atto un "comportamento virtuoso" siamo noi ciclisti. Questo non giustifica alcuni idioti patentati ... che sovente sono pericolosi per tutti gli utenti della strada.
Le 2 più tipiche "situazioni critiche" per quanto mi riguarda, sono: - chi non ti considera in quanto ciclista, a volte perché non ha semplicemente la sensazione di quanto può essere la tua velocità - chi ti stringe a destra
L'accorgimento per il primo caso è quello di cercare di prevedere come si comporterà l'automobilista ... e nel dubbio rallentare. Altri atteggiamenti, anche se teoricamente giustificati dal codice della strada, rischiano di essere masochistici. Credo che troppi automobilisti considerino le biciclette più lente di quanto sono in effetti, probabilmente perché non ne fanno uso. E questo capita anche quando ti sorpassano per poi girare a desta. E poi ci sono gli IDIOTI (che si meritano il maiuscolo) che ti considerano ancora meno perché pedali su di una bici strana ... ma ci sono anche gli "stupiti" che rallentano per lo stesso motivo, magari considerandoci dei portatori di handicap.
Il secondo caso richiede un po' più di analisi, visto che non sempre la situazione è frutto di un automobilista che ti sorpassa e ti stringe volutamente. A me capita sovente di sorpassare a destra, infilandomi tra il fianco dell'auto ed il bordo strada, auto in coda ferme o in movimento lento ... e qui devo ammettere che un po' me le vado a cercare le grane ... Infatti o l'automobilista non ti vede (chi è in coda, quando riparte non considera proprio l'ipotesi che qualcuno lo stia affiancando a destra, peraltro violando il codice della strada che vieta il sorpasso a destra) o in qualche caso è obbligato a sua volta a spostarsi ulteriormente a destra (tipico negli incroci: un'altra vettura proveniente da sinistra gira ed allarga un po' l'inserimento della via in senso opposto). Ultimamente cerco di rispettare a mia volta il codice e non sorpasso a destra; mi fermo ed aspetto. Oppure, se la situazione lo consente, sorpasso a sinistra ... facendo attenzione a quando il traffico dovesse ripartire sia per non essere d'impaccio a chi svolta a sinistra, sia per ri-inserirmi a destra, tra una macchina e l'altra. A volte però ci sono automobilisti molto poco affidabili (senza offesa, ma alcune persone decisamente anziane sono le peggiori ... pare che riescano a concentrarsi solo su cosa vogliono fare loro, senza porre la minima attenzione a cosa gli capita intorno!) ... e qui scatta la "psicologia della strada" cioè individuare in anticipo il potenziale pericolo ed aumentare il livello di attenzione e la prudenza.
Insomma, pur condividendo l'utopia che in un mondo perfetto molte situazioni non dovrebbero accadere, credo che la nostra sicurezza parta prima di tutto da noi stessi e da come ci poniamo nei confronti di una situazione potenzialmente pericolosa ... anche se qualche volta frutto di comportamenti non corretti da parte di alcuni automobilisti ... e non dimentichiamoci anche di come ci comportiamo noi in strada. Alla fine anche la "prepotenza di chi ha ragione" (non sapevo come concentrare il concetto) può essere controproducente ed è poca cosa rispetto ai rischi che si corrono. Le strade italiane sono sovente strette, il margine destro è sovente rovinato e sporco (certi crateri da queste parti!), la visibilità agli incroci non sempre ottimale, tutte le auto hanno chi più chi meno degli angoli morti di visuale, ... Insomma, se proprio piove tanto vale portare l'ombrello, no?
Viceversa devo invece notare che sono sempre di meno i mezzi che mi sorpassano facendomi il pelo. Insomma ho la netta impressione che qualcosa stia migliorando. Io ho montato una luce lampeggiante rossa sul retro del caschetto. La tengo accesa quasi sempre nella speranza che attiri l'attenzione e poi mi rendo conto di guardare lo specchietto retrovisore quasi per lo stesso tempo in cui guardo avanti. Infine: non sono perfetto, anzi a volte sbotto troppo facilmente con appellativi non molto educati. Maleducazione palesata a parte, dovrei fare attenzione visto che qualche caso di ciclista malmenato da qualche energumeno è capitato da queste parti ... anche per appellativi più gentili di quelli che normalmente uso io. Con questi personaggi sarei più drastico ... ma non è legale ;-)
buone pedalate in sicurezza a tutti!
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