La Norvegia punta 1 mld sulle due ruote

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DeLorenzi
view post Posted on 10/3/2016, 22:33     +1   +1   -1




La Norvegia punta 1 mld sulle due ruote. Decollano le autostrade per biciclette .

Oslo vara un progetto per costruire ciclabili a due corsie destinate a collegare il centro delle grandi città con l'hinterland. Obiettivo: aiutare i pendolari a raggiungere il posto di lavoro viaggiando comunque a velocità elevata su due ruote.
L'obiettivo della Norvegia, dove i viaggi in bici sono solo il 5% del totale, è superare Danimarca (17%) e Svezia (12%) arrivando al 20% nel 2030. Le autostrade per biciclette sono solo uno dei tanti capitoli del piano dei trasporti varato da Oslo.

Trovate dettagli nell'articolo di "Repubblica".

www.repubblica.it/economia/2016/03/...859/?ref=HRLV-4

Noi le riempiremmo di panettoni . :cry:

ciao DeLo
 
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markciccio
view post Posted on 10/3/2016, 23:15     +1   -1




Altro che panettoni, non buttiamo via i soldi, tanto non le userebbe nessuno.
Oramai a noi popolo italico, ci hanno convinti che se in un mezzo non ci metti la benzina o il gasolio, non è un mezzo di trasporto.
 
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view post Posted on 11/3/2016, 10:01     +1   -1

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CITAZIONE (markciccio @ 10/3/2016, 23:15) 
Altro che panettoni, non buttiamo via i soldi, tanto non le userebbe nessuno.
Oramai a noi popolo italico, ci hanno convinti che se in un mezzo non ci metti la benzina o il gasolio, non è un mezzo di trasporto.

Eppure qualcosa sta cambiando. Me ne sono accorto a Roma, città che frequento da maggio scorso durante la settimana lavorativa: è aumentato il numero di ciclisti. Vedo molta gente andare al lavoro in bici, ho anche visto una bici a tre ruote (un trike?) con davanti i due seggiolini per bambini. Un distinto signore in giacca e cravatta che accompagnava i figli a scuola!
Ho anche notato che l'offerta di una buona struttura invoglia la gente: le piste ciclabili ben fatte (no i marciapiedi ridipinti o i sentieri sterrati difficoltosi anche per le capre) sono sempre frequentate.
Ritengo che 1mld di euro sarebbe un buon investimento: valorizzazione del territorio, lavoro per molti, incremento del turismo. Se il tutto fosse gestito bene e senza i soliti "furbetti" di turno allora sarebbe garantito anche un veloce ritorno economico: più turisti (creazione di piccoli esercizi pubblici legati alle ciclabili, come bicigrill, stazioni di servizio, ostelli, cargobike della porchetta e altro ancora), meno auto in giro (risparmio energetico, meno incidenti, meno inquinamento, etc etc), più salute pubblica (esercizio fisico aiuta a star bene e quindi si grava meno sul servizio sanitario), strade pubbliche meno trafficate con conseguente minor costo di gestione, etc etc.
L'importante ripeto, è che l'italico furbismo se non debellato venga almeno ostacolato il più possibile.

saluti ottimistici
 
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view post Posted on 11/3/2016, 11:30     +1   -1
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Mi sforzo anch'io di essere ottimista. Vivo in una città assolutamente piatta e nella quale non c'è stato neppure un giorno di neve. Dopo 4 anni di uso della Babboe ricevo ancora molti attestati di simpatia da parte dei passanti; i nonni e genitori all'uscita delle scuole (materna ed elementare) si congratulano e chiedono informazioni su caratteristiche e prezzo.
Però nessuno mi ha ancora imitato, neppure fra quelli bloccati al semaforo da una lunga coda, che naturalmente io sorpasso arrivando prima di loro.
 
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DeLorenzi
view post Posted on 11/3/2016, 12:14     +1   +1   -1




Dove abito io ci sono abbastanza ciclabili ma NON SONO USATE PER IL COMMUTING se non raramente.

Alcune per passeggiate e anche in certi giorni abbastanza piene, altre spesso deserte, chi poi fa attività sportiva le rifiuta ( non vorrai mica che ci tocchi andare piano incrociando qualche vecchietto e poi quelle curve strette ! ) .

Si può dire che è il mezzo di trasporto degli "extracomunitari" e di quei rari che lo fanno per convinzione.
La pedalata assistita invoglia qualcuno ma sono sempre pochi.

ciao DeLo
 
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view post Posted on 11/3/2016, 14:10     +1   -1

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CITAZIONE (DeLorenzi @ 11/3/2016, 12:14) 
Dove abito io ci sono abbastanza ciclabili ma NON SONO USATE PER IL COMMUTING se non raramente.
...

Vero, il seme del ciclocommuting è stato (ri)piantato da poco e qui in Italia attecchisce con fatica. Forse molto è dovuto al periodo dell'immediato dopoguerra e al successivo boom economico: la bicicletta prima vista come mezzo privilegiato ed indispensabile per andare al lavoro (cfr. Ladri di biciclette di V. De Sica) poi surclassata e denigrata in favore dell'automobile (tutti in Seicento, come ben illustrato in vari film come C'eravamo tanto amati di E. Scola o Il Marito di N.Loy, anche se l'auto era americana). Guai ad andare in bici, segno di povertà e arretratezza, il ritorno di un passato da dimenticare.
Ecco, forse ci portiamo appresso ancora quel retaggio di "benessere" post bellico che sdogana la bici solo come mezzo sportivo o ricreativo, spesso ad emulazione dei veri sportivi.
Un passo alla volta il "turismo locale" si trasformerà in commuting quotidiano e magari cominceremo ad avere uffici dotati delle necessarie attrezzature igieniche per aiutare il ciclista a riprendere il professionale aspetto.

CITAZIONE (DeLorenzi @ 11/3/2016, 12:14) 
...
Alcune per passeggiate e anche in certi giorni abbastanza piene, altre spesso deserte, chi poi fa attività sportiva le rifiuta ( non vorrai mica che ci tocchi andare piano incrociando qualche vecchietto e poi quelle curve strette ! ) .
...

E qui ritorno a dire che ci occorre una vera pista ciclabile e non un marciapiede ridipinto!

CITAZIONE (DeLorenzi @ 11/3/2016, 12:14) 
...
Si può dire che è il mezzo di trasporto degli "extracomunitari" e di quei rari che lo fanno per convinzione.
La pedalata assistita invoglia qualcuno ma sono sempre pochi.

Appunto, vediamo la bici ancora come mezzo "povero" e non come veicolo alternativo ed efficiente. Noi superciclisti pedaliamo solo per sport e con bici moderne e ultraperformanti come moda richiede. No, i reclinati non contano, sono gente strana che usa bici assurde e impossibili... fino a quando non diverranno di moda. E allora addio pace della nicchia ristretta.

CITAZIONE (DeLorenzi @ 11/3/2016, 12:14) 
...
ciao DeLo

Concludo qui.

Saluti da marco, pseudociclista speranzoso ottimista
 
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Ragnetto
view post Posted on 11/3/2016, 20:38     +1   -1




Per come la vedo io credo che ci sia un problema psicologico alla base della mancanza della mentalità commuting in italia. (almeno per come mi risponde la gente della mia zona quando cadiamo nel discorso)
Andare in bici viene considerata come una cosa faticosa, poi peró ne vedo che girano con gomme a terra, pedalando con i talloni e punte dei piedi aperti a papera, non sanno usare il cambio... mia mamma mi racconta spessoo che quando andava a scuola le facevano fare una sorta di patentino su come usare la bici, ora che non si fa piú credo che se ne vedano gli effetti.
Che poi a guardare bene in macchina non si fatica ma la benzina mica é gratis, per pagarla si lavora e a questo pochi ci pensano.
Altro meccanismo mentale sbagliato é che in bici ti investono. Non é vero, basta farsi vedere e comportarsi correttamente in strada. Luci e una casacca catarifrangente e ti sorpassano lasciando anche 2 metri di spazio se possono.
Poi la questione azienda: spesso non esiste un parcheggio bici in azienda(nella mia che é di medie dimensioni il parcheggio é solo sulla carta e ci stoccano i pallet).
Non esiste la possibilità di farsi una doccia.

Io per quello che vale riesco a fare commuting (3+3km) ma solo perché lavoro in produzione e parcheggio "abusivamente" nel cortile aziendale fregandomene delle segnalazioni che mi mandano.
Sono felicissimo di aver contagiato un collega che ha ripreso a pedalare per fare le commissioni o andare al bar. Non pedalava da quasi 20 anni e per prenderci mano ha dovuto fare dei giri di prova da quanto era arrugginito :) l'importante é volerci provare.
 
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view post Posted on 12/3/2016, 13:24     +1   -1
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vi invito a cercare su facebook la pagina di "Cityrumors.it" un quotidiano locale e poi cercare la frase "feriti due ciclisti" uscirà la notizia del 5 marzo dove si racconta di un ciclista caduto per colpa di una buca e di un altro travolto da un automobilista "distratto" ma la cosa aberrante sono i commenti alla notizia.
Leggendoli capirete la mentalità della maggior parte degli automobilisti ed il perchè siamo destinati a rimanere anni luce distanti da paesi ben più "civili"
Il tono di questi commenti viene sempre replicato ogni volta che si verifica un incidente che vede coinvolto qualche ciclista.
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 12/3/2016, 17:09     +1   -1




Purtroppo DARI1 hai RAGIONISSIMO! D'altronde cosa ci si può aspettare da un popolo che invece che denunciare i delinquenti, cerca di averne i favori?
 
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markciccio
view post Posted on 10/5/2016, 06:51     +1   -1




A proposito di ciclabili, visto che fa la parrucchiera, il ragionamento non fa una piega:

http://video.repubblica.it/edizione/milano...60?ref=HRESS-17
 
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Ragnetto
view post Posted on 10/5/2016, 10:04     +1   -1




Che vergogna... fossi in lei non uscirei piu di casa
 
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DeLorenzi
view post Posted on 10/5/2016, 12:07     +1   +1   -1




Qui di seguito trovate il " DECRETO MINISTERIALE 30 novembre 1999, n. 557" ovvero il " Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili ".

www.fiab-onlus.it/tecpist.htm

Qualora abbiate l'occasione di segnalare a qualche rappresentante del comune problemi relativi alle vostre ciclabili potrete riferirvi a questo testo, in particolare al - Capo II art. 7

"Larghezza delle corsie e degli spartitraffico

1. Tenuto conto degli ingombri dei ciclisti e dei velocipedi, nonché dello spazio per l'equilibrio e di un opportuno franco laterale libero da ostacoli, la larghezza minima della corsia ciclabile, comprese le strisce di margine, è pari ad 1,50 m; tale larghezza è riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due corsie contigue, dello stesso od opposto senso di marcia, per una larghezza complessiva minima pari a 2,50 m.

2. Per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell'itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata.

3. Le larghezze di cui ai commi precedenti rappresentano i minimi inderogabili per le piste sulle quali è prevista la circolazione solo di velocipedi a due ruote. Per le piste sulle quali è ammessa la circolazione di velocipedi a tre o più ruote, le suddette dimensioni devono essere opportunamente adeguate tenendo conto dei limiti dimensionali dei velocipedi fissati dall'articolo 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
"

Chiaramente queste misure non tengono conto delle tre ruote "Per le piste sulle quali è ammessa la circolazione di velocipedi a tre o più ruote, le suddette dimensioni devono essere opportunamente adeguate" ma se la larghezza fosse la MINIMA ASSOLUTA ACCETTABILE DI 1 m saremmo felicissimi ! :woot:

ciao DeLo
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 10/5/2016, 12:33     +1   -1




DeLo hai il mio plauso incondizionato!!!! Per giunta ad oggi ho visto rarissssimisssimamente piste "esclusivamente" ciclabili... vuoi che le amministrazioni sfuttino questa piega regolamentare per fare man leva delle intemperanze?
 
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markciccio
view post Posted on 11/5/2016, 06:39     +1   -1




A proposito di stranieri e ciclabili, questo è quello che pensano delle nostre, in particolare di quelle della capitale.:

http://www.wired.it/lifestyle/mobilita/201..._campaign=wired
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 11/5/2016, 09:34     +1   -1




L'aspetto positivo a cui dar risalto, è che nessun cambiamento, avviene senza una massa critica che lo promuove! Fiat salva ciclisti etc etc cercano di sensibilizzare, ma senza un provvedimento formale, risulta arduo trasformare un desiderio in realtà!
 
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14 replies since 10/3/2016, 22:33   392 views
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