reV, reclinata TD MBB

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view post Posted on 1/8/2016, 16:59     +1   -1
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Porca miseria! Della serie: qua 'n se butta gnente.
Bravo, per la Peppa!
Quante idee.
Viene o non viene voglia di sventrare una specialissima? ;)
 
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view post Posted on 1/8/2016, 20:19     +1   -1
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Marco, grazie per le nuove foto e per la dettagliata descrizione anche perchè, dalle prime che avevi postato, sinceramente non mi ero reso veramente conto della portata dell'intervento chirurgico e non avevo dato tanto peso alla frase:

"Certo, il primo taglio è stato abbastanza tragico, visto che si trattava di rovinare un tal capolavoro di tecnica".

Ce ne vuole di coraggio ma, come si suol dire, "quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare" ;) Bravissimo!

Matteo, mai dubitare delle capacità dello zio! :)
 
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markciccio
view post Posted on 2/8/2016, 11:58     +1   +1   -1




Si, in effetti occorre stravolgere completamente il telaio.

Proseguo con la descrizione dei lavori.


Premetto che il telaio, come vedete dalle foto, è stato messo "in dima" tramite vari mattoni. Il sistema è rudimentale ma consente, a mo' di Lego, di creare una struttura che tiene su i vari pezzi e consente di spostarli molto facilmente, fino alla posizione più idonea. Contemporaneamente il tutto è mantenuto dritto tramite un laser che segna costantemente la mezzeria della bicicletta.

Si incollano di tubi al telaio, con il solito sistema della resina:

IMG_20160702_200121

Una volta indurita la resina, si lisciano le giunzioni e si elimina tutta la vernice dal telaio. Io ho usato in una prima fase il flessibile, molto, molto, delicatamente, con un disco lamellare abrasivo con grana 120 ma consumato, quasi alla fine. Questo per evitare di fare zaffate o danni al carbonio. Una volta venuto via lo strato superficiale della vernice, ho rifinito con la levigatrice.

si ottiene questo risultato:

IMG_20160705_221207

Montando le ruote viene così:

IMG_20160707_075111

A questo punto siamo pronti per la fasciatura. Prima di tutto si pulisce bene la superficie, poi essendo presenti degli elementi in alluminio, c'è da inserire uno strato di vetroresina, prima del carbonio, per evitare corrosioni del materiale. Il sistema è il solito, si taglia una striscia, si spennella la resina e si cerca di farla aderire al meglio:

IMG_20160708_204303

Poi, come descritto sopra, si usa il nastro da elettricista:

IMG_20160708_210613

In questa fase ho usato solo il nastro nero, senza quello di carta. Il risultato è simile però preferisco quello di carta perchè cede meno, fa meno gobbe e si può tirare di più.

Si ottiene questo:

IMG_20160710_210927

Ora manca il carbonio. Per farla breve, levigo al meglio la vetroresina una volta perfettamente indurita e, con il solito procedimento, poso il carbonio:

IMG_20160711_211836

Già che ci sono, rinforzo la parte bassa del telaio, incollando i due tubi con la solita colla. Questa parte andrà levigata bene perché il trave centrale dovrà sembrare un corpo unico, anzichè due pezzi di tubi separati. Vengono incollati anche i forcellini posteriori e tutto il resto che vedete nella foto.

IMG_20160712_181620

IMG_20160712_184601

Come si vede la finitura non è male già così.

Si prosegue inserendo dei rinforzi di carbonio nella zona dello sterzo, tre o quattro strati (non ricordo) e in tutto il resto del telaio, ovunque occorra, ottenendo infine questo:

IMG_20160716_152558

IMG_20160716_152634

IMG_20160716_154747

Del trave centrale non ho la foto della procedura ma ho semplicemente posato sulla fessura presente tra i due tubi alcuni strati di nastro adesivo ben tirati, in modo da creare una superficie perfettamente piatta e regolare. Una volta tagliata la porzione di nastro che mi serviva strettamente per colmare il vuoto tra le due parti, ho rivestito di carbonio.

Infine, in previsione di creare lo snodo dell'attacco posteriore del sedile, ho inserito un tubo forato interno da 8 mm nella parte alta posteriore del telaio, incollandolo:

IMG_20160720_205528

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IMG_20160721_201808

La piastra è costituita da un pezzo di alluminio piegato da 2mm che farà appoggio per la parte alta del sedile. I fori dovrebbero consentire la regolazione su due posizioni.

A questo punto abbiamo quasi finito. Manca la rifinitura superficiale.

E' indispensabile uno strato di vernice trasparente perché il carbonio soffre i raggi utravioletti e occorre mettere uno strato che faccia da filtro. La resina poi, una volta passata con la cartavetrata si opacizza, quindi, anche volendo, ci vuole il trasparente.

La procedura prevede una passata iniziale con la solita serie di cartavetrata 120, 240 e 400, possibilmente all'acqua, una pulizia e una spennellata di un altro strato sottile di resina che andrà scartavetrata a sua volta (una volta indurita) ma con grammature più alte, tipo 240,400 e 600. Come finitura finale ho anche usato la pasta abrasiva, con uno straccio, quella da carrozziere, che viene usata per rimuovere i graffi (quindi molto fine):

PHOTO_20160724_174808

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La finitura è satinata; l'importante è regolarizzare le imperfezioni, soprattutto i buchi o i solchi. Questi però saranno pochi solamente se si è riusciti a posare il "nastro da elettricista" al meglio. In caso di grosse imperfezioni c'è poco da fare, eventualmente si può tentare di riempire con della resina molto densa, usata quando si sta indurendo (i tempi di indurimento dipendono dal tipo di resina), come se fosse uno stucco trasparente. Se è liquida cola e non riempie niente.

A sto punto si pulisce bene il tutto e si passa uno strato sottile di trasparente. Il trasparente fa sostanzialmente un miracolo. Da inguardabile il carbonio diventa spettacolare, con in bella evidenza i riflessi delle trama e quell'estetica high tech che fa molto formula 1.
Io ho usato un trasparente bicomponente trovato su ebay, 35 Euro al kg circa. Per un telaio completo ne vanno fuori circa 100 grammi ma ne vale veramente la pena. Per la verniciatura ho usato il mio compressore storico da 50 litri e aerografo preso alla Lidl, 25 Euro. Il risultato mi ha abbastanza soddisfatto. Ho dato un paio di mani, molto molto leggere:

IMG_20160729_074230

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Così il telaio è sostanzialmente finito. Il peso è di 2.5 kg, come da foto.


Passiamo agli accessori.


Sedile
Il sedile ho scelto di farlo piatto, stile skateboard, con lo stesso profilo di quello che uso sulla "V". Mi trovo bene, per cui ho optato per quello.

L'ho realizzato in diverse fasi.
La prima consiste nel creare la superficie liscia e piatta in carbonio, quella superiore che va a contatto con la schiena. Il metodo è quello del vetro sintetico che ho descritto più volte. Si prende un pannello di vetro sintetico, si posa su il carbonio e, in questo caso, un secondo strato di vetroresina:

IMG_20160708_192334

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IMG_20160708_193956

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Una volta indurito e staccato dal vetro, si ha un pannello piatto ma che può essere piegato.
Creo un profilo tramite un profilato di alluminio, cercando di seguire l'andamento che aveva il vecchio sedile della "V":

IMG_20160715_203617

Tramite 5 viti, lo fisso alla superficie, che prende la forma voluta.

Creo dei rinforzi sui lati, tramite degli spessori in poliuretano, la gomma che serve come isolante per gli infissi. Questa è larga se non ricordo male 20 mm.

IMG_20160715_213307

Rivesto il tutto con altri due strati di vetroresina e copro il tutto con del film di plastica. Sopra ci metto un vecchio sedile con dei pesi, con lo scopo di compattare un minimo le fibre.

IMG_20160716_113941

Creo una sagoma di cartone, simmetrica che mi servirà per il taglio:

IMG_20160708_190649

Taglio il tutto:

IMG_20160716_121330

Elimino infine il profilato di alluminio e ricopro con altri due strati di carbonio, che danno rigidità e coprono i buchi delle viti. Avvito le piastre porta sedile:

IMG_20160721_203458

IMG_20160721_203504

Passo con la cartavetrata e rifinisco con il trasparente:

IMG_20160729_074526

e lo monto:

IMG_20160721_202219

(angolo di inclinazione 41.2°)



Manubrio

Purtroppo non si può usare il manubrio così come è. E' largo ma non a sufficienza. Le gambe devono passare senza toccarlo e potendo usare le leve del cambio. Per cui dai 45 cm di luce passo a 48, inserendo un tubo interno in alluminio, fasciando e rinforzando:

IMG_20160716_145742

IMG_20160716_150322



Pipa porta manubrio

Anche qui l'originale non va bene, occorre allungare e alzare. Solito sistema, risultato simile:

IMG_20160725_204430


Copertura porta oggetti

Per quanto riguarda la copertura centrale porta oggetti, è stata ottenuta con il solito sistema del vetro sintetico, che le ha donato una finitura estremamente brillante. nella foto, il momento del distacco dal pannello:

IMG_20160729_193330

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IMG_20160729_193342

IMG_20160729_193912

IMG_20160729_195838


Posto una foto del telaio senza copertura porta oggetti centrale:

PHOTO_20160724_172416


Abbiamo finito.
Alla fine ho fatto fuori circa 1,5 mq di tessuto di carbonio 200g/mq, circa 1 mq di tessuto di vetro 300 g/mq, 3 metri di nastro di carbonio e circa 1kg di resina più un po' di fibra di cellulosa che non saprei quantificare.

Spero che il "tutorial" vi sia piaciuto, come è piaciuto a me lavorare su questa bicicletta. E' stata più lunga spiegarla che farla....

Edited by markciccio - 2/8/2016, 14:46
 
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view post Posted on 3/8/2016, 21:49     +1   -1
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Domanda impudente ed irriverente: "Reggerannno tutti questi incollaggi?"
Non voglio certo portar sfiga.
E' che sono abituato all'idea di carbonio su carbonio.
 
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markciccio
view post Posted on 3/8/2016, 23:27     +1   -1




Sull'altra "V" sembrano reggere, anche dopo averne prese di ogni e dopo circa 3000 km. Non c'è alcun segno di deformazione o scricchiolii strani. E lì la struttura è molto meno sovra dimensionata. Sono ancora vivo, credo che sia un buon segno.

Comunque non è solo un incollaggio. C'è la giunzione incollata, che mi è servita per tenere tutto fermo prima della fasciatura (non è di certo strutturale, per quanto probabilmente,da sola, regge), c'è la fasciatura in vetro e c'è la fasciatura in carbonio, oltre all'incastro dei vari tubi fra di loro.
Lo spessore delle sole fasciature è superiore e di molto quello dei tubi originali. Il posteriore deve reggere solo il peso del ciclista ed è una struttura non monotrave ma a simil-diamante, quindi con sforzo distribuito. Il peso stesso del ciclista va a scaricarsi non nel centro della struttura ma sul trave anteriore, da una parte, e sul forcellini obliqui posteriori e poi sulla ruota, dall'altra. Il monotrave anteriore è formato dal trave originale più un trave aggiuntivo, rinforzato a sua volta nei punti di maggior sollecitazione. Ho abbondato ovunque con il materiale perchè non essendo la bici per me, non volevo rischiare. Sulla forcella c'è così tanto materiale che da sezione sottile "naca" è diventata sezione salsiccia. E le fibre sono molto compresse. E ci sono rinforzi con tessuto direzionato in tutte le direzioni degli sforzi (assiale, trasversale).


Più di così' proprio non so cosa fare. Il carbonio è sempre un punto interrogativo, un asterisco rosa fra le parole "ti" e "reggo", ci vorrebbe uno spettronzorizzatore per fare una analisi come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribàcchi confaldina.

Poi comunque ho raccomandato ad Alessandro di andare piano con immaginetta sul manubrio "pensa a me" e dentro al porta oggetti c'è un rosario e una immagine di Padre Pio. Poi magari domenica vado ad accendere un cero al Santuario di Boca, magari aiuta. Mi mancherebbe il cornetto rosso, vedo se lo trovo all'emporio domani.
 
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view post Posted on 4/8/2016, 06:31     +1   -1
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CITAZIONE (markciccio @ 4/8/2016, 00:27) 
[...]
Il carbonio è sempre un punto interrogativo, un asterisco rosa fra le parole "ti" e "reggo", ci vorrebbe uno spettronzorizzatore per fare una analisi come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribàcchi confaldina.
[...]

Infatti. Concordo in pieno. Analisi veramente troppo complicata.
Sì, meglio affidarsi al cornetto e ciccia. :)
 
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markciccio
view post Posted on 4/8/2016, 07:55     +1   -1




Certo! Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento!
 
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view post Posted on 4/8/2016, 08:18     +1   -1
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:blink: ce lo siamo giocato...
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 4/8/2016, 09:23     +1   -1




SSSeee da un ING "atipico" come Marco, credete che non abbia fatto prove di carico con fattore di sicurezza 4 a 1? Ps ma la prematurata stuzzica?
 
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markciccio
view post Posted on 4/8/2016, 09:44     +1   -1




Io scherzo, ovviamente.
Però sulla sicurezza di questi sistemi ho alcuni dubbi anche io. Qui però è un sistema composito di composito, con diverse strutture sovrapposte, con caratteristiche di resistenza differenti. Conto che se si dovesse manifestare una rottura, non sia di schianto. Cioè che ci si può accorgere prima, che ci sia una avvertimento, come rumori sinistri o disallineamenti percepibili. Se fosse solo carbonio mi fiderei di meno ma qui ci sono diversi strati di materiali diversi che credo possano avvisare del pericolo, in tempo.

Credo però che sia arrivato il momento per Alessandro di farsi un bella assicurazione Kasko che nella vita non si sa mai cosa ci riserva il futuro...

@ Thunderbolt: 4:1 è un po' tantino, sarebbero 400 kg. Le prove di carico se riesco le faccio questo week-end. Un amico mi ha suggerito un ottimo sistema, vediamo se funziona. Se riesco proverò a condividere anche quello, magari può interessare. Ninbus con la Mangusta fece una prova a 263 kg, pensavo più o meno di fare lo stesso:

#entry519092102

Non so se stuzzica ma quantomeno la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.

Edited by markciccio - 4/8/2016, 11:11
 
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markciccio
view post Posted on 11/8/2016, 22:15     +1   -1




Meno male che il forum c'è...
Nel week end non sono riuscito a imbastire la prova di carico però, come si diceva, la prova andava fatta in qualche modo, così oggi Alberto è passato per vedere la bicicletta e fare una semplice prova statica di flessione sotto il peso del ciclista anche perchè da solo non ci si riesce.... Detto, fatto, sono 4 mm. Mi sembra un po' tanto ma le gomme non sono molto gonfie, sarà per quello. Sballonzolo sopra ma dentro di me sento che c'è qualcosa che non va, non è il solito telaio. Allora proviamo per comparazione la "V" che è un monotrave fatto con materiale di risulta. Risultato: 3 mm. C'è qualcosa che non torna. Sballonzolo ancora un po' sulla réV, metto una mano sotto al trave inferiore e sento qualcosa: c'è una micro crepa!
Purtroppo sì. In quel punto ho rinforzato con parecchio materiale ma c'è soprattutto vetroresina e poco carbonio e sotto c'è il tubo della forcella orizzontale che ho usato per la ruota posteriore che probabilmente ha creato la micro frattura, dall'interno:

IMG_20160811_200628

Probabilmente la troppa fretta di finire ha giocato un brutto scherzo. Poco male, meglio ora che dopo. Ritengo comunque positivo che si sia formata una frattura visibile e non ci sia stata una rottura di schianto.
Poco dopo ho operato, non c'era tempo da perdere. Ho asportato più materiale possibile, mettendo a nudo la vetroresina a contatto con il tubo della forcella. Nella foto si vede la luce fra il tubo esterno della Fuji quello della forcella, da dove probabilmente è partita la frattura:

IMG_20160811_201650


Una volta ripulito il tutto ho abbondanto con il carbonio, usando del nastro biassiale, con una decina di diversi strati, nelle direzioni principali di sforzo, soprattutto in quello assiale:

IMG_20160811_203915

Poi ho rivestito e stretto bene il tutto con il solito sistema:

IMG_20160811_205806

Tutto questo per dire che c'è sempre da imparare, soprattutto nell'uso di materiali complicati come carbonio e resine. Non mi sento molto ingegnere in questo momento ma mi andava di condividere la cosa. Comunque è sempre meglio abbondare, non è quel mezzo etto che fa la differenza. E la fretta è cattiva consigliera. E non c'è più la mezza stagione.

Edited by markciccio - 11/8/2016, 23:46
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 11/8/2016, 22:40     +1   -1




Marco sei VULCANICO oltre che instancabile e inarrestabile!!!! ;) lascia che i medicinali facciano effetto per 48 ore prima di caricare il paziente ;) PS la flessione mi convinceva poco, e com'è come non è allambiccandosi sul "nodo centrale" hai messo il dito nella piaga... o meglio nella cricca! Il paziente non stava soffrendo, e mi sa che non si aspettava di essere operato seduta stante... :) :) ;) buona guarigione, ops cottura
 
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view post Posted on 11/8/2016, 23:55     +1   -1
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Una sola cosa non vorrei: che vi grattaste dove non batte il sole ogni volta che apro bocca.
E' che proprio a quel punto dove Marco ha rinvenuto la crepa che ho pensato intensamente.
Un fenomeno paranormale come pochi al mondo!
Ammazza. Qualità da sfruttare nei confronti di chi mi sta sul gozzo. :rolleyes:
 
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Thunderbolt II
view post Posted on 12/8/2016, 00:54     +1   -1




Bepi "la lingua batte dove il dente duole" ;) in effetti c'è sempre da imparare... e la disgraziata cricca deve aver trovato innesco dall'interno (giusto sullo spigolo del tubo d'alluminio) parlandone a botta calda quel tipo di giunto in futuro potrà essere "migliorato" con una linguetta come facevano i falegnami di una volta ;) (www.google.it/search?q=giunti+su+c...u+legno&imgrc=_)

A parte che dopo il trattamento di lifting appena avvenuto "toccando ferro" prooblemi non ce ne dovrebbero essere più!
 
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view post Posted on 12/8/2016, 08:16     +1   -1
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CITAZIONE (Thunderbolt II @ 12/8/2016, 01:54) 
[...]
parlandone a botta calda quel tipo di giunto in futuro potrà essere "migliorato" con una linguetta come facevano i falegnami di una volta ;)

Ah be', certo. Così avresti il problema di fissare, a tenuta, anche le linguette. :P

CITAZIONE (Thunderbolt II @ 12/8/2016, 01:54) 
A parte che dopo il trattamento di lifting appena avvenuto "toccando ferro" prooblemi non ce ne dovrebbero essere più!

Da quando mi sono scoperto "fenomeno paranormale", questo, se permetti, lo decido io. :lol:
 
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