Streamliner 20"

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view post Posted on 27/3/2024, 09:16     +4   +1   -1
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La superficie totale è 5.5 mq, per cui essendoci due strati, uno da 300 e uno da 200 g/mq, il peso teorico del solo carbonio sarebbe:

500g x 2 (resina più carbonio) x 5.5 mq= 5.5 kg

Il problema è che con la realizzazione da positivo è molto più complesso usare la giusta quantità di resina. Poi per renderlo decentemente simmetrico ho dovuto aggiungere dello stucco di resina e microsfere che quindi sono inglobate nella struttura e che fanno spessore. Può darsi che riesca a eliminarla in alcune zone ma in altre resterà all'interno a fare spessore. Poi ci sarebbe anche da contare il Depron che è rimasto come struttura interna di protezione pero lì il peso dovrebbe essere molto basso. C'è da dire che non essendoci salite ai prossimi mondiali (sempre che li faccia con questo mezzo), quei tre kg in più faranno poca differenza.

Ieri ho disassemblato i due gusci e ho valutato la posizione della carenatura rispetto alla bicicletta e sembra essere tutto abbastanza a posto. Dovrei anche riuscire a non toccare con le ginocchia nella parte superiore della carenatura. Soprattutto mi preoccupava la zona dei pedali dove è tutto molto al limite e quindi rischiavo di dover rifare una delle parti più importanti, che condizionano tutto il resto.
In settimana procederò a realizzare la struttura di aggancio bici-carena. Poi c'è la questione carrello, sono indeciso su un paio di alternative.

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view post Posted on 27/3/2024, 17:07     +1   -1
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Ma hai la testa così in alto quando sei seduto, da riuscire a guardare fuori?!?
 
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view post Posted on 28/3/2024, 10:02     +1   +1   -1
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Sì, sfioro con il casco la parte alta del cupolino. La bici è piccolissima rispetto alle mie misure. Se riesco farò una foto.
Ho modificato la parte inferiore del telaio della reclinata, aggiungendo un profilo verticale dove andrò ad avvitare il fondo della carenatura. I due profili di alluminio che vedete nelle foto sono lì solo per mantenere in posizione "l'aletta", mentre la resina si indurisce. Stasera se ho tempo comincio ad assemblare. Sono molto indeciso sul "carrello di atterraggio", su come farlo.

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view post Posted on 29/3/2024, 09:25     +3   +1   -1
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Ho aggiunto dei supporti per il muso e sulla coda, oltre al profilo sotto il sedile. Nel weekend dovrei riuscire a rendere la carenatura solidale alla reclinata

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view post Posted on 29/3/2024, 09:48     +1   -1

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Spannometricamente parlando quante ore hai impiegato per la realizzazione dei gusci?
 
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view post Posted on 29/3/2024, 13:27     +1   -1
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Almeno un centinaio di ore
 
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view post Posted on 3/4/2024, 14:42     +2   +1   -1
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Pensavo di essere a buon punto e invece, come in ogni progetto quando pensi di essere vicino al traguardo, mi sono accorto, rigirando la carenatura sottosopra, che la zona della ruota posteriore era sbagliata. Il problema è dovuto al fatto che era stata originariamente creata per una ruota da 28" e ho dato che scontato, molto ingenuamente, che fosse molto simile e quindi che potesse comunque adattarsi. E invece no. Per cui sto ricostruendo quelle superfici, in modo che siano il più aerodinamiche e nel contempo aderenti alla ruota. Se non altro la reclinata è fissata alla carenatura, con i vari supporti completati. Dovrebbe comunque mancare poco.

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view post Posted on 8/4/2024, 10:34     +1   +1   -1
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Ho finito la semifiancata di destra, stasera faccio la sinistra e quindi sovrei aver chiuso il tutto.

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Stavo pensando di fare una modifica. Mi sono tenuto molto basso con la carenatura rispetto al fondo stradale, intenzionalmente. Forse però c'è davvero poca luce disponibile visto che l'angolo di inclinazione è di 35°-40° massimo. Un po' poco. Potrei spostare la carenatura più in alto rispetto al telaio però forse ci sarebbe una alternativa, sostituire le ruote da 20", che non mi hanno mai convinto, con quelle da 26". Spazio dietro ce n'è. Davanti devo fare delle prove anche se la vedo molto più complessa. In settimana vedo di capire il da farsi. Forse però basterebbe anche solo alzare la carenatura quel poco che basta e fine. Tutti gli attacchi sono facilmente modificabili ed adattabili. Se dovessi avere problemi a vedere fuori, all'altezza degli occhi, basta inclinare di più il sedile. Avrei anche più spinta e controllo con il sedile più verticale. Bah, sì, penso che farò così.


Altro dubbio è quello di valutare se vale la pena di usare questo mezzo per il mondiale in Inghilterra ad agosto. L'alternativa è usare la "solita" HTH carenata, che sarebbe sicuramente più collaudata e avrei anche speranze maggiori di classifica. Mentre con uno streamliner, anche se andasse tutto bene, vedo difficile arrivare al podio. Però sarebbe una bella sfida entrare in una categoria per me completamente nuova e tra l'altro la più veloce in assoluto, con un mezzo fatto in casa. Si accettano suggerimenti e incoraggiamenti...

Edited by Marco Ruga - 8/4/2024, 12:11
 
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view post Posted on 8/4/2024, 11:14     +1   -1
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Beh , viste le prestazioni che hai con la semi carenata mi immagino a che velocità puoi arrivare con lo Streamliner . Se riesci a prenderci confidenza in tempo per la gara mi sa che hai buone possibilità! :)
 
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view post Posted on 8/4/2024, 17:48     +1   -1
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Credo che dovresti tenere la "solita HTH" come piano B.

La soluzione di aumentare anche solo la ruota posteriore mi sembra la più ragionevole, ma devi scegliere una dimensione che permetta di trovare pneumatici racing.

Il piano A a questo punto non può che essere quello di partecipare con lo streamliner, mettendo in conto che la prima partecipazione sarà forzatamente un po' un collaudo ... ed il risultato che verrà (qualunque esso sia) sarà tutta esperienza. Stai iniziando un percorso di tanti mondiali in streamliner ... perché penso che questi mezzi diventino velocemente una droga ...

La difficoltà che vedo ora non è solo nella messa a punto (per la quale hai abbastanza tempo, considerando i tuoi tempi di reazione), ma soprattutto nell'impratichirsi nella guida del mezzo. Gattico è un anello in cui giri da solo, mentre qualsiasi circuito avrà caratteristiche varie (curve a dx e sx, raggi di curvatura variabili, ...) e soprattutto ti vedrà pedalare in condizioni di limitata visibilità insieme ad altri.
Escludendo di pedalare in strade aperte al traffico, dovresti trovare il modo di trovare un percorso chiuso con caratteristiche tali da permetterti di prendere confidenza del mezzo.
Il tracciato in cui avevi pedalato con quelli di GCN sarebbe forse l'ideale ...

Io inizio a fare il tifo per te, scommettendo sul fatto che sarai in pochi anni il nuovo Steven Slade.


*********************************************

Curiosità: che accorgimenti hai immaginato per evitare, nel caso sfortunato di caduta, che frammenti di carenatura possano ferirti?
Il Beano è realizzato in honeycomb kevlar-carbonio e la carena è praticamente portante; nel tuo caso la carena è un sottile guscio di carbonio.
 
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view post Posted on 9/4/2024, 07:56     +3   +1   -1
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Sì, per ora parto con Gattico, poi vedrò di capire se riesco a trovare un percorso tipo zona industriale abbandonata per fare i vari test.
Per il problema del carbonio, all'interno c'è uno strato di Depron incollato che potrebbe limitare la formazione di eventuali pezzi taglienti e pericolosi. Farò delle prove. Eviterei volentieri di foderare il tutto in kevlar, sia per costi che per peso.
Ieri ho ricoperto le parti che mancavano, oggi penso di riaprire il tutto tipo uovo di Pasqua e soprattutto valutare cosa fare per il carrello di atterraggio, senza il quale il mezzo è inservibile:

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Edited by Marco Ruga - 9/4/2024, 15:25
 
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view post Posted on 9/4/2024, 17:52     +1   -1

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Il carrello di atterraggio e' una soluzione che mi stuzzica molto e a cui sto pensando da tempo pur per altri scopi. Pero' in quest'ambito ti e' necessario solo se non hai dei volontari che ti reggano il mezzo mentre sali e che ti sostengano quando ti fermi. Capisco pero' che per test e allenamenti mobilitare una squadra di aiutanti e' complicato. Te la butto li.. che ne dici di una sorta di cavalletto/rampa che ti regga ma che abbandoni alla partenza e in cui ti infili/atterri all arrivo? Cosi risparmi anche del peso a bordo e puoi usare materiali poveri senza badare al peso.
 
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view post Posted on 10/4/2024, 11:04     +2   +1   -1
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Può essere una buona soluzione ma devo comunque prevedere di potermi fermare ovunque, anche per delle emergenze per cui deve essere per forza un sistema retrattile.

Aggiorno sugli ultimi lavori, sempre sperando che possa interessare.
Ho aperto i due semigusci, rifinito l'interno, in parte l'esterno e rimontato il tutto. Spazio per una 28" posteriore c'è e in abbondanza e quindi penso di modificare tutto il posteriore e usare una classica forcella in orizzontale per ospitare una ruota completa con pneumatici 700C, tubeless (dovrei avere meno possibilità di foratura). Tanto comunque sono troppo basso di carrozzeria e dovrei in ogni caso modificare il telaio posteriore, tanto vale usare una ruota performante. Ovviamente dovrò modificare la forcella anteriore, allungando gli steli, in modo da avere entrambe le due ruote più sporgenti e la carenatura con il fondo orizzontale. Devo ancora valutare l'opzione ruota anteriore da 26" ma non credo di farlo. L'idea è di alzare tutto di 5 cm, arrivando a 12 cm che credo sia una misura sufficiente per una buona possibilità di inclinazione in curva ma senza avere le ruote troppo esposte. Oggi vedo di modificare il telaio.
Per quanto riguarda i due semigusci, al momento il peso di ognuno è di 4.6 kg, più il cupolino che è circa 800g. Ho ancora tanto lavoro da fare, spero davvero di portarla in pista entro breve ma la vedo dura.


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view post Posted on 10/4/2024, 18:12     +1   -1
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Complimenti Marco sta venendo bene!!

Dalla mia breve esperienza con ruote piccole non posso che sostenere la tua idea di passare almeno dietro ad una ruota da 28", già così è nervosa figuriamoci poi con la carenatura e tutte le complicazioni del caso per non parlare poi se prendi una sventata.

Il carrello di atterraggio credo sia d'obbligo per usare la bici ovunque da solo e in sicurezza, io ci investirei del tempo per realizzarlo ad hoc , vedendo lo snoopy...è uno spasso!!

Ottima l'osservazione di Enrico sulla sicurezza dei materiali.. a volte non ci si pensa ! il carbonio salta e diventa una lama oltre a lasciarti col culo per terra e proprio per questo uso un po' di fibra aramidica , il peso non cambia ...200gr al mt di kevlar sono uguali a 200gr di carbonio ed anche la quantità di resina necessaria è la medesima, poi mica devi fare tutta la struttura, puoi usare il tessuto ibrido ( che tra l'altro ha una lavorabilità eccezionale) o interporre uno strato di kevlar tra due di carbonio.

Ciao
 
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view post Posted on 11/4/2024, 08:17     +1   +1   -1
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Marco Ruga

Lavoro ciclopico! ... e certo che interessa essere aggiornati e, soprattutto, informati sulla realizzazione di uno streamliner.


@ tutti

Personalmente considero interessantissimo questo argomento per i seguenti motivi:
- mostra che con passione e costanza si possono ottenere interessantissimi risultati
- che vale la pena "mettersi in gioco" continuamente e che questo rappresenta uno degli ingredienti fondamentali per divertirsi con i nostri mezzi umano-propulsi
- che in questo percorso verso il desiderato obbiettivo possono esserci degli intoppi, ma che fanno parte dello sviluppo di ogni cosa che può considerarsi "experimental"

Poi ci possono essere approcci diversi ...
E sottolineo questo perché sarebbe sbagliato pensare che ne esista uno solo e che chiunque possa ottenere risultati eccellenti semplicemente "acrocchiando" un paio di ruote con altri componenti.

Quello di Marco ha molto dell'ARTISTA.
Avete mai visto un suo disegno? Ha "tutto in testa" e quello che realizza lo deve toccare con mano.
Lui è "oltre" rispetto alla progettazione classica o virtuale.
La sua è una progettazione "fisica": deve avere gli oggetti fisici in mano in modo da poterli disporre in posizione relativa tra loro e poi realizzare il resto al contorno.
Certo è anomalo per un laureato in ingegneria. Ma forse è il Mr. Hyde della situazione, che esce allo scoperto solo nel suo laboratorio ciclistico, lasciando che il dottor Jekyll vada tutti i giorni al lavoro nella mega azienda a praticare la professione in modo canonico.
Ma ATTENZIONE: anche il Mr. Hyde ha dei solidi fondamenti di ingegneria!!! E questo fa la differenza tra un "acrocchio" ed un risultato finale di indubbia valenza. Meditate gente, meditate.


Certo che un po' di progettazione a tavolino, prima di partire in quarta, potrebbe evitare alcuni incidenti di percorso. O no?
Ma anche nell'industria si possono trovare approcci diametralmente opposti, figli di scuole di pensiero diametralmente opposte. Soprattutto quando ci si muove in ambito "experimental".
Tra chi sostiene che sia inutile ricercare la perfezione a tavolino, in quanto impossibile (... al punto di considerarla una totale perdita di tempo) e chi sostiene che invece una attenta analisi del progetto virtuale permette di valutare in anticipo possibili alternative e potenziali inconvenienti (accettando di allungare la fase progettuale, favorendo di contro una fase costruttiva quasi priva di sorprese e conseguentemente veloce) ... ci sono infinite sfumature ...

Nel corso della mia carriera professionale sono passato dalla progettazione di prodotti (basata anche su attente procedure mirate a minimizzare il rischio di fallimento, con in mezzo tutta l'evoluzione della progettazione virtuale degli ultimi 30+ anni: dal tecnigrafo + regolo calcolatore al generative design) all'innovazione con approccio "skunk works" (molto dinamica e reattiva, grazie ad una organizzazione essenziale ed apparentemente destrutturata ed a persone altamente motiviate e qualificate).
Inevitabile che con queste esperienze (che mi sono rimaste appiccicate addosso) anche la realizzazione di una nuova bici, strumento musicale, ... per me non possono prescindere da una attenta fase "a tavolino".
Ma, come scrivevo sopra, ci possono essere approcci diversi ;)

GO Marco GO!
 
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84 replies since 13/12/2023, 08:46   14865 views
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