Nel post precedente abbiamo visto cosa s'intende per
soglia anaerobica e ne abbiamo stabilito l'importanza ai fini d'un corretto e proficuo allenamento.
Vedremo invece qui quali siano i criteri più in uso per determinarla per ciascuno di noi. Ognuno ha le proprie caratteristiche fisiche ed ha anche una soglia ben determinata.
METODO APPROSSIMATIVOE' molto facile determinare la propria soglia anaerobica teorica con questo metodo.
Basta sottrarre al valore fisso 220 la propria età e moltiplicare il risultato per 0,935.
Il primo valore ottenuto è anche considerato essere la frequenza cardiaca massima.
Per esempio, un soggetto di 40 anni, avrà un frequenza massima di 220-40=180 bpm (battiti per minuto).
Più o meno, chiaramente.
Dipende un po' dall'allenamento e dalle caratteristiche fisiche.
Ci sono fringuelletti, persone minute e magre, che possono superare tranquillamente questo valore, altri che hanno un cuore molto più lento, sebbene potente.
Ora prendiamo la frequenza massima e moltiplichiamola per 0,935 ed otterremo: 180 x 0,935=168 bmp . Questa è la soglia anaerobica teorica.
E' lo stesso che dire che la soglia è rappresentata dal 93,5% della frequenza massima.
Ma vale per un soggetto già allenato. Potremo successivamente vedere infatti che la soglia può essere migliorata con l'allenamento.
Per un soggetto sedentario il valore potrebbe aggirarsi fra il 70 e l'80% della frequanza massima.
Nell'ipotesi precedente, un soggetto di 40 anni, ma sedentario, potrebbe anche avere una soglia anaerobica bassissima e pari a 126 bpm!
METODI SPERIMENTALISi definiscono anche "test di valutazione" e ce ne sono di diverso tipo, ma il più usuale in assoluto è il cosiddetto TEST CONCONI, dal nome del noto biochimico di Ferrara.
Il Prof. Conconi, nei suoi esperimenti, dato il fatto che la frequenza cardiaca aumenta all'aumentare dello sforzo fisico, si accorse che benché essa inizialmente aumentava in maniera pressoché lineare al variare della velocità, in bicicletta, per esempio, ad un certo punto, pur aumentando la velocità la frequenza cardiaca aumentava di poco.
Per dirla in altri termini e ricollegarsi al post precedente, esiste un intervallo in cui il soggetto, sfruttando la circolazione sanguigna e l'apporto di sangue ossigenato e nutrienti, fa uso, per sviluppare la necessaria forza muscolare e la risentsi dell'ATP il MECCANISMO AEROBICO.
Oltre questo intervallo inizia invece a sfruttare quello che abbiamo definito come MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO, che sfrutta invece il glicogeno producendo, come residuo, l'acido lattico.
Questa evenienza è considerata come
soglia anaerobica dell'individuo, oltre la quale non è mai conveniente andare se non per brevi tratti, sebbene si vada generalmente "più forte".
Il Test Conconi ha anche la caratteristica d'esser di facile esecuzione.
Descrivo brevemente appresso come eseguirlo.
Innanzi tutto una raccomandazione: si tratta d'un test massimale, quindi non è assolutamente adatto a soggetti non allenati o non a posto fisicamente.Dovreste inoltre tener presente che non sempre riesce, ma non essendo massacrante, si può eventualmente ripetere,
Sarebbe bene eseguirlo preferibilmente su pista, ma in alternativa, in una esecuzione più casareccia, più alla nostra portata, basta un circuito di cui si conosca esattamente la lunghezza.
Bisognerà poi essere in due, il
soggetto da sottoporre a test o corridore ed il cosiddetto
rilevatore.
Il corridore dovrà dotarsi d'un cardiofrequenzimetro.
Comincerà con una fase di pre-riscaldamento di circa 15 minuti, poi comincerà ad inanellare giri di pista a velocità sempre crescente.
Si può partire, per esempio, ad una velocità corrispondente a circa 120 bpm ed aumentare ad ogni giro o ogni due giri, secondo la lunghezza del circuito.
Il rilevatore prenderà con un cronometro il tempo di completamento del o dei giri di pista programmati, al fine di poter determinare, successivamente, la velocità di percorrenza.
Prima d'ogni accelerazione il corridore dovrà leggere la propria frequenza sul cardio e comunicarla al rilevatore, che l'annoterà a fronte del tempo di percorrenza.
L'aumento della velocità dovrà, di volta in volta, mantenersi preferibilmente nello spazio di un aumento della frequenza cardiaca di 5 bpm.
Il test termina quando il corridore non sarà più in grado di sopportare un ulteriore aumento di velocità.
A questo punto, se crede, potrà eseguire una volata finale fino al completo esaurimento. Ciò darà l'opportunità, leggendo il cardio alla fine della volata, di misurare la frequenza cardiaca massima. Ma non è indispensabile ai fini del test.
Rilevati, come abbiamo visto, i valori, si passa alla stesura d'un grafico su assi cartesiani, che avrà sull'ascissa (l'asse/linea orizzontale) la velocità, determinata sulla base del tempo di percorrenza e della lunghezza del circuito, e sull'ordinata (l'asse/linea verticale) la frequenza cardica rilevata in corrispondenza.
Si uniscono tutti i punti con una linea ed apparirà una linea verso l'alto ad andamento abbastanza lineare, la quale, in determinato punto, manifesterà una flessione a concavità rovesciata, oppure parallela all'asse orizzontale o leggermente obliqua verso l'alto.
Insomma qualcosa del genere.
L'immagine è ripresa da
www.my-personaltrainer.itIl valore leggibile in corrispondenza della flessione della linea determinatasi è il
valore di soglia anaerobica dell'individuo.
Lo sfrutteremo nel prosieguo della discussione nella determinazione del tipo d'allenamento da svolgere ed a noi più adatto.
P.S.: mi è venuto in mente e vorrei aggiungere a posteriori, che per una migliore tracciabilità e leggibilità del grafico, si possono usare, anziché i valori assoluti della velocità, quelli della velocità al quadrato.
Edited by LoScozzese - 11/10/2017, 17:20