generalmente sono affascinato dalla "sperimentazione", anche quella che a primo acchito sembra "troppo strana"
qualcuno dice: "
... sembrava impossibile fino a quando qualcuno che non lo sapeva ci ha provato e lo ha fatto ..." (sono quelle frasi da workshop sull'innovazione ...)
così vale tutto e forse è così che nascono le genialate che nessuno si aspetta
se guardo questo progetto in corso (o in corsa?), sono un po' come dr jekyll e mr hyde ...
mi coinvolgono 2-3 tematiche (che probabilmente in parte vedo solo io e che quasi sicuramente non sono tutte alla base di questo lavoro):
- variazione assetto
- ammortizzatore posteriore
- possibilità di impacchettare la bici
... ed è per questo che tutte le volte che scrivi mi butto a leggere e soprattutto a guardare le figure ...
inizio però ad avere reazioni di rigetto:
- quando vedo soluzioni estremizzate senza un'apparente razionalità (almeno comprensibile nell'intenzione)
- quando vengono presentate con troppo entusiasmo (ci mancherebbe), con il rischio di dare delle informazioni non ancora provate a sufficienza (questo atteggiamento pare valere sia nel bene che nel male: provo qualche metro > mi piace > figata galattica oppure provo qualche metro > non apprezzo subito > cagata universale)
sinceramente penso, prendila come critica costruttiva, che la versione così "chiusa" non abbia senso, assomigliando sempre di più ad un "mono-ciclo con seduta comoda"
mi viene da pensare che se frenassi in modo deciso, si rischi di ribaltare
so di essere stato troppo diretto ed assolutamente non politically correct ... in fondo chi auto-costruisce è giusto che segua le sue idee e convinzioni
ma questo mio approccio, deprecabile per certi versi, spero almeno serva per riflettere, magari per ricevere in risposta delle argomentazioni un minimo tecniche che convincano o incuriosiscano ancora o mi insinuino dei dubbi
dopo di che: follow your star
ma continuerò a leggere con interesse di qualsiasi tentativo di ricercare qualcosa "fuori dal coro", con caparbietà, entusiasmo, umiltà