A voi tutti un "Ben Trovati"! Questa volta mi sa tanto Che l'ho proprio fatta grossa... Già si sà, non sono di santo, Nè gli stinchi o altre mie ossa... Son qui a dirvi in confessione Di aver preso uno svarione, Una scuffia bella grossa... Eh.. per chi? Per una ROSSA! Che non sia qui equivocata Questa mia affermazione. Verso Rossa reclinata, Oggi va ogni mia attenzione!
Una bici seminuova, Gentilmente avuta in prova. Tentazione del demonio Tutta fatta di carbonio! Qual più ghiotta occasione A infoltir la collezione?
Nell'aprire il grosso imballo Già non sto più nella pelle. Finiture? Son da sballo! Il telaio? Un taglia Elle!
Reclinata e tutta rossa Come rossa è la passione Orsù, via! Mi do' una mossa Nella pseudo recensione.
Arrivata senza i cerchi, Or bisogna che li cerchi... Come cambio uno Shimano 105 a Dieci Vu Alla MORA dico piano: "Toh... lo stesso che hai anche tu... Da te vengo a mani vuote... Che mi presti le tue ruote?"
L'M5 assai gloriosa,
Reclinata generosa! Lei, che è bici bella tosta, Mi rilancia 'sta proposta...
"Le mie ruote io qui ti presto, Se faremo un patto onesto. Metterai me alla prova Con la ROSSA bici nuova?" "Certo!" Le rispondo ratto... "Acconsento a questo patto! Mi sarà di grande onore Dimostrare il tuo valore!"
Pongo quindi con rispetto L'M5 al cavalletto.
Smonto e passo in una mossa Le sue ruote sulla ROSSA!
Vado nel vicin piazzale E l'inizio non è male Fin dal primo tentativo Il mio approccio è positivo. Dopo solo un quarto d'ora Il mio feeling, già migliora Senza tema che io cada M'avventuro per la strada. Tanto, traffico da me Proprio quasi non ce n'è.
Giro d'inaugurazione? I chilometri sono trenta! Ogni tanto uno svarione Il mio cuor un po' spaventa Specialmente se a ridosso Si presenta un gran bel fosso! Tutta un'altra senzazione... L'avantreno che sbandiera... Serve determinazione Per domare questa fiera? No, qui basta aver pazienza Affinare l'esperienza... Pedalando più rotondo, Poi sarà un altro mondo!
Nella successiva uscita
Un quesito frulla in testa La domanda è un po' molesta... Come andrò nella salita?
Lo scenario senza uguali... Del circuito dei Mondiali, Come canto di sirena... Mi richiama a quell'arena! Gallisternaaa.... Mazzolanooo... Salirò o spingo a mano?
Un richiamo assai funesto... So da me che è troppo presto! Ingannevole miraggio Vo e nel cor mi fo' coraggio!
Questa volta c'è anche Stango Mio compangno di avventura Vista mia cavalcatura Dice: "Toh! C'è il parafango!"
Pedaliam senza paura Fino a Imola, pianura! Dal circuito del Santerno, Incomincia qui l'inferno?
Alle spalle, la Rivazza Risaliam per via Bergullo La pendenza non impazza Sui pedali allegro frullo Poi scendendo per via Lola Qui la bici va da sola!
Si fa sotto il Mazzolano Da affrontare piano piano?
Salgo su come un portento Finchè va all'otto percento... Superata 'sta pendenza Qui vien fuor l'inesperienza Oddio cado!... Oddio traballo! Son vicin quasi allo stallo! Sempre meno è il mio controllo Ma ignorante ancor non mollo! L'avantreno che vacilla S'è mutato in un'anguilla?
Al quattordici percento, Io desisto dall'intento... Con il cuore che martella Scendo tosto dalla sella E rifiato, vi confesso Appoggiato a 'sto cipresso!
Poi proseguo piano piano Del mio passo e andando a mano. Tenterò la ripartenza Sol se cala la pendenza!
Già mi immagino la MORA, Da là appesa, ride ancora! Rincarando mi fa : "Vedi? Or ti tocca andare a piedi! Mi hai lasciata nel garage? Tanti Auguri e buon portage!"
Che alla fine d'ogni conto, Io non fossi ancora pronto, Già all'inizio lo sapevo, Da amar calice ora bevo! Pago qui l'inesperienza E la scarsa mia potenza... Ce ne vuol per un quintale Da portar su quel crinale!
Giunti in cima al Mazzolano Giù a Riolo scendiam piano? Che affrontando la discesa Non si pari una sorpresa? Prima prendo confidenza Con le curve e la pendenza, Poi con gran divertimento Fo' le pieghe, in un momento! E' uno sballo, se mi credi, Quando guidi con i piedi! E' una sensazion diversa Che da lungi avevo persa Se ti sposti con il busto Questa cosa dà un gran gusto: Non sentirsi vincolato Al sedile reclinato!
Giunti al parco di Riolo Dove arriviam di volo Con 'na birra e una piadina Concludiamo la mattina.
Poi sfidando il Gallisterna,
'Sta salita par eterna! Sopra il dieci, il risultato E' lo stesso già provato... Come pria sul Mazzolano Ridiscendo e vado a mano!
Poi 'na scritta sull'asfalto, Il moral riporta in alto!
Qui m'illudo... sai com'è... Quella scritta sia per me!
Per fortuna la salita, Manca poco e poi è finita! Ci godiamo dal crinale Una vista niente male!
Alla fin di questa uscita! Che è poi solo la seconda, Soffro ancor troppo in salita Ma la spinta è or più rotonda. Son pertanto assai contento! E i chilometri? Altri Cento!
Quindi insomma è troppo presto Per stilar giudizio onesto. Sulle rampe incavolate Certe sfide, rimandate.
Se la MORA mi perdona, Andatura più sorniona... Qui, se salgo così piano, Il controllo è ancor lontano... Procedendo sotto ai sei Questa va dove vuol lei!
Poi mi sfotte irriverente, Noncurante della gente: "Ci hai addosso troppo grasso, Per salir col giusto passo! Non mi sembri proprio un filo A fregarti è il Watt per chilo!"
Tal commento non m'inquieta, Mi son già un po' messo a dieta! Se non fosse che in Romagna... Ben si beve e ben si magna!!!
Bravo recRobi, complimenti!!! Ho provato anch'io con la trazione anteriore, ho visto che si va bene però devo capire perché se vado oltre i 20 minuti poi mi gira la testa per circa un quarto d'ora, dopo sceso. Come quando facevamo le traversate dell'Adriatico in barca a vela, quando scendevo mi sembrava di essere ancora in barca, però durava solo uno o due minuti. Saluti gpl
Bellissima "recensione", me la sono veramente gustata. Per gpl: se stai avendo difficoltà, le questioni possono essere molteplici. Comunque non tutte le trazioni anteriori sono uguali. Basta anche solo una piccola differenza nella geometria o anche solo il peso e il comportamento cambia totamente. Poi ognuno di noi si adatta in funzione delle proprie caratteristiche. C'è chi si trova dopo un metro (Roberto ci ha messo veramente poco, anche se deve ovviamente affinare la tecnica) e chi non ci riesce mai. La Rev ha comunque delle caratteristiche specifiche e particolari. Una trazione anteriore può essere un incubo, come una buona bici. Non avevo comunque mai sentito di problemi di giramenti di testa.... Il peso per esempio è fondamentale, anche se non si hanno velleità sportive. Se si ha un rapporto peso-potenza basso, le partenze, la guida a bassa velocità e le salite vengono molto condizionate. In particolare, come ha scritto Roberto e come ha sottolineato Enrico in altri post, la trazione anteriore ha una velocità di stallo intorno ai 6-7 km/orari. Quindi se si ha una bici da 10 kg e 3W/kg circa nelle gambe si riesce a salire agilmente fino al 10-12%. Se la bici invece pesasse 15-16 kg già al 9%-10% si cominciano ad avere dei problemi e si fa molta più fatica, nel controllo. L'uso del carbonio e di componenti leggeri, da bici da corsa, è anche in funzione di questa problematica. Ovviamente una trazione posteriore, un trike o una bici da corsa soffre meno di questi problemi perchè lo sterzo non è vincolato ai pedali. Le difficoltà più grandi a guidare questa tipologia di bici infatti le riscontrano i ciclisti con un basso rapporto peso-potenza e anche i brevilinei perchè hanno un posizionamento con i pedali in alto che condiziona negativamente la guida. Chi è alto e ha una buona potenza riesce a gestire bene quasi tutte le situazioni. Almeno questa è la mia esperienza. Ogni tanto mi sento di ripetere questi concetti ormai abbastanza chiari e definiti perchè credo siano questioni non banali.
Recensione eccezionale mi ci ritrovo pienamente una considerazione non banale da dover tenere a mente non desistere, prova, insisti non farti cogliere impreparato sfida altri amici ciclisti ed alla fine sarai ricompensato Ovvio, è stato un bel cambio di bici magari pensi "sarò stato saggio?" ma alla fine diverrete amici e le scalate non saranno più un miraggio
stesso problema che ho avuto nella scalata dell'etna, e problemi sempre su percorsi di un certo dislivello alla lunga con la REV mi sono trovato ad essere molto ma molto più stanco che con la trazione posteriore, ma la colpa non e della bici e la mia in quanto i watt a mia disposizione col passare degli anni vengono sempre meno e nel salire la maggior parte della forza la usi per contrastare gli sbandamenti inevitabili data la scarsa velocità di ascensione. ho risolto montando un motore KEYDE sulla ruota trazione e diventata un'altra bic,i in salita non problemi in pianura vado senza motore e praticamente avendo una buona batteria posso fare giri con molto dislivello e molti km in poche parole non ci sono più impedimenti di nessun tipo ed e diventata la mia bici preferita in quanto non ho più nessuna controindicazione sono ben messo faccio km e non sono stanco non ho più nessun tipo di dolore specie alla pianta dei piedi il motivo per cui ho dovuto abbandonare la trazione posteriore poi per me che ancora piace partecipare a qualche randonnee la REV e molto comoda per poterla spostare ed eventualmente parcheggiare in albergo quanto ci si ferma a riposare durante la notte e meno ingombrate di altre reclinate e poco più di una BDC. questo sono le mie sensazioni un saluto a tutti
Ma che bella dedica... la Rossa ha vinto con una descrizione minuziosa di ogni istante passato sopra di lei... Una "purosangue" da conoscere e da domare, che poi restituirà con il tempo, ampie soddisfazioni ad ogni uscita.
Addirittura una, definiamola pure "recensione", vestita da poema illustrato in rime baciate. Ma tu, Roberto, mi avevi preannunciato una recensione in piena regola, ed io ora mi trovo a non saper bene dove collocare questa cosa qui. Bella prova, comunque, ispirata. In merito al commento sul contenuto, lascio libero spazio, e tengo per me le mie sicure "supercazzole".
Rieccomi qua tosto a raccontare, Della mia terza uscita, su in collina. Sarà ancor la solita manfrina? Oppur stavolta riesco a scollinare?
Mentre pedalo allegro il dì di festa, Millanta fantasie ho per la testa. Di nuovo sono a spasso con la ROSSA, Avrò stavolta fatto giusta mossa?
Andrò ai Monti Coralli e poi a Rio Chiè... Vediam se a pedali o ancora a piè! Percorso alle mie gambe stra-arcinoto Già fatto con la MORA in precedenza. Le prime salitelle da Faenza, Mi chiedo: “Son io in bici oppur vò in moto?”
Ma quando su ai Coralli la pendenza, Accenna a incrementare sopra l'otto, Mi gioca un antipatico scherzetto... Io che fin lì, ero agile capretto, Per via di quella scarsa mia potenza, Mi sento tramutar in orsacchiotto!
Poi giunto ansimando in cima al colle, Con l'acqua al radiator che quasi bolle... Ancora non sono domo, non mi basta, Tra opzioni scelgo qui la più nefasta: Tentare il salitone dei Vernelli, Potete immaginar... andrà a sfracelli!
La gambe dopo poco vengon meno Mi sembra di salir tirando il freno! Il cuor che batte come su un tamburo, L'inceder mio diventa più insicuro... Stavolta mollo al sedici percento, Due gradi in più! Pertanto son contento.
Con sguardo stralunato e in volto rosso, Mi siedo a prender fiato in cima al fosso.
E penso alla mia MORA sul supporto, Se mi vedesse qui col fiato corto? Questa rampetta è tosta, ma con lei... Già feci pedalando sotto ai sei!
Riparto dopo aver recuperato, Da qui in avanti, un tratto vallonato, Poi imbocco la salita di Rio Chiè Do' a fondo alle energie, fin che ce n'è!
Se dalla metà in poi, di nuovo sbuffo, Or cerco di non spinger a stantuffo. Qui aiuta molto più saper tirare, Salendo ad andatura regolare.
La vetta è quasi lì... "Dai! Stringi i denti! Che metter qui giù il piede è da perdenti..." Scollino! Dentro me la gioia è tanta, Col cardio che registra cento ottanta!
Rifiato per discesa molto bella,
Che mena me e la ROSSA a Brisighella.
Per oggi mi ritengo soddisfatto. Basta salite! Sono mica matto!!!
... Poi penso che in Estate con la MORA, Di gamba, giunto qui, ne avevo ancora! E andammo insieme su per la Via Carla...
Stavolta posso solo raccontarla...
Poi su di nuovo per la Pietra Mora!
Il tratto duro è quello da Marzeno,
D'estate fa sol buio a 'na cert'ora... Pertanto di salite feci il pieno!
Godendo alfin dell'ultimo trastullo, Ascesi fino in vetta a Monte Brullo...
La ROSSA è da trattare con i guanti! Miglioro ad ogni uscita, poco a poco. Se insisto, far quel giro sarà un gioco. Pertanto non mi arrendo e vado avanti!
Se per caso v'ho stufati, Con mie rime scritte a iosa... Or da qui vo' avanti in prosa.
Un'altra settimana lavorativa è trascorsa dall'ultima uscita e finalmente posso tornare per la terza volta a fare pratica in salita con la ROSSA... I chilometri fin'ora percorsi sono poco più di duecento... ancora pochini. La voglia di imparare a gestire la bici in salita è tanta ed il mio entusiasmo col quale riprendo questa avventura, lo è ancora di più! Fatto tesoro della parziale batosta, accusata nell'uscita precedente, vado pensando a dove andare durante questa seconda Domenica di Novembre. Per poter fare esperienza in salita mi servirebbero stradine di collina con le seguenti caratteristiche: 1) pendenze che salgano gradualmente verso le due cifre e con qualche breve strappo sopra al 15% 2) che abbiano un fondo stradale decente 3) che la presenza di auto, sia ridotta quasi a zero In tali condizioni potrei concentrarmi unicamente sulle sensazioni di guida ed imparare a conoscere ed a controllare le reazioni di questa bici a trazione anteriore. Ah, dimenticavo... possibilmente il tutto contornato da un rilassante panorama bucolico...
Chiedo forse troppo?
Beh, in realtà non direi. La zona pre-collinare tra Faenza i Monti Coralli, la Pergola e Castel Raniero sono in grado di offrire questo giusto mix di ingredienti.
Il percorso di avvicinamento a Faenza è praticamente lo stesso che facemmo insieme durante quella Domenica mattina del 2018, in occasione del nostro 3° Raduno reclinato di Primavera. Stradine di campagna a traffico quasi nullo, anche qui posso cercare di concentrarmi sulla guida che sta divenendo man mano sempre più rilassata. Finalmente il togliere e rimettere la borraccia dal supporto, non è più un'operazione da eseguire preferibilmente solo da fermo. Una capatina alla chiesa della Commenda con il suo abside meravigliosamente affrescato, non posso non farla...
Lasciata alle mie spalle Faenza, procedo verso Celle e poi svolto a sinistra iniziando a salire per la Pergola. Ai lati della strada si può godere di una rilassante vista sulle colline e sulle distese di vigneti: in questa stagione si colorano di tonalità che virano...
dall'oro,
all'arancio,
al PROFONDO ROSSO!
Mi scuso per questa digressione paesaggistica e ritorno a parlare delle mie senzazioni sulla nuova bici.
Una stradina che sale costante al 7-8%, traffico zero, tutto attorno è pace e silenzio. La prima cosa che percepisco è la mancanza di quel tipico "RON, RON", proveniente dalla carrucola di rinvio e dai tubi copricatena dell'M5, quando la trasmissione lavora sotto sforzo. Noto inoltre che, sulla REV, la pedalata va maggiormente ad impegnare i glutei ed i muscoli posteriori delle cosce più di quanto questo non accada sull'M5. La pendenza continua a salire, gradatamente, senza brusche impennate, 8,10, 12%. Sono stupito di quanto riesca ancora procedere, senza accusare gli svarioni della volta precedente. Poi in una rampetta al 16%, sono oramai giunto al mio limite ma ancora riesco a spingere sui pedali. Man mano che la mia pedalata scende nella frequenza, mi diventa sempre più difficile evitare di procedere "a stantuffo". Non ho ancora imparato a tirare di più con le gambe ed a sollevarmi con il busto dallo schienale per trasmettere carico alla ruota anteriore che ora, in un brevissimo tratto al 17%, sta iniziando a perdere aderenza ed a slittare. Incredibile! Anche la breve punta al 17% viene superata senza che abbia ancora messo il piede a terra! Il cuore però è andato completamente fuori giri! Per fortuna dopo pochi metri, la pendenza torna sul 10% e posso cercare di recuperare. Sono oramai sotto ai calanchi della Pideura e sono costretto a ritornare indietro perchè proseguendo, la salita diventa ghiaiata. Scendo e risalgo un paio di volte per quelle deserte stradine, una palestra perfetta dove poter fare pratica in salita e migliorare progressivamente il grado di affiatamento con la bici.
Risalgo per via Pergola, poi Castel Raniero e scendo per la sinuosa via di "Rio Biscia": un nome, un programma... Oramai sta iniziando a fare tardi... Mi fermo a salutare un simpatico asinello... che tra simili ci si intente bene!
Poi via verso casa, prima che faccia buio!
A giro concluso, i chilometri sono ora poco più di 300. La ROSSA non è ancora completamente domata ma sta iniziando a divenire più mansueta.
Un video riassunto di quella bella Domenica di fine Autunno.
Spettacolo...😍 Descrizione minuziosa ed esaustiva... fai venire pure la voglia di affiancarti con un "puledro simile"...😄 Propongo, appena sarà possibile, di fare un bel raduno per condividere queste sensazioni 😊👍🏻