Seconda uscita stagionale con la Frog, con una nuova impostazione che vede il boom allungato di quasi 5 cm, per poter usare al meglio gli attacchi magnetici. La sensazione di potenza è molto maggiore, ma nei momenti difficili si incunea il dubbio... riuscirò a sganciarmi in tempo?
Eh sì, perchè a piedi liberi si impara a tentar di pedalare proprio fino all'ultimo, se la bent si scompone, si continua, finchè non è chiaro che non c'è proprio più niente da fare. Ma le volte che la si recuperano sono tante, se si osa fino all'ultimo.
Con gli attacchi questa pratica viene per ora un po' meno, ma le volte in cui mi son visto spacciato, in una maniera o nell'altra i piedi si son sempre sganciati, non sono ancora "volato" a terra. Il gioco di rotazione laterale della scarpa sul pedale è sufficiente a lasciar spazio al passaggio della ruota, per evitare la grossa interferenza. Meno male.
Il pneumaticone posteriore non mi ha fatto godere come credevo, più volte ha perso aderenza, può darsi che il maxxis anteriore alla fine fosse meglio, sulle foglie bagnate, ma per ora devo pensare al divertimento, che con gli attacchi non è uguale, perchè si è meno propensi al rischia-tutto.
Sono arrivato a casa senza dolori alle ginocchia, e questo è il grande incentivo a continuare ad usare gli attacchi magnetici, che di loro mi hanno comunque salvato da molte stupide cadute.
La voglia è sempre più quella di avere rapporti iper corti, per poter godersi meglio le salite in slow-motion. L'equilibrio è alle stelle, e visto che il mio cambio è alla frutta, passerò ad un 11-34 con ulteriore demoltiplica data dalla seconda catena. Questa volta ho usato per molto tempo il rapporto più corto su un campo di erba alta bagnata. Ero in piano, avanzavo come se fosse stata una scalata. L'effetto era quello del tappeto volante, sembrava di essere in barca, di non avere contatto fisico col terreno.
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