La prime ruote erano a disco pieno e i “Flinstones” le utilizzarono per i record di velocità poi, con le prime gare di “Dragster” ci si rese conto che il rapporto cavallo/peso era determinante e vennero inventati i raggi. Successivamente la ricerca militare "Ittiti" ebbe notevoli sviluppi e la ricaduta tecnologica nella produzione di tutti i giorni definì gli standard realizzativi. Il libero mercato, che spesso non è altro che un “cartello di monopolio", congelò il tutto per qualche migliaio di anni. Si suppone che qualche pensatore abbia fatto delle scoperte in proposito ma per non turbare l’ordine costituito sia stato arso sul rogo con le sue idee. Solo con l’avvento di un nuovo materiale che permetteva di eliminare mano d’opera che, anche se pagata pochissimo, era comunque un costo vennero fatte le prime ruote di ferro.
Finalmente un pioniere dell’ aviazione avendo la necessità di avere ruote molto leggere e robuste per il suo aliante, visti gli atterraggi catastrofici di allora, inventò le ruote a raggi tensionati "Sir George Cayley".
Naturalmente l’uso si diffuse e come spesso accade le brevettarono, anche se non fu una loro invenzione, “James Starley e William Hillman “.
La ruota a raggi tensionati, da ora “ruote a raggi” venne utilizzata ovunque su, automobili, aerei, moto e biciclette finché per motivi tecnologici o di costo vennero abbandonate.
Sulle auto la ruota a raggi si sposta su di un lato il “fusello” e l'asse sterzo, avere un cerchione a disco metallico asimmetrico permette di riportarlo, con una geometria migliore, verso il centro della ruota, specialmente ora che si usano copertoni larghi. Inizialmente di ferro vennero poi sostituiti con leghe a base di alluminio perché più leggere e più belle ( Mica sempre perché ci sono state ruote in lega che pesavano mica male !).
Per le moto il discorso è unicamente per la leggerezza e di “ look” se si escludono le monoforcella o le trasmissioni ad albero.
Sugli aerei le esigenze sono tali da non poter più accettare ruote a raggi.
E le biciclette?
Le ruote a raggi sono magnifiche anche se i “designer” le odiano. La prima cosa che fanno è disegnare una bici senza raggi al massimo con due e, se proprio son tre, che siano almeno storti.
Ultimamente è stata brevettata una ruota senza raggi “Osmos wheel” - sito cancellato - che garantisce ruota più leggere e robuste. Io personalmente le considero da un punto di vista ingegneristico una boiata. Se i cuscinetti che guidano la ruota sono vicinissimi al punto di contatto a terra il cerchione deve sostenere solo il copertone ma se è lontano è soggetto a flessione e quindi deve essere estremamente robusto!
Altro problema è il materiale del cerchione perché i cuscinetti che lavorano su materiali come alluminio o carbonio consumano la sede a velocità impressionante e un cerchione in acciaio non mi sembra un progresso!
Mia figlia è un “designer” e la cosa mi fa un po' paura. Come saprete io continuo a sostenere che un progetto bello ma senza la supervisione di fattibilità non vale una cicca.
A chi disegna una ruota a due raggi vorrei che desse un occhiata alle ruote in carbonio a tre raggi e forse si renderà conto delle sue dimensioni. Farla a due sarebbe pazzesco anche perché i raggi in questi casi non sono tensionati ma si ritorna al tempo degli “Ittiti”.
Stesso problema per chi fa i raggi “storti”, ma come si fa a metterli in trazione?
Finita questa presentazione lo scopo della discussione dovrebbe essere quello di analizzare una ruota da bicicletta sotto i vari aspetti, costruzione, manutenzione, misura, gommatura ecc. ecc.
Poiché io non sono sicuramente un esperto cercherò di rifarmi a vari siti internet e alla VOSTRA COLLABORAZIONE per fare un compendio per tutti partendo dal “terra terra” a comparazioni fra ruote da 1000 €.
Spero che venga fori qualcosa di interessante altrimenti morirà in qualche angolino!
ciao DeLo
Edited by DeLorenzi - 18/2/2014, 22:21