| Colgo l'occasione dell'uscita di ieri nella "randonèe delle risaie," organizzata con successo da Adalberto, per portare le mie sensazioni sul Velobarrow.
A parte il lato tecnico, è stata veramente una bella giornata, ad eccezione del tempo atmosferico non molto da "estate di San Martino". Tanti partecipanti, eravamo un bella carovana,anzi, una specie di spettacolo viaggiante di mezzi molto differenti tra di loro.
Premetto che erano i primissimi km, a parte una uscita di pochi minuti di sabato per verificare che le ruote girassero senza strisciare da nessuna parte (e infatti strisciavano) ed ero molto titubante. Mi sono infilato nella carenatura e all'inizio ho pensato: "Ma cosa ho fatto? Non ne vale assolutamente la pena. Più peso, rumore, difficoltà ad entrare ed uscire. Sembra che non vada una cippa".
Ho cambiato però idea cammin facendo.
Il problema non era il mezzo, ero io. Dopo quasi due mesi di stop assoluto, il mio motore andava a tre cilindri, gambe dure, muscoli senza alcuna elasticità. Poi dopo un po' di riscaldamento mi sono lanciato: prima un bello scatto con Ninbus, lui a 48 (velocità Ninbus) e io poco meno. Poi un paio di cavalcavia sui quali perdevo poca velocità, poi vari tratti più o meno lunghi sopra ai 40 e un ultimo una bella tirata con Gionata a 50 all'ora. Non dico che siano le prestazioni di un vero velomobile ma c'è ampio spazio di miglioramento. Ad esempio: il fondo, pieno di fori e aree senza copertura da dove entra aria ed esce dal foro della testa per effetto Venturi, il cupolino posteriore, troppo largo e distanziato dalla testa, il cofano sopra le gambe che è da fissare meglio con del velcro per evitare che sbatta ad ogni buca e soprattutto il muso, da bloccare più rigido, perchè tende a far andare in risolnaza le ruote e mi costringe a fermare la vibrazione con l'uso deciso delle braccia sui manubri oppure appoggiando la gamba al telaio per fare massa smorzante. In ultimo la colorazione, devo metterci un po' di adesivi e vivacizzarla un po'.
Pregi: all'interno della carrozzeria avevo 15 gradi costanti, i piedi caldi pur con calzature estive e senza l'ombra di un formicolio. L'aerodinamica è più efficiente di un buon 10-15% già da ora, a velocità di crociera sembra di essere in scia ad una bicicletta da corsa (tipo circa a un paio di metri) e sulle salite fino al 2-3% l'aerodinamica compensa la perdita di prestazioni per il peso superiore. A proposito di peso, sono arrivato a un totale di 30 kg esatti, però in prdine di marcia, compresi gli attrezzi, camera d'aria di ricambio e barrette, luci, specchietto (da costituire con uno più aerodinamico) ecc.
Conclusione: se non da comprare un velomobile (o trike carenato) è sicuramente da provare. Ne uscirete con un sorriso sulle labbra chiedendovi come avete fatto (soprattutto in inverno) a farne senza.
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