myREV

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/9/2020, 10:42     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


sempre in una ottica "NEXT" ...

come scrivevo QUI nel post dedicato ad un concept di "mini-MyRev", quando ho iniziato ad essere incuriosito dalle "speculoos" francesi, una delle cose che mi ha affascinato è la soluzione in cui il telaio è "chiuso" ... in pratica il ciclista è posizionato DENTRO al telaio posteriore, telaio che viene ad assomigliare decisamente a quello "a diamante" di una bici tradizionale



questo CAD 3D (non mio) mi sembra molto esplicativo (io apprezzo la semplicità del telaio posteriore … veramente essenziale e funzionale):

jpg

jpg

giocando con un po' di copia-incolla-ritaglia-sovrapponi, sono arrivato a questo schizzo mooooolto preliminare ... che confesso mi stuzzica molto :woot: :

jpg


il telaio posteriore sarebbe costituito da:
- il canotto sterzo; sicuramente con i cuscinetti della serie sterzo decisamente più distanti dei tradizionali 150÷160 mm, favorendo così l'attacco del "tubo alto" in una zona che evita l'interferenza con la gamba sinistra (che in realtà risulterà esterna a questo tubo ... cosa che non ho potuto fare con il copia-incolla di semplici immagini, ma che dovrà essere verificata con il CAD 3D)
- un "tubo basso"; potrebbe essere realizzato con un tubo unico opportunamente piegato in 2 punti essendo un tubo che si sviluppa sul piano verticale di mezzaria della bici
- un "tubo alto"; anche questo si sviluppa su un piano con una sola piega ... anche se il piano è un po' inclinato in un paio di direzione rispetto ai piani tradizionali
nota: ho posizionato il "tubo alto" sulla sinistra del ciclista in modo da utilizzarlo anche per lo specchietto retrovisore :P
- un carro posteriore triangolato che si unisce al "tubo basso"

il sedile sarà indipendente ed un minimo regolabile

una soluzione come questa, riuscendo a trovare tubi di diametro, spessore, lunghezza e materiale adeguati, potrebbe essere realizzata in acciaio o in alluminio

magari anche in titanio (costi a parte), ma evitando le curve piegate (il titanio non si piega così facilmente ...)

si potrebbe ottenere anche con tubi in carbonio, ovviamente, anche in questo caso, senza curve ...


altre immagini di spunto:

jpg
un mezzo realizzato su commissione da un telaista francese

jpg
il mezzo estremo denominato Hachi


penso proprio che proverò a svilupparlo in dettaglio con il CAD 3D
 
Web  Top
view post Posted on 11/9/2020, 20:16     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


primissimo schizzo 3D fatto al CAD della versione "speculoos-like"

sintesi:
- fattibile
- da approfondire una serie di zone in cui bisogna fare attenzione per evitare interferenze
- il peso del solo telaio centrale realizzato in alluminio con un tubo di diametro esterno 40 mm, spessore 1,5 mm = 1350 grammi
- nelle immagini seguenti ho ancora utilizzato una forcella in carbonio "fatta e finita" come carro posteriore: potrebbero essere introdotti i 2 cavi/tiranti come in uno dei concept precedenti

next su questo filone:
- verificare peso telaio centrale se in acciaio, variando diam. est. e spessore
- eventuale ridisegno per arrivare a qualcosa di più vicino al reale
- immaginare realizzazione telaio centrale in carbonio, seguendo l'approccio stilistico della Hachi

che ne dite?
a voi!

jpg --- jpg

jpg --- jpg

jpg

jpg --- jpg


... to be continued ...
 
Web  Top
view post Posted on 12/9/2020, 20:38     +1   -1
Avatar

Advanced Member

Group:
Fan
Posts:
1,197
Mi piace:
+639
Location:
Borgomanero (NO)

Status:


Sia come estetica "spaccacollo"/tubo per l'ossigeno, sia come tecnica costruttiva (facilità di realizzazione-resistenza-peso) preferisco il monoscocca. Di gran lunga.
 
Web  Top
view post Posted on 13/9/2020, 07:55     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


CITAZIONE (Marco Ruga @ 12/9/2020, 21:38) 
Sia come estetica "spaccacollo"/tubo per l'ossigeno, sia come tecnica costruttiva (facilità di realizzazione-resistenza-peso) preferisco il monoscocca. Di gran lunga.

era un po' che volevo vedere - e non solo immaginare - come sarebbe venuto fuori un telaio stile speculoos su di una Rev-like ... ed ora ho qualche argomento in più su cui fare delle valutazioni

- estetica: è un aspetto soggettivo; a me piaceva l'idea di pedalare "dentro" alla bici (il telaio quasi come esoscheletro) ed il fatto di usare dei tubi ciclistici

- tecnica costruttiva: quando insieme a Tiberio facemmo la B2R, non fu difficile trovare il materiale e qualcuno che ci piegasse i tubi a disegno, neanche un buon saldatore TIG per le poche saldature; certo non si può più parlare di auto-costruzione al 100%

- il peso sarebbe allineato o leggermente superiore con un telaio posteriore mono-scocca in carbonio

- sulla resistenza non avrei molti dubbi ... accettando le stesse incertezze che si hanno quando si "prova di pancia" una stratificazione con vari tessuti di carbonio


... insomma, tra questi primi aspetti, almeno da parte mia, non c'è qualcosa di immediatamente discriminatorio ... ma rimane la domanda sul perché tutti sono passati al monoscocca o, quantomeno, al telaio aperto

ed è proprio su questo aspetto di "telaio aperto" che ho concentrato l'analisi dei pro & contro ... arrivando a focalizzare che con un telaio speculoos avrei perso la libertà di movimento sia da fermo che in pedalata, rimanendo praticamente bloccata nella posizione con schiena appoggiata al sedile ... e questo è inaccettabile se non come scotto da pagare a fronte di altri vantaggi significativi, che al momento mi sfuggono (o non ci sono proprio)

dopo questa "prova-provata" a favore del mono-scocca, non resta che concentrarsi su alcuni aspetti progettuali e, soprattutto, costruttivi per cercare qualche ulteriore ottimizzazione ;)

Edited by recumbent - 13/9/2020, 12:40
 
Web  Top
view post Posted on 13/9/2020, 14:18     +1   -1

Advanced Member

Group:
Moderator
Posts:
2,711
Mi piace:
+91

Status:


un mezzo letteralmente da indossare.
 
Top
view post Posted on 13/9/2020, 18:45     +1   -1

Junior Member

Group:
Fan
Posts:
28
Mi piace:
+1

Status:


Piccola "genesi" da speculos a monoscocca (con riferimento al tuo cad 3D). Al "tubo basso),nella parte concava, si aggiunge un piccolo tubo di rinforzo, che unisce le due parti divergenti. Il "tubo alto" viene tolto ,e sostituito da un piccolo (corto) tubo che unisce il canotto sterzo al "tubo basso" come rinforzo .Tutte le tue considerazioni sono valide. Ma c'è una ulteriore evoluzione della speculos che mi sembra promettente . Invece di far passare il "tubo alto" sulla spalla ,si fa passare sopra la testa a debita distanza .Si ottiene un esoscheletro minimalista tipo (Akyna),un esosheletro ovoidale molto elegante con due evidenti vantaggi : a) gli sforzi sono chihsi e distribuiti sul piano di mezzeria della bici ,b) capacità di muoversi ,non essedo bloccati dal "tubo alto " sulla spalla .Cosa ne dite ?
 
Top
view post Posted on 14/9/2020, 06:38     +1   -1
Avatar

Member

Group:
Fan
Posts:
637
Mi piace:
+93
Location:
Ferrara

Status:


Anche mio figlio Enrico, anni fa aveva partecipato ad una FE-Mare con una reclinata con il passante superiore di fianco alla testa, ricordo che aveva bucato almeno 4 0 5 volte, certamente non a causa del passante superiore. Però la soluzione con il passante sopra la testa di Iorioa44, mi sembra moltpiù idonea, anche perché si presta a molte altre soluzioni d'uso interessantissime, oltre al lasciare il reclinato completamente libero.
gpl
 
Contacts  Top
view post Posted on 14/9/2020, 08:03     +1   -1
Avatar

Advanced Member

Group:
Fan
Posts:
1,197
Mi piace:
+639
Location:
Borgomanero (NO)

Status:


Con il tubo alto sopra la testa, specie per quelli alti, la struttura sarebbe formata da parti di raccordo ancora più lunghi rispetto alla soluzione spaccacollo, quindi più peso e più deformazione stutturale, con una struttura molto aperta, che recupera ben pochi vantaggi rispetta a un monoscocca. Un conto è fare una struttura a diamante con "lati" da 50 cm tipo bici da corsa, un conto è farla con lati, perdipiù piegati o comunque di forma non regolare, di 1,5 metri, con carichi non assiali e molto sforzo di taglio e flessione.
Tenete conto che una monoscocca pesa, in carbonio, 1,5 kg, massimo 2, se ben dimensionata. Qui ci sarebbe una struttura formata da non meno di 3-4 metri di tubo. Poi c'è anche il problema della visibilità: il tubo che passa sopra alla testa viene sdoppiato per consentire la vista frontale o si restringe tipo lamina del sistema Halo della f1? Immaginate di dovre guidare con un tubo costantemente davanti agli occhi...
Sono estremamente scettico su queste strutture a "esoscheletro".

Edited by Marco Ruga - 14/9/2020, 09:25
 
Web  Top
view post Posted on 14/9/2020, 09:49     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


iorioa44
gpl44
Marco Ruga

grazie a tutti per i vostri contributi :)

la soluzione "esoscheletro", negli studi precedenti ha una sua valenza concettuale nel tentativo di avere una struttura esterna al ciclista che, in quanto "ESTERNA" sia più idonea a contribuire strutturalmente, con una riduzione di peso significativa ... in pratica "il materiale al posto giusto"

questioni strutturali a parte, il tutto dovrà essere anche "pratico" ed "adeguato all'uso"

in queste 2 ultime accezioni, la soluzione con il "tubo alto" che passa sopra alla testa del ciclista non mi sembra francamente percorribile

a parte le speculoos francesi (che nella maggior parte dei casi recenti adottano un telaio aperto), soluzioni ad esoscheletro sono state recentemente adottate da alcuni team che partecipano alla gara di Battle Mountain ... ma in questo caso parliamo di mezzi estremi in cui, a parte un discorso strutturale, l'esoscheletro viene utilizzato per proteggere il ciclista da eventuali rovinose cadute ad alta velocità

come ho scritto, essendo al momento focalizzato sulla ricerca di soluzioni che comportino alleggerimenti significativi (sempre cercando di tener conto della possibilità di costruzione a livello amatoriale), proseguirò con le mie elucubrazioni scartando il "telaio chiuso"

so benissimo che non ho molto da rosicchiare ...

relativamente alla parte posteriore della bici, la situazione attuale della MyRev in termini di pesi su cui agire è la seguente (pesi in grammi):
- telaio posteriore = 1426
- sedile = 550
- fissaggio anteriore sedile al telaio = 77 + 30
- sostegni posteriori sedile = 140
- viteria varia = 100
- materassino sedile = 315
totale = 2638 grammi

escludendo il materassino, sto quindi cercando di ridurre un peso attuale pari a 2323 grammi
ogni sforzo ha un senso se si arrivasse a ridurre di almeno un 25% il peso attuale (-500÷600 grammi) :rolleyes: ... non banale, lo so ...

considerando che la somma di quanto serve a "sedersi" è pari a 1212 grammi , ecco spiegato il motivo del tentativo di integrare la seduta in un telaio che oggi pesa 1426 grammi (anche se a scapito di soluzioni regolabili) ... ;)

infatti penso di poter arrivare ad una nuova distribuzione come da elenco a seguire:
- telaio posteriore = 1426
- sedile = 550 >> 300
- fissaggio anteriore sedile al telaio = 77 + 30 >> 0
- sostegni posteriori sedile = 140 >> 0
- viteria varia = 100 >> 0
- materassino sedile = 315
totale = 2041 grammi

ecco che avrei già raggiunto l'obiettivo: 2638 - 2041 = 597 grammi risparmiati :b:

... ma magari si può fare di più ?!? =/

Edited by recumbent - 14/9/2020, 11:11
 
Web  Top
view post Posted on 16/9/2020, 14:12     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


Archiviato l'esoscheletro ... non è che le mie fantasie ciclistiche, rivolte ad immaginare soluzioni alternative e migliorie varie, si siano particolarmente placate =)

Certo che il mondo delle biciclette, che ruota intorno a pochi elementi, sempre quelli, è incredibilmente spumeggiante!
Più guardo foto di biciclette di vario tipo, più mi stupisco dell'inventiva che si cela dietro a questi pochi elementi :)

Ecco che ieri sono incappato in una bicicletta da corsa (quasi una "crono") con un'originale forcella a cui vengono attribuite particolari doti aerodinamiche. Non si tratta di un modello recentissimo ...
... ma ho subito abbinato questa soluzione al carro anteriore della MyRev ... :rolleyes:

Condivido qualche immagine e link per lasciare traccia e per stimolare la fantasia e creatività di altri appassionati:

Factor%20Vis%20Vires%20-%20riding%203 --- Factor%20Vis%20Vires%20-%20head%20tube%20and%20fork

jpg --- jpg

Come vedete, si tratta di una forcella che non usa il solito stelo sterzo, ma i 2 foderi sono quasi indipendenti ed uniti da due piatti orizzontali.
Molto bello anche il freno "aereo" integrato.

LINK1; LINK2

Se estendete i due foderi a formare un triangolo con vertice nel movimento centrale, ecco fatto il carro anteriore di una TD-MBB ! :woot:
Proverò a vedere se esistono informazioni maggiori sulla soluzione di attacco forcella al telaio (foto, brevetti, ...)

-----------------------------------------------------------------------------------------

Un'altra soluzione non recentissima è questa "micro-sospensione posteriore" che, seppur rappresenti una piccola complicazione costruttiva in più, ha un senso se teniamo conto dei manti stradali su cui tutti noi pedaliamo.

java-tempo-full-suspension-aero-road-bike-concept04

ba1bc56bf81478169efb45b9fae66e05 --- java-tempo-full-suspension-aero-road-bike-concept07

Questa micro-sospensione è pensata per assorbire le imperfezioni del fondo stradale di strade asfaltate. LINK


A voi!
 
Web  Top
view post Posted on 17/9/2020, 11:25     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


rispetto alle foto postate in precedenza, la Factor ONE ha subito una serie di modifiche, anche nella zona sterzo:



lo sdoppiamento della forcella nella parte del canotto sterzo non c'è più :o:
la soluzione adottata assomiglia ora a quella della Cervelo S5

se vi state chiedendo come sia realizzato l'asse dello sterzo, ecco che il web ci fornisce la risposta con questo filmato del montaggio di una Cervelo S5
a circa t = 1:20 ci sono dei dettagli molto esplicativi



visto così e leggendo quanto decantato in termini di rigidezza di questa soluzione (in confronto, credo, con la classica forcella con stelo) mi sono fatto l'idea che il risultato non sia tanto legato all'asse sterzo di per se, ma piuttosto al modo in cui poi il manubrio diventa un tutt'uno con la forcella stessa =/

QUI un pdf con ulteriori dettagli

Cervelo%20S5%20Disc%202019%20Headtube%20Routing

... e poi salta fuori quest'altro video che mostra un limite della soluzione ... certo che DOPO siamo tutti dei mega-progettisti, capaci di girare il coltello nella piaga ... questo signore, con il suo atteggiamento, mi sta decisamente antipatico! intendiamoci, non ha tutti i torti ... ma quanti telai ha progettato ... e quante volte ha provato a fare qualcosa di diverso, basato sui dei validi motivi? facile accanirsi DOPO sul lavoro degli altri >_<



immaginato in ottica MyRev, la soluzione ha una valenza simile: rigidezza del telaio anteriore e dell'attacco manubrio ... e problematiche simili al video denigrante ...

certo non è una soluzione così banale da implementare e con qualche limite ... chissà se ne vale la pena? :|

Edited by recumbent - 17/9/2020, 14:32
 
Web  Top
view post Posted on 25/9/2020, 16:05     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


ragionamenti a ruota libera ... combinati ad una certa inattività ciclistica legata ad impegni prioritari ... oltre al ciclismo reclinato c'è di più ... <_<

------------------------------------------------------------

rapporti di riduzione per percorsi prevalentemente in salita ... ma non solo!

metto insieme alcuni spunti, non in un particolare ordine, che mi guidano verso alcune considerazioni:
- oggi adotto una compatta 50/34 abbinata ad un pacco pignoni 11/32
- tempo fa ero in un mega-negozio di ciclismo ed origliavo una chiacchierata tra il commerciante ed un MAMIL: "... e adesso sono uscite le super-compatte che ti permettono di andare in salita senza faticare ... tanto chi lo tira il 50/11!"
- passare ad una super-compatta vuol dire spendere un bel po' di soldini; bisogna cambiare l'intera guarnitura e ci possono essere questioni di compatibilità con il movimento centrale
- avendo fatto quest'anno un po' di salite, tutto sommato apprezzerei dei rapporti corti che mi consentissero di non scendere troppo di cadenza, riuscendo a pedalare un po' più agile anche in condizioni - per me - "estreme"
- in qualche discesa il 50/11 lo si utilizza comunque, anche se non riesco a pedalare più di 80÷85 RPM (che comunque vuol dire pedalare ancora a più di 45 km/h)
- un pacco pignoni 11/36 (che richiede comunque una catena più lunga rispetto a quella utilizzata con l'11/32) costa alla fine meno di una guarnitura super-compatta ed è più facilmente intercambiabile con un altro pacco pignoni, se/quando necessario (abbinato alla "sua" catena, più corta)

tutto ciò detto e premesso, dopo alcuni confronti numerici (allego al fondo immagini di tabelle di calcolo per chi avesse voglia di approfondire), mi sono fatto persuaso che per il tipo di percorsi su cui pedalo e vorrei pedalare in futuro (la salita chiama, anche se affrontata a velocità basse ... fedele al motto che ho recentemente adottato: "resto scarso, ma miglioro") la guarnitura attuale 50/34 (una compatta "classica") abbinata ad un pacco pignoni 11 velocità 11/36 sia la combinazione migliore

questa è la distribuzione dei due pacchi pignoni a confronto:
- 11/32 (l'attuale combinazione): 11-12-13-14-16-18-20-22-25-28-32
- 11/36 (la combinazione futura): 11-12-13-15-17-19-22-25-28-32-36

infatti il confronto tra le due configurazioni
- non penalizza i rapporti lunghi, avendo in comune i primi 3 pignoni piccoli: 11-12-13 (quelli colorati in giallo)
- mantiene gli stessi pignoni della zona media-corta, avendo in comune i pignoni 22-25-28-32 (quelli colorati in rosso)
- non si discosta più di tanto nella zona media-lunga, visto che il confronto porta ad avere un 15 come media tra i 16 o 14, un 17 come media tra i 18 o 16, un 19 come media tra i 20 o 18 (quelli colorati in verde)
- fornisce un 36 che permette di guadagnare circa un 11÷12% a favore di cadenza e/o coppia ai pedali
- nota: un 11/34 è un apparente compromesso, ma tutto sommato inutile
- alla fine dei conti, l'11/36 è versatile e copre l'intero range di percorsi per MAMIL :P ... e non solo

... peccato non averci pensato prima, ma l'esperienza di quest'anno mi è servita di certo a focalizzarmi meglio sul tema ... e poi arrivavo da un BDC con un 11/28 che già sembrava una esagerazione! ... ma poi anche mio figlio adesso va significativamente più forte da quando è passato ad un 11/30 da un 11/28 (in BDC)

inoltre è evidente che la tendenza sia quella di sdoganare i rapporti corti a favore di cadenze maggiori che permettano i "comuni mortali" (ma anche qualche discreto amatore) di migliorarsi nelle pendenze maggiori; i fanatici dell'11/25 sono obsoleti, legati ad un passato che non ha più ragioni di esistere! ... certo però non proviamo ad imitare Froome ;)

insomma, nella prossima stagione mi vedrete pedalare con un pacco 11/36 :D

allego immagini del foglio di calcolo usato per fare i confronti (come sempre per leggerli meglio: click con pulsante dx del mouse e poi "Apri immagine in nuova scheda")

jpg
50/34 & 11/32

jpg
50/34 & 11/36

che ne dite?
 
Web  Top
view post Posted on 25/9/2020, 19:40     +1   +1   -1
Avatar

Advanced Member

Group:
Fan
Posts:
1,015
Mi piace:
+190
Location:
Bagnacavallo (RA)

Status:


Sulla M5 ho la 50/34 davanti e l’11/36 a 10 velocità dietro e sui percorsi collinari delle mie parti con salite al 10-12 % mi trovo benone.
Pure i muri di controcrinale al 18-20 % non sono problematici, se non troppo lunghi.😅

Meglio avere il rapportino che ti consenta di scollinare senza morire anche se poi nella fase di andata e ritorno in pianura mi puó succedere di non trovare il rapporto ideale perchè uno mi sembra un po’ troppo lungo e quello sopra un po’ troppo corto.

Saluti
recRobi
 
Top
view post Posted on 25/9/2020, 20:00     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


CITAZIONE (recRobi @ 25/9/2020, 20:40) 
Sulla M5 ho la 50/34 davanti e l’11/36 a 10 velocità dietro e sui percorsi collinari delle mie parti con salite al 10-12 % mi trovo benone.
Pure i muri di controcrinale al 18-20 % non sono problematici, se non troppo lunghi.😅

Meglio avere il rapportino che ti consenta di scollinare senza morire anche se poi nella fase di andata e ritorno in pianura mi puó succedere di non trovare il rapporto ideale perchè uno mi sembra un po’ troppo lungo e quello sopra un po’ troppo corto.

Saluti
recRobi

recRobi

grazie, mi hai dato una preziosa conferma! :)

P.S.: ho appena ordinato pacco pignoni e catena (spero che le 114 maglie std bastino anche per questa combinazione ...); credo siano 100€ spesi bene :B):

---------------------------------

... e pensare che Pantani viaggiava con un 53/39 ed un 11/23 (9V) dietro :o: ... ma era il ciclismo di 20 anni fa; ora Primož Roglič dietro ha un 11/30 ;)

 
Web  Top
view post Posted on 2/10/2020, 15:33     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,162
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


pignoni e catena arrivati, non resta che montare il tutto ... ed aspettare un meteo favorevole

ho provato a vedere quale sarà il miglioramento atteso confrontando le cadenze di pedalata con il rapporto più corto, confrontando, a pari velocità, la soluzione attuale con pignone grande da 32 denti con quella futura con il 36:

jpg

nelle prime 2 colonne si confronta della cadenze di pedalata "tonde" con il 32, calcolando le cadenze da tenere con il 36 per muoversi alla stessa velocità

nelle colonne di destra il calcolo è al contrario: pedalando con cadenza "tonda" con il 36, a che cadenza sarei dovuto andare - a pari velocità - con il 32?


beh, risulta evidente che quando con il 32 arrivavo ad arrancare a 55 pedalate al minuto, adesso potrò essere un po' più agile, pedalando a 62 RPM
insomma, il 36 mi permetterà di rimanere nel mio range preferito di cadenza di pedalata!

non vedo l'ora di riscontrare che la pratica corrisponde alla teoria! :D

"sono scarso, ma miglioro" XD
 
Web  Top
511 replies since 9/8/2017, 20:49   34205 views
  Share