CITAZIONE (markciccio @ 9/9/2016, 10:34)
Sono d'accordo, il cardiofrequenzimetro è diventato mio compagno obbligatorio di ogni uscita. Valgono anche le sensazioni, come dice il Bepi ma devo dire che a volte non c'azzecco perchè dipende anche da come ci si sente. Se sia ha dormito un pelo male, ad esempio, si sbaglia anche di parecchio, almeno questo è quanto mi succede. Per cui meglio averlo dietro. Io ci ho aggiunto anche il cicalino "stai esagerando, molla", quando arrivo sopra a una certa soglia per non trovarmi all'ospedale o peggio.
Io sono sicuro che LoScozzese ne avrebbe tanti di trucchetti da tirare fuori, come quello del pizzico di sale nell'acqua e che ne sa parecchie di cose sfiziose.
Visto che non è il mio campo, spero che ne verranno altri di questi trucchetti.
Vero anche questo. Dipende anche molto da come ci si sente, dai soliti bioritmi, e la situazione si complica un po'.
Ma io ho imparato a farne comunque a meno, soprattutto da quando, dopo il periodo passato da professionista, negli atteggiamenti ma non nelle prestazioni
, prendo tutto molto più alla leggera.
Largo ai giovani!
Sì, di cose sfiziose forse ne ho ancora, ma non ne ho la piena consapevolezza perché fanno ormai parte del mio naturale bagaglio. Le do per scontate. Forse usciranno su sollecitazione.
L'esperienza, comunque vada, la si accumula sempre, ed ho piacere che, nel caso della bevanda isotonica, chiamiamola così, flavio b, citando il suo medico sportivo, abbia praticamente confermato il mio consiglio.
Usate pure il succo di pompelmo o d'arancia, se vi piacciono di più, ma non dimenticate il pizzico di banalissimo sale da cucina. Ed un po' di zucchero non guasta, ma senza esagerare, altrimenti se bevete come cammelli è facile provocare un rimbalzo glicemico, che è a volte peggio dei crampi per l'effetto di diminuzione d'efficienza che provoca.
Mi è piaciuto anche, e mi complimento, il suo metodo d'allenamento alternativo basato sul paesaggio.
Vedete, a volte non servono tanti sofismi.
Approfitto per darvene un altro di consiglio che mi viene in mente ora. Scontato e di comune dominio se volete, ma "repetita iuvant".
Partite sempre in maniera blanda per il primi 4/5 chilometri, ai 20 km/h o giù di lì, altrimenti vi bruciate.
Il riscaldamento è determinante.
Lo stesso fate alla fine del giro, per recuperare e bruciare il lattato che inevitabilmente avrete accumulato.
L'organismo è bravo a tal punto da riuscire a trasformare in carburante per i muscoli addirittura le scorie del metabolismo degli stessi.
Fatelo a bassa andatura ed alta frequenza di pedalate per accelerare il processo.
Ad ogni contrazione corrisponderà una frazione di consumo del lattato, e più alto è il numero di contrazioni...
Naturale Watson!
Nelle ore successive avrete sicuramente meno male ai muscoli delle gambe, se vi capita, e recupererete più in fretta.
Non tutti lo sanno e lo fanno.
Alimentatevi sempre e conformemente allo sforzo sostenuto, senza però ingolfarvi di cibo e di schifezze, ma piuttosto con alimenti a rapida assimilazione.
Il perché ve lo spiego subito, se ce ne fosse bisogno, citando anche le indicazioni che Thunderbolt II dava sulle percentuali di grassi e zuccheri consumati secondo l'intensità dello sforzo fisico.
Vero quanto afferma, ma vorrei cogliere l'occasione per aggiungere e puntualizzare che ci vuole sempre una certa dose di grassi per bruciare zuccheri e viceversa.
I grassi, purtroppo e per fortuna, sono presenti sempre in quantità sufficiente e praticamente illimitata, gli zuccheri no, si esauriscono rapidamente.
E quindi? E quindi l'organismo che è sempre bravissimo, insieme ai grassi attacca le proteine invece degli zuccheri!
Risultato? Se non reintegrate gli zuccheri con una corretta alimentazione a fronte d'uno sforzo fisico intenso e prolungato, ritornate a casa con meno massa magra di quando siete partiti, perché le proteine, guarda caso, stanno proprio lì, nei muscoli!
Un ottimo allenamento, non c'è che dire.
E proprio a tale proposito, lo sapevate che, vista l'ampia disponibilità, è possibile allenare l'organismo a bruciare percentuali di grassi sempre maggiori piuttosto che zuccheri aumentando così la resistenza?
Questa però me la tengo per dopo, ché ora ho da fare.
Poi bisognerà anche parlare della "soglia", più volte citata e un po' perno di tutta la questione, e della sua determinazione.
Edited by LoScozzese - 9/9/2016, 18:37