Votes taken by Giuliano F

view post Posted: 20/9/2014, 16:19     +2Avanti un altro! Rabanne. - Benvenuto & Mappa
CITAZIONE (rabanne @ 11/9/2014, 15:14) 
“Avanti un altro!”
E la fila si mosse in avanti di un passo ancora.

Una presentazione originale e ben fatta, complimenti!
Pensavo solo al leitmotiv che in questo caso calza con difficoltà con il nostro sport: la realtà è che siamo pochi e non c'è nessun altro in fila! e non so se sia un aspetto negativo!
Ti dirò di più: chi è arrivato fino a qui lo ha fatto perché sospinto da una grande passione per la bici, ne ha compreso i limiti, ha cercato di superarli, ha ritenuto di avercela fatta.
Queste bici le abbiamo pensate, sognate e cercate. Poi le abbiamo viste, provate, e poi acquistate.
Abbiamo dovuto superare molti scogli, in parecchi ci hanno scoraggiato, ma alla fine abbiamo bussato con il casco in mano a questo forum, con rispetto ed orgoglio.
Qui non c'è nessuno in fila, ognuno è arrivato per la sua strada in tempi e modi diversi, e tutti siamo speciali!
Forse con queste bici non riusciremo a fare le cose che abbiamo sognato ma se siamo qua nel nostro cuore sappiamo che abbiamo già raggiunto il traguardo!
"Avanti Rabanne!"
view post Posted: 23/6/2014, 19:49     +1Cambio d'assetto - Soluzioni tecniche
Ragionavo sui criteri progettuali della futura Schlitter Encore:

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Cioè si parte dall'interasse di 123cm e dalla statura del ciclista, poi si definisce la posizione del movimento centrale, infine si regola il sedile per trovare il proprio migliore assetto.
Io invece parto dalla Slyway Enjoy, passo 120cm, che per me che sono basso 1,68 ha la seduta altina: 65cm

Enjoy originale

Ho l'esigenza di abbassare la seduta e lo faccio piazzando un sedile al carbonio ben 10 cm indietro rispetto all'originale.
I fori del reggisella diventano inservibili e sono costretto a montare i classici puntoni posteriori.
Per arretrare i pedali di 10cm sono costretto anche a tagliare il boom.
E' necessaria una forcella alta, tipo mtb: io faccio una modifica alla forcella da corsa montando sulla testa uno spessore di 6cm: è questo il trucco per evitare l'interferenza e per poter montare agevolmente un comune freno anteriore.
Per completare la trasformazione monto il manubrio ad U.

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Ho ottenuto i seguenti vantaggi:
- abbassamento di 3 cm dell'altezza del sedile da terra;
- riduzione di 10 cm di ingombro longitudinale;
- riduzione di 10 cm di linea catena;
- ridotta interferenza dei talloni con la ruota anteriore;
- ottima visuale;
- baricentro abbassato e arretrato con distribuzione pesi 60 (posteriore) 40 (anteriore);
- diminuzione di peso rispetto al sedile originale;
- ottima guidabiità e praticità.

Che ne pensate?
Saluti

Edited by Giuliano F - 23/6/2014, 21:06
view post Posted: 20/5/2014, 11:52     +59 Colli 2014 - Racing
Scrivo ora, dopo aver digerito la Novecolli e soprattutto dopo aver smaltito l’acido lattico.
Il tempo è stato perfetto con sole splendente e temperatura calda.
La mia partenza avviene dalla metà della griglia rosa, una delle ultime, avendo pettorale 9779 sui 12000 disponibili. Tonino parte dalle retrovie della stessa griglia.

Selfie senza banana Selfie. Ma la banana dov'è?

In mezzo alla ressa interminabile di ciclisti è improbabile incontrare qualcuno dei miei conoscenti, senza avere un appuntamento preciso. Solo il Fennec riesce ad avvistarmi.
Alle 6.25 si parte, prima al trotto, poi al galoppo! L’aria è frizzantina, le sensazioni positive.
La mia reclinata è velocissima e non mi risparmio.
La prima salita, Polenta, l’affronto con lo stesso brio e non vengo attardato troppo dall’immancabile tappo che si crea sulla cima.
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Anche nella seconda salita sono in buone condizioni ma un campanello d’allarme suona sul Ciola, dopo essere stato sorpassato in salita da Stefano Bonazzoli con la sua reclinata Ultrateam TTC arancione.
Comincio ad arrancare e per salire devo inserire l’ultimo rapporto: è l’inizio di una lunga crisi!
Nei tratti in discesa sono nettamente più veloce di tutti gli altri ma non riesco a recuperare né posizioni né energie.
Sono le 10 e 44 quando taglio il traguardo del Barbotto, fatto tutto in prima marcia, con estrema lentezza, ma almeno con la soddisfazione di non aver messo i piedi a terra.
Finora non mi sono fermato mai, ho fatto solo un piss stop, ed ho con me le risorse per giungere al bivio del percorso lungo (100km), dove c’è un ristoro in genere poco affollato.
Al contrario è affollatissimo e decido di proseguire.
Subisco ancora il monte Tiffi, ma mi rifocillo a metà salita e la situazione non può che migliorare.
Ci sono da affrontare le due salite più lunghe, ma so che salito il Perticara ci sarà la possibilità di mangiare un piatto di pasta che mi darà molta energia.
Infatti pian pianino torna il controllo sui quadricipiti e, superato il Monte Pugliano (km144 14,20), ho di nuovo tutte le batterie cariche per affrontare la discesa.
Qui la reclinata torna all’attacco: non ce n’è per nessuno, recupero posizioni su posizioni, non ho bisogno di nessun trenino, perché sono costantemente più veloce. Quando ho terminato di salire il nono colle posso ancora spingere sui valloni successivi, nelle cui discese allungo e con l’inerzia percorro quasi tutta la salita successiva.
Poi anche le salitelle terminano ed è solo velocità.
Tonino aveva pronosticato per me un tempo di 10,30 ed io ne ero deliziato (confrontato con le quasi 12 ore dell’anno prima!) così quando alle 16,48 taglio il traguardo dell’arrivo non mi rendo conto di averci impiegato anche di meno:10 ore e 15 minuti.
Arrivo a Cesenatico Novecolli 2014
All’arrivo le hostess mi mettono la medaglia al collo e per festeggiare arrivano persino le ballerine brasiliane di Samba!
Peccato non aver incontrato in gara Gionata e gli altri amici reclinati.
Arrivo di Gionata a Cesenatico Novecolli 2014
Insomma, come previsto la manifestazione è stata bellissima e la gara davvero dura!
Saluti

Edited by Giuliano F - 20/5/2014, 18:40
view post Posted: 28/4/2014, 14:29     +2Randonnée 400km di Nettuno 26-27/4/2014 - Resoconti e archivio eventi
Un weekend dal meteo incerto, con il cielo perennemente coperto e minacciante pioggia: il tempo giusto per restare in casa?
no, è meglio spararsi una bella rando da 400km!!!
Il percorso è quello noto della precedente 300km con l'aggiunta di una bella salita e qualche altra digressione, ma stavolta si parte di pomeriggio e si pedala tutta la notte.
Al solo pronunciare questa parola - la notte- già si rabbrividisce e qualcuno ti da del matto. Come dargli torto? le bici viaggiano normalmente in un ambiente pericoloso, scivoloso, pieno di insidie e di notte il rischio aumenta esponenzialmente. Quella notte scoprirò che il rischio di notte è molto più calcolato di quel che sembra grazie alla possibilità di andare in gruppo!
Alla partenza delle 15 a Nettuno arrivo con i minuti contati e ho giusto il tempo di montare le borracce (che ero riuscito in un primo momento a dimenticare a casa) che si parte.
C'è Tony, l'organizzatore dell'evento e altri 8 ciclisti, di cui Carbonhair ed io con bici reclinate.
In gruppo l'andatura in pianura è buona, ma non esagerata e si riesce a tenere la ruota senza stancarsi.
Poi si da giù di chiacchiera: c'è un ciclista che di solito fa mountain bike, anche in notturna, che non ci nasconde i dettagli delle sue 24 ore in sella.
Risponde Carbonhair con le sue imprese in Ungheria e alle 1001 Miglia...e anch'io non resto in silenzio!
Arrivati a Terracina ci coglie la pioggia: prima fine, poi sempre più forte. In momentanea tregua superiamo Sperlonga e affrontiamo la panoramica salita per Itri dove riprende a piovere e comincia la notte.
Sembra l'inizio di un incubo, invece, a Fondi, succedono due eventi inaspettati: per prima cosa incontriamo Toninotcm ed i suoi amici ciclisti che ci offrono un cabaret di paste, gusti vari, "fortunatamente sfuggite al controllo antidoping :D ".
Secondo evento: la pioggia smette e non riprenderà più.
A Terracina ci cambiamo e ci attrezziamo per la lunga notte buia e senza luna. E qui mi accorgo che il buio è meno buio se siamo in tanti, che si crea un fascio di luce tutto attorno a noi, che le buche vengono segnalate in tempo, che il traffico veicolare diminuisce e mano a mano cessa del tutto.
Solo qualche buontempone che "tira" fino a tardi si diverte a rincorrerci e a incitarci molto più del dovuto!
La lunghissima, ma dolce salita che conduce a Lenola viene fatta ognuno con il proprio ritmo, ed il mio non è il più lento. La temperatura è buona e con l'abbigliamento caldo e asciutto si sta bene. Accendo la radio, me la godo.
Quando all'1,30 di domenica arriviamo a Lenola, ci sono ancora i bar aperti e pieni di gente: per essere un posto isolato è davvero affollato a quell'ora.
Mi mangio il mio 3° panino.
La discesona che segue sembra fatta apposta per le reclinate che allungano anche senza pedalare: ancora una volta mi rendo conto che guido la bici più scorrevole, anche rispetto alla Challenge di Carbonhair. Sono passati i 200km e ci mettiamo sulla via del ritorno. La temperatura è di 15 gradi!
Sono le 3 e osservo il mare creare candida spuma con le sue onde (ho esagerato con il poetico?): non dimenticherò facilmente quella pisciata sul lungo mare di Terracina... la successiva (intendo proprio la pisciatina) sarà oggetto di scandalo!
Le chiacchiere sono terminate da un pezzo, complice la "cecagna" (il sonno ndr). Io per combatterla ho ingerito molta caffeina e non ho sonno.
Ci aspetta il tratto di lungomare che solitamente affrontiamo con il vento contrario, ma stanotte è calma piatta.
Alle 5 a Borgo Grappa succede il fattaccio: c'è chi si butta a terra per riposare un quarto d'ora, chi stuzzica qualcosa, io riempio le borracce e poi vado a pisciare.
Complici le barrette, i cioccolatini, le paste di Tonino, i panini, i caffè...oltre all'acqua m'è uscita l'aria :sick: ed il rumore ha svegliato un compagno che s'era accucciato nei pressi: non me ne ero accorto!! non è stato per Lui un dolce risveglio!
Alle 6 ricca colazione a Sezze Scalo e via verso il traguardo finale!
S'è fatto giorno e sono strade che conosco bene: mi sento galvanizzato e cresce dentro l'insana voglia di arrivare primo!!
(ricordo che nelle randonnée non c'è classifica, l'importante è arrivare!)
Così, al 350km lancio la sfida che viene raccolta solo da Carbonhair e l'altro ciclista di mtb. Ho ancora energie e me li porto dietro fino ai 5 km finali dove devo desistere. Arriverà per primo Carbonhair alle 7,50. Io sono terzo al traguardo alle 7,55, ma qui succede l'impossibile: una clamorosa svista del cronometrista mi attribuisce l'orario 7,49 (l'ho suppicato per scrivere così) dandomi virtualmente la vittoria a tavolino!!
Carbonhair generosamente ha accettato e m'ha dato in premio pure una merendina: una cotognata (che non mangiavo dai tempi delle elementari).
L'unica cosa andata storta è stato il mancato appuntamento, per troppo anticipo, con LoScozzese che invece ci era venuto incontro.
Ma è noto che se hai una bici reclinata non devi prendere appuntamenti perché arriverai sempre in anticipo!! ;)
Insomma un sabato sera diverso, per ammazzare la noia e proteggersi dal meteo avverso!!!
Saluti
Sabaudia

Edited by Giuliano F - 29/4/2014, 08:34
view post Posted: 20/11/2013, 08:06     +2Comparazioni in salita - Argomenti Generali
Il test di Slyway dimostra che, per andare in salita, una bici reclinata necessita meno energia rispetto ad una bici da corsa.
Al contrario, la pratica mi insegna che in salita le bici da corsa vanno meglio: dov'è l'inghippo?

Elenco di seguito i miei dubbi:
1) i test sono effettuati da chi va (e va forte) solitamente in reclinata ed ha i muscoli allenati a tale tipo di bici, non si sa quanto allenati per la bici tradizionale;
2) la potenza che viene rilevata è quella alla ruota: non si può sapere quale è la potenza impressa ai pedali e quella dissipata dagli organi di trasmissione, maggiore nel caso della reclinata . C'è verso che la potenza espressa dal ciclista possa essere simile nei due casi se alla potenza alla ruota aggiungiamo la potenza dissipata in catene, rinvii e pulegge!
3) i test sono effettuati con il principio della "velocità costante", ciò significherebbe che a parità di velocità la reclinata consuma meno energia.
Ma nulla ci viene detto su quale velocità sarebbe raggiungibile con i diversi mezzi per ciascuna pendenza.
Ho come l'impressione che su certe pendenze la bdc, pur consumando più potenza, vada in souplesse laddove la reclinata risulta impiccata!
E' come se la posizione reclinata, o il mezzo, rendessero difficile far scaturire più potenza.
In più, usando sempre ed esclusivamente alcuni muscoli delle gambe, sulle salite lunghe è necessario gestire gli sforzi, pena lo sfiancamento.
Con la bici tradizionale è facile alzare la potenza disponibile usufruendo dell'aiuto delle braccia, della schiena, delle anche...prima ancora di mettersi in piedi sui pedali! Questi contributi danno la possibilità alle gambe di "riposarsi" in qualche modo.

Posso capire la motivazione di Slyway nell'effettuare tali prove, e capisco che nel mondo della reclinata c'è ancora molto da fare per migliorare le prestazioni in salita (meccanica della bici, ricerca della migliore posizione sul sedile, tabelle di allenamento...), ma non mi piace l'idea di illudere un possibile utente che il principale svantaggio delle reclinate sia, in realtà, un punto a suo favore!
view post Posted: 3/8/2013, 08:44     +1In pellegrinaggio da Padre Pio - Resoconti e archivio eventi
Sono stati 3 giorni bellissimi di pedalate intense.
Siamo partiti il 31 luglio all'alba di una giornata fresca e promettente, seguendo il tracciato della via Appia, la Regina delle Vie.
Abbiamo attraversato la città balneare di Formia, ammirato Sessa Aurunca, l'anfiteatro romano di Santa Maria Capua a Vetere, la Reggia di Caserta, le Forche Caudine e la città di Benevento. A proposito del vento: contrario tutto il tempo!!
Da lì ci siamo inoltrati nell'Irpinia lungo la ss.90bis con salite lunghissime, ma con poca pendenza.
L'agriturismo, dove dormiremo due notti, è in cima alla collina in località Greci. Mangiamo abbondantemente e andiamo a dormire.
La partenza alle 5,30 del giorno successivo ha qualcosa di speciale: si attraversano campi di girasole, tabacco e grano già trebbiato. Ci sono anche molte pale eoliche.
Arrivare a San Giovanni Rotondo non è facile: dopo Foggia una lunga pianura seguiti da 18 km di salita di cui 4 con pendenza più severa ed una serie di tornanti.
Ma alla fine il nostro impegno è premiato.

San Giovanni Rotondo

Visitiamo i santuari e le spoglie del santo e poi ci rifocilliamo in un ristorante del posto.
Il ritorno è complicato dalle poche ore di sole rimaste: un nostro compagno di viaggio, con un ritmo più lento, è costretto ad arrivare a tramonto avvenuto.
L'ultimo giorno per me è quello più duro.
Le fatiche dei giorni precedenti si cominciano ad avvertire e soprattutto le temperature si alzano pericolosamente attorno ai 40°.
Rifacciamo a ritroso la stessa strada e ripassiamo per Benevento, Caserta, Capua...
Ci fermiamo spesso per procurarci acqua, e alla fine del giorno ne avrò bevuti 6 litri, di cui 2 in una sola soluzione.
Incredibilmente non c'è bisogno di fermarsi a fare pipì!! Alla fine sarò dimagrito di 2 chili!
I miei compagni stanno meglio di me e vanno come fulmini, è difficile stargli dietro.
Ma ormai siamo giunti di nuovo a Formia, sulla costa tirrenica.
La fontana a cui ci abbeveriamo è quella più fresca e benedetta del percorso!
Ci restano 20 km da fare ma non sono terminate le salite: c'è uno strappo ad Itri al culmine del quale Tonino ed io veniamo festeggiati dai nostri compagni.
Era l'ultima salita!
Il nostro splendido viaggio di 615km e 5500m di dislivello finisce alle 18 a Fondi dove sorseggiamo una birra ghiacciata e facciamo la foto di rito.
E' stata un'esperienza bellissima, un viaggio vero e proprio ben organizzato dal nostro Tonino, con la compagnia di amici simpatici ed affiatati.
Grazie a tutti e arrivederci alla prossima!

Edited by Giuliano F - 3/8/2013, 10:11
view post Posted: 21/5/2013, 12:17     +1La Nove Colli in reclinata - Resoconti e archivio eventi
Eccomi di ritorno da Cesenatico dove domenica 19/5/2013 ho completato il percorso lungo della Nove Colli (207km e 4200m di dislivello) entro le 12 ore con la mia bici reclinata Slyway Team.
L'esperienza è stata di quelle forti, estremamente faticose ma emozionanti.
L'avvicinamento alla Nove Colli è stato graduale con la partecipazione a manifestazioni ciclistiche sempre più impegnative e con il viaggio finale in reclinata da Velletri a Cesenatico, effettuato in compagnia di Toninotcm e altri due compagni in bdc peraltro partiti da Fondi (LT).
Abbiamo attraversato Roma lungo le vie turistiche principali, passando a San Giovanni, il Colosseo, i Fori Imperiali, Piazza Venezia, Piazza del Popolo.
Poi abbiamo preso la Flaminia e poi la Teverina e siamo arrivati fino a Sangemini (230km da Fondi).
Il secondo giorno abbiamo proseguito per Sansepolcro e poi ancora per il passo del Verghereto, dove abbiamo preso acqua a secchiate, per fermarci in tardo pomeriggio a Bagno di Romagna (210km) , ormai a soli 80km da Cesenatico.
Un giorno di riposo e domenica eravamo pronti per la novecolli. Tonino, in mancanza dei giusti rapporti, doveva utilizzare una bdc e fare il percorso corto.
La partenza alle 6,15 con tempo fresco, ventoso e minaccioso di pioggia.
Le salite si sono rivelate subito durissime, all'altezza della loro fama.
Alla prima salita mi raggiunge Stefano Bonazzoli con la sua Slyway Endorphin, scambiamo due parole e poi lui si invola sulle cime. Lui farà però il percorso corto.
Sulla cima il vento è possente, va a raffiche e la bici sbanda paurosamente: temerò più le discese che le salite!
L'enorme massa di ciclisti crea imbarazzo, specie alle basse andature, dove non c'è spazio per ondeggiare. Così mi capita che sul quarto colle, il Barbotto, qualcuno si ferma, e non c'è modo di sorpassarlo. Sono costretto a fermarmi e non posso ripartire: devo proseguire a piedi per qualche cento metri e quasi quasi lo ringrazio.
Grande calore del pubblico quando arrivo in cima: c'è qualcuno che vuole farmi pure un'intervista!
Sono a metà dell'opera, sono un po' provato e faccio un pensierino a terminarla lì e fare il percorso corto (come fa la maggioranza) ma sono appena le 11 e ho fatto tanta fatica ad arrivare fino a qui.
Così giro per il percorso lungo ed il tempo finalmente si dilata così come gli spazi a disposizione. Tutto più facile dunque? non proprio: cominciano le salite più dure come il Tiffi, lunghe come il Perticara ed il monte Pugliano, cattive come il Gorolo.
Io le affronto con calma, cercando di non utilizzare tutte le energie, sempre con un rapporto più agile del necessario.
C'è tempo per fermarsi ai ristori, sempre meno frequentati: sul Perticara mi faccio pure un bel piatto di pasta. E' la mossa vincente: gradualmente le energie ritornano e sono in grado di affrontare gli ultimi colli con decisione e costanza.
Prendo ancora tanto vento e qualche goccia di pioggia, ma quando giungo a Cesenatico splende un sole meraviglioso!
Saluti

Edited by Giuliano F - 21/5/2013, 13:37
view post Posted: 13/5/2013, 17:18     +1La Nove Colli in reclinata - Resoconti e archivio eventi
Ci siamo: mercoledì 15/5/2013 mattina partiremo alla volta di Cesenatico, per partecipare alla 9 colli :woot: .
Toninotcm con la sua Endrphin e altri 2 ciclisti in bdc partiranno da Fondi (LT) verso le 6 di mattina, io mi unirò a loro a Velletri (Roma) con la mia Slyway Team.
Attraverseremo Roma e poi prenderemo la via Flaminia.
La prima tappa terminerà a Sangemini.
Giovedì si proseguirà lungo la parallela alla E45 e saremo a Sansepolcro la sera.
Venerdì pomeriggio arriveremo a Cesenatico.
Avremo una macchina al seguito, ma stiamo stringendo le dita per il tempo che pare sarà molto variabile.
Potrebbe essere l'occasione per incontrare qualche amico in reclinata (penso e spero che Reidea possa raggiungerci) e per fare un tratto di strada insieme.
Saluti
view post Posted: 3/1/2013, 08:02     +2Furto - Off-Topic
Caro Luciano,
sono rammaricato per il furto di ADI. Mi ricorda lo shock subito quando, nel cuore della notte, mi rubarono l'auto dal garage. Dopo 3 mesi stavo per cambiare l'assegno risarcito dall'assicurazione quando il guardiano di un deposito giudiziario si prese la briga di chiamarmi dicendomi che l'autovettura era li da 3 mesi! per questa iniziativa venne persino cazziato dalla polizia (che nulla aveva fatto nel frattempo!) Spero che un giorno qualcuno si presenti a restituirti la tua opera.
Ad ogni buon conto la tua creatura resta un esempio di genialità ed una fonte di ispirazione.
Saluti
view post Posted: 16/12/2012, 10:23     +1Step bike - Parenti più o meno prossimi
Vi segnalo alcuni video che mostrano le step bikes commerciali in azione (rigorosamente senza sellino):








Però resto innatamente diffidente della soluzione senza sellino e preferisco queste realizzazioni:

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In questo video c'è anche una reclinata:



Saluti
view post Posted: 5/6/2012, 09:57     +1Velomobile btwin - Velomobili
Hai ragione DeLo! non sono "progetti" sono solo idee abbozzate. Sono tutte rivolte al design ma non si preoccupano delle cose più importanti: l'efficienza della trasmissione ( 3 catene differenti nel progetto vincitore), le problematiche dello sterzo, del manubrio, la sezione frontale da opporre al vento, ecc... tutti argomenti legati poi al peso finale.
Nel Velocity non si capiscono tante cose: se è o no tilting (direi di si per come è fatto l'avantreno), se e come sia possibile regolare gli schienali o i sedili, come si regola lo sterzo, perché ha ruote da motocicletta....
Quello che è arrivato secondo non capisco come fa la catena a raggiungere la ruota posteriore (infatti per pudore non è disegnata)! e quel tettino quante volte sbatterà sulla testa del povero ciclista?
Ma la cosa più importante è il concetto che è poco centrato: un Velomobile ha senso perché con la sua forma aerodinamica riesce a compensare l'aggravio di pesi. Qui l'aerodinamica è violentata perché ci si ostina a carenare un ciclista eretto.
Con queste premesse mi viene facile pronosticarne un insuccesso, ma il marketing fa vendere di tutto!
Saluti
view post Posted: 28/6/2010, 16:15     +1La forcella anteriore - Soluzioni tecniche
Negli ultimi decenni un componente che ha beneficiato dei miglioramenti tecnologici e ha visto diminuire drasticamente il proprio peso è la forcella. E’ naturale, per noi che possediamo reclinate più o meno pesanti, considerare di acquistare un gioiello di tecnologia al carbonio per ottenere subito un consistente dimagrimento. Sul mercato ne esistono di molti tipi e di tutti i prezzi. Alcune forcelle full carbon da corsa arrivano a pesare meno di 300gr e costare oltre 300€. La cosa curiosa e stuzzicante è che se ne trovano a prezzi decisamente più ragionevoli, usate o nuove che siano (provate a fare una ricerca su e-bay). Sembrerebbe tutto facile, purtroppo non è così. Ogni bici è progettata per avere certi valori di angolo di sterzo, rake e avancorsa. Piccoli scostamenti sono possibili, ma rischiosi: non si può esagerare, pena l’inguidabilità della bici e l’aver buttato via i soldi. Sta nella nostra analisi preliminare scegliere quella che si avvicina di più al progetto. A causa delle forze in gioco per le trazioni anteriori non c’è niente da fare, meglio restare con la forcella originale, solitamente in acciaio. Anche per le trazioni posteriori l’optimum sarebbe quello di rivolgerci al costruttore ma a quali prezzi?
L’ampia scelta delle forcelle in commercio non ci allontana dalle insidie: tra la parte superiore della ruota e la battuta cuscinetto sterzo DEVE esserci lo spazio per farci passare il ramo di ritorno della catena! La ruota anteriore non riesce a sterzare sia per la presenza della catena stessa che per l'interferenza del freno da corsa (e delle eventuali staffe delle puleggie del ramo di ritorno, tipo Baron). Io per sostituire la forcella della Slyway da 26” sono andato sul sicuro: ho preso una forcella alu+carbonio per MTB. E’ già progettata per sostituire le forcelle ammortizzate e dispone di tutto lo spazio necessario per il passaggio catene. La mia ha il foro in alto per freno corsa, supporti V-brake e predisposizione disco. Non è superleggera pesa 650gr (pur sempre 1,5 kg in meno della RST capa 6 originale) e costa nuova intorno ai 100€. L'avevo presa quando non avevo pretese racing ed volevo mantenere la possibilità di montare ruote tassellate. Ora vorrei montarci qualcosa di più corsaiolo ma, tranne rare eccezioni le forcelle da corsa sono molto basse e NON hanno spazio a sufficienza! Per le nostre ruote da corsa da 26” sarebbero adatte le forcelle 650c da triathlon, però sono anch’esse basse. Una soluzione sarebbe quella di spessorare con anelli di tubo (con diam.interno 1” o 1e1/8”) la base del cannotto della forcella. Ultimamente ho pensato di adottare la tecnica di prendere una forcella più grande della ruota. Nel senso che per una ruota da 26” si potrebbe prendere una forcella da 28”, ampiamente disponibile sul mercato a basso prezzo. Sembrerebbe una pazzia, invece lo spazio tra ruota e cannotto di sterzo torna ad essere sufficiente per il passaggio dei rami di andata e ritorno catena. Il problema del freno corsa si risolve agevolmente abbassando il foro centrale di circa 2 cm, con due staffette dritte appese al foro centrale. Con l’occasione si può pensare di montare il freno dietro la forcella, non già per ragioni aerodinamiche, ma per avere il tiraggio dalla parte opposta della catena. Per le ruote da 20” purtroppo non ci sono forcelle in carbonio a basso prezzo, sono rare anche quelle ad alto prezzo. La soluzione che ho adottato sulla Baron è quella di mettere una forcella triathlon da 650c e abbassare marcatamente il foro del freno corsa con apposite staffe. In questo caso, per avere la stabilità del freno, è indispensabile dimensionare le staffe generosamente, in modo che non flettano minimamente in frenata.
Saluti
view post Posted: 8/2/2010, 22:34     +1Optima Baron - Recensioni
Caro Ninbus,
in effetti la forma allungata ed aerodinamica della Baron è il viatico per entrare nel mondo delle HPV.
Il fatto è che se tu vedi un ciclista io ci vedo un uomo in calzamaglia, con pacco in vista e cuscinetto posteriore, con una tutina sgargiante attillata che lascia nudi polpacci e avambracci, di solito glabri, un casco con mille buchi, degli occhiali da sole, degli scarpini con cui non si può camminare.
Allora quello strano sono io?
Chi va in reclinata è già un soggetto da inquadrare: io indosso solo un casco un pò più allungato, su di una bici un po più allungata. :P
Non mi importa il modo in cui mi vedono gli altri, mi importa solo che mi vedano, per la mia sicurezza.
E' così naturale che io pensi ad un codone, ma penso anche ad una carenatura completa image , magari di coroplast o di tela. Penso al giorno in cui tutti andranno con la carenata e rideranno delle nostre recumbent nude!!! :lol:

Il boom della Baron è tutto arretrato e pur facendo passare altrove il cavo del deragliatore i pedali avrebbero troppa interferenza con la ruota:
boom Baron

Possibile spazio da sfruttare per spostare in avanti il sedile, forando la vetroresina più indietro:
attacco sella

Saluti
14 replies since 9/6/2009