Geometria ideale per la salita, processo di costruzione collettiva di un sapere

« Older   Newer »
  Share  
Mario Sol
view post Posted on 24/9/2010, 11:11     +1   -1




senza voler essere provocatorio la butto lì: noi reclinatisti del sud europa abbiamo subito l'influenza del design dei paesi bassi,
la bici giusta in percorsi dotati di salite non ha geometrie diverse dalla p38
e l'uso del tubone al posto del traliccio si giustifica solo con i minori costi di produzione
 
Top
mitus52
view post Posted on 24/9/2010, 11:50     +1   -1




CITAZIONE (Mario Sol @ 24/9/2010, 12:11)
la bici giusta in percorsi dotati di salite non ha geometrie diverse dalla p38

che sarebbe sta' P38, un modello di pistola o una setta? :D
 
Top
view post Posted on 24/9/2010, 12:33     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,161
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


CITAZIONE
senza voler essere provocatorio la butto lì: noi reclinatisti del sud europa abbiamo subito l'influenza del design dei paesi bassi,
la bici giusta in percorsi dotati di salite non ha geometrie diverse dalla p38
e l'uso del tubone al posto del traliccio si giustifica solo con i minori costi di produzione

Interessanti considerazioni. Mario concordo mooolto sul tuo punto di vista.

P38: www.lightningbikes.com/p38.htm

image



modello storico della Lightning www.lightningbikes.com/
 
Web  Top
mitus52
view post Posted on 24/9/2010, 12:56     +1   -1




[QUOTE=recumbent,24/9/2010, 13:33]
CITAZIONE
Interessanti considerazioni. Mario concordo mooolto sul tuo punto di vista.

Quale sarebbe sto' vantaggio del traliccio rispetto al tubone? penso che la differenza sia dovuta al minimo dislivello tra seduta e asse mov. centrale , nonche' forse dalla ruota piu' piccola che riduce anche l'inclinazione .
 
Top
view post Posted on 24/9/2010, 16:41     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,161
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


... in effetti abbiamo mischiato 2 temi:
1 - la salita
2 - aspetti strutturali di rapporto rigidezza/peso

CITAZIONE
Quale sarebbe sto' vantaggio del traliccio rispetto al tubone?

questo (e quanto precede, da me scritto) è relativo al 2° tema: una struttura a traliccio, a parità di rigidezza è più leggera, ma sicuramente più complessa/costosa da realizzare

relativamente al 1° tema, concordo con Mario che l'impostazione tipica delle bent del nord-Europa FORSE non è la più idonea per la salita (ne hanno pochine) ... ma devo ancora capire se la postura ottimale per la salita è generalizzabile o dipende da persona a persona; questo vale solo in parte sulle bici tradizionali perchè c'è meno possibilità di scelta (anche se le regolazioni corrette sono fondamentali)

personalmente sono portato a pensare che una posizione più "raccolta" sia più efficace di una distesa, indipendentemente da quanto si è sdraiati perchè la mia conformazione fisica mi permette di esercitare più forza quando sono "piegato"

se poi il telaio è rigido e leggero, allora ci può essere un vantaggio ulteriore (ad esempio come con un telaio a traliccio)

se non l'avete già fatto, vi invito a dare un'occhiata al sito della Eivie ( www.eivie.com/ ) nella sezione dove descrivono i viaggi fatti ... molti su percorsi dove le salite non mancano!

... e infine non devo dimenticarmi che alcuni di questi "masticatori di salite" sono dei veri e propri atleti ... anche se uno di quelli della Carbonrecumbent dichiara di avere 67 anni!
 
Web  Top
sdraio a pedali
view post Posted on 27/9/2010, 22:16     +1   -1




QUOTE (mitus52 @ 24/9/2010, 12:02)
E' interessante notare ( qualora ce ne fosse bisogno) come il dislivello seduta-mov. centrale e' poco accentuato per (detto in termini bdc) stare piu' sui pedali ed avere massima resa in salita.

perchè dici che è meglio poco dislivello? io ho la sensazione contraria. Secondo me più il mov. centrale è alto più è facile fissare il bacino. Più è basso più il bacino tende a scivolare in avanti durante la pedalata, anche se penso che in questo senso giochi un ruolo importante anche la forma della seduta.

Non credo che sia possibile "stare sui pedali" quando i piedi ce li hai davanti. Viceversa più si riesce a incastrarsi tra pedali e schienale meglio si spinge. Chi sta in piedi sui pedali non è incastrato da nessuna parte, per cui deve fare uno sforzo aggiuntivo per fissarsi alla bici e scaricare tutta la potenza sui pedali e non sulle sue articolazioni.

QUOTE (recumbent @ 24/9/2010, 17:41)
... in effetti abbiamo mischiato 2 temi:
1 - la salita
2 - aspetti strutturali di rapporto rigidezza/peso

bè ma la rigidità e il peso sono due fattori importanti per la resa ottimale in salita. o no?
 
Top
sdraio a pedali
view post Posted on 28/9/2010, 20:56     +1   -1




ehm... spero di non suscitare ilarità nell'esporre questa specie di delirio: mi pare di capire che la struttura a tubo del telaio offra meno rigidità a parità di peso. Il problema è la difficoltà nel concepire una struttura a triangolo/triangoli per una bici reclinata. l'unica possibilità sembra data dalle geometrie LWB o CLWB. Però qualcuno che mi pare abbia una certa esperienza dice che in salita bent siffatte tendano a perdere aderenza sull'anteriore (la seduta su una struttura a triangolo di questo tipo è per forza piuttosto alta e se si vuole contenere la lunghezza dell'interasse deve essere anche molto arretrata).

Allora perchè non un triangolo "orizzontale"? è una bischerata? Allego due disegni per vedere se riesco a spiegarmi:
image
questo è lo schizzo della reclinata a triangolo orizzontale vista da sopra

image
e questa è vista di fianco

ho tralasciato di mettere il sedile causa le mie mirabolanti capacità grafico pittoriche.

Domande che a me sorgono spontanee: 1. quick release della ruota posteriore: deve essere per forza di cose più lungo. Dovrebbe essere anche più grosso? In questo caso ci sarebbero da rivedere anche le dimensioni del mozzo e allora presumo siano augelli senza zucchero o volatili per diabetici, per usare perifrasi gentili a sostituzione di volgari allocuzioni da scaricatori di porto :D . 2. conflitto pedali/telaio: con un telaio così c'è questa possibilità, per cui non so se può essere evitato con angoli di telaio sufficienti a dare una certa rigidità al medesimo.

Magari sono domande idiote perchè la cosa non può funzionare punto. Ma io intanto la butto lì e vediamo cosa dicono i nostri geni della progettazione.
 
Top
view post Posted on 28/9/2010, 21:12     +1   -1
Avatar

Advanced Member

Group:
Administrator
Posts:
2,777
Mi piace:
+63

Status:


CITAZIONE (sdraio a pedali @ 28/9/2010, 21:56)
l'unica possibilità sembra data dalle geometrie LWB o CLWB. Però qualcuno che mi pare abbia una certa esperienza dice che in salita bent siffatte tendano a perdere aderenza sull'anteriore (la seduta su una struttura a triangolo di questo tipo è per forza piuttosto alta e se si vuole contenere la lunghezza dell'interasse deve essere anche molto arretrata).

In effetti il problema si pone nel caso delle CLWB; per esperienza diretta, si pone in maniera molto accentuata nella Roadbike Custom, che è nata quasi (se mi si consente il neologismo) come una CCLWB, ovvero la compatta della compatta a passo lungo. ;)
Tanto è vero che quando ho iniziato a testarla ho suggerito un allungamento del telaio, soluzione che poi è stata messa in opera, che ha risolto i problemi entro il metro e 75 di lunghezza del ciclista...
Invece io credo che le LWB (Rans, Bachetta e compagnia bella) non abbiano assolutamente questo problema: senza dubbio, essendo lunghe, saranno un po' meno reattive. Ma, vuoi per la sella più orizzontale, vuoi per la pedalata facile ... non fatico a credere che - come scrivono in molti sul web, possano essere dei mezzi molto adatti alla salita.



CITAZIONE (sdraio a pedali @ 28/9/2010, 21:56)
Allora perchè non un triangolo "orizzontale"? è una bischerata?

... Ammetto che ho la testa un po' in frantumi (sospetto la prima influenzetta), ma di primo acchito ti chiedo: se la triangolatura avesse la parte più larga e bassa in corrispondenza della ruota posteriore, ciò non rischierebbe di compromettere la possibilità di piegare la bici in curva?
Vedendo il tuo schizzo, mi è venuto in mente un caro amico di Ferrara che ha una Harey 1000 (anni '70) e che mi ha sempre detto come dovesse stare attento in curva poiché molti suoi amici Harleysti son finiti a terra toccando con le marmitte basse.
Allora temo che la tua geometria dovrebbe prevedere una sezione romboidale, in modo da rialzare il più possibile da terra la parte di telaio più larga ...
 
Top
view post Posted on 28/9/2010, 21:34     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,161
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


Enrico, mi sento più un paparazzo che un progettista ... ecco una realizzazione molto pertinente alla tua idea:

image


Come vedi segue il tuo schema di massima, senza la necessità di componenti speciali (ad esempio per la ruota posteriore).

In effetti un telaio di una bent è sollecitato principalmente a flessione:
- nella zona del boom la flessione è sia su di un piano orizzontale che verticale a causa dell'effetto della pedalata (una semplice dimostrazione "visiva" di questo potrebbe essere quella di immaginare il boom ralizzato con una lama di metallo utilizzata prima "di piatto" e poi "di taglio" ... si può facilmente immaginare che in entrambe le condizioni avresti una flessione rispettivamente su di un piano verticale o su uno orizzontale)
- nella zona tra l'asse sterzo e l'attacco della ruota posteriore la sollecitazione maggiore è una flessione su di un piano verticale

Ecco allora che una soluzione come quella in foto rischia di avere poco senso se non vista come semplificazione costruttiva:
- la flessione tra l'asse sterzo e l'attacco della ruota posteriore è contrastata solo dalla sezione dei tubi utilizzati, che tanto più si avvicinano ad una lama posta in verticale, tanto più resistono alla flessione (potrei parlare di momenti di inerzia ed altre amenità ingegneristiche, ma quello che conta adesso è "afferare il senso")
- la conformazione del telaio semplifica soprattutto l'aspetto costruttivo perchè la "A" che si viene a creare permette di ottenere il carro posteriore senza la necessità di "appiccicare" qualcosa ad una monotrave

CITAZIONE
Il problema è la difficoltà nel concepire una struttura a triangolo/triangoli per una bici reclinata. L'unica possibilità sembra data dalle geometrie LWB o CLWB

E' esattamente quello che credo anch'io e su questo sto fantasticando da un bel po'. Vorrei riuscire a definire una architettura che rappresenti un compromesso tra l'adozione di strutture a traliccio, una posizione del sedile non troppo alta, una distribuzione pesi non troppo spostata sulla ruota posteriore ed una lunghezza totale della bici contenuta ... sembrano le caratteristiche dell'ovetto Kinder ... ma a qualcosa sono già arrivato e, impegni permettendo, penso di presentarlo sul blog che ho lanciato all'interno del forum https://bicireclinateitalia.forumfree.it/?f=9049698

Tornando alla tua intuizione (che giudico interessante e dimostrativa del fatto che nel mondo esistono pensieri paralleli che a volte si incontrano prima di arrivare all'infinito ... ricordi di geometria e della definizione di rette parallele che si dice che si incontrino all'infinito ... quando, aggiungeva un comico di altri tempi, non interessa più niente a nessuno ...), perchè non combinare esigenze "costruttive" e "strutturali"? Ad esempio immaginando un telaio fatto quasi interamente da 3 tubi che partono dal movimento centrale e che, come i lati di un tetrapack molto acuto, vadano ad aprirsi verso l'asse della ruota posteriore, portando ad avere rigidezze flessionali sia orizzontali che verticali, calibrabili con la sezione dei tubi utilizzati e con gli angoli tra un tubo e l'altro. Poi quanto più il boom sarà corto, tnto più facile sarà resistere alle sollecitazioni indotte dalla pedalata ... ma tanto più il boom si accorcia, tanto più la bent passa da un modello SWB ad un CLWB per arrivare ad essere una LWB ...

chiaro no? :wacko: :blink: :sick:
 
Web  Top
view post Posted on 28/9/2010, 23:56     +1   -1
Avatar

M5 CHR-MANGUSTA CHR

Group:
Fan
Posts:
1,471
Mi piace:
+50
Location:
Parco del Ticino

Status:


Mi pare, forse mi sbaglio, che nelle vostre analisi, gli effetti della pedalata sul telaio, vengano considerate un po' come se le pedivelle fossero solo delle leve bloccate sul boom. In effetti la pedaliera è imperniata sul boom, ma trasmette forza anche con la catena. Quando il ramo in tiro della catena va in tensione, sollecita il telaio lungo una linea che va dalla periferia della corona al mozzo posteriore, linea che è fuori asse sia in orizzontale che in verticale rispetto all'asse del telaio stesso. Inoltre, generalmente il ramo in tiro della catena non è rettilineo, ma forma un angolo tramite una puleggia, che a sua volta scarica forze, notevoli in salita, sul telaio. Questo solo per dire che il telaio viene sollecitato in modo più complesso di quanto possa apparire ad un'analisi semplice. Ma sono sicuro che l'ing. ha previsto tutto e ha già fatto una precisa simulazione dinamica di forza applicata :D :D .

 
Top
view post Posted on 29/9/2010, 07:35     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,161
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


CITAZIONE
Questo solo per dire che il telaio viene sollecitato in modo più complesso di quanto possa apparire ad un'analisi semplice.

Assolutamente vero, ma si scriveva tanto per scrivere ... image
E' chiaro che le sollecitazioni su di un telaio sono complesse e dipendono anche dalla sua architettura (ancora di più per le bent che sono molto variegate) e che una semplificazione è utile in prima analisi e poi ...

Vi confesso che da parecchi anni mi definisco un "ragioniere-meccanico" perchè i casi della vita mi hanno portato a dedicarmi più ad aspetti gestionali che strettamente tecnici ... per carità, interessante attività la mia (visto che tutto sommato mi piace e mi fa campare dignitosamente), ma ogni tanto il tarlo del progettista mi rode ... e allora le bent diventano "la valvola di sfogo". Magari avessi tempo per fare analisi così approfondite ... e poi sono un po' anche arrugginito ... ma è un po' come andare in bicicletta: una volta imparato, non si disimpara più. Portate pazienza. :rolleyes:
 
Web  Top
sdraio a pedali
view post Posted on 29/9/2010, 07:38     +1   -1




QUOTE
perchè non combinare esigenze "costruttive" e "strutturali"? Ad esempio immaginando un telaio fatto quasi interamente da 3 tubi che partono dal movimento centrale e che, come i lati di un tetrapack molto acuto, vadano ad aprirsi verso l'asse della ruota posteriore, portando ad avere rigidezze flessionali sia orizzontali che verticali, calibrabili con la sezione dei tubi utilizzati e con gli angoli tra un tubo e l'altro

mi pare che avere un "tetrapak" vorrebbe dire alzare di nuovo la seduta. Non si potrebbe affrontare il problema della rigidezza flessionale verticale con una sezione molto allungata in verticale dei due lati del triangolo?
 
Top
sdraio a pedali
view post Posted on 7/10/2010, 21:01     +1   -1




dunque dopo essermi riletto qualche dozzina di volte questo 3d tiro le mie personalissime conclusioni:

1. la geometria ideale per la salita dovrebbe prevedere un interasse piuttosto lungo, a causa del fatto che la variabilità delle pendenza (di solito alla fine di una salita c'è una discesa) comporta una variabilità del baricentro che, soprattutto nel caso di geometrie SWB con una massa consistente che si trova oltre il mozzo anteriore, può fare perdere aderenza al posteriore in discesa; il passo lungo consentirebbe anche di arretrare abbastanza la seduta in modo da ridurre il più possibile l'entità di questa massa "a sbalzo" senza arrivare a portare il sedere del ciclista troppo a ridosso del mozzo posteriore, nel qual caso si perderebbe aderenza sull'anteriore in salita.

2. Una posizione arretrata del ciclista combinata con un interasse lungo comporta una maggiore interferenza dei pedali con la ruota anteriore: per questo sarebbe saggio utilizzare una ruota anteriore piccola (<24"). A questo punto si pone il problema di quale dimensione utilizzare per la posteriore: utilizzando una ruota del 26 si avrebbe il vantaggio di poter ricorrere a una trasmissione "normale", che si trova in tutti i negozi, ma lo svantaggio di doversi portare dietro camere d'aria doppie; al contrario utilizzando una ruota uguale alla anteriore sarebbe più difficile reperire la componentistica per la trasmissione

3. La posizione del ciclista dovrebbe essere tale per cui si possa arrivare a chiudere molto l'angolo dell'anca (il riferimento dovrebbe essere la chiusura dell'angolo di anca dei ciclisti in piedi, anche se questo principio si basa su un presupposto che non è detto che sia così scontato).
image

In questa immagine si può vedere che l'angolo di flessione dell'anca (l'angolo INFERIORE formato dalle due righe azzurre, più o meno) arriva oltre i 100 gradi (questo sono circa 105). Probabilmente in posizione reclinata si può arrivare a chiuderlo ancora di più. Ma con le geometrie "olandesi" che vanno di moda qui non credo che ci siano molte reclinate in grado di garantire un angolo di chiusura di questo genere, che probabilmente si raggiunge con un angolo di seduta oltre i 40-45 gradi rispetto all'orizzontale nel caso il movimento centrale sia considerevolmente più alto del sedile, con un inclinazione della retta immaginaria che unisce il movimento centrale al punto più basso di seduta maggiore di 10 gradi, in caso contrario questo angolo deve essere probabilmente superiore ai 50 gradi. Un ulteriore fattore che influenza la chiusura dell'angolo dell'anca è la lunghezza delle pedivelle. Più sono lunghe più si chiude l'angolo dell'anca; attenzione però che la lunghezza delle pedivelle va a influire notevolmente anche sugli angoli di chiusura di caviglia e ginocchio che potrebbero venire eccessivamente sollecitate, ma Su questo argomento bisognerebbe aprire un altro tread per cui non mi dilungo.

4. Dato che una posizione del genere, favorente una buona progressione in salita, è penalizzante in termini aerodinamici, sarebbe bello riuscire a concepire una bent ad assetto VARIABILE, con due posizioni del sedile facilmente interscambiabili in corsa: una più arretrata e verticale per le salite e una più avanzata e reclinata per le discese e le pianure: lo spostamento avanti e indietro, oltre a compensare gli spostamenti del ciclista (verticalizzando il sedile il ciclista si trova, oltre che più eretto, anche più spostato in avanti) in modo da garantirgli una distanza seduta-movimento centrale costante, servono anche per contribuire a ridurre la variabilità della posizione del baricentro del mezzo.

5. Altro fattore che contribuisce a migliorare la stabilità è l'altezza della seduta: più è bassa più si guadagna in stabilità e questo depone a favore di una ruota piccola anche per il posteriore, a meno di non utilizzare dei telai non a tubo rettilineo ma a "culla", ma in questo caso, per ottenere la stessa rigidità bisognerebbe adoperare più materiale venendo penalizzati in termini di peso.

Che ne pensate? Ci azzecca?

Edited by sdraio a pedali - 7/10/2010, 22:29
 
Top
view post Posted on 7/10/2010, 21:53     +1   -1
Avatar

Fondatore del forum e bent-appassionato

Group:
Fan
Posts:
4,161
Mi piace:
+435
Location:
Torino

Status:


Mi ritrovo in quasi tutto quello che scrivi, a meno della complicazione dell'assetto variabile.
Sull'aerodinamica della soluzione, credo sia meglio lavorare sul girare "tutto il triangolo (di Mauletti :P )" per cercare il miglior compromesso itra nclinazione assoluta (dello schienale rispetto all'orizzonte), comodità ed aerodinamica.
 
Web  Top
sdraio a pedali
view post Posted on 7/10/2010, 22:46     +1   -1




è che ho la sensazione che se si vuole mantenere un angolo di spinta efficace contemporaneamente a una posizione abbastanza aerodinamica bisogna alzare troppo i piedi... sarebbe così complicato realizzare una seduta ad assetto variabile?
 
Top
546 replies since 1/9/2010, 22:14   23212 views
  Share