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view post Posted on 30/8/2011, 13:11     +1   -1
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Fondatore del forum e bent-appassionato

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Dopo qualche mese dal termine della realizzazione della nuova bent, provo a tracciare alcune considerazioni.



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PRESTAZIONI


In generale devo dire che con questa nuova bent le mie prestazioni sono migliorate (confronto relativo a me stesso, ovviamente). Mi è però difficile fare delle valutazioni precise sulle singole motivazioni perché sicuramente molti fattori concorrono a questo generale miglioramento ed alcuni non dipendono dalla bent specifica, ma piuttosto da un “percorso di affinamento” che prosegue man mano che accumulo km sulle biciclette reclinate in genere.

- prestazioni in pianura e falso piano: nei tratti piani riesco a mantenere velocità medie maggiori di prima (35 km/h) anche per lunghi tratti; non penso che sia esclusivo merito del modello specifico di bent, ma sicuramente l’impostazione generale della Royale contribuisce non poco (anche la B2R ha queste potenzialità – dimostrate quando ci pedala Francesco – ma l’ho usata troppo poco per arrivarci) … però nei falso-piani noto ancora un forte calo della velocità quando affronto ad esempio un cavalcavia; penso che sia un limite intrinseco delle bent, ma che sia comunque migliorabile con un approccio mentale diverso che porti a spingere di più piuttosto che a scalare subito marcia (mio figlio in bent non ha questo calo semplicemente perché affronta queste situazioni spingendo un po’ di più all’inizio, poi sembra che il mantenimento della velocità giovi a superare quasi di slancio l’ostacolo)

- peso / prestazioni in salita: il peso ridotto (10.5 kg tutto compreso – 4-5 kg in meno rispetto alle mie altre bent) si apprezza, ma il miglioramento vale su per giù quanto stimato / discusso in altri 3D … poi metterei in conto anche un po’ di effetto placebo; il fatto che con questa bent abbia affrontato percorsi con salite che in passato non avrei tentato è non solo conseguenza di quanto appena scritto, ma anche di un mix dei fattori seguenti (peraltro applicabili a qualsiasi mezzo!)

- posizione tacchette su suola scarpette / modalità di pedalata: seguendo le indicazioni fornite da Nimbus – link– ho cambiato in modo significativo la posizione delle tacchette spostandole più verso la punta (prima erano decisamente “centrali”), arrivando ad utilizzare altri muscoli che prima non contribuivano alla spinta; attenzione però a non sollecitare troppo il tendine di Achille!

- seduta / posizione sulla bent: il dislivello tra seduta ed asse movimento centrale non è significativamente diverso dalle bent precedenti ed anche l’inclinazione del sedile è cambiata solo di poco (leggermente più reclinata, ma ancora al massimo della posizione diritta; ho quindi spazio per sperimentare con posizioni più sdraiate, magari da scegliere a secondo del percorso), ma ho lavorato abbastanza sulla regolazione del boom, soprattutto come conseguenza del punto precedente … e penso ci sia ancora spazio di miglioramento significativo, prima di arrivare a regolazioni tanto maniacali quanto inutili; per dare un termine di paragone vi basti sapere che rispetto alla regolazione iniziale, basta su di una regolazione di massima abbastanza diffusa (quella di posizionare il tacco sul pedale portato “tutto avanti”, con la  gamba completamente distesa), ho allontanato il movimento centrale di almeno 5 cm

- modalità di spinta: ai Mondiali di Monza ho osservato con curiosità il modo “saltellante” di pedalare di Mike Burrows (una sorta di “bongi-bongi” verticale ad ogni singola pedalata) ed inizialmente ho pensato che si trattasse di una conseguenza della flessione del telaio, per poi invece convincermi che si trattava di un modo voluto di spingere; in pratica Mike sembra aver trovato il modo di sfruttare un minimo la gravità anche nelle bent visto che ogni volta la sua spinta sui pedali lo porta ad inarcarsi leggermente ed a sollevare le natiche dal sedile (o almeno ad alleggerirle) sfruttando appunto il proprio peso per concludere la pedalata; mi sono trovato per caso a pedalare nello stesso modo (soprattutto in salita) e, anche se devo ancora affinare lo stile per metterlo in atto volutamente e bene, ho capito che può contribuire non poco … da capire per quanto tempo si può pedalare in questo modo, ma Mike lo ha tenuto per tutto il tempo delle gare i durata!

- comodità /ergonomia: il sedile è decisamente meno “poltronoso” di quello delle altre bent, anche se ancora decisamente comodo, e richiede un po’ più di attenzione nel rimanere “seduti bene”, pur consentendo di spingere bene; il manubrio mi porta a tenere le braccia comodamente appoggiate al corpo e le mani lo impugnano in modo naturale permettendomi di dominare bene una bent leggermente nervosetta non solo per un sensibile effetto timone del manubrio, ma anche per un impostazione della geometria di sterzo tendenzialmente “racing”; non sono in grado di dare giudizi sull’efficienza aerodinamica di questa posizione (ma sto pensando ad una sorta di parabrezza che devi il flusso di aria al di spora della mia testa) e mi incuriosirebbe provare soluzioni tipo “mantide religiosa / aero” … l’unico difetto della posizione di guida attuale sta nella limitata traspirazione ascellare

- pneumatici: gli Stelvio della Shwalbe (non più in produzione) sono sicuramente migliori delle coperture che ho usato fino ad oggi; anche se le Kojak non sono male, penso che le Stelvio siano superiori … da verificare i Durano

- allenamento: sostengo da sempre che una bent deve trasmettere emozioni e che queste rappresentano un fattore “invisibile” che contribuisce al piacere di andare in bicicletta ed alle prestazioni ottenibili; la Royale, da me ammirata a lungo (ho raccolto foto ed info di questo modello fin dal 2008), come tale e come “ultima bent” dell’harem ha contribuito non poco alla mia voglia di allenarmi ed andare in bent (ma questo punto è decisamente molto più relativo che altri, visto che per me l’aver superato in questa stagione i 1000 km/anno rappresenta un traguardo che per molti di voi è giusto un antipasto); considerando poi che faccio una vita abbastanza sedentaria, questo probabilmente è un’ulteriore prova che l’andare in bent è in generale più efficiente che pedalare su di una bicicletta tradizionale, altrimenti non saprei spiegarmi come sia riuscito ad raggiungere certe prestazioni con così poca “dedizione pratica”



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Luca Ciani

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- prestazioni in pianura e falso piano: nei tratti piani riesco a mantenere velocità medie maggiori di prima (35 km/h) anche per lunghi tratti; non penso che sia esclusivo merito del modello specifico di bent, ma sicuramente l’impostazione generale della Royale contribuisce non poco (anche la B2R ha queste potenzialità – dimostrate quando ci pedala Francesco – ma l’ho usata troppo poco per arrivarci) … però nei falso-piani noto ancora un forte calo della velocità quando affronto ad esempio un cavalcavia; penso che sia un limite intrinseco delle bent,

dovrebbe essere un limite intrinseco di ogni corpo che procede in salita.
Se in una salita mantieni la velocità che tenevi in pianura, vuol dire che non stavi andando al limite in pianura. Su BDC sostengo che esista un "turbo" a mo' di volano che permette di non patire troppo, e comunque poter recuperare in breve, un extra spinta per breve tempo, lo si nota ancor meglio in un rilancio in piano, ma questo non è un dato importante, perchè come sostengo da mo', in salita la bent ha maggiori decelerazioni in quanto perde l'effetto aerodinamico, quindi ad ogni salita all'inizio sembra di "aver forato" :)

CITAZIONE
- modalità di spinta: ai Mondiali di Monza ho osservato con curiosità il modo “saltellante” di pedalare di Mike Burrows (una sorta di “bongi-bongi” verticale ad ogni singola pedalata) ed inizialmente ho pensato che si trattasse di una conseguenza della flessione del telaio, per poi invece convincermi che si trattava di un modo voluto di spingere; in pratica Mike sembra aver trovato il modo di sfruttare un minimo la gravità anche nelle bent visto che ogni volta la sua spinta sui pedali lo porta ad inarcarsi leggermente ed a sollevare le natiche dal sedile (o almeno ad alleggerirle) sfruttando appunto il proprio peso per concludere la pedalata; mi sono trovato per caso a pedalare nello stesso modo (soprattutto in salita) e, anche se devo ancora affinare lo stile per metterlo in atto volutamente e bene, ho capito che può contribuire non poco … da capire per quanto tempo si può pedalare in questo modo, ma Mike lo ha tenuto per tutto il tempo delle gare i durata!

Interessante, ma non capisco come funziona in pratica.
Se è quella specie di pogo, lo trovavo molto negativo sulle mie bent molleggiate, ma spiegaci meglio.

CITAZIONE
- prestazioni in pianura e falso piano: nei tratti piani riesco a mantenere velocità medie maggiori di prima (35 km/h) anche per lunghi tratti;

Senza dubbio non sei più lo stesso, in quel giro verso Carmagnola non credevo ai miei occhi. Francesco su BDC, Enrico a missile su Royale... e io e Fabio alla frutta nello starvi a ruota, sui nostri migliori bolidi.

La prossima volta ti faccio la macumba sulle Stelvio...

Complimenti davvero, mi sa che i risultati son da dividere a metà tra bent e pilota.
 
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