| L'unico (per ora e spero per sempre) incidente in cui sono stato coinvolto mi ha fatto capire che puoi essere irreprensibile come condotta e prevenzione, ma qualunque ciclista sulla carreggiata degli automezzi è come un gattino che corre assieme ad un branco di bisonti... ne basta uno distratto, assonnato o francamente str* perché tu sia spacciato, anche se cammini religiosamente sulla striscia, hai il casco, e sei ben visibile. Parliamo di mezzi molto più grandi, molto più pesanti e molto più potenti di qualunque velomobile. Figuriamoci un trike nudo o una due ruote. Salita, ore 14, bel tempo, strada moderatamente trafficata a scorrimento lento, scott aspect con lucette accese e telaio arancione, zaino in spalla pieno di superfici catarifrangenti (ma era giorno quindi contava poco) casco integrale da downhill BIANCO (avevo evitato di proposito di prendere i caschi neri matte effetto figo, siccome non si vedono di notte), la carreggiata con diritto di precedenza che io stavo seguendo curvava a sinistra, l'auto che mi sta dietro mi sorpassa e durante il sorpasso imbocca il bivio che prosegue dritto, in pratica mi viene addosso lateralmente sbilanciandomi e io cado a terra proiettato in avanti incapace di tenere in piedi il mezzo. Sarà che era una persona anziana, che era innervosito perché mi era capitato dietro, che non pensava che una bici potesse andare a quella velocità sostenuta (ma mi era rimasto dietro tutto quel tempo e non avevo fatto accelerazioni), l'unica cosa in più che potevo fare era controllare ogni secondo lo specchietto retrovisore grandangolare che avevo montato sulla visiera del casco (sembravo l'ispettore gadget), così forse mi sarei buttato di lato prevenendo l'urto, o almeno la sua maggior parte. Dalle telecamere anteriore e posteriore montate sul casco si sono viste le seguenti cose: 1) il guidatore se ne è totalmente fregato della mia esistenza, si è scansato quanto bastava per non prendermi da dietro ma arrivatomi accanto era come se non esistessi più e ha proseguito per la sua strada come se fosse totalmente libera 2) le auto dietro al guidatore hanno a malapena rallentato quando mi hanno visto a terra, di te non frega niente a nessuno 3) ho intrattenuto per qualche secondo i guidatori sulla corsia opposta, che erano fermi in fila e hanno avuto qualcosa di diverso dal solito da guardare mentre aspettavano che la fila scorresse 4) la action cam anteriore, volata via dal casco e rotolata a terra, prima di sdriaiarsi definitivamente sull'asfalto con l'obiettivo ha ripreso per un attimo la targa del veicolo offensore che si è fermato per qualche secondo prima di scomparire per una strada laterale e non farsi più trovare; la targa e la faccia del conducente sono state molto chiaramente riprese dalla telecamera posteriore mentre il veicolo mi raggiungeva e mi faceva sbandare
Meglio così comunque, son stato rimborsato, ho anche rivenduto la bici allo stesso prezzo alla quale l'avevo acquistata di seconda mano, ma soprattutto ho imparato quanto è pericoloso usarla per strada prima di farci un incidente invalidante. Dopo una parentesi bimestrale di bici sono tornato a camminare per il tragitto casa-lavoro, e solo adesso mi sta venendo voglia di realizzare un quad carenato. Ma ricordare questa esperienza me la fa quasi passare.
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