Ora la domanda che mi pongo è come rendere solidale ma regolabile il bom al tubo orizzontale. Queste sono le opzioni che mi sono venute in mente: 1. Forare bom e tubo e imbullonarli insieme. 2. usare due cavallotti a mo di morsetti. 3. riutilizzare l'astuccio opportunamente ridotto ai minimi termini utili, fasciandolo al tubo .
opterei per la "1" in quanto più facile e veloce
la "2" è da seguire se hai dubbi sulla posizione ergonomica
la "3" non ha valore aggiunto rispetto alla "1" ... tanto non è così che alleggerisci il tutto
A voi tutti un "Ben Trovati"! Questa volta mi sa tanto Che l'ho proprio fatta grossa... Già si sà, non sono di santo, Nè gli stinchi o altre mie ossa... Son qui a dirvi in confessione Di aver preso uno svarione, Una scuffia bella grossa... Eh.. per chi? Per una ROSSA! Che non sia qui equivocata Questa mia affermazione. Verso Rossa reclinata, Oggi va ogni mia attenzione!
Una bici seminuova, Gentilmente avuta in prova. Tentazione del demonio Tutta fatta di carbonio! Qual più ghiotta occasione A infoltir la collezione?
Nell'aprire il grosso imballo Già non sto più nella pelle. Finiture? Son da sballo! Il telaio? Un taglia Elle!
Reclinata e tutta rossa Come rossa è la passione Orsù, via! Mi do' una mossa Nella pseudo recensione.
Arrivata senza i cerchi, Or bisogna che li cerchi... Come cambio uno Shimano 105 a Dieci Vu Alla MORA dico piano: "Toh... lo stesso che hai anche tu... Da te vengo a mani vuote... Che mi presti le tue ruote?"
L'M5 assai gloriosa,
Reclinata generosa! Lei, che è bici bella tosta, Mi rilancia 'sta proposta...
"Le mie ruote io qui ti presto, Se faremo un patto onesto. Metterai me alla prova Con la ROSSA bici nuova?" "Certo!" Le rispondo ratto... "Acconsento a questo patto! Mi sarà di grande onore Dimostrare il tuo valore!"
Pongo quindi con rispetto L'M5 al cavalletto.
Smonto e passo in una mossa Le sue ruote sulla ROSSA!
Vado nel vicin piazzale E l'inizio non è male Fin dal primo tentativo Il mio approccio è positivo. Dopo solo un quarto d'ora Il mio feeling, già migliora Senza tema che io cada M'avventuro per la strada. Tanto, traffico da me Proprio quasi non ce n'è.
Giro d'inaugurazione? I chilometri sono trenta! Ogni tanto uno svarione Il mio cuor un po' spaventa Specialmente se a ridosso Si presenta un gran bel fosso! Tutta un'altra senzazione... L'avantreno che sbandiera... Serve determinazione Per domare questa fiera? No, qui basta aver pazienza Affinare l'esperienza... Pedalando più rotondo, Poi sarà un altro mondo!
Nella successiva uscita
Un quesito frulla in testa La domanda è un po' molesta... Come andrò nella salita?
Lo scenario senza uguali... Del circuito dei Mondiali, Come canto di sirena... Mi richiama a quell'arena! Gallisternaaa.... Mazzolanooo... Salirò o spingo a mano?
Un richiamo assai funesto... So da me che è troppo presto! Ingannevole miraggio Vo e nel cor mi fo' coraggio!
Questa volta c'è anche Stango Mio compangno di avventura Vista mia cavalcatura Dice: "Toh! C'è il parafango!"
Pedaliam senza paura Fino a Imola, pianura! Dal circuito del Santerno, Incomincia qui l'inferno?
Alle spalle, la Rivazza Risaliam per via Bergullo La pendenza non impazza Sui pedali allegro frullo Poi scendendo per via Lola Qui la bici va da sola!
Si fa sotto il Mazzolano Da affrontare piano piano?
Salgo su come un portento Finchè va all'otto percento... Superata 'sta pendenza Qui vien fuor l'inesperienza Oddio cado!... Oddio traballo! Son vicin quasi allo stallo! Sempre meno è il mio controllo Ma ignorante ancor non mollo! L'avantreno che vacilla S'è mutato in un'anguilla?
Al quattordici percento, Io desisto dall'intento... Con il cuore che martella Scendo tosto dalla sella E rifiato, vi confesso Appoggiato a 'sto cipresso!
Poi proseguo piano piano Del mio passo e andando a mano. Tenterò la ripartenza Sol se cala la pendenza!
Già mi immagino la MORA, Da là appesa, ride ancora! Rincarando mi fa : "Vedi? Or ti tocca andare a piedi! Mi hai lasciata nel garage? Tanti Auguri e buon portage!"
Che alla fine d'ogni conto, Io non fossi ancora pronto, Già all'inizio lo sapevo, Da amar calice ora bevo! Pago qui l'inesperienza E la scarsa mia potenza... Ce ne vuol per un quintale Da portar su quel crinale!
Giunti in cima al Mazzolano Giù a Riolo scendiam piano? Che affrontando la discesa Non si pari una sorpresa? Prima prendo confidenza Con le curve e la pendenza, Poi con gran divertimento Fo' le pieghe, in un momento! E' uno sballo, se mi credi, Quando guidi con i piedi! E' una sensazion diversa Che da lungi avevo persa Se ti sposti con il busto Questa cosa dà un gran gusto: Non sentirsi vincolato Al sedile reclinato!
Giunti al parco di Riolo Dove arriviam di volo Con 'na birra e una piadina Concludiamo la mattina.
Poi sfidando il Gallisterna,
'Sta salita par eterna! Sopra il dieci, il risultato E' lo stesso già provato... Come pria sul Mazzolano Ridiscendo e vado a mano!
Poi 'na scritta sull'asfalto, Il moral riporta in alto!
Qui m'illudo... sai com'è... Quella scritta sia per me!
Per fortuna la salita, Manca poco e poi è finita! Ci godiamo dal crinale Una vista niente male!
Alla fin di questa uscita! Che è poi solo la seconda, Soffro ancor troppo in salita Ma la spinta è or più rotonda. Son pertanto assai contento! E i chilometri? Altri Cento!
Quindi insomma è troppo presto Per stilar giudizio onesto. Sulle rampe incavolate Certe sfide, rimandate.
Se la MORA mi perdona, Andatura più sorniona... Qui, se salgo così piano, Il controllo è ancor lontano... Procedendo sotto ai sei Questa va dove vuol lei!
Poi mi sfotte irriverente, Noncurante della gente: "Ci hai addosso troppo grasso, Per salir col giusto passo! Non mi sembri proprio un filo A fregarti è il Watt per chilo!"
Tal commento non m'inquieta, Mi son già un po' messo a dieta! Se non fosse che in Romagna... Ben si beve e ben si magna!!!