CITAZIONE (=LoScozzese= @ 29/7/2009, 20:39)
A Luca, mannaggia, è la settima volta che rileggo il post dove spieghi la tecnica da utilizzare per fare scarpetta e, giuro, ancora non ho capito.
Ore 12...ore 6...ore 11...ma ched'è, un modo de pedala' o la spiegazione di un passo della "Danza delle ore"?
E' qualcosa che assomiglia alla cosiddetta "pedalata rotonda" usata con la BDC che tanto mi ha impegnato nell'apprendimento in passato o, per dirla più semplicemente, è solo un metodo basato sul distacco temporaneo dal pedale del piede non coinvolto nella spinta.
Grazie.
Bepi
Dai, approfitto del richiamo fatto su altro post per rivedere e ampliare il concetto, che mi sembra più che mai sostanzioso.
Vi chiedo uno sforzo: visto che questo grafico è riferito ad una BDC, dobbiamo immaginarlo ruotato di 90°, nel classico bent-style a noi molto caro.
Si spinge cioè verso il basso, e la gravità srriva da destra!
1) Partiamo dal fulcro del sistema "scarpetta", cioè guardiamo cosa è possibile fare col piede scarico:
Quando il piede è a 225° ha praticamente già svolto tutta la parte succosa di caduta per gravità e possiamo impiegare energie per tenerlo "levitato" attaccato al pedale, ma senza peso, fino ai successivi 25° dopo il completamento del giro, cioè oltre il Punto morto superiore della pedalata.
Da 25 a 45° riprende il suo peso, senza spinta.Chi usa gli attacchi può anche "tirare" sul pedale, ma questo è un extra, secondo me chi "tira" e non fa scarpetta avrà una pedalata molto meno rotonda, perchè si "tira" proprio mentre il piede in spinta ha la massima resa, alla faccia della rotondità!
Serve comunque un pedale con un ottimo grip (io uso quelli da freestyle) tipo questi:
hanno dei chiodi molto aguzzi sui bordi (sono chiodi svasati, filettati)
perchè altrimenti la fase
"CAMMINO" sotto descritta non è praticabile in sicurezza.
2) Analizziamo ora il piede in spinta, il secondo trick, non meno importante, è la "camminata", cioè esprimere quel movimento di spinta classico di quando si cammina e, visto che siamo in bent, immaginiamo di stare camminando su un muro verticale, cioè spinta assolutamente in sincronia con l'aiuto della gravità, cioè nella zona da 135 a 225°.3) Ovviamente non dimentichiamoci di fare quel che ci viene meglio: da 45 a 160° abbiamo una spinta classica, possiamo ben distribuirla, col classico picco del 90° in cui c'è ottima resa.Sommiamo ora le rese, per completare 180° della semi pedalata più rotonda del mondo:
FASE "SPINGO":Partendo dai 45° fino ai 135° abbiamo la forza di spinta del piede SENZA IL RITORNO DEL PIEDE SCARICO, quindi più energia (stupidamente altrimenti sfrutteremmo parte della forza del piede in spinta per riportare il piede al pms).
Ipotizziamo uno sforzo ipotetico in questa fase di 150W con picco di 300W nella zona 70-110°.
FASE "CAMMINO":Da 135° a 225° si passa a valutare la forza con cui si "cammina", unita al peso della gamba "morta" che cade verso il basso.
Alcuni dati: una gamba smilza come la mia pesa 10kg, che ripartita sui due appoggi culo/pedali fa 5kg per parte,
quindi è come avere 5kg sul pedale CRISTO E' UN BEL PESO...
Ipotizziamo che i 5kg corrispondano a 70W (non voglio nemmeno ricordare le formule della caduta di gravi...) e che "camminando" ne aggiungiamo altri 80W, assicurandoci in toto una media di 150W per questa fase.
Ovviamente il ciclo si replica per l'altro piede, e si ottiene una mostruosa rotondità di 150W pressochè lineare coi picchi di 300 o più Watt nella zona a resa massima di spinta, per godersi il quadricipite.Questa analisi di pedalata porterebbe a quello che poi sarebbero 200W medi nella pedalata.
Son convinto che molti ottengono 200W di pedalata sparando 500W di quadricipite e poi punti morti e ritorno del peso del piede scarico a carico degli stessi 500W.
Questo sì che è spreco di energie...Un sistema molto pratico è quello di ripetere a mente SPINGO-CAMMINO-OP,SPINGO-CAMMINO-OP (per ogni giro), in cui si enunciano mentalmente le tre cose che ogni piede deve fare nel suo giro:
SPINGERE BENE per 90°
"CAMMINARE" aiutato dalla gravità per i successivi 90°
OP, sollevarsi, sgravare di peso dal pedale fino al prossimo ciclo di quel piede, cioè rimanere svolazzante per 180°.
Visto che solitamente nelle grandi tirate in piano mi dimentico per lunghi tratti di fare scarpetta, poi lo pago... e come risultato mi tocca perdere un po' di velocità e rigenerarmi con laute scarpette riparatorie.
In salita invece di sicuro non mi dimentico, visto che lì è avvertibile che la pedalata rotonda paga straordinariamente.
Se riuscirete a far vostro questo metodo, la prima salita che farete noterete che
la rotondità di pedalata è aumentata a tal punto da aver perso il dispendioso ondeggiamento della bent.C'è un'altra pedalata che adoro fare in recumbent, del tutto diversa da questa.
La chiamo "GRATIS" perchè è un sistema folle per pedalare quando proprio ci si vuol scialare... e in bent capita... Praticamente si pedala col massimo della pigrizia, senza sollevare pesi nemmeno usando il "camminare"... si spara solo un colpettino, come un colpo di nervi a 90°...
Risultato: si procede lentamente, ma si ha una resa energetica folle... praticamente GRATIS.Edited by UkaFlesh - 20/2/2010, 02:26