Votes taken by recumbent

view post Posted: 7/11/2021, 14:10     +1bitzo's Tank Trike - Autocostruzione
CITAZIONE (bitzo @ 7/11/2021, 09:37) 
... cut ...

Ora la domanda che mi pongo è come rendere solidale ma regolabile il bom al tubo orizzontale. Queste sono le opzioni che mi sono venute in mente:
1. Forare bom e tubo e imbullonarli insieme.
2. usare due cavallotti a mo di morsetti.
3. riutilizzare l'astuccio opportunamente ridotto ai minimi termini utili, fasciandolo al tubo .

opterei per la "1" in quanto più facile e veloce

la "2" è da seguire se hai dubbi sulla posizione ergonomica

la "3" non ha valore aggiunto rispetto alla "1" ... tanto non è così che alleggerisci il tutto :P
view post Posted: 7/11/2021, 14:06     +4GCN Italia - Che velocità può raggiungere un essere umano in bicicletta? - Argomenti Generali
Marco (Ruga) mi ha segnalato questo video. Grazie Marco!
Essendo veramente ben fatto, lo ripropongo qui all'interno di BRI.


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Bravi GCN per 2 motivi:
1) avendo compreso che esistono molti modi per pedalare, non hanno paura di fare servizi sulle "reclinate" (a volte osteggiate dagli appassionati delle bici "tradizionali")
2) questo video è veramente ben fatto; sono riusciti ad illustrare una serie di particolarità in modo assolutamente comprensibile ed accattivante
Adesso non resta che mettersi in gioco in prima persona come ha fatto il loro collega di GCN UK ( LINK ) che ha gareggiato per la prima volta, ottenendo un ottimo piazzamento :P



E bravi i ragazzi del Politecnico di Torino!
Da ingegnere (laureato al PoliTO ... qualche anno fa ...), appassionato di bici e pedalatore reclinato, non posso che complimentarmi con loro e con tutte le persone / aziende al contorno che supportano questi interessantissimi sviluppi!
view post Posted: 3/11/2021, 11:36     +2GCN UK - filmati su recumbent - Argomenti Generali





... chissà se GCN potrà essere interessata a partecipare ai prossimi mondiali?!?

magari si potrebbero sfidare tra le varie nazioni :XP:
view post Posted: 1/11/2021, 14:17     +1eTandem solare da Ferrara - Autocostruzione
Il prossimo solar challenge è vostro!

Serve la crema solare per utilizzare questo interessante mezzo? (sporge giusto la testa in mezzo a tutta questa superficie di pannelli fotovoltaici)

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A parte gli scherzi:
- le dimensioni di questo mezzo solo "legali" secondo il codice della strada?
- mi piace tantissimo l'idea ed anche l'estetica
- come si sale a bordo? (i pannelli si ribaltano ...)
- è bello vedere che proseguite con le vostre interessanti realizzazioni!
view post Posted: 28/10/2021, 09:17     +1Specchietto retrovisore - CAD - 3D printing - Autocostruzione
Ecco le ultime sull'evoluzione di questa realizzazione:

1) Il 3D printing è una figata :woot:

2) ... ma se il modello matematico non corrisponde alla realtà ... allora l'oggetto stampato non andrà bene =_=

3) "La fretta non è una buona consigliera". Se solo avessi controllato la vera forma del supporto leva freno sx, mi sarei accorto della differenza tra virtuale e reale :rolleyes:

4) Mai perdersi d'animo ed ipotizzare uno o più "piani B" :b:

Il nuovo specchietto è pronto per il test su strada (scrivo questo aggiornamento in attesa che la temperatura salga ancora di qualche grado ... e poi si parte!):

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Sono soddisfatto del risultato, anche se la finitura deve essere ancora migliorata in alcune zone.
La visione che restituisce lo specchietto, complice anche lo specchio concavo, è decisamente migliore rispetto alla soluzione precedente (che comunque ha fatto bene il suo lavoro per alcune migliaia di km).
Focalizzate l'attenzione sulle due superfici riflettenti (in basso la soluzione precedente, in alto la nuova in una fase intermedia di realizzazione).

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Come accennavo ad inizio post, la parte della stampa 3D che avrebbe dovuto calzare sul freno non andava bene perché disegnata attorno ad un modello non veritiero.
Per essere precisi, il modello era ok, ma non teneva conto della copertura in gomma che si raccorda con il manubrio.

Preso atto di questo, avevo 2 possibili alternative:
a) cercare di "copiare" fedelmente le forme reali in un nuovo file CAD e rilanciare la stampa
b) adottare una soluzione "mista", salvando della stampa 3D solo l'ogiva ed il relativo raccordo

La prima soluzione sarebbe stata in linea con la sperimentazione di quanto ottenibile con la stampa 3D.
Ho ipotizzato varie strade per ottenere un modello virtuale fedele alla realtà, ma alla fine ho considerato questa strada come "ultima spiaggia".
Ho provato anche a scannerizzare la parte con il cellulare, utilizzando una delle tante APP che permettono di fare questo, ma i risultati non sono stati quelli desiderati a causa delle limitazioni legate alla scannerizzazione di un oggetto attaccato al manubrio (poco spazio per girarci attorno, scattando foto da diverse angolazioni). Comunque anche questo tentativo è risultato utile ... chissà che non serva in futuro.

La seconda soluzione è stata messa in pratica realizzando la parte di attacco in fibra di carbonio ed innestando l'ogiva ed il braccetto.
Ho realizzato il manufatto in fibra direttamente sull'attacco del freno, mascherando opportunamente la zona:

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Poi, utilizzando del nastro in carbonio avanzato da realizzazioni precedenti, ho applicato alcuni strati di fibra impregnata di resina. Infine, dove possibile, ho chiuso il tutto con del nastro isolante, sia per copiare al meglio la superfice di riferimento che per spremere un po' di resina in eccesso:

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A resina indurita, ho incollato la parte stampata in 3D, utilizzando la stessa resina, dopo averla addensata con della polvere di silicio specifica per lo scopo. La stessa "pappetta" è stata utilizzando per raccordare le 2 parti e per "stuccare" alcune imperfezioni (incluse le "righette" della parte in 3D printing, testimoni dei vari strati di stampa):

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Da questo momento in avanti il processo si è ispirato alla gag di Tognazzi - Vianello "il troncio della Val Clavicola":



... per arrivare a questo manufatto, pronto per la verniciatura:

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Di seguito alcune immagini dello specchietto finito al 99%:

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Il tutto è tenuto in posizione da una striscia di velcro double-face.

Come ricordava recRobi, questa soluzione non va bene per chi utilizza anche la presa "alta" sul manubrio, ma non è il mio caso.

... adesso vado a testare "on the road" il nuovo giocattolino ... :woot:

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Aggiornamento serale dopo il giro odierno: PERFETTO!
Stabile, buona visione.
Sono "orgoglione" *_*

Edited by recumbent - 28/10/2021, 18:25
view post Posted: 14/10/2021, 10:34     +4Specchietto retrovisore - CAD - 3D printing - Autocostruzione
In diverse occasioni vi ho "annoiato" proponendo ipotetiche futuribili applicazioni di tecnologie recenti quali l'utilizzo di CAD e di stampa 3D.
Chi è più "addetto ai lavori" sa che questi approcci, seppur noti da un po' di tempo, sono in continua evoluzione ... tanto da poter essere considerati "innovativi per definizione".
Il limite è la capacità di immaginarne utilizzi mai tentati precedentemente e definire modalità di lavoro adeguate.

Come spesso accade, oggi è possibile avvicinarsi a questi approcci anche a livello hobbistico, applicando tecnologie che solo pochi anni prima erano a disposizione di "pochi", .
Ovviamente i risultati sono proporzionali a tanti fattori: disponibilità degli "strumenti" giusti, volontà di imparare ad usarli, capacità di portare avanti un processo, caparbietà, ...; ho visto in rete progetti che poco hanno da invidiare ad approcci professionali.
Quello che vi presento è un percorso realizzativo decisamente "basic". Almeno, dopo tanto "predicare", ho provato a mettere in pratica un po' di teoria in un progetto che potrebbe rappresentare un primo tentativo, primo di altri.

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Lo specchietto retrovisore in una reclinata è un elemento fondamentale.
E' l'unico modo per avere sempre la situazione sotto controllo, anche - e soprattutto - quello che sta accadendo alle nostre spalle.
Personalmente guardo "dietro" almeno il 50 % del tempo; poi dipende ovviamente dalla strada lungo la quale pedalo.

Sulla MyRev ho montato uno specchietto di questo tipo:

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Economico (2€ in un magazzino "cinese"), ma fa il suo dovere.
L'unico difetto è che tende a muoversi a causa del fatto che, soprattutto se indosso dei guanti, il polso sinistro tende ad appoggiarsi sopra.
Si sopravvive, ma a volte è noioso doverlo riposizionare con una certa frequenza.

Diciamo che questo è il REQUISITO.

Recentemente ho visto questo specchietto di Selle Italia montato su di una Rev ... ed ho iniziato a prendere in considerazione questa soluzione

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Come si può capire dalle immagini, si tratta di uno specchietto che si applica al manubrio sopra al freno sinistro, a cui viene fissato con un semplice velcro.
Sul solito e-commerce viene venduto per circa 44€ (LINK)

Diciamo che questo è stato il BENCHMARKING.

A questo punto è scoccata la scintilla dell'auto-costruttore :P .
Ho preso in analisi un paio di soluzioni realizzative a cui "giro intorno" da un po' di tempo ... ed alla fine ho deciso di provare con il 3D printing.

Fortunatamente mi è venuto in aiuto il sito GrabCAD nella cui libreria ho trovato il modello del freno della Shimano, attorno al quale ho costruito virtualmente il "MySpecchietto":

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Poi ho provato, sempre virtualmente, a vedere come sarebbe stato sulla bici:

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L'oggetto è stato progettato attorno allo specchio (diametro 55mm) di uno specchietto retrovisore che avevo (i dettagli seguiranno in un altro post dedicato al montaggio del tutto).
Ma deve anche essere immaginato tenendo conto della possibilità di realizzarlo con la tecnologia scelta (il 3D printing) e la possibilità di montaggio.

Diciamo che questa è la fase di DESIGN FOR MANUFACTURING e DESIGN FOR ASSEMBLY.

In pratica l'oggetto è realizzato in 2 parti in modo da permetterne la stampa, parti che verranno poi incollate tra loro per ottenere l'oggetto finale.
Ecco le 2 parti a schermo CAD:

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Trasformati i file CAD delle 2 parti in un formato compatibile con le stampanti (tipicamente un formato .stl), ero pronto per cercare qualcuno che lo avrebbe poi stampato.
Ecco come si presentano i file .stl: un insieme di triangoli che vanno a copiare nel miglior modo possibile le superfici:

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Grazie ad uno dei "miei ragazzi" (uno dei giovani fantastici "nerd" con cui ho avuto il privilegio di lavorare negli ultimi anni), ecco il risultato ottenuto ad oggi:


brevissimo filmato della fase di stampa

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le 2 parti "reali" ottenute per stampaggio

Stampa in PLA con riempimento al 100% (le pareti sono spesse 2,5mm).
Le "righe" che si vedono corrispondono ai vari strati progressivi di stampa; potranno essere lasciate così oppure la superficie potrà essere trattata per ottenere una miglior finitura superficiale ... vedrò in corso d'opera.


... to be continued ...
view post Posted: 29/9/2021, 19:49     +4Nelle Langhe senza fretta - Itinerari
Giro nelle Langhe con Massimo (reclinato) ed Enrico (BDC), che ci ha fatto da guida.

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Tutto è nato da un contatto abbastanza fortuito attraverso un social: Massimo (membro silente di BRI) mi contatta dopo aver letto la mia recensione del giro al Colle Fauniera e parlando del più e del meno (argomento: bici reclinate) decidiamo di organizzare un giro nelle Langhe, zona "patrimonio UNESCO" baricentrica tra Torino ed il cuneese.

Il parcheggio del cimitero di Cherasco è stato un comodissimo punto di ritrovo, essendo vicinissimo all'uscita dell'autostrada.
Non siamo superstiziosi.

Massimo è venuto in compagnia di un ciclista tradizionale, mio omonimo, che scoprirò conoscitore delle strade delle Langhe ... forse le conosce meglio delle sue tasche.
Avevo dato un'occhiata a possibili percorsi, ma capisco subito che affidarmi ciecamente ad Enrico è la soluzione migliore. Infatti!

Questa è la zona di vini di eccellenza come il Nebbiolo, il Barolo ed il Fontanafredda.
Le colline sono un vigneto unico, senza soluzione di continuità e questa è la stagione della vendemmia; si passa da filari senza neanche più un grappolo ad altri in cui la raccolta avverrà nei prossimi giorni.

Questa è la zona della "nocciola tonda gentile" del Piemonte.
Abbandonati i vigneti, le colline diventano dei noccioleti che si perdono a vista d'occhio.

Ma questa è anche la zona di formaggi di tutto rispetto!

... e allora definire il percorso un "mangia & bevi" basandosi solo sull'altimetria, sarebbe molto limitativo!

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Potenzialmente è un "mangia & bevi" anche dal punto di vista eno-gastronomico ... "potenzialmente", perché noi, oggi, ci siamo limitati a pedalare "alla velocità della bici".

Il percorso:

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Nomi come La Morra, Barolo, Novello, Monforte d'Alba, Castiglione Falletto, Grinzane Cavour, Bossolasco, Murazzano, Dogliani sono l'elenco di un susseguirsi di eccellenze eno-gastronomiche, storiche, architettoniche.

E' la mia prima volta nelle Langhe in bici.
E' come pedalare su un mare con onde alte: sali, scendi, sali, scendi ... ma le onde sono le colline rivestite in modo maniacalmente ordinato di viti e noccioli!

Fondo stradale decisamente buono.
Rifornimenti d'acqua ad ogni paese.
Traffico contenuto e rispettoso dei ciclisti.
Unico neo: un po' di foschia che limita il panorama; da qui si potrebbe vedere fino al Massiccio del Rosa ... nelle giornate terse.

... e poco importa se solo una settimana fa queste strade sono state in parte il palcoscenico di una delle più note e belle Gran Fondo amatoriali, la Bra-Bra.
Noi, oggi, siamo andati a goderci un giro in bici in compagnia in una "wonderland" ciclistica! Bellissimo.

Allego un filmato promozionale della GF in quanto le riprese professionali rendono l'idea del posto in cui abbiamo pedalato oggi :woot:



Infatti le foto fatte lungo il percorso sono di tutt'altro genere (nota: massimo rispetto per i ciclisti amatoriali che si sfidano nelle Gran Fondo ... ed anche un po' di invidia):

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Fontanafredda

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Grinzane Cavour

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Montelupo - uno degli innumerevoli "belvedere"

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Massimo in azione sulla sua Rev

Insomma, magari sono riuscito a convincere qualcuno di voi a fare un salto da queste parti ...
Magari, se mai si decidesse di organizzare un "mezzo-raduno", questa zona potrebbe essere tra le candidate favorite ...

Come sempre: SI PUO' FARE!

Alla prossima


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LINK a traccia STRAVA
view post Posted: 22/9/2021, 07:51     +1Colle Fauniera (CN) - Itinerari
recRobi ... non pensavo che il "poster motivazionale" diventasse l'argomento saliente di questo post :P ... ma se mi stuzzichi, allora:

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ovviamente, come per tutte le lingue, una cosa è la "lingua scritta", un'altra è quella "parlata" in cui la "pronuncia" fornisce il vero "suono" del dialetto

Note:
- io sono "piemontese doc", ma non ho mai imparato a parlarlo anche se i miei genitori e nonni lo parlavano normalmente, questo perché quando ero bambino io sembrava quasi che il parlare in dialetto fosse qualcosa da evitare nell'educazione di un figlio / nipote ... il risultato è che, anche per colpa mia, si sta perdendo l'uso della lingua piemontese, soprattutto in città; la traduzione sopra riportata è fatta utilizzando i soliti dizionari on-line ... non sarà perfetta, ma "suona" abbastanza bene
- la versione "ammmmericana" per l'italiota medio fa più sborone :P
view post Posted: 21/9/2021, 13:27     +1Colle Fauniera (CN) - Itinerari
CITAZIONE (LoScozzese @ 21/9/2021, 13:20) 
Bell'impresa. Motivante. Non sono completamente d'accordo sull'accezione assegnata ad "impresa inutile", ma questa è un'altra storia. Io credo non possa essere tacciato di inutilità ciò che ci provoca soddisfazione. Anche euforia, suppongo.
Altrimenti dovrei pormi qualche domanda sul mio passato, purtroppo, di ciclista avventuroso. ^_^

"Impresa INUTILE" è un modo per definire quanto già scrivevo mesi fa QUI.
Riporto qui il testo saliente:

Non abbiamo bisogno di molto per vivere.
Non abbiamo bisogno di condividere storie, creare opere d’arte o legami.
Non abbiamo bisogno di sognare lo spazio e aprire le nostre menti.
Non abbiamo bisogno di fare l’amore, scrivere canzoni o di trovare tempo per noi.
Le montagne non hanno bisogno di essere scalate.
Non dobbiamo infrangere le regole.
Non abbiamo bisogno di comprare quei fiori, nuotare nel mare, sprecare quelle ore.
...
No, non hai bisogno di pedalare, non ne hai bisogno per vivere. Ma solo per sentire che sei vivo.


E poi, scimiottando uno dei vari poster "motivazionali" del ciclismo tradizionale, di seguito la mia personale ri-elaborazione.

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... e con questo "poster" mi sono sputt_ _ _to da solo :P


LoScozzese : il tuo "passato" (ma anche il tuo "presente") non ha bisogno di domande ... tutto lecito! :b:

ad maiora semper!
view post Posted: 21/9/2021, 09:38     +1Colle Fauniera (CN) - Itinerari
Alcuni "numeri" relativi a questa "impresa inutile" ... pardon: itinerario ^_^

- trasferimento in auto andata / ritorno (Torino - Caraglio A/R): 107/ 107 km
- lunghezza percorso ciclistico: 83,33 km
- dislivello in salita: 2053 m
- tempo in movimento: 5 h 23 min
- tempo totale: 6 h 18 min
- quota massima raggiunta: 2481 mslm
- acqua bevuta: 1 l (lo so, bevo poco ..)
- alimentazione: 1 gel, 3 barrette energetiche alla frutta, 1 barretta ai cereali
- fatica: tanta!
- soddisfazione: tantissima!

Perché salire al Colle Fauniera?
- perché fa parte del percorso comune della Medio e Gran Fondo "Fausto Coppi", una delle GF italiane note a livello internazionale, che ogni anno attira migliaia di concorrenti, anche da nazioni lontanissime; io ho fatto un pezzo del percorso della Medio Fondo
- perché questa salita fu il teatro di una delle molteplici imprese epiche di Pantani che nel Giro d'Italia del 1999 stracciò gli avversari proprio lungo questo percorso che percorre la Valgrana, in provincia di Cuneo; a memoria di quell'impresa al colle è stato posto il monumento a Pantani
- perché in Valgrana si produce uno dei formaggi "simbolo" del Piemonte: il Castelmagno
- perché avevo il malsano impulso di mettermi alla prova, provando a pedalare su questo percorso. Ovviamente in "gara con me stesso medesimo" e cercando di divertirmi ... anche se secondo una modalità considerata dai più come "masochistica"

Il meteo prevede piogge da metà pomeriggio; imperativo quindi completare il giro in modo da evitare sorprese (a 2400 mslm potrebbe anche nevicare in questa stagione!).
Avvicinandomi a Cuneo, la giornata si propone splendida:

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Sullo sfondo si intravede la sagoma del Monviso

Partenza da Caraglio per evitare il tratto iniziale da Cuneo e per trovare facilmente parcheggio.
Uscendo da Caraglio, percorrendo Via Valgrana (facile no?), inizia la pedalata verso Pradleves, paesino da cui parte la vera e propria salita (34 km di salita da Caraglio, circa 22 km da Pradleves):

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Vi sembro preoccupato? ... non più di tanto, avendo studiato il percorso abbastanza dettagliatamente ... (sintetica descrizione QUI)
Questa l'altimetria della salita:

FaunieraE

Si inizia!
Temperatura "freschina" sia per il periodo (metà/fine settembre), sia per la scarsa esposizione al sole del tratto iniziale:

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Il fondo stradale è "variegato": tratti lisci come un biliardo si alternano a tratti che vanno dal "bruttino" al "pessimo".
Soprattutto nei pressi del colle, complice le condizioni ambientali tipiche dell'alta montagna, ho incontrato un tratto di circa 300m che mi ha costretto a scendere e camminare ... veramente impossibile pedalarci sopra con una RDC (recumbent da corsa); il primo tratto a forte pendenza dove ho riscontrato limiti ad una trazione anteriore <_<

E' possibile trovare fontane fino al Santuario di Castelmagno, dopo no. Quindi bisogna organizzarsi in modo da non rimanere a secco.

Lungo il percorso ci sono le classiche segnalazioni che io definisco da "via crucis"; le informazioni sono in parte incoraggianti (i km che restano alla meta), altre sono alquanto "terroristiche"!
Mi riferisco ovviamente alla pendenza media che si sta per affrontare nel tratto successivo ... un paio sono state devastanti quando informavano che sarebbero state del 13 e 14 % :cry:
Avanti. Si pedala. Piano ma si va avanti.

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L'unica tappa intermedia è il Santuario di Castelmagno; in mezzo solo pochissime bergerie che propongono, ovviamente, il prelibato formaggio Castelmagno.

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Ovviamente mi fermo solo per una rapida foto. Lo visiterò in un'altra occasione.

Tra le poche bergerie, segnalo questa che ha un nome "simpatico": "dove osano le bufale" :XP: ... non esattamente un allevamento autoctono, ma degno di nota

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Paesaggi alpini notevoli. Lassù, da qualche parte, prima o poi, troverò il colle:

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Alla fine, tanta fatica trova una giustificazione con il raggiungimento del colle e le classiche foto del caso:

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Credo proprio che sia la prima reclinata al Colle Fauniera ... sicuramente la prima MyRev ;)

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Lungo il percorso trovo solo 2 ciclisti che salgono quasi in surplace. Almeno ho la soddisfazione di superarli ...
Quasi al colle mi supera una MTB a pedalata assistita ... ma questa non vale.
Al colle arriva anche una ragazza in BDC che è salita da Demonte.

Il meteo, come previsto, inizia a peggiorare velocemente e la temperatura si fa "fredda".
Indosso praticamente tutti gli indumenti che mi ero portato; fortunatamente anche una maglia termica con maniche lunghe, dei guanti ed un girocollo che indosso come passa-montagna.
Nonostante l'essere bardato in questo modo, la discesa fino a Demonte risulta impegnativa anche per il freddo ... e non solo per il percorso tortuoso, ma favoloso.
Velocità contenute perché qui non ci sono protezioni lato strada (non c'erano nenache prima, ma andavo così piano ...) e praticamente non incontro anima viva se non un pastore con alcune pecore (rigorosamente in mezzo alla strada).
Questa l'altimetria della discesa:

FaunieraS

Fortunatamente le 2 camere d'aria (e rispettive bombolette), le toppe, la pompetta, lo smaglia-catena, l'attrezzo multiplo ... non sono serviti. Hanno solo fatto da zavorra.
Anche nelle escursioni in montagna non ho mai amato andare da solo. Ma in bici sembra proprio che sia condannato ad andare da solo ... un po' per le mie prestazioni mediocri, un po' per la peculiarità della bici reclinata che fa fatica ad adattarsi alle dinamiche tipiche delle BDC. Certo che affrontare un giro come questo in compagnia sarebbe meglio, sia per il supporto morale che per ogni evenienza. Anche questa volta è andata bene.

L'ultimo tratto del percorso per tornare all'automobile è un antipatico "mangia & bevi" che alla fine di un giro come questo, per me che a questo punto ho le gambe "di legno", diventa un ultimo tratto di "via crucis".
Alla fine raggiungo l'auto, ricarico il tutto e ritorno a casa.

Accidenti! Non ho comprato il Castelmagno!!! <_<

Tra un "mai più" ed un "però ce l'ho fatta" (anche se con prestazioni ridicole), mentre guido ripercorro mentalmente quest'ultima cavalcata.
"Stanco ma felice" è, come sempre, la sintesi del tutto ... almeno per chi come me trova soddisfazione nell'immaginare, organizzare, fare queste "imprese INUTILI".

Rispetto all'itinerario Ceresole - Nivolet questo è decisamente più duro per lunghezza e pendenze.
Credo che, al momento, questo sia da considerare il mio itinerario montano "limite".
Come dicono gli anglofoni: "the best is yet to come!"

Come dico io da un po': "SI PUO' FARE!!!" :woot:
LINK alla traccia Strava.

Alla prossima ...

Edited by recumbent - 21/9/2021, 15:21
view post Posted: 10/9/2021, 15:15     +1Bike71 - Costruzione trike - Autocostruzione
CITAZIONE (bike71 @ 10/9/2021, 15:52) 
... cut ...

Diciamo che nella costruzione non sono proprio di primo pelo in quanto in 30 anni di modellismo ho realizzato diverse cosine con altrettante tecniche ...

... cut ...

30 anni di modellismo sono un ottimo percorso per passare a realizzare qualcosa "da salirci sopra"!

... e anche se è la classica sparata in inglese, ricordati: "we are not running fast our bike, we're just flying low!"

nota: anch'io sono un (ex)aeromodellista e le esperienze fatte sui modellini mi sono servite (anche) per realizzare le mie reclinate ;)

Edited by recumbent - 10/9/2021, 17:21
view post Posted: 10/9/2021, 07:46     +1Bike71 - Costruzione trike - Autocostruzione
bike71

Non ti scoraggiare e non "pensare complicato".

- Se scegliessi di optare per il "ferraccio" ed il problema fosse saldare, la soluzione immediata è trovare qualcuno che saldi bene a cui fornire il telaio su di una dima, pronto per la saldatura. Io non sono capace a saldare e per la Flevo scovai un artigiano che mi saldò il tutto con filo continuo a cui portai i profilati fissati su delle dime fatte con legno di recupero (poi la scelta dei tubi quadri semplifica di molto la realizzazione di semplici dime).

- Il carbonio "serio" richiede attrezzature inarrivabili per un auto-costruttore, ma ci sono infiniti esempi in molti settori in cui la laminazione diretta su di uno stampo positivo porta a risultati adeguati allo scopo ... quindi dimentica autoclavi ed altre raffinatezze. Marco non usa neanche il sottovuoto! Io uso il sottovuto utilizzando una pompa da frigorifero, ma - per il momento - lascio polimerizzare a temperatura ambiente. Il trike che è documentato nel dettaglio QUI, per il prototipo, usa il vuoto ed un forno fatto in casa (cartone e/o polistirene con qualche lampada ad incandescenza o una stufetta).

- Ai nostri livelli, dove mettere il carbonio e con quale trama fa un po' parte della sensibilità meccanica dell'autocostruttore, ma anche se si abbonda, difficilmente si arriva a strutture troppo pesanti. Certo se non si ha un minimo di cognizione di come può venire caricata una struttura, allora si rischia di mettere il materiale dove non serve e viceversa ...

- "Scolpire" il polistirene è semplicissimo e non richiede attrezzature complesse. Bisogna solo considerare che si fa un polverone infinito ...

Nel pdf che trovi QUI c'è veramente tutto (incluso disquisizione su geometrie), visto che si tratta di una sorta di tesi.
Ha il vantaggio di permettere la cattura del testo, per cui, con una serie di copia-incolla e l'ausilio di Google Translator, anche lo svedese può diventare comprensibile.

La tua prima realizzazione ha dimostrato una buona capacità di realizzazione e di attenzione ai dettagli:

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La scelta di sezioni e materiale è stata probabilmente il "peccato originale" che ha portato a comportamenti su strada che possono essere migliorati.

Secondo me ora sei ad un bivio:
- lavorare sul telaio attuale, rinforzandolo "in qualche modo" dove serve
- rifare il telaio in "qualche altro modo" e riutilizzare tutto il riutilizzabile del 1° proto
... ma una strada non esclude l'altra, dipende dal tempo /voglia che hai a disposizione.

Per la realizzazione di un nuovo telaio hai ampia scelta; in ordine sparso:

- puoi proseguire con l'alluminio senza saldature, magari utilizzando profilati commerciali con scanalature ed accessori "a catalogo" per il loro montaggio (mi sembra che Bitzo abbia dei riferimenti ad un progetto open-source sviluppato tra appassionati tedeschi)

- puoi passare al ferraccio (Atomic Zombie, come suggerivo qui, è un ottimo riferimento)

- puoi usare soluzioni più "originali":

* compensato sottile con anima in polistirene (QUI un documento su di un workshop in cui furono realizzate alcune biciclette ... ma in rete ci sono indo anche su trike

* compensato come questo - QUI altre info

* listelli di legno:



* bambù: www.instructables.com/Building-a-Recumbent-Trike-Seat/

* polistirene carbonio

A te! :b:

Edited by recumbent - 10/9/2021, 12:12
view post Posted: 4/9/2021, 13:59     +1Bike71 - Costruzione trike - Autocostruzione
Scusate se intervengo con una sorta di "lectio brevis" di scienza delle costruzioni.
Magari sono concetti noti, ma da alcune cose scritte sopra ... ho l'impressione che valga la pena puntualizzare ...

******************************

A secondo delle sollecitazioni, la sezione della trave che verrà utilizzata ha molta importanza, così come pure il modo in cui la sezione è orientata rispetto alla sollecitazione.

Per "trave" intendo il "tubolare" che nel nostro caso viene utilizzato.

Ovviamente anche il materiale ha un impatto su una serie di fattori.

La prima considerazione è meno banale di quello che sembra.
La seconda può nascondere qualche sorpresa: non sempre il materiale più leggero (peso specifico inferiore) porta a strutture più leggere ... dipende dalla sezione (dimesione) e dal suo orientamento, soprattutto.

Nelle nostre applicazioni (telai per bici o trike reclinati) tipicamente puntiamo ai seguenti risultati:
- che il telaio sia leggero
- che non si rompa
- che non fletta (troppo), cioè sia rigido "quanto basta"
Ed in modo sovente empirico (magari osservando quello che hanno fatto prima di noi) si fanno delle scelte più "di pancia" che basate su effettivi calcoli.
Questo approccio va mediamente bene (anche perché fare calcoli non è sempre banale, anche perché non è così facile definire le sollecitazioni a cui i telai sono soggetti), MA alcuni "basic" possono essere utili.

Se preferite "TIC-TOC", quanto segue risulterà indigesto :P ... ma la realtà delle cose è un po' meno superficiale ... ed io non sono molto bravo a fare video ...
Al più saltate giù fino a dove troverete le
CONCLUSIONI

Se ci focalizziamo sulla "flessione", ecco qualche indicazione direttamente legate alla "sezione" del tubolare ed al suo orientamento.
Riporto un'immagine che racchiude anche altre informazioni, ma mi focalizzerò esclusivamente sulla flessione:

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La formula che ci interessa per fare dei confronti utili a capire il "significato fisico" delle nostre scelte è la seconda.
In questo caso infatti si suppone che la forza F sia applicata all'estremità della trave incastrata. In questa situazione allora x = L ... e quindi la prima formula generica si semplifica nella seconda.

In questa formula vengono usate informazioni di diversa natura. Alcune sono note a tutti, altre un po' più "misteriose" ... ma non spaventiamoci subito:

- "F" è la forza; la forza si esprime in Newton [N] che, per essere pratici, hanno questa equivalenza (semplificata) con i più noti chilogrammi [kg]: 10 N = 1kg

- "L" è la lunghezza della trave; le unità di misura della lunghezza sono note, per omogeneità con altri numeri che utilizzeremo, meglio usare i millimetri [mm]

- "E" è la prima informazione "misteriosa", si chiama "modulo di Young" ed è direttamente legato al tipo di materiale che viene impiegato; dipende dal materiale, dalla sua composizione chimica, dall'eventuale trattamento termico ... ; semplificando anche in questo caso: E "ferro" = 200'000 N/mm^4 - E "alluminio" = 70'000 N/mm^4
* questo vuol dire che a parità di tutti gli altri numeri da immettere nella formula, una trave in alluminio flette quasi 3 volte di più di una in ferro (200'000 / 70'000 = 2,85)
* ma, direte voi, il ferro pesa più dell'alluminio! vero: il "ferro" pesa, a parità di volume di materiale, quasi 3 volte di più dell'alluminio ... su questo ci torneremo sopra in seguito

- "I" è la seconda informazione "misteriosa", si chiama "momento di inerzia" ed è direttamente legata alla "sezione" della trave utilizzata ed anche all'orientamento della sezione rispetto alla direzione della forza; di seguito una tabella con alcune formule per il calcolo del momento di inerzia, partendo dalle dimensioni geometriche della sezione (è la 3^ colonna indicata come "J" ... anche gli ingegneri a volte non si mettono d'accordo):

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Tutte queste informazioni che a qualcuno potranno sembrare astruse, possono avere invece un utilizzo pratico fondamentale anche quando realizziamo i nostri telai in modo empirico.
Infatti comprendendo il "significato fisico" della formula, si potrà utilizzare meglio sia la sezione dei tubolari che il materiale.

Ho provato, per aiutare a capire il "significato fisico", a fare dei confronti nella tabella seguente; ipotizzo un carico di 1000 N = 100 kg all'estremità di una trave incastrata di lunghezza 1000 mm = 1 m:

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Le righe 1-2 fanno riferimento a sezioni rettangolari "piene" di pari dimensioni, ma orientate in modo diverso e confrontano il risultato sia dell'orientamento della sezione che del materiale (ferro vs alluminio):
- l'orientamento "di piatto" (riga 1) è peggiore di quello "di taglio" (riga 2) perché il momento di inerzia della sezione cambia a secondo dell'orientamento; "di piatto", a parità di materiale e dimensioni della sezione, fletterà 4 volte di più del "di taglio"
- il confronto tra i materiali è legato al rapporto tra i moduli di Young "E" e quindi porta il profilato in alluminio a flettere quasi 3 volte di più rispetto al ferro

Le righe 3-4 fanno riferimento a sezioni cave "tubolari", anche qui con orientamento "di piatto" vs "di taglio":
- l'orientamento conta ovviamente anche qui, ma il "di piatto" in questo caso fletterà 3 volte in più rispetto al "di taglio" causa l'influenza della sezione tubolare
- idem come sopra per quanto riguarda la flessione

La riga 5 fa riferimento ad una sezione che mantiene le stesse proporzioni tra H, h e spessore, ipotizzando di aumentare la sezione di un tubolare di alluminio fino a quando la flessione non risulti la stessa di quella di riferimento in ferro (h=50, h=25, spessore=2 - "di taglio".
Questa simulazione dimostra come, a parità di flessione, una trave di alluminio opportunamente ingrandita può comunque portare a dei vantaggi di peso (2,236 kg per il ferro vs 1,296 kg).


CONCLUSIONI

In soldoni:
- il telaio di "masterpc74" vede i tubolari disposti in modo "sbagliato" dal punto di vista strutturale se si puntava alla minor flessione (sono "di piatto"); disponendoli "di taglio" certi rinforzi probabilmente non sarebbero serviti
- consiglio sezioni quadrate
- il confronto con l'alluminio a parità di sezione vede l'alluminio flettere di più di circa 3 volte
- a parità di flessione, un tubolare in alluminio deve avere una sezione leggermente più grande (come è evidente confrontando un telaio commerciale ferro vs alluminio)
- le sezioni tubolari "tonde" sono, a parità di peso, migliori per la torsione; nei nostri casi una sezione piatta semplifica la realizzazione ... e poi di torsioni non ne troviamo molte nelle reclinate ...
- rinforzi stile "pelle in tessuto di carbonio" aiutano un po', ma costano senza fare miracoli e, soprattutto, non sono banali per quanto riguarda l'adesione del tessuto sul materiale metallico; io li sconsiglio vivamente!

A voi!

P.S.: ho scritto in modo improprio di "ferro" e di "alluminio" ... esistono in realtà "leghe di acciaio" e "leghe di alluminio" con caratteristiche abbastanza diverse, soprattutto nella resistenza, meno per quanto riguarda pesi specifici e modulo di Young; è stata una semplificazione accettabile per questo sproloquio :P
view post Posted: 2/9/2021, 15:24     +2Quanto conta allenarsi e quanto contano i watt? - Racing
Sono abbastanza imbarazzato a scrivere questo post nella sezione "racing". Ma lo faccio lo stesso ... e capirete il perché.

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Era un po' che mi chiedevo se oltre a divertirmi pedalando, stavo migliorando un po' ... passando da veramente scarso ad un livello almeno di poco superiore (resto scarso, tranquilli).
Sono e rimango un amatore; assolutamente non posso considerarmi un atleta se non confrontandomi con alcuni coetanei che sbuffano dopo aver fatto una rampa di scale :P

Ecco che oggi, al ritorno da una "classica del fuori porta" delle mie parti (Torino), mi è venuta la curiosità di fare dei confronti tra un giro fatto a fine maggio e lo stesso fatto oggi; ovviamente il confronto è fatto sullo stesso tratto e si basa sui dati di Strava, presi come "verità assoluta" (almeno gli algoritmi utilizzati per fornire determinati "numeri" sono gli stessi e quindi il confronto, sotto questo punto di vista, è omogeneo).

Il tratto di confronto è denominato su Strava come "SALITA DEL LYS COMPLETA" (scritto proprio così, tutto maiuscolo): 13,5km, pendenza media 7%, 945m di dislivello, categoria salita HC.

Questo il confronto tra le due "fotografie" catturate da Strava (probabilmente per leggere meglio i numeri, dovete aprire l'immagine per conto suo):

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E questa tabella sintetizza il confronto tra me stesso medesimo a maggio e a settembre di quest'anno:

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L'estrema sintesi è che allenarsi un minimo (sono e resto un "non assatanato" della pratica del ciclismo) SERVE!
Sarà scontato e banale, ma con questo confronto posso toccare con mano "quanto" serve. E mi fa piacere.

In un ipotetico "duello" con me stesso, oggi sarei arrivato in cima prima di me ^_^ :
- di 6:20 considerando il tempo totale (oggi mi sono fermato poco più di 3 minuti lungo il tratto in questione per riempire la borraccia, a maggi mi fermai solo ad un semaforo)
- di 8:49 considerando il tempo di solo movimento

Tutto questo grazie ad una potenza media espressa oggi (stimata da Strava) di "soli" 6W superiore a quella espressa a maggio (4,1% in più) e, considerando il "movimento", una velocità media superiore di "soli" 0,8 km/h (9,4 % in più).

Condivido questo confronto non per vantarmi (sono e rimango soddisfatto anche senza farlo), ma per evidenziare quanto a volte "piccoli numeri" e/o "basse differenze percentuali" possano incidere sul risultato finale. Io non avevo questa sensibilità.
E queste differenze minime vanno ricercate, se interessa, non solo sulle prestazioni personali, ma anche sul rendimento generale del mezzo, incluso un peso contenuto (resta comunque più semplice ed economico calare di peso corporeo :P ).
Scontato anche questo, ma a volte vale ribadirlo.

Ma condivido questo confronto anche per incoraggiare tutti nel trarre soddisfazione da quanto la nostra passione ci porta a fare sia come "atleti" (o presunti tali :rolleyes: ) che come "tecnici ciclisti" (o presunti tali :rolleyes: ) nella messa a punto dei nostri velocipedi.
Ed allora quando un membro di BRI intitola un post "Dove arriverò? Uscite ed allenamento", non c'è niente di più vero. Basta impegnarsi e non demordere ... senza esagerare però :shifty:
La mia prima salita al Col del Lys da questo versante (anni fa) fu una vera e propria via crucis :cry: e ci misi come tempo totale poco meno di 2h (non sapevo neanche cosa fosse Strava, ammesso che esistesse già).
Da allora mi sono allenato un pochino di più, ho cambiato bicicletta ... e sono invecchiato di 9 anni :o: (la mia prima salita al Lys da Almese)

SI PUO' FARE!
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