la costruzione della forcella FWD

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view post Posted on 12/2/2011, 21:47     +1   -1
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Progressi lenti ... ma continui ...

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come riempitivo ho usato resina epossidica mista a filamenti di fibra di vetro sminuzzata

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per sicurezza ho aggiunto n°2 spine per braccio, fatte con viti M5

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dopo aver incollato le viti, le sporgenze sono state tagliate e limate a filo

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inizia l'incollagio del legno di balsa con colla epossidica;
per copiare facilmente la curvatura dei bracci ho utilizzato dei pezzi di legno larhi 20 mm, incollati uno a fianco l'altro

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Adesso non resta che dare forma alla forcella, limando e scartavetrando il legno ... poi ... to be continued
 
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view post Posted on 12/2/2011, 22:25     +1   -1
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Utilizzando dei listelli di balsa da un paio di millimetri, disposti longitudinalmente, sovrapposti, magari con tessuto di vetro interconnesso, avresti copiato comunque la curvatura degli steli ed ottenuto una maggior resistenza strutturale. Inoltre, il legno si lavora meglio lungo la direzione della venatura.
 
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DeLorenzi
view post Posted on 12/2/2011, 23:44     +1   -1




Meglio mettere più fibra all'esterno che alternarla a tavolette sottili, lavora meglio, più braccio !
Spero che sia balsa duro perchè il tubo di forza esterno tende a schiacciare il riempitivo. Per aver maggior resistenza allo sforzo avati/indietro la vena del legno è perfetta !

Come fanno i modellisti americani che non hanno le mollette per i panni come le nostre ?

ciao DeLo
 
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view post Posted on 13/2/2011, 11:05     +1   -1
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CITAZIONE
Spero che sia balsa duro ...

Si tratta di balsa che avevo scartato per uso aeromodellistico moooolto tempo fa (credo che qualche pezzo sia di 30 anni fa ... mai buttare via niente!); insomma, è quel tipo di balsa molto prossimo alla densità della ghisa ...

CITAZIONE
Inoltre, il legno si lavora meglio lungo la direzione della venatura.

Vero. Ma laminare il tutto richiedeva troppo tempo. Inoltre penso che la lavorazione non la farò scartavetrando a mano, ma utilizzando platorello o levigatrice.

All'esterno penso di mettere 6-7- strati di fibra da 200 g/m^2, sovrapposti variando la direzione della fibra. Poi il tutto sarà fatto polimerizzare sotto vuoto (risorge la pompa del vuoto di quando laminavo le ali dei team-racing F2C), a seguire finitura e per utlimo calza in carbonio principalmente per estetica (compositi e resina acquistati da Shaller - Firenze).

... confesso che sono nella fase " ma chi me la fatto fare ..." , ma visto che per adesso il risultato va nella direzione auspicata, tengo duro.

Grazie dei commenti e dei suggerimenti :)
 
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view post Posted on 22/2/2011, 08:53     +1   -1
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Lento ma continuo avanzamento lavori: sagomatura bracci.

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La sagomatura è stata fatta utilizzando inizialmente la levigatrice per le parti esterne e poi carta a vetro fissata su di un blocco di legno. Lìalternanza balsa (relativamente soffice) e colla (relativamente dura) richiede di lavorare con la carta a vetro attaccata ad una superficie dura, altrimenti si ottiene una lavorazione disomogenea (tampe nel materiale soffice). Tutto sommato non è stato ne lungo ne impegnativo (... anni di modellismo che ritornano a galla?).
Il foro centrale dello stelo forcella è poi stato riempito con un pezzo di polistirene (non documentato).

... to be continued ... aspettando un prossimo fine-settimana sufficientemente libero ...
 
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view post Posted on 22/2/2011, 17:38     +1   -1

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Hello Enrico, great job!

You'll need, I think, to interpose a layer of glass cloth to prevent the formation of an electrolytic couple ...
Because carbon fiber is conductive and does not mix with aluminum !




Gluing and screwing, it's like belt and suspenders, no? :lol:

 
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ilfennec
view post Posted on 22/2/2011, 20:13     +1   -1




Mazza,
BRAVO Enrico!
 
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view post Posted on 22/2/2011, 22:01     +1   -1
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@ Gilles

Thank you for the suggestion >> the first layer will be the glass cloth

CITAZIONE
Gluing and screwing, it's like belt and suspenders, no?

Yes, you're right ... but I want to be safe when I'll reach "incredible" speed and/or climbing up-hill, pushing as hard as I can ... ;) :D :P :lol: :lol: :rolleyes:
... of course, I'm joking ...
 
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view post Posted on 5/3/2011, 10:48     +1   -1
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Lo scorso w.e. è stato il momento del rivestimento in carbonio!
Approfittando di un sabato pomeriggio con la casa deserta, ho approntato la cucina cercando di proteggerla il più possibile da reisine & affini ... e poi mi sono armato di TANTA pazienza. Purtroppo con le resine la temperatura ambiente in cui si opera è importante ... ed i 12-15 °C della mia cantina in questa stagione non sono compatibili.

La prima cosa da fare è preparare tutto quanto può servire, perchè una volta che la resina è miscelata il conto ala rovescia corre inevitabilmente; per questo ho scelto una resina con una lavorabilità abbastanza lunga (110 minuti).
Non è stato complicatissimo, ma qualche volta alcuni santi hanno fatto capolino per vedere chi li stesse invoncando con tanta veemenza ... ecco perchè questi sono lavori da fare da soli ...
Non ho potuto documentare il lavoro di stesura delle pelli di carbonio perchè le mani, protette da opportuni guanti in vinile, non erano esattamente pulite. Ho utilizzato fibra da 200 g/m^2; 4 strati per braccio. Nelle zone in cui il carbonio può toccare l'alluminio, ho fatto prima un rivestimento con fibra di vetro (come consigliato da Gilles).
Alla fine ho bendato il tutto con un nastro di tessuto peel-ply (tessuto che lascia traspirare la resina in eccesso e che non si incolla, lasciando inoltre una superficie pronta per eventuali successive applicazioni). Poi ho fatto un altro bendaggio con i tessuti a lanetta che si usano per coprire i termosifoni; questo strato serve per assorbire la resina in eccesso che traspura dal peel-ply.
Per favorire l'adesione del tessuto di carbonio e per "spremere" fuori la resina inutile, ho utilizzato la mia vecchia pompa del vuoto che adoperavo per l'aeromodellismo.

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La pompa del vuoto è fatta con una pompa del frigo. Un vacuometro permette di verificare il livello di vuoto che si raggiunge ed eventualmente perdite ed un vacuostato improvvisato (ma moooolto efficiente - dettagli nella foto successiva) permette di automaticamente spegnere la pompa una volta raggiunto il livello di vuoto desiderato e di riaccenderla quando le inevitabili piccole perdite hanno di nuovo fatto entrare un po' d'aria.
Il vacuostato è costitutito da uno spezzone di tubo elettrico che è fissato e sigillato da un lato con del silicone e chiuso dall'atra con una membrana elastica (un pezzo di guanto da cucina o di camera d'aria); il circuito del vuoto è collegato anche a questo tubo cosicchè quando si crea il vuoto la membrana viene risucchiata. Alla membrana è incollata un'asticella che a membrana "a riposo" risulta orizzontale, ma che man mano che il vuoto sale tende ad inclinarsi, seguendo l'ansa; quest'asticella va ad impegnare un micro-interruttore che permette di spegnere la pompa quando si raggiunge il livello di vuoto desiderato e che fa ripartire il tutto quando la depressione scende. Il micro a sua volta è regolabile posizionandolo opportunamente mediante una pinza da cancelleria. Kitchen technology!!!

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Il sacco del vuoto è fatto con un sacchetto della tintoria (quelli per coprire gli abiti), sigillato ad entrambe le estremità con dello scotch da pacco. L'operazione di sigillatura richiede qualche malizia, perchè può essere uno dei punti in cui più facilmente si avranno dell infiltrazioni di aria.

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Non volendo usare distaccanti (perchè se poi tocchi inavvertitamente una zona protetta e successivamente una zona da incollare sei fritto), ho rivestito semplicemente le zone da proteggere con del nastro da pacco; sulla superficie del nastro da pacco la resina non attacca.
Visto che l'anima di quanto è stato rivestito è decisamente "solida", ho optato per esercitare una forte pressione attraverso il vuoto. In pratica la pompa ciclava tra 45 e 60 cm di mercurio di vuoto che corrispondono all'incirca ad una massima pressione di 850 kg/dm^2 !!! ecco perchè con il vuoto e oggetti meno robusti si deve fare attenzione a non esagerere, come ad esempio su ali in polistirolo che a queste pressioni si schiaccerebbero.

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Questo NON è il risultato ottenuto semplicemente sbendando la mummia ... ma non trovo più la foto che avevo fatto ...
Questa e quelle a seguire sono le foto di quanto ottenuto dopo una mezzora di rifinitura grossolana ... tanto sopra ci devo mettere ancora una calza di carbonio.

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L'unico inconveniente è che la "lanetta" utilizzata per assorbire la resina ha fatto benissimo il suo lavoro (infatti ho ottenuto un buon rapporto tra il mix di resina e fibra), MA non era dello stesso materiale di altri tessuti utilizzati in passato ... in altre parole, ho dato per scontato che anche questa non si attaccasse alla resina ... ed invece no!!! Insomma, liberare "la mummia" ha richiesto qualche attenzione in più del previsto.
Quindi consiglio di provare sempre prima di fare il lavoro finale ...

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Vediamo se oggi pomeriggio ci saranno le "condizioni al contorno" per procedere con il rivestimento estetico con la calza di carbonio ... to be continued

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La forcella ora è decisamente rigida; il rivestimento in carbonio, seppur sottile, ha conferito una robustezza notevole. La calza, con trama a 45° non aggiungerà motlissimo, ma dovrebbe dare quel tocco estetico che ci si aspetta dal carbonio ...
Le estremità in cui si monterà la ruota verranno lavorate solo alla fine, asolando il foro da 10 mm e sagomando il tutto.
 
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view post Posted on 5/3/2011, 12:29     +1   -1
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Ammazza, sono senza parole, non tanto in riferimento al risultato finale, che vistolo è di tale perfezione che mi parrebbe troppo scontato, quanto nei confronti del vacuometro! :o:

Detto per inciso: se non fosse che sono consapevole che ciò ti metterebbe in crisi, viene la voglia impellente di ordinartene una per la Rapto. :shifty:
 
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view post Posted on 6/3/2011, 21:24     +1   -1
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Bel lavoro veramente! Il vacuostato poi, è la chicca di tutto il processo costruttivo. Io non lo uso, ma penso che ne prenderò uno commerciale, anche se meno fascinoso del tuo. Finora ho utilizzato una valvola a spillo regolabile, che fa sempre passare un po' d'aria, mentre il compressore è in funzione. Se non faccio così, il motore si surriscalda e incomincia a sputare vapori d'olio.
Come hai tagliato e disposto i vari strati di tessuto?
 
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view post Posted on 7/3/2011, 14:08     +1   -1
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@ Daniele

Ho utilizzato questo tessuto tagliando delle pezze che mi permettessero di rivestire la singola gamba per tutta la lunghezza, per tutto il perimetro (questo è stato favorito dal fatto che il singolo braccio non ha una particolare rastrematura).
Il verso delle fibre l'ho scelto cercando di favorire il fatto di avere fibre "lunghe" poste secondo l'asse dei sigoli bracci, questo perchè volevo soprattutto migliorare la resistenza a flessione. Forse avrei potuto utilizzare del tessuto monodirezionale ...
Per ogni braccio ho disposto una alla volta 4 pezze, alternado la zona di giunzione (verso l'interno o l'esterno della forcella).
La scelta della grammatura (200 g/m^2) è in funzione di raggi di curvature abbastanza piccoli, per superfici "più piane" avrei optato per grammature maggiori.
Tagliare il carbonio è un bel pasticcio e servirebbero delle forbici specifiche; io non le ho e così ho optato per le forbici più affilate ... Quando possibile, la soluzione migliore è quella di applicare prima del nastro adesivo da carrozziere lungo il taglio e poi di tagliare a metà del nastro, questo evita che il tessuto si "spampani" (termine tecnico). Purtroppo nel caso della forcella questo non era possibile e così ho dovuto fare molta attenzione a spalmare la resina con il pennello e poi ho utilizzato molto le mani (ovviamente protette da guanti vinilici).
Questo week-end ho applicato l'ultimo strato di carbonio (documenterò in seguito) utilizzando una calza: che bellezza! Quando possibile, anche se il costo è superiore, vale la pena utilizzare una calza perchè si adatta benissimo alla sagoma da rivestire e si limitano al massimo problemi di "spampanatura" del tessuto. La trama del tessuto è ovviamente a 45° e può servire per aumentare la resistena a torsione.

Per la pompa, consiglio l'uso di un vacuostato proprio per evitare sovraccarichi alla pompa e per evitare di tenerla accesa in continuazione. Il vacuometro può sembrare un vezzo, ma invece permette di controllare il livello di pressione che si sta esercitando. anch'io ho uno spillo di regolazione, ma lo adopero in fase di prima aspirazione dell'aria, quando può servire aggiustare il sacco che sta iniziando ad aderire al manufatto.

Curiosità: cosa stai facendo di bello? ... se vuoi puoi rispondere in un post a parte sotto "Autocostruzioni".
 
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view post Posted on 7/3/2011, 16:37     +1   -1
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CITAZIONE (recumbent @ 7/3/2011, 14:08) 
@ Daniele

Quando possibile, la soluzione migliore è quella di applicare prima del nastro adesivo da carrozziere lungo il taglio e poi di tagliare a metà del nastro, questo evita che il tessuto si "spampani" (termine tecnico).

Curiosità: cosa stai facendo di bello? ... se vuoi puoi rispondere in un post a parte sotto "Autocostruzioni".

Purtroppo, usando il nastro, il pasticcio si presenta quando cerchi di toglierlo, con un bello sfilacciamento dei bordi del tessuto.

Sto facendo degli accessori per la M5, tipo supporto sensore di cadenza, supporto posteriore del sedile, poggiatesta. I progetti sarebbero ben più ambiziosi, ma il tempo disponibile è sempre troppo scarso e dovrò rivolgermi a qualche realizzazione commerciale.
 
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view post Posted on 7/3/2011, 17:50     +1   -1
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troppo, usando il nastro, il pasticcio si presenta quando cerchi di toglierlo, con un bello sfilacciamento dei bordi del tessuto.

Vero, ma il nastro funziona se il bordo rimane fuori dal manufatto ed il taglio di rifinitura viene fatto, dopo che la resina ha polimerizzato, sulla fibra inresinata ... quindi su particolari "aperti" e non dove è necessario richiudere la fibra su se stessa.

CITAZIONE
I progetti sarebbero ben più ambiziosi, ma il tempo disponibile è sempre troppo scarso e dovrò rivolgermi a qualche realizzazione commerciale.

... a chi lo dici!
Non ti immagini quante volte, vedendo la realizzazione della Royale andare così a rilento, mi sono detto: "... la prossima volta devo ricordarmi che non posso più permettermi queste cose ... non ho tempo ... tanto vale comprare una bent nuova fatta e finita ... e poi alla fine ti costa poco di più e ce l'hai subito ...", ma poi sono incorreggibile e quando vedo che "il pezzo" viene come me lo ero immaginato ... allora ci ricasco ed incomincio a fantasticare sulle prossime idee ...

Comunque sono interessato al supporto posteriore del sedile perchè è il prossimo obiettivo.
 
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DeLorenzi
view post Posted on 7/3/2011, 19:07     +1   -1




Io per tagliare la fibra prima faccio una riga di colla col cianoacrilato e poi taglio in mezzo.

I ciano ferma le fibre ma comunque puoi piegarlo, spaccarlo.

Funziona. :D

ciao DeLo
 
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41 replies since 21/1/2011, 09:12   5,234 views
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