Monza 15/06/2014, Campionato italiano velocità

Sul rettilineo di arrivo la mia velocità era sempre tra i 30 e i 35, mentre da Lesmo in poi andavo dai 40 ai 50, probabilmente lo streamliner arrivava ai 55-60 sul rettilineo e penso che nel tratto in discesa ai 65-70 ci arrivava. Un vero mostro. Peccato però che il terreno viscido non gli sia stato congeniale. Chi va piano va sano e arriva secondo. La bici con la carenatura rossa in parabolica andava a 45 all'ora circa, il problema per lo Zephyrus è che pesando molto appena c'è un accenno di salita perde velocità di botto. E poi l'aerodinamica è efficente ma solo sopra ai 35km/h, sotto va come un trike normale, forse anche peggio visto il peso.

Muro del suono ?

ciao DeLo

Cribbio, se si ritirava pure lui ero campione italiano dei velomobilisti....

Edited by markciccio - 17/6/2014, 23:48

...le carrozzerie sono un pò sbucciate, ma gli occupanti non hanno riportato alcuncè, a dimostrazione della protezione che questi veicoli offrono

Sì, è un bel mistero, la carrozzeria è deformata. Non è un segno da muretto. Non è che si è preso con qualcuno? Quel segno circolare sembra una gomma. Le condizioni così limite, la visibilità limitata, la maneggevolezza di questi mezzi così da competizione (anche se con il Milan ci vai pure in strada), hanno evidenziato alcuni limiti. Sarò di parte ma stavolta un mezzo da turismo veloce era quello che ci voleva.
Lo Zephyrus è costruito per superare ogni difficoltà: nubifragio, grandinata, terremoto, tremenda inondazione, le cavallette...

Edited by markciccio - 18/6/2014, 09:02

...Marco non esagerare per il momento non galleggia!!! Devi farlo inaffondabile...

Video con Daniel Fenn che osserva e commenta tecnicamente il carbon trike e lo Zephyrus:

Video

Edited by markciccio - 20/6/2014, 08:30

Sì, è stato molto interessante e istruttivo parlare con Daniel. Certo, in tre lingue non è proprio immediato. Perché ogni tanto si lanciava in lunghi discorsi in tedesco di cui intuivo il senso generale ma in alcuni momenti poteva tranquillamente farmi una mega supercazzola al posto di parlare di velomobili. Devo dire che è stato parecchio disponibile, seppure in un modo tutto teutonico.

Spunti interessanti tantissimi, soprattutto vedendo da vicino l'"M". Un vero capolavoro di semplicità e resistenza. Personalmente ho capito un po' meglio dove rinforzare la struttura e dove invece non serve assolutamente. Ho visto gli spessori usati e la resistenza reale del materiale. Prima di questa occasione potevo solo "supporre" dalle foto trovate su internet. Credo che lo Zephyrus da stampo beneficerà parecchio di questa esperienza.

@fab0 Una carenatura Mosquito può essere tranquillamente sostituita da una sottile pelle di carbonio così come sull'"M", sostenuta nei punti giusti dai rinforzi della struttura. Il Mosquito personalmente non mi piace molto per via della struttura reticolare complicata da fare e che non dà molta libertà di forma. Mia opinione personale.

Edited by markciccio - 19/6/2014, 16:49

Sì, non discuto che si possano raggiungere ottimi livelli di leggerezza. Più che altro è un fatto estetico e soprattutto se si avvicina un bambino o qualcuno la sfiora con un oggetto tagliente te la apre. E poi se si volesse fare più di un singolo pezzo, le ore di lavoro tra una realizzazione da stampo e una così particolare sarebbero ben differenti.
L'"M" di Daniel aveva, in punti non strutturali, una pelle di carbonio "probabilmente" da 100g/mq (non ce lo ha voluto confermare). 200 g/mq, con la resina, fanno 1.4 kg per l'intero velomobile. Mettiamo anche che fosse da 200g/mq: sono 3 kg che direi non sono proprio tantissimi e sfido chiunque a fare un sistema in tela più leggero e con forme altrettanto sinuose ed eleganti.

Ma alla fine quel carbonio è così sottile e flessibile che, a parte l'impatto estetico liscio che lo fa sembrare molto resistente, si tratta pur sempre di un tipo di" tela". Se premi con il dito, la carrozzeria si flette moltissimo. Infatti Daniel lo alzava ma solo facendo forza in determinati punti.