Posts written by ninbus

16 km/h in piano, mi sembrano un po' inverosimili, ma, anche fossero 26, tra un po' li seminerai anche in salita. Forse ci vorranno più di 1000 km.
Per ora le salite falle da solo, usando rapporti agili con difficoltà e lunghezza progressivamente crescenti.

E' una M5 CHR con attacco sedile modificato, per poterlo montare orizzontale.

Confermo che le catene 10v, sono perfettamente compatibili sia con la componentistica mtb, sia con quella strada.
In teoria le catene mtb dovrebbero essere leggermente più robuste e più pesanti.
La falsa maglia può essere usata anche con le catene Shimano. Io uso falsa maglia sram.

La scelta dei due itinerari è stata fatta per offrire un giro soddisfacente per tutti. I reclinati che frequentano il nostro forum, sono molto eterogenei per mezzi, preparazione ed obiettivi ciclistici. La condivisione ci sarà nel momento successivo al pranzo, dove cercheremo di dare una forma più concreta ed accessibile a tutti, a quelle interessanti discussioni che normalmente intercorrono tra i singoli partecipanti.
Non è escluso che, per i giri lunghi, si possa prevedere un punto di ritrovo intermedio, che potrà essere raggiunto in auto da chi non dovesse riuscire a partire per tempo dalla cascina Bullona.

18 gradi!
Quando li rivedremo?
Probabilmente quest'inverno.

Confermo,che il raduno BRI non è assolutamente l'ambito in cui fare prove comparative. Se ne potrà parlare.
Inoltre, prove comparative fatte con il misuratore di potenza, necessitano di molto tempo. Io ne ho fatte, ma ho impiegato un paio di mesi.

Rammento che il forum è fatto per discutere, anche di aria fritta. Una crono è una gara ed è naturale prendere in considerazione tempi e risultati e fare confronti. Magari qualcuno può partecipare senza badare al risultato, però, la scampagnata è un'altra cosa.
Ad averlo per la reclinata un "cancello" da 900 grammi, come ormai sono i telai delle bdc!

Povera Multipla
Io avrei fatto qualche buco nel DF e rivettato dei bei supporti per delle staffe che lo unissero indissolubilmente alle canaline del tetto.

Penso anche, che un po' di sano agonismo o di spirito competitivo, non siano da stigmatizzare. Non è mica necessario andare alla ricerca di esoteriche sensazioni. L'importante è divertirsi, ma non come certi signori attempati e patetici, con tanto di panza prominente, bdc da sei kg, ultimo modello, che durante il solito giretto domenicale, sbraitano, spintonano ed elaborano improbabili strategie per arrivare un metro prima del compagno avversario.
Non mi interessa che l'abbiate già detto, magari in forma diversa, qualche post addietro. Io lo ribadisco

E quando sapremo che il tizio spinge 300w, l'altro solo 150 e così via, cosa avremmo concluso?
Le prove in discesa, per fornire dati confrontabili relativi all'efficienza aerodinamica, devono avere dei parametri uniformati, quali il peso totale, il tipo di pneumatici e la pressione di gonfiaggio e naturalmente la stessa discesa col medesimo punto di partenza e le stesse condizioni meteo.
I krukki del velomobil forum, annualmente fanno una prova del genere, su di una discesina che termina in piano e vedono chi arriva più lontano.
L'utilizzo di pedali misuratori di potenza, permette di avere una buona idea generale sull'efficienza del mezzo, sia a livello di aerodinamica, che di trasmissione ed attriti vari. Inoltre possono essere spostati abbastanza facilmente da un mezzo all'altro.
Al raduno potrei far provare i miei Garmin Vector.

Non sono assolutamente d'accordo col mantovano. Il problema non è il mezzo, ma è chi ci sta sopra. Le stesse emozioni e soddisfazioni si possono avere sia pedalando reclinati o verticali, sia a due che a tre o quattro ruote.
Se si incomincia ad odiare il "ciclismo", ci si mette sullo stesso piano di chi ci guarda come degli handicappati.
E, sia detto tra noi, io, qualche segno sulla schiena, lasciato dal contatto col sedile, protratto per ore e ore, complice il sudore, ce l'ho. Così come li avevo sulle chiappe, quando andavo in bdc.

Si faranno due gruppi.

2°itinerario lungo - Colline novaresi - www.openrunner.com/index.php?id=2383662

Dalla Cascina Bullona, si raggiunge Pontevecchio di Magenta e ci si immette sulla ciclabile che segue la sponda sinistra del Naviglio Grande.
Pochi chilometri e si giunge a Boffalora



dove si attraversa il ponte a doppio arco, per continuare sulla sponda destra.



Da qui, sino a Turbigo, il Naviglio non è più quel canale rettilineo che abbiamo visto sinora, ma diventa un lungo serpentone verde che con dolci ed ampie volute, si addentra nel cuore della valle del Ticino.



Superato Turbigo e la sua poco rassicurante centrale elettrica



si continua, non più lungo il Naviglio Grande, ma lungo il canale industriale, passando per la chiesetta di S.Maria in Binda, a Nosate, punto di sosta per molti ciclisti, che possono dissetarsi alla fontanella o presso il vicino Binda Bici Bar.



Raggiunta la località Tornavento, abbandoniamo la ciclabile e attraversiamo il Ticino sul ponte di ferro


per dirigerci verso Oleggio. Cinque chilometri di strada un po' trafficata e poi si continua per stradine secondarie che si snodano lungo le dolci colline novaresi.
Il percorso non è più in piano, anzi, in piana, ma è un susseguirsi di lievi saliscendi, la cui pendenza non supera mai le due cifre, se non per alcuni brevissimi tratti.

Si passa per Pombia



Divignano



Agrate Conturbia e le città del vino, Suno e Mezzomerico con le vigne e il profumo dell'uva in maturazione.



Ad Oleggio finisce il percorso ondulato e ci si riporta al ponte di ferro, per ripercorrere la ciclabile a ritroso, sino a Ponte Vecchio e alla Bullona.

L'orario di partenza dobbiamo ancora definirlo, ma, orientativamente, sarà attorno alle 8-30, per il giro lungo.
Il pranzo è presso l'agriturismo Cascina Bullona, a cui seguirà un momento di intrattenimento, con discussione di argomenti riguardanti il ciclismo reclinato, l'autocostruzione e proiezioni varie.
A breve un programma più dettagliato.

www.openrunner.com/index.php?id=4965464
www.openrunner.com/index.php?id=5017900

1° itinerario lungo - Pavia, il Ticino e il Romanico pavese -

Come per gli altri itinerari, il percorso si snoda lungo l'asse del fiume azzurro, con le sue vie d'acqua, il verde delle sue campagne e zone boschive, le sue città d'arte.

Si parte dalla nostra base, l'agriturismo Cascina Bullona e si raggiunge subito la ciclabile del Naviglio Grande, in località Ponte Vecchio di Magenta e sino a Robecco sul Naviglio con le sue belle ville affacciate sul canale.






Anche nel paese successivo, Cassinetta, possiamo ammmirare alcune belle ville settecentesche, tra cui la Villa Castiglioni.



Proseguiamo sino a Castelletto di Abbiategrasso, dove abbandoniamo la ciclabile, per addentrarci su strade secondarie, nel parco agricolo sud di Milano, con le sue campagne e le sue cascine.
Da Caselle, piccola digressione sino a Morimondo, con la sua abazia e il complesso monastico benedettino, affacciato sulla valle del Ticino.



seguiamo la statale 526 sino a Bereguardo, col suo castello



per proseguire sulla vecchia starda per Pavia, toccndo paesini come Vigna del Pero e Torre d'Isola

Dopo circa 50 km, Pavia ci accoglie con il complesso monastico e la chiesa romanica di San Lanfranco.



Il romanico pavese, con le sue chiese dalle austere facciate in mattoni, ornate solo da alcune ceramiche, sarà il filo conduttore che ci guiderà nella visita della città.

Un paio di queste chiese meritano una fermata.
La prima è San Pietro in Ciel d'oro, con l'arca dove sono conservate le spoglie di S.Agostino.




Passiamo accanto al castello Visconteo, per addentrarci nel cuore del centro storico, percorrendo viale Cairoli, col suo storico collegio e la chiesa di S.Francesco



Successivamente le torri medioevali, l'università, piazza della Vittoria con i portici, l'Arengario e i resti della torre civica, collassata alcuni decenni fa'.
Poi il Duomo e attraverso strette viuzze acciottolate, san Teodoro, all'interno del quale potremo ammirare degli spendidi affreschi, tra cui uno raffigurante l'antica città medioevale di Pavia, turrita e con struttura urbana a schema romano, con gli assi principali perpendicolari tra loro.



Attraverso il ponte coperto



raggiungiamo il Borgo e iniziamo ad allontanarci dal centro, proseguendo sulla strada dell'argine, verso Canarazzo, Zerbolò, e di nuovo Bereguardo, passando per il ponte di barche.


Da Bereguardo, per evitare di rifare la stessa strada dell'andata, ci spostiamo verso nord e raggiungiamo Abbiategrasso, passando per Casorate e Rosate.
Una volta arrivati sulla ciclabile, la seguiamo sino a Ponte Vecchio e poi, alla Bullona.


Sono due percorsi il sabato e due la domenica, rispettivamente un corto e un lungo, da effettuarsi in mattinata.
Per chi non volesse pedalare per almeno 50 km, saranno indicati percorsi a piedi o in mtb, da effettuarsi nel parco del Ticino, partendo dall'agriturismo.

Si viaggerà tutti insieme, con due accompagnatori, uno in testa e l'altro in coda al gruppo.