Reinventiamo la bicicletta, Se la bici è una scelta di logica, la reclinata ancor di più, ed è più divertente!...

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Wunkyai
view post Posted on 6/1/2009, 14:54     +1   -1




Beh, è arrivata l'ora di inserirmi.
Praticamente di mestiere farei il visionario.

Tralasciando i vari aspetti sulla mobilità integrata e intelligente (basti pensare che ancora nel traffico aereo la maggior parte dei dati dall'aereo al controllo traffico vengono trasferiti a voce...!), vorrei che ci concentrassimo di nuovo su varie declinazioni della bici, e magari su quelle più adatte ai nostri tempi che cambiano e alla nostra visione reclinata.

La macchina umana, a quanto mi consta, è ancora una delle più efficienti.
Le bici le abbiamo.
Le assistenze elettriche pure, e ancora ne verranno fuori di nuove.
I pannelli solari anche.
Quindi, il mezzo ideale per una fascia moolto ampia di utenti esiste già, o è realizzabile-assemblabile con relativa facilità.

I volumi sono ancora tropo bassi, ed un sistema tradizionale di vendita porterebbe, ad esempio, un trike assistito e comodo con relativo pannello fotovoltaico x caricare le batterie da montare a casa, (o da 'implementare' dove si vuole e 'rivendere' l'energia prodotta..) per avere un mezzo autosufficiente energeticamente, e comodo durante le salite (certo, se si potesse superare la soglia dei 250W..) a costare all'utente finale almeno 5000-6000€.

Però ci sarebbero molti modi per aggirare il problema costo-prezzo elevato.

L'azienda potrebbe 'lanciare' sul mercato una OPV a break-even (offerta pubblica di vendita a pareggio) e andare in produzione solo se raggiunge il numero minimo di ordini richiesti. (questo è un mio concetto, neanche tanto originale, ma non lo usa nessuno in grande scala, ancora; ritengo la prevendita a pareggio una delle armi obbligate per minimizzare i rischi d'impresa ed abbassare notevolmente il costo dei prodotti)

Poi c'è il noleggio di lungo termine.
Ci l'ha detto che devo 'possedere' la bicicletta?
Se il mezzo è costruito bene, ed è robusto e durevole, potrei anche NON venderlo mai, ma darlo in uso; il cliente 'comprerebbe' solo i consumabili (copertoni, pastiglie freni, ruote...)
Questo è un concetto basilare, che è stato artatamente procrastinato dall'industria, ad es. quella automobilistica.
Infati, non è che possiamo 'mangiare' automobili; un auto è un bene strumetale, non lo si può considerare, e vendere, come un bene di consumo.
Storiellina; verso la fine ani '80 primi '90, durante la prima grande crisi dell'indusria automobilistica USA, quando Michael Moore girò 'Roger & Me', ero in volo da Londra a Milano e sedevo vicino ad un tipo col quale iniziai a parlare del più e del meno.
Quando mi disse che lavorava all Ford, sempre a proposito della crisi, gli chiesi;
< ma lei mi vuol dire che alle soglie del 2000 l'industria dell'auto non è in grado di realizzare un prodotto virtualmente esente da manutenzione e che duri MINIMO 10 anni? perchè non fate prodotti così e le affittate le auto invece di venderle, magar dopo un pò le ritirate e ci fate l'aggirnamento, come nel software>
e lui:
< sì. ci pensiamo da parecchio, ma il problema grosso è tutto l'indotto dei meccanici e dell'assistenza, dovremo attendere che si 'riassorba' gradualmente, sarebbe un problema sociale>

In effetti, qualche anno dopo la Ford, atraverso la controllata (allora) Jaguar, presentò una modalità di noleggio a lungo termine che ricalcava abbastanza questi concetti.
E la Renault-Nissan, che ha anunciato l'auto elettrica per il 2010, dichiara che il cliente acquisterà solo il pacco batterie, l'auto resterà di proprietà della fabbrica.

Altro esempio; Le fette biscotate Buitoni, a quanto mi diceva l'ex responsabile dell' R&D, sono fatte con macchinari tedeschi, brevettati, e che NON vengono venduti, sono sempre a noleggio, paghi per usarli ma NON sono tuoi.
Altro piccolo esempio; mi imbattei anni fa in un altro caso simile, la Faema faceva le migliori macchine da caffè d'Italia, erano anche le più care, la Marcedes, se non la Rolls, dei baristi.
Negli ani '60 aveva fato la E 61, macchina da bar che ancora si vede in giro, mitica e mitizzata. Ora, negli anni '70 la Faema andò in stallo perchè il mercato di quei baristi che erano pronti ad investire in una macchina eccellente era saturo, ma della E 61!! Cioè il loro primo concorrente erano loro stessi. Avevano fatto una macchina troppo buona, che non si sfasciava abbastanza!!!
E la FAEMA fu, come molte aziende italiane in quel periodo IRI-ZZATA.

Tutta questa manfrina per esplicare il fatto che un settore nuovo, come quello nascente degli Utility-HPV o E-HPV, dovrebbe essere valutato riconsiderando tutta una serie di paradigmi che NON SONO NE' NECESSARI NE' TANTOMENTO ADEGUATI.

Poi, non ci fanno le piste ciclabili; E NOI ANDREMO IN STRADA E SAREMO NOI IL TRAFFICO, Critical Mass insegna.
Non dobbiamo farci prendere dalla paura; sul sito www.movimentofisso.it , bello, ho trovato e posto:
CITAZIONE
LIFE IS A CONTACT SPORT

paura

La frase sopra l'ho letta molti anni fa in Nuova Zelanda, a Queenstown. Un paese interamente dedito agli aspetti fisici e piacevoli dell'esistenza, con infinite possibilità di scatenare sorrisi e adrenaline varie.
Mi sono reso conto solo dopo che si trattava di una pubblicità, ma ormai il concetto, il ritmo e il suono della frase mi erano piaciuti così tanto che mi sono fatto piacere pure la pubblicità.
Quando parlo con gli altri sul perchè vado in giro in bici e perchè non ci vanno loro, trovo essenzialmente due argomenti che li tengono lontani dalla scelta della bicicletta come mezzo quotidiano di trasporto: la paura e la fatica.
La paura è l'argomento davvero insormontabile, ultimativo, nec plus ultra. Non é possibile convincere una persona che ha paura a fare le cose di cui ha paura.
Bisogna agire sulla paura in sè.
So che le nostre strade sono terrificanti, e che gli italiani in macchina si trasformano in bestie mannare con addosso l'armatura.
Il mio modo di non provare paura é ignorare la paura. Non tutta: una parte della paura, quella positiva, può essere utilizzata per tenere alta l'attenzione.
Il resto va ignorato. Decisamente.
Allora inizia il divertimento.
La bici in città diventa un esercizio di giocoleria, un'arte di strada vera e propria, l'utile strumento della propria giornata e contemporaneamente il proprio strumento di gioco.

A tale proposito, come difendersi dal traffico, avrei un piccola idea;
sarebbe bello usare, modificandole negli obiettivi, 3-4 action-cams, da montare sul casco o su un supporto dietro al sedile, che le posizioni sopra la testa, per farsi un 'testimone elettronico', nel caso d'incidenti o sinistri, le telecamere riprendono sempre, per un paio d'ore, se non succede niente, si ricomincia da capo e si cancella quanto registrato.
Se qualcuno fosse interessato.... penso che ci vogliano 1.000-2000 € per fare un paio di prototipi e coinvolgere qualche azienda specializzata x fare le dovute modifiche ( comprare 4/6 camere da modificare cambiando gli obiettivi originali con altri da almeno 90°, un comando x avviarle e stopparle insieme, un piccolo software per sincronizzare le registrazioni..)

Concludo ri-citando il sito di movimentofisso
CITAZIONE
Bici e economia

Negli anni '70 un economista di origine rumena, Nicholas Georgescu-Roegen, gettò le fondamenta della teoria bioeconomica. Dimostrò, con metodi matematici, l'impossibilità di una crescita infinita in un mondo finito. Propose quindi un modello basato sulla decrescita della produzione: per salvare la pelle di tutti, il Pil deve andare sottozero.
La ricerca della decostruzione di bici, com'é il progetto della ruota fissa, sposa perfettamente quel tipo di impostazione.
La chiave di tutto é nel cambiamento radicale delle impostazioni di vita: tendere ad una vita basata sulle relazioni tra umani, gettarsi alle spalle il modello consumista, vivere in una società sobria e felice, ridurre al minimo i propri bisogni. Una vita "zen" in cui l'intensità del piacere compensa l'assenza di beni.

Altro articolo inerente; IL FUTURO VA IN BICI

Sono convinto che dovremo essere NOI ad inventarci la NOSTRA decrescita, un pò meno che questo passi per la ruotafissa che, per quanto concettualmente interessante, alla mia età non cambierei col mio Rohloff.
Certo, riuscire a restar scevri da elettronica, circuiti e restare 'meccanicamente puri' può essere un obiettivo plausibile.
Ci manca solo che, quando arriverà la tempesta solare che ammazzerà il silicio, rendendo inutili tutti i computers del mondo, che si fermino anche le bici!...

Se vogliamo parlare di trasporti pubblici, dovremmo parlare prevalentemente di e come ottenere una intermodalità con la bici, efficace ed efficiente.
Poi, sarebbe bene approfondire gli aspetti tecnici dei nostri mezzi per un uso prevalentemente utilitaristico-urban-metropolitano.
Gli accessori, quelli utili, per aumentare la visibilità; c'è qualcuno che s'è inventato qualcosa di buono?
E tutto il discorso merci-bambini-cane-&-bagagli.
A tal proposito, sempre nel sito movimentofisso, l'autore nel descrivere una delle sue bici, racconta che la trovò abbandonata su una spiaggia in Sicilia mentre era in bici con la figlia, e che sa la portò via, in bici, con la figlia e, quindi, anche l'altra bici; lui dice:<a riprova che si può fare molto più di quanto non si creda..>

PEDALIAMO TUTTI!
PEDALIAMO MEGLIO!
PEDALIAMO COMODI!

Aloha
 
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view post Posted on 6/1/2009, 17:13     +1   -1
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Risposta al messaggio di "sdraio a pedali" (alias Enrico).

CITAZIONE
ma che fiducia infinita che si ha nel business... il business serve a far business.. non c'è niente di male in sè, tutti devono guadagnarsi la pagnotta, ma dovrebbe essere inserito in un contesto di visioni di più ampio respiro.

Intendevo dire che una qualsiasi "visione" (come quella di cui stiamo dibattendo) per avere un futuro ha bisogno di un supporto commerciale / economico. Tipicamente questo fa guadagnare dei soldi a qualcuno (pochi o tanti è un altro discorso) ... e questo è OK. Se poi il tutto porta ad altri vantaggi con risvolti sociali, meglio ancora. Mi sembra che fin qui siamo allineati.

CITAZIONE
Se posso far soldi con la vendita di armi perchè non liberalizzarla? Se posso continuare a vendere missili con le ruote che ammazzano centinaia di migliaia di persone ogni anno perchè mettere dei vincoli e dei limiti a questi missili? Meglio inventarsi la favola della tecnologia che risolverà ogni problema, no? Funziona da almeno 200 anni...

Insomma, spero sia una provocazione.
Comunque, purtroppo, anche qui è una questione di "domanda ed offerta": si producono armi perchè qualcuno le compera e le usa, si producono automobili per la stesa ragione anche se per fini apparentemente più nobili. Abbiamo bisogno di spostarci e l'automobile è stata la soluzione successiva alle carrozze trainate dai cavalli. Evidentemente c'è ancora qualcuno che sente anche il bisogno di fare la guerra ... Possiamo / dobbiamo provare a trovare soluzioni migliori per spostare e spostarci; possiamo / dobbiamo trovare il modo di diminuire il bisogno di armi.

Sulla "favola" della tecnologia, non so cosa rispondere in modo pertinente perchè scritta così mi sembra una sterile frase da utilizzare in qualche "crociata contro il male" (... e questi tipi di presa di posizione mi fanno sinceramente sorridere). Certo la tecnologia non risolve nulla da sola; è un "mezzo" che deve essere utilizzato nel modo più appropriato, avendo al contorno tutta una serie di condizioni che la favoriscano. Ci sono aspetti sociali, etici, morali, ... dietro a qualsiasi tipo di tecnologia. Provocazione per provocazione: questa "favola" dura da molto più di 200 anni, almeno da quando i nostri progenitori hanno iniziato ad utilizzare la clava sia per procurarsi da mangiare ... che per spaccare la testa ai componenti di altre tribù (diverso utilizzo della stessa tecnologia).

CITAZIONE
Le visioni a volte vanno contro certi business... e allora che si fa? Si dice che si è troppo piccoli per parlare di problemi troppo grossi? Nessun problema è mai stato risolto nel momento in cui è stato individuato. E a individuarlo non sono mai stati i padroni del vapore.

... questa la leggerei con sottofondo "avanti popolo alla riscossa" :D
Insomma, scusa, ma è un'altra sparata da crociata.
(mi sto facendo un amico? ... per favore non prendertela; scrivo come se fossimo a discuternre faccia a faccia, ma purtroppo non puoi vedere le mie espresioni che, ti assicuro, stempererebbero di molto quanto scritto ;) )

CITAZIONE
Enrico, non ho capito perchè consideri le visioni "tecnologiche" di Uka come tali mentre pare che le mie, più "socio-urbanistiche" ti seducano molto meno... eppure sarebbero anche più realizzabili nel breve termine.

Non volertene, non le volevo snobbare. Anzi, se si possono realizzare in tempi più brevi meglio ancora! Mi sono lasciato coinvolgere di più dalle visioni tecnologiche di Luca, solo perchè più vicine alla mia esperienza professionale.

CITAZIONE
Ma e dagli con questa storia dei trasporti pubblici che costano... se si facesse in modo di riempirlo quell'autobus a metano costerebbe una pipa di tabacco, sia per l'aumento delle entrate che per la diminuzione dei costi di produzione legati all'aumento della domanda.

Sì, i trasporti pubblici costano e anche molto (non intendo il biglietto, ma il costo di gestione); è un dato di fatto. Li paghiamo tutti noi anche se non li usiamo; il costo di un biglietto non copre le spese.
I bus li potresti riempire in determinate fasce orarie, mica per tutta la giornata ... ma quando vuoi muoverti fuori da quelle fasce orarie saresti disposto ad aspettare mezz'ora?!?

CITAZIONE
Guarda che se in città girassero solo auto con almeno 3 persone a bordo il traffico diminuirebbe almeno del 70%, figuriamoci con 4. Quindi vedi che si potrebbe pensare di togliere spazio alle auto e darlo ai mezzi pubblici.

Verissimo, ma bisognerebbe riuscire a combinare tragitti ed orari di diverse migliaia di persone verso altrettante destinazioni. So che alcune aziende hanno promosso soluzioni simili per i loro dipendenti cercando di suggerire delle "comitive" di persone provenienti da zone vicine; interessante anche se può funzionare se poi oltre al luogo di provenienza comune si fanno anche orari simili.

CITAZIONE
Stessa cosa dicasi per i figli con le influenze: mica capita tutti i giorni. Se le strade urbane fossero percorse solo da queste tipologie di utenza sarebbero davvero un paradiso.

Magari i figli non hanno sempre (per fortuna!) l'influenza, ma a volte vanno 2 volte alla settimana in piscina, con orari diversi uno dall'altra e/o con pochi minuti dalla fine della scuola all'inizio dell'attività sportiva (è solo un altro dei mille esempi derivati dalla quotidianità) ... comunque mi sono sempre chiesto dove vanno tutte le auto che ci sono in circolazione anche in orari meno di punta ... Insomma l'auto è comoda.

CITAZIONE
Ricordiamoci poi che il modello automobilistico è il responsabile della nascita dei centri commerciali. Con gente che si sposta più su mezzi pubblici rinasce il piccolo commercio con negozietti sotto casa. E queste non sono visioni ma constatazioni.

Sarà vero? I negozietti c'erano quando è iniziato il boom delle auto e sono durati per moltissimi anni, nonostante le auto; adesso stanno scomparendo perchè c'è un nuovo modello di vendita che ha non solo svantaggi: più varietà e contemporaneità di proposte, più conveniente (almeno a volte).

CITAZIONE
Perchè metà del marciapiede e non un quarto di sede stradale? Perchè togliere spazio a chi ne occupa già poco cioè lo utilizza in maniera saggia e responsabile? Lo spazio lo si dovrebbe togliere al maggior responsabile delle difficoltà di spostamento nelle aree urbane: l'automobile. In germania hanno fatto così, mica hanno dimezzato i marciapiedi. O li hanno divisi tra ciclisti e pedoni dopo averne raddoppiato la sezione, che è la stessa cosa....

Ma certo ... era solo un esempio. Purtroppo per ora le automobili ci sono ancora e "fanno paura" (vedi risposta di Massimo), mentre i marciapiedi sono già lì disponibili. Se poi i marciapiedi non bastassero più, allora conquisteremo anche le strade. Per inciso: in Giappone i marciapiedi sono stretti come da noi e comunque è convenzione che lato strada possono passare le biciclette (ed in più hanno quasi tutti una pavimentazione specifica per i non vedenti ...), a Parigi ho visto che le biciclette ed i pattini a rotelle stanno conquistando in qualche caso la parte centrale della carreggiata stradale (con opportune protezioni laterali).

CITAZIONE
cioè tu SOGNI le auto in città, purchè siano elettriche? ma se ti investe un'auto elettrica che fa? ti accarezza e ti coccola? o magari ti attraversa come se fosse immateriale? E vuoi mettere un ingorgo di auto elettriche paragonato a uno di auto a gasolio? Una libidine. Si perde molto meno tempo nell'ingorgo elettrico....anzi si guadagna...

Calma, calma ... credo ci sia un'incomprensione di fondo: volevo dire che le auto elettriche sono ancora una soluzione tecnica abbastanza allo stadio preliminare per limiti tecnologici odierni. Se evitassi di partire "lancia in resta" mi troveresti allineato sulla pericolosità di mezzi di qualsiasi tipologia ... anche se vieni investito da una bicicletta puoi avere danni non tascurabili. Idem per il discorso ingorgo (anche se almeno l'aria sarebbe più respirabile :P ).


Tricicli biposto semi-carenati con propulsione servo-assistita potrebbero essere interesanti per decongestionare le grandi città e per proporre un modo più interessante di muoversi ad un'utenza più allargata. Anche Massimo ha una visone simile ...

Guardate qui che cosa ho visto a Tokyo ( e so che ci sono anche in altre città. compreso uno dei cimiteri di Torino ....)

image


Comunque, non amando questo tipo di discussione "filosofica" e dai botta e risposta a distanza (mi manca il faccia a faccia) mi ritiro da questo thread (che inoltre, ripeto, sta prendendo una piega non troppo pertinente al bike-commuting e/o alle recumbent).
Buon proseguimento :B):
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 7/1/2009, 00:38     +1   -1




crociata contro il male?....
mah...comunque c'era una buona dose di provocazione per invitare a vedere quel che si può fare ADESSO e che già si fa senza andare a cercare soluzioni fantascientifiche...
il rinviare al realizzarsi di presupposti tecnologici situati non si sa bene dove nel futuro la soluzione di problemi sociali sembra un po' quello che dicevano le nomenklature del socialismo reale: quando il socialismo sarà realizzato si potranno risolvere i problemi, prima no, magari qualche aggiustatina qua e là...

le persone nelle città vanno e vengono dagli stessi posti. A velocità ridicole. Non sarebbe difficile "combinarle" come dici tu e farle andare UN PO' più veloci. E difatti è quello che fanno in quelle città europee dove il trasporto urbano funziona. Ma noi guardiamo da un'altra parte...

I costi fissi che paghiamo tutti ce li ha qualunque tipo di trasporto. Se i costi dell'auto venissero completamente internalizzati un litro di benzina arriverebbe a costare dai 3 ai 4 euro...

E l'auto in città NON è comoda (lo sarebbe se la si usasse solo in circostanze particolari come quelle che citi... ma non ti viene in mente che i ragazzi in piscina se non ci fosse traffico ci potrebbero andare da soli non appena seienni? e i capelli gli si insegna ad asciugarseli...). è semplicemente l'unica soluzione esistente o percepita. Dire che è comoda è un'altra cosa: i tempi di spostamento parlano da soli...
se in queste affermazioni banali ci vedi una "crociata contro il male" mi dispiace. Io ho la sensazione di avere detto che il cielo è azzurro e che qualcuno dica che sia verde... tutto lì.

la tecnologia ci aiuta da quando usiamo la clava, ma è negli ultimi due secoli che abbiamo cominciato a delegarle troppo.

Anche le biciclette possono fare male, anche le biciclette possono creaer ingorghi, ma mettere le due cose sullo stesso piano non è un po' fuorviante? Essere investiti da un corpo di una tonnellata non è precisamente la stessa cosa che essere investiti da uno di 1 quintale scarso, non credi? E anche 10000 persone che si muovono in bicicletta non avranno le stesse possibilità di creare la congestione che creerebbero se si muovessero in auto, non credi?

Concordo che bisogna tornare a parlare di bici, ma tutto questo con le bici secondo me ha MOLTO a che fare.

Baci e bici.
 
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view post Posted on 10/1/2009, 11:25     +1   -1
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Luca Ciani

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cioè tu SOGNI le auto in città, purchè siano elettriche? ma se ti investe un'auto elettrica che fa? ti accarezza e ti coccola? o magari ti attraversa come se fosse immateriale? E vuoi mettere un ingorgo di auto elettriche paragonato a uno di auto a gasolio? Una libidine. Si perde molto meno tempo nell'ingorgo elettrico....anzi si guadagna...

Giustissimo. Quindi il problema del petrolio è giusto che sia trattato in seconda istanza. A prescindere dalla fonte energetica, è ridicolo l'utilizzo che ne facciamo.
Questa rete è innanzitutto pericolosa. In questi giorni di neve, i pedoni sono costretti a marciare sulle strade, perchè marciapiedi e ciclabili sono state sommerse dalla neva caduta e da quella accumulata dalle macchine pulisci-strade.
Da tutto ciò si capisce che la sede stradale ha la precedenza su tutto.
Terribile.

CITAZIONE
Quindi: le intersezioni ai vertici dei quadratini di fatto sono dei punti dove la gente scende dalla propria capsulina e si infila in un'altra?

No, nelle intersezioni gli scambi devono essere automatici. Si parte e si arriva sulla stessa "cella", senza soste e cambi di velocità.
Ogni intersezione è una possibile deviazione del percorso.
Quando si arriva allo scambio finale, quello di destinazione, il rallentamento è simile a quello delle funivie a sgancio, cioè si entra in un circuito di rallentamento, gestito dalla stazione, non dalla cella.

CITAZIONE
e cosa vuol dire che rinunci all'alta velocità? che rinunci ad andare a 100 km/h o a 40?

Rinuncio ai 100km/h. 40km/h costanti senza code, soste e in pieno comfort mi bastano per surclassare le auto e i mezzi pubblici attuali (eccetto il treno e l'aereo...)

CITAZIONE
Secondo me è anche bello immaginare, ma visti i problemi che abbiamo nelle nostre città sarebbe più saggio guardare cosa fanno dove questi problemi stanno provando a risolverli davvero: nessuno pensa alle capsuline. Tutti invece puntano sulla riallocazione dello spazio stradale a favore di un trasporto pubblico efficiente

Concordo. Però chi va in auto continuerà ad andare in auto. Nonostante tutti i disagi.
Ci meriteremmo almeno una rete metrò efficiente e capillare.
Ovviamente a discapito delle strade destinate alle auto.
Anche solo un'attesa lunga per un bus è inaccettabile.

CITAZIONE
Una delle difficoltà tipiche di queste situazioni è che questa sorta di "automazione" deve funzionare in un ambiente non strutturato, cioè imprevedibile e vario quanto basta. Quindi il sistema deve essere in grado di prendere la giusta decisione riducendo al minimo possibile il rischio di malfunzionamenti e danni a cose e persone (aspetto sicurezza!); in più deve essere utilizzabile da tutte le persone che potrebbero averne accesso, senza la necessità di una formazione particolare ... anzi senza formazione (user-friendly). E' vero che oggi si prende la patente e poi ci sono migliaia di morti per le strade, ma nel caso da te immaginato "il mezzo" sarebbe in qualche modo pubblico ... ed è tutta un'altra storia!

E' l'aspetto più interessante, questo.
Come in una montagna russa, una volta saliti, si è in balia della rete fino all'arrivo. Se il serpentone di celle si dividesse e riunisse prima dell'arrivo, all'utilizzatore questo non importerebbe, perchè la fase "user-friendly non ne verrebbe toccata.
Semplificando, tenterò di illustrarvi il nodo di partenza più semplice.
L'utilizzatore del servizio non può essere anonimo, come accade per esempio nel bike sharing urbano.
Quindi la rete di gestione mi riconosce all'ingresso, e dico dove voglio andare. Solo gli autorizzati , quindi, entrano nei locali della rete di trasporto.
Ovviamente niente monetine o soldi. Esistono i conti correnti, i telepass e gli abbonamenti.
Entra chi deve viaggiare, e bon. Come nei metrò.
Almeno una cella è pronta alla partenza, si sale, reidentificandoci.
La cella apparirà come un'auto ferma in sosta sulla destra di una via.
Appena il sistema la immetterà nel flusso, non si fermerà più.
Il sistema provvederà a far arrivare una cella vuota a rimpiazzare la precedente.
Quindi, in questo caso, la fermata non è localizzata in una "intersezione di quadratini" ed appare molto piccola di dimensioni.
L'abbinamento cella-passeggero permette un feedback per controllare eventuali vandalismi.
Si perde la privacy, ma non ne vedo il problema.
Questo è il teletrasporto. Solo un po' lento.

CITAZIONE
Anche nel trasporto merce (soluzione decisamente più strutturata) la situazione è lontanissima da essere incanalata verso l'automazione! Non è solo cattiva volontà, ma esistono moltissime difficoltà reali.

Esiste una ditta che ha utilizzato un sistema di robot per gestire lo stoccaggio di magazzino. Praticamente un magazzino immenso viene gestito da mini robot che vanno a prendere/portare materiale alla giusta allocazione in base alle richieste. E il sistema è sviluppato per lo smaltimento del traffico tra i robot che lavorano in simultanea.

CITAZIONE
Una delle difficoltà tipiche di queste situazioni è che questa sorta di "automazione" deve funzionare in un ambiente non strutturato, cioè imprevedibile e vario quanto basta. Quindi il sistema deve essere in grado di prendere la giusta decisione riducendo al minimo possibile il rischio di malfunzionamenti e danni a cose e persone (aspetto sicurezza!); in più deve essere utilizzabile da tutte le persone che potrebbero averne accesso, senza la necessità di una formazione particolare ... anzi senza formazione (user-friendly). E' vero che oggi si prende la patente e poi ci sono migliaia di morti per le strade, ma nel caso da te immaginato "il mezzo" sarebbe in qualche modo pubblico ... ed è tutta un'altra storia.

Il sistema è non strutturato? Ma perchè? una volta saliti in cella si è parte della rete!
Tengo a precisare che non è un sistema centrale a gestire il tutto, ma sono singole scelte basilari di ogni tratta a smaltire l'afflusso.
In caso di malfunzionamenti ogni singola tratta sarà in grado di auto escludersi dalla rete, senza danneggiare altre tratte.
Ribadisco che le tratte sono tubi totalmente isolati dall'esterno, come accade nei metrò.
User friendly? Non esisterà nulla di più user friendly... dici dove vuoi andare e parti.
Non puoi nemmeno sbagliar fermata. Ogni punto d'accesso può portarti in qualsiasi altra fermata.
A prova di scemo, no? E se ti "rompi" schiacci un tasto e ti fermi alla prima fermata utile.
La mia mente malata non riesce a concepire nulla di più user friendly.
Non è come il tele trasporto? Dici dove vuoi andare, entri nel teletrasportatore e... arrivi.

CITAZIONE
Non è vero che le situazioni migliori si trovano solo all'estero; se pensiamo anche solo all'utilizzo della bicicletta, zone dell'Emilia Romagna o del Veneto non hanno molto da invidiare ad alcuni paesi del nord-Europa!

Esatto! Vai a Mestre a proporre di andare in centro in auto. Ti ridono in faccia, sono loro stessi a scegliere la bici... fai prima!
Io mi arrabbio molto quando vedo che mancano parcheggi per le bici.
A Mestre in fondo alle scale dei condomini ci sono le rastrelliere x le bici!
Ecco che l'utilizzo della bici comincia a diventar più comodo...

CITAZIONE
Si potrebbero utilizzare vetture più piccole, ma dovrebbero essere modulari per permettere di combinare l'auto del marito e della moglie a costituire una "family-car" ... vedi, anch'io inizio a fantasticare ...

Hehehehe, l'auto è ancora troppo comoda e l'utilizzo troppo a buon prezzo, e comodo.
Prova a vedere il mio progetto quadribent... come vedi le idee non mi mancano.
Tranquillo, vado a far la spesa in bent solo una volta alla settimana, nel week-end, ma la necessità mi porta ad andarci almeno altre 2 volte alla settimana in auto!!!

CITAZIONE
Ma magari sarebbe più facile vendere l'illusione di muoverci ed essere là dove non siamo ... per poi scoprire di essere prigionieri di una batteria di gabbie d'allevamento, con un connettore inserito da qualche parte del nostro corpo (altro film di fantascienza, ricordi?).

Matrix, ma anche "Strange days", a mio avviso molto più efficace nel proporci di starcene a casa.
Ma davvero, dove va tutta questa gente? Come diceva un mio amico, "c'è gente pagata per fare traffico".
Cosa facciamo per viaggiare di meno???

CITAZIONE
Nel frattempo invito a ritornare a parlare di "biciclette applicate" (possibilmente recumbent )... temo che questo forum sia troppo piccolo per idee così grandi.

Certo, son cosciente del fuoritema, ma ci tenevo a fare il "Verne" della situazione.
Un giorno, anzianissimo ti dirò "visto, che ti avevo detto?"

Bye!
 
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fuoriseried
view post Posted on 1/10/2012, 10:30     +1   -1




http://www.lettera43.it/economia/macro/sar..._4367565703.htm

Un articolo molo interessante sull'attuale crisi economica( direi sistemica...) e forse del probabile futuro ?... :woot:
 
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ass5
view post Posted on 1/10/2012, 21:34     +1   -1




....oppure transition towns
http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_transizione

e bici, ovviamente!

Salutoni

Gianni
 
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20 replies since 18/12/2008, 21:16   695 views
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