Addirittura il merchandising! Allora qui si fanno le cose veramente sul serio. Battute a parte continuo a seguire con interesse lo sviluppo del progetto
Nei prossimi giorni, impegni permettendo, mi troverò a fare l'ultima attività con i compositi. Si tratta di rinforzare l'attacco dei puntoni che sorreggono lo schienale del sedile, quelli fissati sul carro posteriore (posterò dei dettagli di questa parte in seguito).
Userò un avvolgimento in rowing di cabonio visto che devo "girarci attorno" un po'.
Mi è venuto in mente di aver visto da qualche parte un "marchingegno" pensato allo scopo di facilitare la resinatura del rowing, soprattutto quando si opera da soli ... e le mani a disposizione sono solo 2.
Di seguito alcune foto della mia interpretazione del marchingegno, per come me lo ricordavo e utilizzando rigorosamente quanto a portata di mano in cantina ... pardon, nel mio laboratorio
In questa foto si vede il marchingegno pronto per l'utilizzo. Il "cuore" del sistema è il tondo di legno a cui sono attaccati degli occhielli (quasi come in una canna da pesca). Il truschino artigianale sembrava proprio fatto apposta per essere utilizzato come supporto. Il bicchiere di carta conterrà la resina.
In questa foto dovrebbe essere chiaro il giro del rowing, dalla bobina all'uscita (sulla sinistra in alto). E' un po' come il giro del filo in una macchina da cucire.
In quest'ultima foto dovrebbe essere chiaro come il marchingegno funzionerà: 1) il rowing passa dalla bobina al punto di uscita attraverso un percorso obbligato, dettato dal passaggio dentro gli occhielli 2) in particolare il passaggio nei 2 occhielli in basso è nel punto basso del bicchiere, dove ci sarà la resina 3) il rowing, immergendosi nella resina, si inumidirà della stessa 4) caratteristica mancante probabilmente da aggiungere: per eliminare l'eccesso della resina raccolta nel rowing durante la sua immersione nella stessa, un passaggio addizionale in un anello ancora all'interno del bicchiere, ma al disopra del livello della resina, permetterà di evitare di portarsi dietro troppa resina 5) all'uscita dell'ultimo anello il rowing sarà pronto per essere avvolto sul manufatto
Ovviamente questo sistema vale se l'avvolgimento viene fatto su una struttura aperta ... altrimenti non si può avvolgere con continuità il rowing attorno al manufatto. Ma anche in questo caso si potrà preparare tratti più o meno lunghi di rowing, inresinandoli e predisponendoli per l'avvolgimento e la posa in opera finale.
... vedrò presto se la teoria troverà un riscontro pratico ...
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Note costruttive del "marchingegno": - gli anelli sono stati realizzati con del filo di acciaio da 1 mm, avvolto ad anello con una pinza a becchi tondi - sono stati fissati al bastone in legno con della colla cianocrilica, facendo dei fori del diametro del filo sul tondo nelle varie posizioni - se avessi avuto a disposizione delle viti ad occhiello avrei fatto prima ... ma non le avevo - ... a dirla tutta, ho recuperato gli anelli da un tentativo precedente - fallito - in cui il tutto era fatto solo dal filo di acciaio: troppo debole per resistere alla trazione del rowing
Nota: come sempre, per vedere meglio i dettagli delle foto: - click sulla foto con tasto dx del mouse - scegliere "Apri immagine in un'altra scheda" - la foto aperta nella scheda a parte potrà essere ulteriormente ingrandita cliccando con il tasto sx del mouse
Allora, il marchingegno per inresinare il rowing ha funzionato perfettamente! E l'anello aggiuntivo per togliere la resina in eccesso - che ho aggiunto - anche. Direi che è indispensabile.
L'apparente "abbondanza" di resina nella foto è solo uno strato di resina + agente tixotropico che ho usato per riempire i vuoti dell'avvolgimento. Poi con il dremel raccorderò e luciderò tutto
Le viti che si vedono sono in materiale plastico e servono solo per evitare di intasare il foro filettato.
Beh ogni tanto mi cambio ... altrimenti nessuno mi sta in scia, ma non a causa delle mie performance ... Vabbè, torniamo sull'argomento . Comunque la mia bellissima jersey di BRI non è in vendita!
Ci ho girato intorno parecchio, senza trovare una soluzione che mi piacesse particolarmente ... Alla fine ho ripreso quanto feci sulla LOSNA B2R:
In particolare, nella B2R i puntoni si andavano a collegare nelle boccole filettate destinate originariamente per i V-brake.
Qualcuno storcerà il naso nel vedere che il collegamento tra attacco su carro posteriore e puntone si basa su di uno spezzone di barra filettata piegata opportunamente. Concordo che potrebbe sembrare "poco elegante", ma vi assicuro che è decisamente pratica e funzionale permettendo facilmente di adattarsi alla reale posizione del sedile,
Ma nel caso della myREV questi attacchi non ci sono e soprattutto l'idea è quella di avere questi attacchi il più vicino possibile all'asse della ruota posteriore. A seguire la realizzazione:
Mi sono ritrovato in un cassetto dei particolari (credo forniti con qualche mobile) in ottone, con filettatura M6. Con il Dremel ho realizzato lo scasso per incastrarsi nel carro posteriore poi, ricuocendo il tutto ho piegato opportunamente per combaciare al meglio. Pre-incollaggio per tenere la posizione, poi un forellino da 2mm per far passare uno spezzone di filo di acciaio, incollato con cianocrilica. Già così dovrebbe far fatica a staccarsi.
Mascheratura con la "tecnica del nastro rosso" descritta in precedenza. Tutto pronto per l'avvolgimento con rowing di carbonio.
Avvolgimento eseguito. Vuoti riempiti con la resina avanzata portata alla consistenza di uno stucco miscelandola con del riempitivo. Adesso, dopo avvenuta polimerizzazione, si tratta di asportare il materiale in eccesso, raccordando al meglio.
Chi di voi ha voglia di perdere la ruota posteriore mentre viaggia sulla sua reclinata alzi al mano? Nessuno vero? ... me lo aspettavo
Guardando com'è fatta l'estremità della forcella che ho integrato nel telaio posteriore, ho da subito avuto dei dubbi ... se non delle preoccupazioni
Insomma, vabbè fidarsi dell'attrito provocato dalla chiusura dell'attacco rapido, ma se ci fosse il classico "gradinetto" come si usa fare da tempo? Allora faccio una prova su una piastrina di carbonio che prende polvere da qualche decennio:
Il metodo sembra funzionare. Allora posso passare ad operare sul pezzo reale:
In effetti adesso mi sento più tranquillo. La ruota non viene via neanche se allento l'attacco rapido; è necessario svitare il dado di alcuni giri:
Confesso di avere sempre avuto grossi limiti nella verniciatura. Non importa se si tratta di imbiancare un bagno o verniciare una bici ...
Per una serie di motivi - già dichiarati nei vari post di questa discussione - avevo comunque deciso che questa nuova reclinata sarebbe stata verniciata; l'ispirazione è una delle tante livree Gulf-racing che sono state applicate nel tempo su vari mezzi, una livrea che ha nell'abbinamento dell'azzurro con l'arancione il fattore comune tra le varie interpretazioni.
Relativamente alle biciclette ci sono molteplici interpretazioni. Di seguito un filmato che non solo mostra una realizzazione fatta da un professionista, ma che offre anche spunti sulla sequenza da seguire:
Avevo inoltre già segnalato che avevo trovato delle bombolette di vernice specificatamente studiate per colorare telai di bicicletta: Spray Bike
E allora eccomi a provare ad ottenere un risultato decoroso ...
Prima di tutto, dopo aver finito al meglio la superficie dei 2 manufatti che costituiscono il telaio, ho dato una mano di fondo. Spray Bike ha il suo fondo acrilico, un "grigio" che si deve spruzzare alla distanza di circa 20 cm come qualsiasi bomboletta. Devo dire che, a differenza delle bombolette da brico-center, questo prodotto ha la capacità di distendersi meglio e di correggere autonomamente eventuali accumuli localizzati di vernice. Ad asciugatura avvenuta ho poi lisciato con una spugnetta abrasiva a grana fine.
Nell'immagine si vede già la prima prova di applicazione del nastro sottile (3mm) che mi servirà per enfatizzare con una linea di separazione nera il confine tra l'azzurro e l'arancione.
Ma nella pratica questo primo tentativo è servito solo per definire il percorso della linea di separazione ... e poi l'esercizio fatto su di una lato andrà ripetuto speculare anche sull'altro lato. Quindi, prima di togliere via il nastro per poter verniciare di nero il primo strato localizzato di vernice, mi sono dovuto inventare un modo per: 1) copiare il percorso che mi piaceva 2) poterlo duplicare su entrambe i lati E qui mi è tornato alla mente - che incredibile "macchina" è il nostro cervello! - quando da bambino riproducevo le cento lire mettendo la moneta sotto ad un foglio di carta per poi passare avanti ed indietro una matita morbida, evidenziando in chiaro scuro i rilievi della superficie della moneta:
Ora non resta che tagliare la sagoma che poi mi guiderà nel disporre il nastro da 3mm a mascherare il nero:
Ovviamente bisogna prima verniciare di nero la zona dove metterò successivamente il nastro:
A questo punto si tratta di mascherare le zone che andranno verniciate nei 2 colori principali, prima uno e poi l'altro. Qui il telaio posteriore è già stato verniciato con l'azzurro ed è stato mascherato per la verniciatura con l'arancione:
... la foto è volutamente mostrata a testa in giù per dare un'idea più chiara di quello che vorrei ottenere ...
Le bombolette Spray Bike per i colori spruzzano una sorta di "polvere". Per questo motivo si deve agire a circa 5 cm dalla superficie da verniciare. Se si spruzza da più lontano la polvere non si appiccica e rimane polvere ("polvere era e polvere rimane" con una parafrasi biblica ...). Questo rende il rischio di colature decisamente minimo. Devo dire che mi si è aperto un mondo: ora so verniciare!
Questo il risultato dopo aver tolto tutta la mascheratura; per ultimo il nastrino da 3mm che permette di avere la linea di separazione nera:
Qualche lievissima imperfezione che verrà corretta a manina o nascosta dalle decal. Nel complesso, sono moooooolto soddisfatto.
Infine: la vernice ha il suo peso. Affermazione ovvia. Stiamo parlando di circa 30 grammi (e manca ancora il trasparente). Si tratta solo di dare priorità estrema al peso o volere tener conto anche dell'estetica. La mia scelta ha accettato il compromesso
Nel frattempo sto procedendo anche con il telaio anteriore:
Semplice ed efficace. Hai fatto bene a cercare una soluzione alle tue perplessità. Anch'io non mi sarei fidato ed avrei cercato una qualche soluzione. E' una domanda che, ipoteticamernte, mi son sempre fatto. Con le strade che abbiamo il semplice attrito avrebbe potuto non essere, alla lunga, sufficiente.
Per quanto riguarda la finitura, ho usato molte volte il trasparente delle bombolette ma il bicomponente acrilico ha un livello di brillantezza inarrivabile. Il difficile è capire la regolazione della pistola-aerografo ma dopo un po' di tentativi ci si riesce, con risultati buoni anche per un carrozziere negato come me.
A me onestamente piace molto il carbonio a vista ma mi sa che a breve proverò anche io a inventarmi una livrea e a verniciare un telaio, seguendo le tue orme.
A guardare il progresso di questo progetto rimango colpito ed ammirato dalla maestria , dalla bravura e dalla cura che ci metti nel lavoro.... ed invidioso del tempo che riesci a trovare per dedicarti a questa impresa: ma dove trovi tutto questo tempo da dedicare al tuo progetto? io non ne ho quasi neanche per pedalare! Complimenti per il lavoro svolto ed attendo con molta curiosità il completamento della tua reclinata originale! P.S. anche a me piace il carbonio a vista perché mi dà un'impressione più hitech ma comunque complimenti pure per la verniciatura!!
attività con i compositi.
