Votes given by Giuliano F

view post Posted: 25/6/2017, 15:06 by: enoibaf     +1Le persone sono belle - Argomenti Generali
Ieri ero in Abruzzo, una pedalata in montagna da Villetta Barrea a Scanno e ritorno, attraverso il passo Godi.
Sulla via del ritorno, mentre ero a quota 1400 e in mezzo al nulla, il grosso nuvolone che giu' dal paese avevo visto crescere verso il valico (con una certa preoccupazione, ma le persone del luogo m'avevano rassicurato... come le previsioni varie) è scoppiato in un bel temporalone con lampi e anche grandine.
Ero ripartito da Scanno sperando di arrivare almeno ai rifugi del valico a quota 1600, ma non era stato cosi'.
Tempo 15 secondi ed ero come se fossi entrato vestito (da ciclista ;) ) in una doccia, ma quel che mi spaventava erano i fulmini, ne avevo visti gia' un paio ed ero in campo aperto e senza riparo alcuno.
Mentre rapidamente valutavo cosa fare col cielo che mandava giu' di tutto, vedo tra la pioggia le quatto frecce lampeggianti di un'auto che si ferma pochi metri oltre me, e la persona alla guida che apre il finestrino lato passeggero mi invita a rifugiarmi nell'abitacolo... UAU!!!!
Esistono queste persone, Marco, il signore in questione, mi ha ospitato al riparo nell'auto e ha aspettato con me per oltre mezz'ora che il temporale finisse di scaricarsi, e mi ha detto che, semplicemente, quando m'ha visto li' in difficoltà ha sentito di aiutarmi!
E Marco non e' un ciclista.
Marco e' una persona che ha avuto il cuore di dare una mano a uno sconosciuto incontrato per strada e che era in difficoltà.
Mi sono riproposto che se dovessi trovarmi in condizioni simili ricambiero' il favore, e ho pensato di scrivere qui di questa piccola avventura di modo che chiunque possa, se lo sente, 'far circolare' questo tipo di 'favore agli altri' :)

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view post Posted: 12/10/2014, 18:19 by: ninbus     +1WAW 215 modello 2014 - Velomobili
Consegnatomi, fresco, fresco, ieri pomeriggio da Gionata, alias DreamCycle.








La prima cosa che abbiamo notato, è stata che il WAW piace molto alle zanzare :D . Infatti, appena estratto dal furgone, è stato avvolto da un mugolo di zanzare tigre, che, non riuscendo a pungerlo, si sono rifatte su di noi, poveri umani a sangue caldo :sick:
La seconda cosa messa in evidenza, era che lo sterzo si dimostrava durissimo. Abbiamo dato la colpa alle gomme sgonfie, non avendolo provato ne Gionata, ne Markciccio, essendo stato ordinato senza pedivelle e movimento centrale. Gionata è rimasto giusto il tempo necessario a togliere muso e coda, per verificare che rispondesse a quanto ordinato, ovvero, modello in carbonKevlar con presa d'aria sul muso, coda lunga, rivestimento interno con feltro insonorizzante, specchietti carenati, coperchio per le aperture inferiori e Rohloff posteriore. Poi è filato via, per evitare di morire dissanguato dalle zanzare :lol:

Oggi ho montato il movimento centrale con cuscinetti ceramici, le pedivelle Shimano Dura Ace da 165 con guarnitura compatta e ho sistemato catena e pedali, per poterlo provare.
Una volta gonfiate le gomme, con valvola grossa, tipo Schrader :angry: , ho potuto constatare che lo sterzo era ancora molto duro, e lo era anche sollevando l'avantreno. Evidentemente vi erano degli attriti imprevisti e scommetto che il costruttore non ha mai collaudato il mezzo su strada.
Ho iniziato a smontare gli snodi tra le due leve di comando e le prime barrette di sterzo. Gli snodi sferici, contrariamente al vecchi modello che li aveva metallici, sono in resina e fanno un discreto attrito. Inoltre erano troppo vicini alla leva e il corpo interferiva con la leva stessa. Ho risolto mettendo una rondella supplementare. Le due leve, poi, non si muovevano libere nel proprio perno, ma erano molto frenate dal serraggio della vite perno. Attualmente ho solo allentato il perno, ma poi lo sostituirò con un altro che vada in battuta senza forzare sulla leva.
Regolato il sedile, mi sono apprestato a fare un'uscita di prova, che non si è dimostrata molto soddisfacente.
Lo sterzo è ancora duro e molto diretto, anche per il fatto che il perno delle leve di comando, è molto vicino all'impugnatura e ogni movimento viene amplificato in ampiezza e resistenza. Le piccole correzioni che servono a mantenere una traiettoria rettilinea, risultano eccessive e si rischia di innescare una serie di zig-zag.
Per me, abituato a comandare la cloche dell'aliante, in punta di dita, con attriti e giochi a zero, non è stata un'esperienza positiva. Se qualcuno pensa che un velomobile possa viaggiare quasi senza pedalare, si sbaglia di grosso. Il peso si fa sentire e per raggiungere una buona velocità, bisogna spingere parecchio. Una volta lanciato, la velocità viene mantenuta facilmente. Io ho preferito non spingermi ad alta velocità, viste le difficoltà di pilotaggio e sono arrivato a 38 km/h, su ciclabile un po' sgangherata. Un altro aspetto negativo è costituito dalla frenata, che avendo comandi separati sulle ruote anteriori, se la pressione sulle leve non è perfettamente bilanciata, causa sbandamenti. Probabilmente, con l'abitudine, questo fatto dovrebbe ridimensionarsi.
IL sedile, rispetto a quello del vecchio modello, è decisamente migliore in quanto a regolazioni, ma quando si spinge forte, tende a deformarsi nella zona di appoggio delle anche, dove avviene la massima pressione.
Nei prossimi giorni, cercherò di trasportare il WAW in cantina, in modo da poterci lavorare al chiuso, lontano dalle zanzare e oltre a fare un po' di foto degli interni, cercherò di individuare tutti i componenti dello sterzo, che possono causare attrito.
Poi ci sarà l'impianto elettrico.
view post Posted: 23/6/2014, 14:27 by: toninotcm     +1SICILIA No Stop 8 - Racing
17-20/06 le mie impressioni

Dopo una beve cerimonia davanti alla stele di Giovanni Falcone, alle ore 7 in punto, si parte. Siamo circa una novantina di ciclisti, di cui ben 4 Bent. Il nostro più valido portacolori, Carbonhair, che si piazzerà terzo assoluto, con un tempo statosferico di ore 49. Poi c'è anche bicisolitario, con una Slyway molto pesante, ma lui andava che era una meraviglia. Poi c'era anche Salvatore 'Amico, con una Bacchetta, la mia Endorphin e un trike vortex della Ice, guidata dal simpatico Paolo Martini, con cui abbiamo fatto diversi km insieme.
Si parte ad andatura allegra, sui 33-35 kmh, poi si comincia ad andare sui 40. Mi diverto anche un po', sul percorso favorevole vado spesso in testa a dettare il ritmo. Poi alla prima salita, mi faccio da parte ed aspetto che arrivi il mio amico di avventura. Nel frattempo, con le mie tirate, il gruppo si era staccato in diversi tronconi. In testa solo una quindicina di atleti, Carbonhair, ilfennnech, ed io. Altri che non conosco. Poi a qualche minuto, passa bicisolitario, salvatore 'Amico, ed infine il mio compagno. Paolo Martini non si vede. Arriviamo al primo controllo di S. Vito Lo Capo, dove ci aspetta una ciambella con ripieno di gelato. Divina! Timbro, e via!
Subito una salita impegnativa. nell'attraversamento di diversi paesi (uno spettacolo che non si dovrebbe mai vedere, spazzatura dappertutto, un modo di vivere che non condivido, "tanto la butto lì, tanto poi passerà qualcun altro che la toglierà"). Si arriva a Menfi, al km 223, dove c'è il secondo controllo. Lì ci mangiamo una vaschetta di pasta al forno, un gelato ed un caffè. Troviamo bicisolitario "spaparanzato" ed un gruppo di Modena di 6 persone, con due donne. Si riparte insieme, per fare gruppo. Ci aspettano ancora circa 80km e sicuramente si farà buio. Così insieme ci sarà più luce. Hanno lo stesso nostro passo.
Arriviamo al terzo controllo, dove c'è il primo posto letto, ad Agrigento, al km 308, dove avevamo dato all'organizzatore la prima borsa di ricambio con indumenti puliti e cibarie varie. Prendiamo una camera, ma tra doccia, coricarsi e prendere sonno, si fa l'una di mattina. Alle 4 sveglia e alle cinque si riparte!
Il gruppo di Modena riparte alle 2: grosso errore per le ragazze, che crolleranno per strada e non si riprenderanno più.
arriviamo a Scoglitti per il 4° controllo. Il percorso è abbastanza impegnativo, ci sono una infinità di strappi impegnativi, corti, di circa 2 km, ma spesso con pendenze a due cifre. in compenso, il vento è favorevole. Si arriva al 5° controllo, km 500. Porto palo di capo Passero. Difficilissimo da trovare, erano le 14,30 ed era chiuso! Un colpo di telefono, e dopo 10 minuti il signore, persona gentilissima, ci timbra il cartellino e si riprende la marcia in direzione Siracusa. Qui fermata e ristoro.
Sorpresa, ci raggiunge Paolo Martini! Lo aspettiamo e ripartiamo insieme. lui va molto piano, e ci dice che pernotterà a Catania. Noi invece dobbiamo arrivare a Capo S. Alessio Pagano, al km 684, e siamo in forte ritardo sulla nostra tabella di marcia!
Non sapendo che da lì in poi, ci saranno in 62km, ben 1500 mt di dislivello, che stranamente, si superano con estrema disinvoltura.
Sono le 2 del mattino quando arriviamo a destinazione. Prendiamo il secondo sacchetto di rifornimento, la camera, doccia e letto e alle 6,30 sveglia. Alle 7,30 siamo pronti per ripartire per gli ultimi 330 km. Si riveleranno i più impegnativi di tutta la rando!
Da Messina in poi, il vento caldo e contrario, ci ha reso la marcia una vera e propria lotta di avanzamento. In certi tratti pianeggianti, non riuscivamo a superare i 15km orari.
Poi per me è cominciato il calvario del collo. Non riuscivo più a tenere la testa, se ne andava per fatti suoi, con difficoltà a tenere la strada. Tant'è che sono anche caduto! Dopo diverse peripezie, arriviamo a Patti, al km 813, dove ci ristoriamo con pasta al forno, e ritroviamo bicisolitario.
Si riparte con un gruppetto di 8 persone, e dico tra me: "meno male! con il vento contro che c'è, ci daremo i cambi e si avanzerà con meno fatica". Ma, ahimè, la pacchia dura poco. Dopo appena 4km di percorrenza, mi accorgo che il mio compagno non c'è. Mi fermo ad aspettarlo, aveva sbagliato un incrocio e addio gruppetto!
Mi trovo a dover affrontare tutti quei sali-scendi da solo con il vento che era davvero cattivo, ed il collo che non reggeva più la testa. Decido di ritirarmi. Il mio compagno mi trova la soluzione per continuare: mi suggerisce di percorrere 5 minuti a piedi in modo che il collo si stanchi di meno, e il resto, fino a che il collo regge, in bicicletta. E così facendo arriviamo Termini Imerese. Ci fermiamo in stazione e come i barboni ci sdraiamo a terra. Erano le 2 di mattina. Entriamo in catalessi per mezz'ora, ci svegliamo e tra il prepararci il tutto, alle 3 si riprende la marcia. E meno male che ci siamo fermati: 500 mt dopo, ad aspettarci c'era un drittone di 1 km al 16%. Una coltellata! ma stranamente, dato il riposo fatto, lo abbiamo superato senza grosse difficoltà.
Si prosegue verso Palermo, dove troviamo un baretto aperto. Un bicchiere di latte ed una ciambella ci consentono, dopo 71 ore e 20, di giungere all'arrivo. C'era ad aspettarci il fennech, classificatosi secondo assoluto, in 47 ore. Persona gentilissima e squisita, si è preoccupato non vedendoci arrivare. Mi ha contattato telefonicamente, dove gli ho spiegato il mio problema al collo e dove anzichè riposare, si è alzato e alle 6 di mattina era lì ad aspettarci, con servizio fotografico, (dove si vede benissimo che sono piegato con la testa) e piatto di ciliegie e croissant! Se non è gentilezza questa, non so! Grazie di cuore Guido (ilfennech), sarà pure puntiglioso, ma bisogna dargli atto che è un signor atleta, una bella persona, anche lui era stanco e si è preoccupato più per noi che per lui. Anzichè riposare si è alzato dal letto di mattina presto per accoglierci ed accudirci nel miglior modo possibile.
p.s.: bicisolitario ha fatto molte foto, speriamo che le posti.

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view post Posted: 21/5/2014, 19:13 by: =LoScozzese=     +1Granfondo. Manuale di sopravvivenza. - Off-Topic
Uno degli aspetti della nostra attività sportiva che più ci gratifica e ci diverte, è la partecipazione alle granfondo; perciò dedichiamo parte del nostro tempo, ad essa riservato faticosamente, anche alla preparazione ed alla pianificazione di questi eventi.

Essi rappresentano occasioni di divertimento, di evasione e di confronto, dove non ci si misura più con il proprio compagno di squadra ormai straconosciuto, almeno normalmente ^_^, né tanto meno con i soliti percorsi e le solite salite.

Lì, invece, è tutto un roteare di gambe estranee ed uno scorrere di strade delle quali normalmente non si sa un bel niente: che ci sarà dopo quello strappetto? Lì sembra che spiani, speriamo non sia un’illusione. :unsure:

L’ignoto; sarà anche questo che ci affascina. L’Ulisse di dantesca memoria: “Fatti non foste per viver come bruti…”

Ci affascina sì, ma cerchiamo anche di non arrivare completamente impreparati.

Così, come già accennato, cerchiamo di curare al massimo la preparazione atletica: la tenuta alla lunga distanza, la tolleranza alla sella, il fiato e la resistenza in salita, facciamo un piano d’azione e ci imponiamo delle norme di comportamento articolate su pochi punti essenziali, coscienti del fatto che quella caratteristica d’ignoto che ci affascina nasconde però delle insidie.

Prima fra tutte, manco a dirlo, la partenza. Qui occorre avere occhio vigile, equilibrio sicuro, confidenza con la marcia gomito a gomito, evitare bruschi scarti e cambi repentini di corsia di marcia, essere capaci di mantenere elevate velocità se non si vuol perdere il treno dei migliori e rinunciare a medie degne di nota senza grossissimi sforzi.

Appresso viene il risparmio delle energie: saper dosare le proprie forze è essenziale soprattutto quando la non conoscenza del percorso consiglia, se non proprio costringe, a mantenere una certa riserva d’energia se non si vuole correre il rischio di fallire l’impresa e non arrivare al traguardo.

Come ho già affermato in altra sede, sono convinto del fatto che in una granfondo, di quelle lunghe e pesanti per intenderci, una delle insidie che aleggiano prepotentemente sui partecipanti, non sia tanto quella di arrivare in coda alla classifica ma proprio quella di non arrivare a causa della stanchezza, conseguente anche ad un’errata o insufficiente alimentazione.

Assieme al risparmio di energie va quindi considerata la necessità di reintegrare le forze; così assume importanza alimentarsi ed reidratarsi adeguatamente nel corso dell’impegno. E’ un errore madornale, soprattutto quando non si è un fuoriclasse da primi posti in classifica, immaginare che sia conveniente non fermarsi ai ristori per non perdere tempo prezioso; prezioso è proprio quello dedicato a riprendere fiato ed ad assumere liquidi con sali minerali ed alimenti facilmente digeribili e ad alto tenore calorico. L’unica vera alternativa è quella di portarseli dietro, se si preferisce.

Un’altra insidia è poi quella di rimanere soli; è indispensabile cercare un gruppetto al quale unirsi e che abbia il nostro stesso passo. Si può senz’altro immaginare quanto possa essere sconfortante e deleterio affrontare un percorso lungo ed impegnativo senza l’appoggio, anche fisico, di una compagnia.

Fin qui i pochi, ma essenziali punti, che compongono quella sorta di “manuale di sopravvivenza” al quale far riferimento; niente di nuovo o particolarmente interessante in verità.
Ciò però mi serve da prologo per affrontare l’argomento della più pericolosa fra le minacce che sono di contorno alle granfondo, forse quella meno scontata ed alla quale spesso non si pensa: parlo dell’insidia del ristorante della sera prima.

Gli albergatori ed i ristoratori che ci ospitano, questo bisogna che tutti lo sappiano bene, normalmente sono gente che quando parla di bicicletta, massimo arriva a pensare ad una “graziella”. Non si rendono minimante conto del tipo di impegno che ci troveremo ad affrontare il giorno dopo. Le tradizioni di ospitalità dei nostri connazionali sono poi proverbiali: la loro è, a dir poco, una vera e propria missione tendente a far sì che la cena della sera prima sia, a dir poco, indimenticabile.

Per me, infatti, lo è stata in diverse occasioni; per tutta la notte immediatamente seguente ho cercato di dimenticare ciò che m’avevano ammannito sul tavolo, ma non c’è stato verso, mi ritornava sempre su.

Poi però ho capito anch’io ed ho inserito nel mio personale manuale di sopravvivenza anche questa voce; invito voi, se già non l’avete fatto a fare la stessa cosa.
Ricordiamoci bene: la cena dev’essere sobria e leggera, magari meglio se ricca di carboidrati. L’ideale sarebbe, l’ho visto fare ad un “quasi professionista”, spaghetti all’olio e parmigiano e fettina ai ferri, nient’altro.

Ma come si dice? “Fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”. Oppure: “Quando il diavolo ci mette la coda…”.

Voglio raccontarvi, in poche parole, come in una delle ultime occasioni, sia stato facile passare dai sani propositi a cadere nella stessa trappola, complice “Grimilde”, la famosa strega di Biancaneve ed i sette nani.

Siamo in tre ad una edizione della GF Internazionale del Terminillo; è la sera prima appunto. Consci dell’insidia della quale abbiamo parlato, decidiamo che la cosa migliore sia mangiare una pizza, meglio se “margherita”, meglio anche se due, afferma uno che se ne intende. :B):

Cerchiamo una pizzeria; la “reclame” di un ristorante locale, fra l’altro convenzionato con la manifestazione, ci attrae. Una volta entrati però ci accorgiamo con dispiacere che, malgrado la “reclame”, di pizza non se ne parla proprio.
A questo punto fare “dietrofront” ci sembra poco cortese, e poi anche un buon piatto di pasta può fare al caso. Il locale ristorante inoltre, è accogliente e dotato di un maxi-schermo dove impera una delle più importanti partite dell’Italia agli ultimi mondiali: una cosa proprio da non perdere.

Ci sediamo ed il gestore ci propone un primo ed un secondo oppure un antipastino e due assaggini di pasta. Ci offre anche del vino della casa.

Ripasso mentalmente il mio manuale di sopravvivenza; dico no al vino e m’informo sulla composizione sia dell’antipasto che dei due “assaggini”. Lui insiste sul vino, poco dice, e per quanto riguarda l’antipasto ci informa che ci saranno verdure alla griglia, prosciutto, qualche sottaceto…solite cose…sane…leggere. “Va bene”, dico allora, “e per quanto riguarda i primi?”. “Fettuccine ai funghi e gnocchi al ragù”, risponde. I nostri sguardi si illuminano; :woot: certo non è il massimo, però a pensarci bene gli gnocchi sono carboidrati seri, mica chiacchiere, e le fettuccine pure. Poi, si sa, l’uomo per sua natura è debole nella mente e nella carne. Ci lasciamo trascinare. Ma non è tutto.

Inizia la processione dell’antipastino: un piattino di questo, un piattino di quello, prendi questo, passami quello. Il tutto è servito da un’affascinate ragazza extra-comunitaria.
Assolutamente stonato l’ultimo aggettivo, era la bellezza in persona!
Di così ne vorremmo a bizzeffe di “extra-comunitarie”: :wub: viso di porcellana, capelli biondi lucentissimi raccolti in una lunga treccia, veste rossa da cameriera impeccabile ed attillata a sottolineare un corpo leggero e formoso al tempo stesso; con movenze veloci sembrava volare sul pavimento che calpestava.
Biancaneve, la Bella Addormentata, Cenerentola? Biancaneve, sicuramente! Chi altri se no. :rolleyes:

Non sapevamo più dove guardare, i piatti dove stavamo mangiando, il maxi-schermo con l’Italia o Biancaneve. Ma era lei che catturava maggiormente i nostri sguardi e proprio Biancaneve, in uno dei giri dei piatti di “antipastini”, approfittando di questa sua forza, ha lasciato scivolare sul tavolo con estrema noncuranza, mentre eravamo nuovamente attratti dal suo viso, un piatto di fumanti e veri “facioli co’ le cotiche”; anzi, più cotiche che “facioli”.
AAARRRGHHH! :o: Ecco l’attentato! Prima o poi c’era da aspettarselo.

Sul quel che è seguito voglio tacere lasciandolo alla vostra immaginazione. :wacko:

“Cherchez la femme”, cercate la donna, recita un famoso detto francese. C’è sempre una donna di mezzo agli accadimenti avversi, potremmo parafrasare.
Altro che Biancaneve, era Grimilde, la strega brutta e cattiva, altro personaggio, ma ben diverso, della medesima favola.

In questa veste, per indigestione, il goloso e l’ingordo, miei compagni d’avventura, l’hanno sognata per tutta la notte rigirandosi a non finire sul letto. :sick:
Io invece l’ho passata, in bianco, a darmi dell'imbecille ed a ripassare ancora una volta il “manuale di sopravvivenza”. <_<

P.S.: malgrado tutto, il giorno dopo, sono arrivato 3° di categoria! Ora non so più cosa pensare. Sarà stato merito dei "facioli co' le cotiche" o del ricordo del visino di Grimilde travestita da Biancaneve? :rolleyes:
La sera prima, in ogni caso, dagli stravizi, meglio astenersi!

Edited by =LoScozzese= - 21/5/2014, 20:47
view post Posted: 21/5/2014, 13:18 by: ninbus     +19 Colli 2014 - Racing
Questa volta, pensavo proprio di non riuscire ad arrivare a Cesenatico!
Dopo una prima metà del percorso, percorsa a ritmo decente, tanto da aver raggiunto alcuni amici in bdc, partiti in griglia prima di me, superato il bivio tra lungo e medio, incomincia il calo. Poiché le salite passano, anche se a ritmo ridotto, decido, erroneamente, di non fermarmi il tempo necessario a recuperare. La situazione, rapidamente , peggiora e non riesco più a mangiare e bere. Però mancano solo due salite e decido di continuare, anche se il tratto al 16% del Gorolo, mi fa' penare. Dopo il Gorolo, c'è un tratto di saliscendi e poi 30 km di discesa e pianura. Arrivo a Borghi, il paese dove inizia la discesa e improvvisamente mi prendono conati di vomito e senso di svenimento :sick: :sick: . Mi sdraio rapidamente su di una panchina e aspetto che passi. Appena cerco di rialzarmi, il trambusto ricomincia, però l'intensità tende a diminuire progressivamente. Passa il furgone "ramazza" e mi chiede se voglio essere trasportato sino a Cesenatico. Rifiuto, perchè non mi va' di rinunciare a soli 30 km. Rimango sdraiato per circa tre quarti d'ora, il vomito e le vertigini passano, riesco a bere un po' e così, decido di ripartire. Mi accodo ad un gruppetto di bdc e arrivo senza ulteriori problemi, a Cesenatico.
Mi sa che per il prossimo anno, invece di pensare alle 10 ore, prenderò in considerazione il percorso corto, oppure, potrebbe essere il caso di usare la bdc :unsure:

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view post Posted: 20/5/2014, 12:31 by: Gionata S.     +19 Colli 2014 - Racing
Grande Giuliano, grazie mille anche per la foto animata che hai inserito si vede chiaramente il gruppone staccato in volata :woot: Si vedono anche le magliette verde Funtos.

P.s. Si Bepi in effetti c'era un gran tifo, veramente una bella esperienza. Ma ho sentito voci di un'altro trike in partenza ne sapete niente? io ho visto solo una Handbike.

Edited by =LoScozzese= - 20/5/2014, 17:28
view post Posted: 20/5/2014, 12:21 by: =LoScozzese=     +19 Colli 2014 - Racing
@Giuliano F. : Anche a te pollice retto per la maglietta, come per Gionata, ma in più un complimento per l'eccezionale miglioramento rispetto all'edizione precedente.
E poi sono sempre gustosi questi GIF che riesci a montare con qualche foto presa in sequenza. Certo, stavo considerando, che Sportgraf quest'anno non s'è proprio risparmiata.
Bravo Giuliano. :)

Nessuno l'ha accennato: ma a voi non battevano le mani il mattino in cima ai primi colli? Lì mi ricordo sempre un tifo incredibile per i "normali", figuriamoci per i reclinati, ho pensato. ^_^
O lo facevano solo per me, per l'estrema eleganza del mio personale gesto atletico malgrado la difficoltà delle salite. :lol:
view post Posted: 19/5/2014, 10:26 by: Gionata S.     +19 Colli 2014 - Racing
Eccomi di ritorno dalla 44° NoveColli di Cesenatico, che dire una manifestazione di altissimo livello con un’organizzazione impeccabile e numerosissimi servizi tra ristori, assistenza meccanica, assistenza medica etc.., sono felice di aver esordito nel mondo delle Granfondo con questa che ne è la regina.

Ma veniamo alla corsa, siamo partiti in tantissimi io ero nella griglia arancione insieme ad un’amico in Bdc con cui ho fatto tutto il percorso, gli amici del Forum, al contrario di quanto detto, sono partiti nelle griglie più avanti per evitare il traffico :angry:
Già sul rettilineo che porta al Polenta la prima ambulanza e qualcuno in barella, si comincia a salire e fino al paese nessun problema non ho notato il traffico che mi attendevo però in cima alla discesa che porta all’ultima salita tutti fermi, a passo di lumaca abbiamo proseguito fino a scollinare ed il traffico nella discesa non mi ha permesso di andare forte. Anche qui ci sono state diverse cadute con tanto di ambulanza e barella.
Sui colli seguenti per fortuna nessun altro problema di traffico, discese a parte, e così arriviamo ai piedi del Barbotto, veramente tostissimo, con l’ultimo tratto al 15%, un sacco di gente che saliva a piedi e lo speaker in cima che incitava i corridori con tanto di musica di sottofondo e arco di trionfo come per un Gran Premio della montagna :woot: io non sono sceso per orgoglio ma forse avrei dovuto perché da lì in poi sono stato in crisi nera, tentato di deviare per il corto ho poi proseguito sul percorso lungo e dopo il Barbotto arriva il Tiffi un altro colle tostissimo e lì ho cominciato a veder apparire Markciccio che diceva ma chi te l’ha fatto fare, torna indietro :lol:

Ero partito per essere autosufficiente per non fermarmi ai ristori ma da lì in poi li ho fatti praticamente tutti e per fortuna, perché non so cosa ho ho mandato giù ma ai piedi di Perticara mi sono ripreso alla grande, come nuovo :woot:
Secondo me ho sbagliato strategia perchè così facendo mi sono prortato sempre dietro 2Kg in più tra acqua e viveri, pensate che ho fatto il pieno d'acqua ai piedi del Barbotto :cry:

E finalmente dopo gli ultimi colli l’arrivo, negli ultimi 30Km ho raggiunto un gruppo di Bdc e siamo rientrati insieme ma come ho visto il rettilineo d’arrivo sono partito per la volata finale e li ho bruciati tutti, incluso il mitico gruppo Piemontese Funtosbike :woot:

Nelle considerazioni finali posso dire che dopotutto non sono andato male , sono soddisfatto della prestazione perché il mio allenamento era sufficiente per il percorso corto non certo per il lungo ma nonostante tutto se non avessi trovato quell’imbottigliamento che mi ha mangiato venti minuti sarei sceso tranquillamente sotto le 10, peccato non aver vinto la sfida ma di più non ho potuto fare :(
Il trike si è dimostrato equilibrato, velocissimo ed imprendibile sui falsopiani e in discesa anche sui percorsi tecnici ed allo stesso livello di molte Bdc in salita, devo dire che ne ho superati parecchi proprio in salita mentre quelli che mi hanno staccato li ho ripresi in discesa. Nella discussione Carbontrike approfondirò il resoconto tecnico.
E anche quest’avventura è andata adesso voglio sentire parlare solo di mare, sole e belle donne…in reclinata naturalmente :woot:

Qui le tracce Gps del percorso, è diviso in due e manca il secondo colle perchè il programma si è spento e ho dovuto farlo ripartire

www.strava.com/activities/142984751 www.gps-sport.net/trainings/cycling_1386761
www.strava.com/activities/142985006 www.gps-sport.net/trainings/cycling_1386762

Una foto col mio amico Vincenzo al rientro:



Edited by Gionata S. - 19/5/2014, 17:00
view post Posted: 18/2/2014, 00:49 by: ninbus     +1Reclinata in legno - Autocostruzione
Volevo costruire una reclinata turistica per mia moglie e nello stesso tempo esplorare nuove soluzioni costruttive.
E così, invece del "solito carbonio", ho deciso di usare il legno. Compensato di betulla, struttura monotrave e ruote piccole. A dir la verità, quando mia moglie ha visto il telaio, ha subito sbottato: " ecco, la tua bella leggera in carbonio, la mia, un massello di legno". A nulla sono valse le mie spiegazioni, che magnificavano il telaio vuoto all'interno. Si è calmata solo quando ho promesso di applicare un motore elettrico, che avrebbe sopperito al peso, non certo leggerissimo.

Qualche foto della bici ancora incompleta nelle finiture. Il legno è stato trattato in superficie, solamente con una mano di top coat epossidico, dato a pennello, per proteggerlo durante le lavorazioni e le prime prove su strada. Anche le parti in alluminio devono essere ancora rifinite e verniciate. Quando il tempo sarà più caldo, dopo accurata carteggiatura, darò ancora una mano di epossidica e 2 o 3 mani di poliuretanica a spruzzo.

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Per la forma del telaio, mi sono ispirato alle realizzazioni di Sam Bennett, di cui ho trovato solo una foto della FWD e un paio della versione a trazione posteriore.
Per il tipo di legno, mi sono orientato sul compensato di betulla da 4 mm, molto più resistente di quello comune in pioppo e reperibile con relativa facilità in fogli da 153 x 153. Non è quello aeronautico di primissima scelta, che costa un botto, ma per le mie esigenze, più che sufficiente. L'ho acquistato da un commerciante di legnami di Lissone, in Brianza.

Per prima cosa, ho fatto una dima in perpex con la forma delle sezioni del telaio e le ho riportate sui fogli di compensato.

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Poi, con pazienza, le ho tagliate con una piccola sega a disco e col seghetto alternativo. Più i tagli sono precisi e meno tempo si perde poi nella finitura del multistrato incollato.

Il passo successivo è stato la definizione di una dima per l'incollaggio dei vari strati, in forma di curva d'arco.

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Per la dima, ho usato materiali di recupero e l'incollaggio è stato fatto in due tempi. Prima i 10 strati forati, poi, dopo la rifinitura delle cavità, le superfici esterne. Gli strati sono 12, con l'aggiunta di ulteriori 2 nella zona che va dal tubo di sterzo al movimento centrale e altri due piccoli, solo in corrispondenza del foro del MC.
Per tenere in compressione gli strati, durante l'incollaggio, ho usato il sacco del vuoto.

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Dopo un lungo lavoro di finitura con la levigatrice e la smussatura dei bordi, ho fatto, con le frese a tazza, i buchi del tubo di sterzo e del movimento centrale. Questi fori sono abbastanza critici, perchè se si sbaglia, bisogna rifare il telaio. Ho dovuto fare dei pezzi specifici per bloccare il telaio sulla base del trapano a colonna per poi fare i fori guida. Verificato che i fori guida avessero le esatte inclinazioni, ho proceduto con le frese a tazza.

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L'incollaggio del tubo del movimento centrale, che ha una zona di diametro inferiore rispetto alle estremità, è stato perfezionato iniettando adesivo strutturale tramite un foro sul naso del boom.

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Il tubo dello sterzo, oltre ad essere incollato, è anche spinato dal perno della puleggia del rarmo in tiro della catena.

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Terminata la struttura principale del telaio, ho costruito i forcellini della ruota posteriore, ricavati da un angolare di alluminio e il sedile, che descriverò domani.

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view post Posted: 3/4/2013, 16:20 by: DeLorenzi     +1ADY 2 - Autocostruzione
FINE

Finalmente un po' di sole ed ecco le foto.


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COCKPIT

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ciao DeLo
view post Posted: 9/2/2013, 11:57 by: DeLorenzi     +1ADY 2 - Autocostruzione
RUOTE

Finalmente ho messo le ruote.

Dopo aver competato la tiranteria dello sterzo ho potuto montare anche le ruote anteriori.
Avevo preso delle Schwalbe Maraton Race 20x1,5 e una Big Apple 24x2.0 ma siccome avrò la necessità di fare molto sterrato ho montato delle Maraton Plus 20x1,75 e mi sta arrivando una Big Betty 24x2,4 che dovrebbero soprattutto essere più resistenti alle forature e la motrice con molto grip.
Adesso comincia ad avere la linea definitiva ma mi mancano ancora il tessuto del sedile e un po' di finiture.

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ciao DeLo
view post Posted: 17/12/2012, 22:19 by: markciccio     +1EVO2 - TD italica d'ispirazione francese - Autocostruzione
Stasera ho finito la EVO2:

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E' di chiara ispirazione Zockra. Un po' pesantina, 16 kg, però si comporta bene pur avendoci fatto solo pochi metri; spero di fare un vero collaudo a breve, quando scomparirà un po' di neve dalle strade. Mi piace molto, è più o meno come la volevo e ho corretto un po' di errori della EVO1 tra cui la distanza del sedile dai pedali, ora distendo quasi completamente le gambe. Telaio tubolare di sezione variabile. Ha tutti gli accessori tra cui zainetto porta attrezzi e cibarie, porta borraccia, luci psichedeliche, specchietto, computer da bici, pedali a sgancio rapido, sedile in vetroresina lungo 85 cm, corona da 52 e pneumatici 26x1 1.15". E soprattutto è stracomoda. Manca solo il campanello ed eventualmente la bandierina (che devo solo installare).
Saluti!

Edited by markciccio - 6/2/2016, 19:31
12 replies since 9/6/2009