Geometria ideale per la salita, processo di costruzione collettiva di un sapere

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view post Posted on 28/3/2011, 21:21     +1   -1
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CITAZIONE (=LoScozzese= @ 28/3/2011, 10:10) 
CITAZIONE (Rahab @ 27/3/2011, 23:05) 
Oggi abbiamo fatto un giretto di 25 km e vi erano compresi 3 bei ponti lunghi. Capisco che è un po' poco per valutare (infatti per questo attendo l'Alpe Adria), ma ...

Dobbiamo aspettarci che ti scatenerai? :P

Sicuro! Mi vedrete fare delle cose straordinarie ..................
................ con la forchetta! :rolleyes: :lol:
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 29/3/2011, 17:05     +1   -1




CITAZIONE
al limite, se dal punto di vista del lavoro del gluteo fosse meglio, potrei utilizzare un angolo più acuto di quello di una bici tradizionale.

in teoria sì poi bisogna vedere quanto dice Uka

CITAZIONE
Ho angoli più acuti solo su una recumbent, e in effetti su quella mi trovo bene a spingere forte, anche se a dirla tutta, sembra che la respirazione ne risulti un po' più contratta.

Bisogna vedere se è possibile arrivare ad angoli più chiusi che su una bici eretta senza compromettere la dinamica respiratoria.
 
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andreanew
view post Posted on 29/3/2011, 18:24     +1   -1




CITAZIONE (Rahab @ 28/3/2011, 22:21) 
Sicuro! Mi vedrete fare delle cose straordinarie ..................
................ con la forchetta! :rolleyes: :lol:

Già, ma eretto o reclinato? In questo caso consiglio un "angolo di Mauletti" molto aperto... :D
 
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view post Posted on 29/3/2011, 21:05     +1   -1
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10€ per ogni citazione del "mio" angolo! ... e mi ripago la Royale ... :P
 
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Seldom Seen
view post Posted on 13/5/2011, 20:13     +1   -1




Mi sto passando i vecchi 3d per imparare qualcosa dall'esperienza di chi ce l'ha; a proposito dell'inclinazione variabile salita/ piano, per variarla velocemente, senza entrare nella poliedricità poco immediata dell'Azub, sarebbe possibile interporre fra i puntoni e schienale due biellette che individuerebbero due posizioni: bielletta in su, puntone in alto, schienale più sdraiato e viceversa; il tutto accoppiato a un fulcro dietro il sedile, non sotto, consentirebbero due posizioni equidistanti da quella di default, a sua volta variabile a casa. Credo potrebbe funzionare con bent non ammortizzate tipo TW-Bents, i vari snodi andrebbero fermati con attacchi rapidi. Funzionerebbe?
 
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view post Posted on 13/5/2011, 21:04     +1   -1
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Luca Ciani

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Non ci ho capito molto, forse perchè non visualizzo cosa sono i puntoni.
Però è buona l'idea di variare in toto l'assetto totale della bent, ci vorrebbe un'innalzamento che facesse fulcro sul mozzo anteriore, andando ad alzare posteriormente la bent.

Facemndo così, si avrebbe una bent con sterzo neutrale in posizione aerodinamica, e sterzo più verticale in assetto salita (o urbano), cosa molto gradita alle basse velocità.

Però dovrebbe esser possibile variarlo in corsa, e non è difficile, ho fatto delle foto alla carrozzella da ospedale, ipertecnologica, dei pistoni si sbloccavano agendo su una manopola, così da poter variare diverse inclinazioni.
E il peso non sarebbe un problema, perchè dandosi lo slancio, si potrebbe anche alzarsi (l'ho visto fare ad Udine su una recumbent).

Penso che la soluzione in oggetto alla fine sia semplificabile con due braccetti idraulici al posto dei supporti sedile posteriori, con comando a cavo sul manubrio!!!
Easy...
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 13/5/2011, 21:40     +1   -1




uka sai quanto peso aggiungono quei pistoni da "carrozzella da ospedale", come la chiami tu? che in realtà è usata dai disabili a casa, tutti i giorni... e sai quanto gioco aggiungono?
 
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view post Posted on 21/9/2011, 13:10     +1   -1
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... non c'è più nulla da inventare!

come mi hanno spiegato recentemente: "the problem is never how to get new, innovative thoughts into your mind, but how to get the old ones out"

ecco che la soluzione della seduta ad assetto variabile diventa un deja vu:

forteupright

fortelayedback
dettagli (pochi): www.recumbents.com/wisil/costin/forte_bike.htm

 
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view post Posted on 21/9/2011, 16:35     +1   -1
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M5 CHR-MANGUSTA CHR

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Come già detto, il problema non è inclinare lo schienale, ma ottenere un contemporaneo avanzamento di tutto il sedile, per mantenere costante la distanza dai pedali.
 
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view post Posted on 22/9/2011, 08:12     +1   -1
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@Nimbus: daccordo, ma meglio che niente... :)
D'altra parte constato che, differentemente che su una bici verticale nella quale il posizionamento in sella e la conseguente distanza dai pedali è sostanzialmente obbligato, su una reclinata è invece molto più variabile. Un difetto, a mio parere, che potrebbe diventare un vantaggio in questo caso.
Scivolare un po' avanti o assumere una posizione più arretrata è molto facile.
Non sarebbe l'ideale, però in un certo modo questo potrebbe compensare il problema della variabilità della distanza dai pedali al variare dell'inclinazione del sedile.
Sarebbe perlomeno da provare.
Di quanto può variare poi questa distanza? Non di moltissimo, credo.
 
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view post Posted on 25/9/2011, 20:41     +1   -1
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Luca Ciani

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Nel mio caso, che ho reclinato su Seiran di pochi gradi, ho dovuto correggere un centimetro o poco più. Non è molto, ma è molto grave quel che mi accade se non lo faccio. Ma non vi auguro le mie ginocchia, anche se dopo i consigli di Ninbus sono OK.
 
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markciccio
view post Posted on 21/1/2016, 17:40     +1   -1




Riesumo questo argomento che forse è un po' la madre di tutte le controversie bent-bdc: la salita, c’è argomento più spinoso per noi reclinati?
Dopo aver letto tutti i messaggi e vedendo che in sostanza non si è giunti a nessuna vera conclusione, sarebbe bello cercare di fare un po' il punto e magari provare a realizzare un "qualcosa" insieme che possa un minimo rispondere alla domanda che ci si pone inizialmente. In sostanza sono passati quasi 5 anni ma non si è ancora deciso quale sia o quantomeno ipotizzata la configurazione di bent che massimizza l'efficienza in salita.
Forse in questi ultimi tempi si è un po' troppo parlato di tre ruote, non so. Forse questa moda dell'efficienza aerodinamica o della protezione tutta velomobilistica o della comodità nel pedalare senza mettere mai i piedi a terra ci ha un po' condizionati. Ma in salita, a causa del peso troppo elevato rispetto alle due ruote (tra gli altri fattori), i tricicli non potranno mai a fornire prestazioni accettabili o quantomeno confrontabili con biciclette con una ruota in meno.
Personalmente mi sono fatto un po' di idee su questo argomento, anche se mi sfuggono ancora tantissimi particolari, soprattutto di biomeccanica, che so non essere per nulla il mio mestiere, se mai ne avessi uno di mestiere nella vita. E purtroppo (che ve lo dico a fare) ci siamo persi nel cammino personaggi di alto calibro come Recumbent, Ukaflesh, Sdraio a pedali, ma panche lo stesso Fennec, che avrebbero magari potuto proseguire nell'argomento.
Per cui, riassumendo, quale configurazione ha una più alta probabilità di essere quella da salita?
Il primo punto: leggerezza. Ogni kg in meno è (spannometricamente) un minuto guadagnato per ogni ora di pedalata. Quindi serve un telaio semplice ma che possa risultare rigido e per questo efficiente. La bici non dovrebbe superare i 10-11 kg, anche se realizzata in comune acciaio.
Secondo punto: efficienza nella trasmissione. Serve una catena corta, senza alcun effetto elastico o minimizzandolo il più possibile. Nella vita reale ho potuto appurare, come credo molti di noi, che una catena corta o un giro catena ottimale fa una differenza apprezzabile soprattutto appena la strada comincia a salire. Forse in pianura l'effetto è meno evidente, vista la possibilità di una pedalata più regolare, con meno strappi e strappetti.
Terzo punto: una posizione del ciclista, che va ottimizzata. Su questo, per sensazione personale, punterei su un movimento centrale basso, il più basso possibile. Ma proprio rasoterra. Agitare i piedi in aria, oltre a provocare fastidiosi formicolii, mi ha sempre indotto una sensazioni di contrizione generale, quasi di disagio. Non so come spiegarlo. Il pedalare con i piedi che sfiorano il terreno, con un sedile "giustamente" verticale, quasi da sedia dell'ufficio, mi dà una sensazione di poter fare più forza. E' un ragionamento che comprende anche l'angolo di Mauletti, quindi una posizione raccolta ma comunque con i piedi più in basso possibile. E' una stupidata? Non so ma quando passo dalla reclinata alla mtb, la circolazione sanguigna nelle gambe mi pare condizioni tantissimo al capacità di esprimere alta potenza, per lungo tempo.
Altri punti importanti non ne vedo. Sicuramente ci saranno ma al momento vedo questi come fondamentali.

Quindi, che configurazione si potrebbe utilizzare?

- Potrebbe essere una P38 (citata in molte occasioni proprio per la sua efficacia in salita), una rwd con seduta molto verticale:

lightning_p38_lg

Leggera, abbastanza rigida e maneggevole, molto corta. Però c'è il difetto del boom a sbalzo (e della sua impercettibile ma inevitabile flessione che porta via potenza), una catena lunga e le indispensabili carrucole che causano una perdita di potenza, a loro volta.

- Perché allora non una geometria lwb che forse non è mai stata considerata come dovrebbe:
veit1942IMG_0336
Ridottissima flessione del boom che sta “nel” telaio ma purtroppo questo rimane pesantino e c’è la difficoltà di uso nelle curve strette a causa del passo lungo. E i problemi alla catena come sopra.


- Ma allora, che dire di una favolosa TD alla francese:

dsc_0010

I vantaggio sono tanti. Catena cortissima. Telaio leggerissimo. Componentistica sostanzialmente da bdc, senza molti compromessi. Il movimento centrale può essere messo a ridosso della ruota anteriore, praticamente in ogni posizione, non essendoci il problema dell'interferenza con i talloni, anche rasoterra. Problemi: trazione anteriore e quindi possibilità di slittare in particolari condizioni di scarsa aderenza ma il problema più grande è che occorre reimparare ad andare in reclinata visto che occorre usare le braccia e il movimento del corpo, come in una danza.


- Ultima: una trazione anteriore fwd, quindi con movimento centrale fisso.

Kilkare

Vantaggi: telaio leggero quasi come la TD, catena corta (non cortissima però) ma perdita di potenza per le carrucole di cui non si può fare a meno.
Problemi: perdita di aderenza in salita come sulla TD. Movimento centrale obbligatoriamente alto, per problema interferenza con talloni.

Su questi argomenti ci ho rimuginato un po'. Avendole provate un po' tutte, la mia opinione è che la configurazione da cui partire anche solo per un grezzo prototipo, per poi effettuare uno sviluppo nella direzione delle prestazioni in salita, sia la TD alla francese. Ha dei vantaggi innegabili, pagando lo scotto (grosso, per carità) di essere un cavallo imbizzarrito da domare. Ma, una volta domato, potrebbe dare grosse soddisfazioni. Potrebbe.
In parallelo con gli altri lavoretti che sto facendo, vorrei provare a buttarmi anche in questa avventura e ritornare un po' al punto in cui ero partito e da cui avevo promesso a me stesso di non tornare più. Ma così è la vita...

Mi piace anche molto la lwb, per la sua estetica da bici “quasi” tradizionale e per la possibilità di uso da mtb senza tanti compromessi ma in salita la vedo pesantina e con la solita tripla catena. Per la rwd non mi piace molto dover usare la solita catenona e la ruota anteriore da 20”, quantomeno se si vuole avere poca interferenza con il tallone, che nei tornanti si sente parecchio e il movimento centrale nel contempo non troppo in alto. La fwd la vedo un po’ come un compromesso in tutto e quindi potrebbe non eccellere in nessuna caratteristica.

L'obiettivo non è ovviamente quello di gare o sfide con i gobbetti a suon di Kom su Strava (in salita ci vuole veramente il fisico, non è come in pianura che c’è l’aiutino aerodinamico) ma quello di godersi un Mottarone in piena libertà, magari terminandolo in tempi accettabili. Cosa che con il trike riesco a fare ma dovendo obbligatoriamente fare più sforzo di quanto non mi toccherebbe con una normale MTB (dati alla mano ci sono 15-20 minuti di differenza sui 10 km di salita che, ricordo, ha una pendenza media dell’8%). O magari fare qualche cronometro in salita senza avere la certezza di arrivare ultimo degli ultimi. Diciamo almeno penultimo.
Interessa ancora questo argomento?
 
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view post Posted on 21/1/2016, 22:33     +1   -1

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SALITA !
Altroché se interessa , Marco , direi che questo è l'ARGOMENTO .
Purtroppo c'è stata qualche vittima , come hai notato ; alcuni reclinati un po' più " agonistici " non hanno trovato comprensione nel nostro forum , ma questo argomento li interessa sicuramente .
ciao
fulvio
 
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view post Posted on 22/1/2016, 00:33     +1   -1

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Grazie per aver riesumato questa discussione e per il tuo interessante e ben argomentato post.
C'è un video che sostiene la proposta di Marco circa la TD francese (splendida bici). Credo sia già stato postato sul forum ma non riesco a trovarlo per cui lo pubblico qui. È della cruzbike vendetta

Video

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Edited by LoScozzese - 22/1/2016, 10:13
 
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markciccio
view post Posted on 22/1/2016, 17:30     +1   -1




Un filmato anche a sostegno della geometria tipo P38:

Video

Qui un intervento a sfavore della MBB TD, di chi ci è passato e ci ha fatto molti km:

#entry501445098

Interessantissimo anche questo intervento sull'efficienza nel posizionamento del sedile:

#entry402314404

In sostanza leggo e rileggo ma sembra che tra pro e contro non ci si decide mai.
 
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