Incontro reclinato del centro Italia

Ci sarò al 90%. Ma sempre con pieghevole se non ci sono problemi a accogliere un verticale....

Io non ho problemi. Se vedo la mala parata posso sempre parcheggiare su una spiaggetta e vi aspetto. Tanto se il percorso non è circolare (e non credo proprio) sempre a casa dovete tornare.
Comunque questo passa il convento. Anche se avessi avuto nella disponibilità la F16 (adesso in prova ad un futuro reclinato) non credo che sarei andato più veloce.
L'unico problema è che non trovo il cosciale con il fondello. Temo per il mio didietro più che per la vostra velocità...

Le variabili della vita sovvertono spesso i presupposti. Quella che dovrebbe essere una bella esperienza di può trasformare in una pessima giornata. Ognuno deve avere la capacità di trovare i lati positivi anche negli episodi oggettivamente brutti.
I miei sono questi:
-non bisogna mai lesinare sulla sicurezza. Si spendono centinaia di euro per alleggerire la bici di pochi grammi e si investe poco in un apparato "serio" di luci. Quindi luci, luci, luci senza temere di essere presi per alberi di natale. Quelle posteriori forse più importanti delle anteriori.
-nonostante le luci non sottovalutare mai la imprevedibilità degli altri mezzi. La distrazione degli altri può essere fatale a noi. Oltre a chiedere (pretendere) di non essere considerati intrusi sulle strade chiediamo con forza ai nostri amministratori serie politiche di incentivo e messa in sicurezza di chi va in bici (tutti noi conosciamo gli esempi degli altri paesi più evoluti dei nostro sulla mobilità). Parteciperò ancora con più veemenza di quanto abbia fatto fino ad ora alle campagne di salvaiciclisti e zona30.
-evitare se possibile strade a scorrimento veloce che non siano abbastanza larghe. Fare un giro più lungo e lento (ma più sicuro) è preferibile.
-Su una reclinata ci si può difendere di meno (opinione mia). Probabilmente un incidente che su una verticale può riportare conseguenza banali può avere serie ripercussioni alla incolumità su una reclinata. I movimenti automatici di protezione (alzare le braccia a protezione testa), cercare di restare in equilibrio, mettere i piedi a terra sono più agevoli in bici tradizionale e possono attutire i danni.
-mai usare una pieghevole per percorrere più di 50km. Anche se è una Brompton.
-Gli sforzi costanti e prolungati, nonostante i medici mi abbiano detto il contrario, sono una tortura per la mia patologia. Secondo me è rallentato di molto lo scambio e il trasporto dei nutrienti ai muscoli con conseguente crollo della tenuta fisica dopo poco.

Resta una grande malinconia e preoccupazione di fondo per Tonino. Ma cerco di fare tesoro comunque della giornata.
Ad maiora.

@markciccio sono stato volutamente ambiguo. Ho dato solo una serie di opinioni che possono fare intuire qualcosa, ma che al momento non posso raccontare per questi motivi: 1 riservatezza. Quando saremo certi che a toninotcm non dispiaccia fare sapere la sua disavventura allora se ne può parlare liberamente. 2 ci sono persone più titolate di me a raccontarlo.
Comunque è solo per dire che spesso non basta solo rispettare gli obblighi di legge prescritti ai ciclisti per salvaguardare la propria incolumità. Ma in alcuni casi non si fa male ad esagerare.
Avevo dimenticato il caschetto. La legge che io sappia non lo impone ma, anche se una statistica dice che non indossarlo riduce la probabilità di essere investito, è opportuno indossarlo sempre....

Caspita... Mi spiace tanto! È veramente un peccato che ogni volta che si esce in bici si debba rischiare la pelle! Auguri di una pronta guarigione Tonino!

Tanti auguri Tonino. Rimettiti presto.

AUGURI Tonino!...Per gamba e Bent nuove!

Più che mai: semprinbent!