Pollution mask - Maschera antinquinamento

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view post Posted on 31/12/2015, 14:55     +1   -1

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Di recente sentivo dire che per abbattere l'inquinamento si è pensato ad incentivare l'acquisto di automobili di ultima generazione e promuovere il car sharing. Quest'ultimo avrebbe il grandissimo vantaggio di avere un parco veicoli più giovane e è sfruttato più intensamente.

... ?!?

O ci prendono per i fondelli o pensano che siamo dei cretini oppure sono modi piuttosto maldestri per promuovere alcune attività.
 
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view post Posted on 31/12/2015, 15:12     +1   -1

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non si è nemmeno parlato di car pooling che effettivamente diminuisce il numero di veicoli circolanti.
 
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enoibaf
view post Posted on 7/1/2016, 16:41     +1   -1




CITAZIONE (bitzo @ 22/12/2015, 21:34) 
Ciao a tutti,
sto valutando l'acquisto di una maschera contro l'inquinamento. Qualcuno ha qualche esperienza in merito?

Ciao bitzo, io talvolta uso la Respro

http://respro.com/pollution-masks

come esperienza personale non trovo che faccia miracoli, ma qualche risultato lo da.
L'ho usata proprio oggi
RESPRO MASK -- 20160107_124424
e in situazioni come quella della foto, ossia traffico quasi bloccato e giornata piuttosto fredda, quanto meno attenua abbastanza il tanfo dei Diesel o dei 2 tempi e altri motori che di solito danno fastidio.
Va dunque meglio nelle giornate fredde e secche e quando non faccio grande fatica (ossia se non sudo molto, altrimenti si crea un microambiente umido e caldo tra maschera e viso), peggio al contrario.
Da' una certa resistenza alla respirazione, non mi ci potrei mai allenare, ma e' tollerabile negli spostamenti anche medio-veloci.
La uso quando posso in situazioni di traffico bloccato e in queste giornate un po' particolari, quando il fastidio del procedere nel traffico si fa altrimenti quasi 'fisico'... nei tratti sul lungomare o ben ventilati la tolgo...

Un salutone
 
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view post Posted on 7/1/2016, 17:39     +1   -1

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ti si appannano gli occhiali nell'uso?
 
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enoibaf
view post Posted on 7/1/2016, 19:18     +1   -1




CITAZIONE (bitzo @ 7/1/2016, 17:39) 
ti si appannano gli occhiali nell'uso?

Oggi no. Ma questi occhiali (Limar non so che) sono decisamente piu' antiappannanti dei Decathlon che usavo prima. Me ne rendo conto se ci respiro sopra nella parte interna della lente, come quando vuoi pulirla. Non si appanna. Debbono essere trattati con qualche sostanza antiappannante efficace e anche resistente all'uso (li ho da Aprile 2015). Piuttosto se i tuoi occhiali si appannano molto potresti avere la mascherina che non sigilla a sufficienza nella parte alta del viso.
 
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view post Posted on 13/1/2016, 19:22     +1   -1

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Maschera arrivata. L'ho indossata subito senza guardare le istruzioni...dal naso non respiravo. In sostanza la placchetta a U deve poggiare sull'osso e non sulla cartilagine.
Io ho preso la misura M, e' proprio giusta non va oltre il mento e se spalanco la bocca, questa rimane comunque coperta.

Io l'ho usata insieme a degli occhialoni da sci. Quelli di decathlon da 15 euro. Nessun appannamento.

Devo dire che come prima esperienza non e' andata male. Sul naso non pesa e' confortevole, il senso di soffocamento delle mascherine monouso lo trovo maggiore, pensavo fosse piu' opprimente e invece cosi' non e' stato.
Ho provato a tirare scatti come al solito e sicuramente si fa sentire.. anche se credevo di annaspare di piu'.
I miei soliti 7,5 km veloci sono andati senza problemi, durante la marcia la maschera si gonfia e sgonfia leggermente ma se si va tranquilli no.
Mi sono accorto che si forma molta condensa quindi il filtro alla fine e' praticamente bagnato. Pero' non ho quel senso di irritazione alla gola a cui mi ero abituato.

Domani provo con degli occhiali meno estremi.
 
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view post Posted on 11/5/2016, 09:14     +2   +1   -1
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Tramite un conoscente tempo fa mi imbattei in un serio studio documentato che dimostrava come il ciclista, anche senza mascherina, respira meno inquinanti dell'automobilista. I meccanismi che causano questo fatto sono due: l'accumulo degli inquinanti in basso (la bocca di un ciclista, ahimè esclusi i reclinati, sta più in alto delle prese d'aerazione delle auto), e il fatto che nell'auto si verifica un accumulo di queste sostanze anche se si tenta di aerare più possibile. Ovviamente il fatto che il ciclista ventila di più (fraintendibile :P ) depone a sfavore, ma qui passo alla seconda parte.
Quando abbandonai la moto (lo confesso, per motivi famigliari, non per convinzione) inizialmente decisi che avrei usato un po' di più la bici, ma non certo per andare al lavoro: dei 5 km che devo fare (pur pochi), poco più di 2 sono in salita, all'andata, su pendenze medie del 6-8%. Non era pensabile presentarsi in ufficio con l'aroma di caprone inzuppato, o fare una doccia dopo l'arrivo ogni mattina, e con la mia scarsa prestanza fisica ci avrei messo 25 minuti. Poi ho avuto l'occasione di raccattare una bici elettrica, scartata da un parente che credeva di usarla come un Ciao: era una cinesata con rapporto fisso pure cortissimo (riuscivo a pedalare attivamente solo in salita) ma scoprii presto che ci potevo fare il tragitto casa-lavoro in 15 minuti, contro gli 8-13 (a seconda del traffico) impiegati con la scatola fumante. Mi sono documentato e ho messo insieme la cavalcatura ideale, legalissima, cui ne sono seguite altre alla ricerca di ottimizzazioni successive per commuting e/o divertimento. Il tempo di viaggio in salita era sceso a 13-14 minuti, con punte di 12 e mezzo arrivando sudato. Il punto cruciale è che, anche se molti partono subito col preconcetto che se c'è un motore allora è un ciclomotore, l'ausilio elettrico fa le seguenti cose:
- estende l'utilizzabilità dei velocipedi a percorsi eterogenei e a utenti eterogenei
- con un consumo energetico, fatta l'equivalenza con il succo di dinosauro (complimenti per la definizione!), di 350-450 km/litro, e con la delocalizzazione delle emissioni, ha un impatto ambientale microscopico
- riduce le esigenze di ventilazione, riducendo quindi la dose di veleni inalata laddove ce n'è particolare concentrazione
- non impedisce attività fisica (i pedali non sono lì solo per bellezza!) ma permette di tenere uno sforzo costante ed eventualmente ridurlo o annullarlo quando serve, per esempio dietro a un camion-ciminiera o poco prima dell'arrivo così da arrivare asciutti.
Chi si stupiva che circolassi anche in inverno rischiava l'invito alla defecazione, con la risposta che chi va a sciare si trova a temperature simili e velocità simili, basta l'abbigliamento giusto.
Quello che purtroppo non ho mai potuto contestare, però, è che quando piove, anche se ci si attrezza, è scomodo e un po' si finisce per bagnarsi comunque, e che la lobby degli automobilisti è più forte, più numerosa e poco rispettosa dei ciclisti (del resto la maggioranza dei ciclisti fa di tutto per farsi odiare o per mettersi in pericolo).
Riguardo alla pioggia, cabinare efficacemente un veicolo a due ruote si scontra con il problema dell'eventuale vento di traverso. Su 3 o 4 ruote, il peso aggiuntivo si può compensare col motore ausiliario, ma occorre sempre, oltre a pensare al vento, rendere il veicolo convincente anche dal punto di vista estetico, se si vuole appunto convincere la gente.
Infine c'è sempre da scontrarsi con il ragionamento secondo cui il prezzo deve essere proporzionale alle velocità a cui si può correre, e qui le opere di convincimento si schiantano contro l'ultimo muro.
Scusate gli off-topic, ma ho notato che anche lungo la discussione sono stati toccati diversi argomenti legati a quello principale.
 
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view post Posted on 11/5/2016, 15:57     +1   -1
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CITAZIONE (MINO_73 @ 11/5/2016, 10:14) 
- con un consumo energetico, fatta l'equivalenza con il succo di dinosauro (complimenti per la definizione!), di 350-450 km/litro, e con la delocalizzazione delle emissioni, ha un impatto ambientale microscopico

Attenzione ai costi nascosti (anche in termini di impatto ambientale). Il costo del consumo in energia drante il viaggio e` meno rilevante rispetto al costo del "consumo" di batterie.

Ovviamente la differenza e` sempre enorme e poi se si mette in conto anche il costo del mezzo cambia ancora; solo che ignorare il costo delle batterie, che hanno durata di qualche anno, crea delle aspettative irrealistiche sul costo della propria mobilita`. Mi ci sono scontrato io stesso nel momento in cui le mie costose batterie lifepo4 si sono guastate e quelle Li-Ion sono degradate nel corso degli anni.
 
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view post Posted on 11/5/2016, 16:22     +1   +1   -1
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Certo, sapessi quanti conti ho cercato di fare per valutare l'usura delle batterie... Sul piano teorico, un uso della pedelec che faccia fare un migliaio di km all'anno e con la fortuna (non solo l'accortezza) che la longevità delle batterie si riesca a far corrispondere più o meno alle aspettative, porta a un valore teorico di 60-70 euro l'anno, esclusa l'usura delle parti puramente ciclistiche del mezzo (gomme, freni...)
Riguardo alla questione inquinamento, certo le batterie hanno un peso, ma forse più che altro in termini di energie da consumare per riciclare i materiali e riutilizzarli più o meno direttamente per fabbricare batterie nuove.
Ho voluto toccare questo punto perché secondo me ha un peso positivo, nel bilancio dei compromessi, nella disperata opera di convincimento della gente comune del valore di convertire più possibile i propri spostamenti sui velocipedi.
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 11/5/2016, 17:58     +1   -1




Ottimo spunto "ragionare" sull'impatto che può avere l'uso e l'usura degli accumulatori... non più di 5 anni fà qualcuno già profetizzava che se oggi ci sono guerre per il petrolio, non sarà distante un conflitto per il controllo del litio (95% delle scorte accessibili conosciute sono comprese tra Cile Bolivia e Perù)

Edited by Thunderbolt II - 11/5/2016, 20:30
 
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view post Posted on 12/5/2016, 09:00     +1   -1

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siamo un po' OT ma vabbè cosa ne pensate degli ultracondensatori come alternativa alle batterie?
 
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view post Posted on 12/5/2016, 09:28     +1   -1
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Penso che tutto dipenda dall'industrializzazione della tecnologia. Chissà che cosa hanno già realizzato a livello militare... nel momento in cui a noi arriva la notizia di una nuova tecnologia usata in ambito militare, è perché si tratta di qualcosa di già assodato e in procinto di essere superata. Il passo successivo è l'industrializzazione, che si attiva non appena c'è un palese tornaconto economico su larga scala.
 
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GRM
view post Posted on 23/8/2016, 21:49     +1   -1




CITAZIONE (markciccio @ 29/12/2015, 10:57) 
Al di là della bici, perché nessuno parla mai del telelavoro? Ha senso fare 100 km/giorno per andare in ufficio a pistolare su un PC, tale e quale a quello che abbiamo a casa?

Concettualmente il telelavoro ha un senso, ma nella realtà ci porterà sempre di più a chiuderci nel nostro orticello e metterci uno contro l'altro ...molto ma molto pericoloso , già come diritti dei lavoratori stiamo andando indietro, vedrai che ridere con il telelavoro dove non riesci neanche a far gruppo con i colleghi per rompere le @@ per qualcosa che non funziona (che sia la paga, che siano le ferie etc etc), oltretutto ti trovi con il lavoro in casa, mah lavorassi in proprio è una cosa, ma da operaio preferisco macinare anche 200km al giorno ma timbrare e via.

PS: non lo trovo ma c'è anche uno studio\esperimento (mi pare americano ma non lo trovo!) a riguardo e la conclusione era quella sopra
 
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view post Posted on 24/8/2016, 05:35     +1   -1
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Mah, gli americani sono americani... personalmente il telelavoro mi risolverebbe un'enormità di problemi familiari, in un'ItaGLia dove non si è capaci di risolvere i più elementari problemi di compatibilità di orario tra lavoratori di diversi settori e figli a scuola... e comunque siamo in un'era in cui la comunicazione su larga scala è di una facilità enorme (addirittura eccessiva per molti), non credo proprio che il problema sia l'isolamento, semmai una certa alterazione del modo di rapportarsi socialmente. Comunque telelavoro è anche lavorare da casa e recarsi sul posto una volta alla settimana: in termini di spreco, rispetto al pendolarismo quotidiano, è già un guadagno enorme e rende i rapporti sociali meno alienanti, se davvero fosse un problema.

Tornando alle maschere, pensando anche alla stagione più fredda, sarebbe ragionevole pensare di ricavare un adattamento da questa?


P_20160813_190201

Vista alla Decathlon, pensata per andare sott'acqua... :P
 
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view post Posted on 24/8/2016, 07:01     +1   -1

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Si appannerebbe subito. Io uso la maschera sportsta sia di inverno che d'estate.
D'inverno aggiungo solo degli occhiali da sci e il berretto di lana.
 
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