My-NEXT-rev

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view post Posted on 1/12/2020, 18:53     +1   -1
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consiglio di dare un'occhiata alla pagina facebook www.facebook.com/SottiliRecumbent/; tanti spunti interessanti, complimenti

... peccato che non ci sia stato feeling con BRI ... :|
 
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view post Posted on 3/12/2020, 08:16     +1   -1
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Ieri, una giornata piovosa e molto ventosa, ne ho approfittato per pesare la mia reclinata di acciaio, pesa 17 Kg e a me, abituato a pesi molto maggiori, sembra accettabilissima anche perché già comincio a sentirmi più sicuro nel pedalare.
gpl
 
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view post Posted on 3/12/2020, 17:23     +1   -1
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CITAZIONE (gpl44 @ 3/12/2020, 08:16) 
Ieri, una giornata piovosa e molto ventosa, ne ho approfittato per pesare la mia reclinata di acciaio, pesa 17 Kg e a me, abituato a pesi molto maggiori, sembra accettabilissima anche perché già comincio a sentirmi più sicuro nel pedalare.
gpl

L'intorno dei 15kg è "normale" per reclinate senza velleità sportive ed è la conseguenza della componentistica che è corretto utilizzare per ciclo-turismo.

Anche nei trike ci sono esemplari (delle eccezioni) che sfiorano i 10kg, ma la maggior parte è nell'intorno dei 20kg e più.

Quello che sto immaginando per la NEXT è più nella direzione di riduzione pesi, senza puntare esclusivamente su componentistica iper-leggera ... ed iper-costosa (esempio: Slyway ha un modello il cui peso dichiarato, con telaio in alluminio, è intorno agli 8kg ... ma la componentistica utilizzata è quella che per una BDC porterebbe ad un costo della bicicletta completa superiore a 10'000€!).
Questo risultato lo vorrei ottenere attraverso una analisi critica delle soluzioni esistenti, alla quale abbinare magari qualche nuova idea, rimanendo attento ad utilizzare tecnologie comunque alla portata di un auto-costruttore un minimo evoluto. Il tutto supportato da qualche calcolo o simulazione di massima e cercando di non farmi guidare esclusivamente dall'intuito, dalle preferenze e dalla fretta (che non ho, visto che la MyRev è assolutamente ok).

Chiarimento: perché il target è di 8kg?
Il ragionamento che mi ha portato a questo valore è molto empirico:
- una BDC "estrema" può arrivare nell'ordine dei 5kg
- la BDC di mio figlio (~5000€) pesa 6,5kg
- il delta-peso tra una BDC ed una RDC (Reclinata Da Corsa) è tra 1,5 e 2 kg e sta nella natura dei 2 mezzi: nella reclinata ci sono alcune componenti che, a parità di funzione, pesano per forza di più (es.: sedile vs sella)
Tenendo conto che la NEXT sarà probabilmente il mio punto di arrivo come auto-costruttore, penso di poter spendere qualcosina in più sulla componentistica, soprattutto quella che incide di più sul peso e sulle prestazioni (es.: ruote). Quindi 6,5 kg + 1,5 kg = 8 kg
Il riuscirci o meno è la sfida (non "sfiga") che mi sono dato. Se ci riuscirò sarò un auto-costruttore felice e realizzato, altrimenti sarò solo felice.
Nel peggiore dei casi, avrò fatto frullare la testa su un argomento che mi appassiona, passando il mio tempo libero a fare quello che mi è sempre piaciuto fare. "Trust me, I'm an engineer"
 
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view post Posted on 3/12/2020, 18:43     +1   -1

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ciao Enrico la rev ENNIO pesava 9 kg la componentistica era normale però facendo due calcoli penso che intorno agli 8,5 kg ci potrai andare ma devi spendere un botto di euro tra catena, gruppo e ruote, cassetta pignoni in titanio, usare più carbonio possibile in termini di resa non vedo una grande differenza tant'è che ho preferito la mia di 10 kg a quella di 9 che ho venduto. sulle reclinate il kg di differenza non scosta molto, cosa che invece va bene per la bdc. naturalmente questo e quello che ho vissuto direttamente poi magari per altri reclinati e diverso


tonino
 
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view post Posted on 3/12/2020, 21:21     +1   -1
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CITAZIONE (toninotcm @ 3/12/2020, 18:43) 
ciao Enrico la rev ENNIO pesava 9 kg la componentistica era normale però facendo due calcoli penso che intorno agli 8,5 kg ci potrai andare ma devi spendere un botto di euro tra catena, gruppo e ruote, cassetta pignoni in titanio, usare più carbonio possibile in termini di resa non vedo una grande differenza tant'è che ho preferito la mia di 10 kg a quella di 9 che ho venduto. sulle reclinate il kg di differenza non scosta molto, cosa che invece va bene per la bdc. naturalmente questo e quello che ho vissuto direttamente poi magari per altri reclinati e diverso


tonino

grazie Tonino!
sempre utile il tuo "portare alla pratica" le mie elucubrazioni
sono contento che continui a seguire BRI ed a seguire i miei interventi


P.S.: io invece seguo sempre le tue scorribande su Strava e spero che alla tua età io possa poi riuscire ad eguagliarti (non sei vecchio! ... sei "diversamente giovane"! :b: )
 
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view post Posted on 5/12/2020, 13:49     +1   -1
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QUI avevo recentemente postato alcune verifiche preliminari di cosa un semplice programma di ottimizzazione topologica restituiva come proposta di dove andare a mettere il materiale.

jpg

Posto qui qualche immagine di telai di bici tradizionali che sono stati realizzati secondo le indicazioni ricavate dall'ottimizzazione del telaio attraverso il calcolo strutturale avanzato; si tratta di 2 soluzioni molto diverse tra loro:

aHR0cHM6Ly9mc3RhdGljMS5tdGItbmV3cy5kZS92My8yNC8yNDQ0LzI0NDQ1MjQtcWo2czVyMmxodG11LWZvcm1uZXh0X2Jpa2VzXzEzLW9yaWdpbmFsLmpwZw

aHR0cHM6Ly9mc3RhdGljMS5tdGItbmV3cy5kZS92My8yNC8yNDQ0LzI0NDQ1NDktYmJqaGN3NTBvdTRvLWZvcm1uZXh0X2Jpa2VzXzM4LW9yaWdpbmFsLmpwZw

In questo articolo troverete altre fotografie ...

E' chiaro che non si tratta di tecniche costruttive alla portata di un "auto-costruttore evoluto", ma dimostrano, in modo più o meno esasperato, che può essere utile sapere dove mettere il materiale che costituirà una certa struttura, perché qualche volta l'intuito è ok, ma altre volte prende delle cantonate ^_^ .
 
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view post Posted on 5/12/2020, 21:19     +1   -1
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Saranno solo pregiudizi ingiustificati ma io non farei mai downhill con una MTB montata con il telaio dell'ultima fotografia.
In ogni caso molto interessante il link che hai indicato dove si vedono bici e soluzioni tecniche davvero particolari.
 
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view post Posted on 6/12/2020, 14:07     +1   -1
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CITAZIONE (EBS @ 5/12/2020, 21:19) 
Saranno solo pregiudizi ingiustificati ma io non farei mai downhill con una MTB montata con il telaio dell'ultima fotografia.
In ogni caso molto interessante il link che hai indicato dove si vedono bici e soluzioni tecniche davvero particolari.

francamente anch'io ... ^_^
 
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view post Posted on 10/12/2020, 18:02     +1   -1
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ho iniziato con la costruzione virtuale, partendo da un carro anteriore completo che si può considerare "tradizionale" per questa architettura

niente di stravolgente, se non l'utilizzo di componentistica dell'ultima generazione che ho trovato su Grabcad
in effetti un esercizio grafico senza grande valore aggiunto al fine progettativo
... sto scaldando i motori :D

a seguire inizierò ad aggiungere sedile e ruota posteriore per andare a definire meglio il telaio centrale ed il carro posteriore secondo le ultime "pensate"

riporto un paio di immagini nella versione con classica guarnitura compatta 50-34 e pacco pignoni 11-32, gruppo Shimano 105 (sarebbe prefribile arrivare a 36, ma non l'ho trovato)

jpg - jpg

e nella versione con mono-corona 46 denti (il pacco pignoni è un 10-42; sarebbe preferibile arrivare a 52, ma non l'ho trovato)

jpg - jpg

... to be continued
 
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view post Posted on 10/12/2020, 19:25     +1   -1
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jpg

appena imbastita,
mancano telaio centrale (con sedile integrato che sostituirà quello rappresentato adesso) e "cordini" ^_^
... insomma il cuore del concept che sto esplorando, sognando la "NEXT" :rolleyes:
 
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view post Posted on 13/12/2020, 16:05     +1   -1
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In questa fase di "montaggio virtuale" di una ipotetica NEXT mi ritrovo, come al solito, a rivedere in maniera critica un po' tutte le soluzioni possibili ed a cercare o trovare spunti in tante immagini di bici di vario genere.

Seguo con attenzione un paio di realizzazioni in corso su BRI: l'ultima HTH di Marco e quella ad assetto variabile di Gionata. Entrambe hanno alcuni dettagli nelle motivazioni e/o nelle soluzioni che mi piacciono e che vorrei fare miei, forse.
Ma ci sono altre discussioni in corso anche su Velorizontal ...

E poi, andando a cercare su Grabcad modelli 3D utili per l'autocostruzione virtuale a CAD, ho travato questa bici tradizionale con il telaio ipoteticamente realizzato per stampaggio lamiere.
Non si tratta di una soluzione nuovissima, anzi, ma mi ha fatto pensare ad una realizzazioni semplificata di parti in carbonio basata su 2 "pelli" realizzate separatamente e poi unite insieme per incollaggio di superfici piane. Questo approccio potrebbe permettere degli stampi relativamente semplici che, garantendo una finitura superficiale di buon livello per le superfici esterne, semplificano la realizzazione di parti tridimensionali.

Alcune foto; poi magari proverò ad applicare questa tecnica nello specifico del telaio di questa nuova reclinata.

jpg

jpg

jpg

Ad esempio per la forcella si potrebbe partire da 3 parti realizzate come "pelli sottili" in stampo, con l'ausilio del sacco vuoto (che permette di eliminare in modo omogeneo la resina inutile ed in eccesso):

jpg

per poi assemblarle tra loro, ottenendo il manufatto completo; un componente con ottime caratteristiche strutturali, pareti sottili, peso contenuto e finitura superficiale ottima nelle parti a vista:

jpg

Potrebbe essere interessante prima di tutto per il carro anteriore ... =/
... ma non solo =)
 
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view post Posted on 13/12/2020, 23:03     +1   -1
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Cosa intendi per lamiera? Una lamiera in metallo o uno stampo in carbonio/vetroresina?
Non ho capito come realizzeresti lo stampo negativo esterno, nel senso a partire da cosa. Occorrerebbe comunque creare un modello per poterci fare sopra lo stampo.
Alla fine mi sembra solo una variante della realizzazione di componenti per stampo classico dove l'incollaggio avviene su una superficie piana più ampia, eventualmente riuscendo a risparmiare lo stampo interno sostituendolo con una lamiera piana (è quello il senso del procedimento?). Per fare gli stampi esterni comunque il lavoro è elevato.

L'idea della Hth26 era quella di usare veramente la lamiera di metallo per semplificare la costruzione, quantomeno per il telaio centrale, realizzando una struttura piana, ovviamente, per poi incollare le parti con l'aiuto dell'anima interna in poliuretano. È chiaro però che non si possono realizzare strutture tubolari tipo la forcella anteriore. È un procedimento con alcuni limiti ma molto rapido e con la quale non occorre quasi nessuno lavoro di finitura.

Il lavoro che mi sembra di capire ci sarebbe dietro alla procedura qui sopra è quello di una bici realizzata per stampo che è enorme proprio perché occorre realizzare uno stampo, con tutti i problemi di modellazione e rifinitura.

Edited by Marco Ruga - 13/12/2020, 23:13
 
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view post Posted on 13/12/2020, 23:08     +1   -1
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CITAZIONE (Marco Ruga @ 13/12/2020, 21:26) 
... Cosa intendi per lamiera? Una lamiera in metallo o uno stampo in carbonio/vetroresina?
...

Lamiera: la bici tradizionale mostrata ha un telaio in lamiera

Lo spunto potrebbe essere quello di seguire lo stesso approccio, sostituendo la "lamiera de fero" con una pelle di carbonio abbastanza sottile


CITAZIONE (Marco Ruga @ 13/12/2020, 21:26) 
Non ho capito come realizzeresti lo stampo negativo, nel senso a partire da cosa, da quale modello. ...
Alla fine mi sembra solo una variante della realizzazione di componenti per stampo dove l'incollaggio avviene su una superficie piana più ampia. Per fare gli stampi il lavoro è elevato, perché occorre comunque partire da un modello positivo. Esteticamente non mi sembra il massimo...
...

Chiaramente servono degli stampi in negativo che verranno realizzati partendo da dei modelli in positivo.
Il modo più semplice è quindi quello di avere un modello positivo, certo. Ma in questo caso il modello in positivo potrebbe essere abbastanza semplice da realizzare.
Nel caso di un carro anteriore per un MBB la parte interna è piana ed il modello potrebbe essere ottenuto per taglio del polistirene con filo caldo, ma anche il modello in positivo per le pelli esterne sarebbe facile perché si ridurrebbe ad appoggiare dei "semi-tubi" su di una superficie che si otterrebbe dal taglio precedente.
La possibilità di unire le 2 parti incollandole su una superficie piana ampia quanto basta è uno dei vantaggi principali, permettendo di realizzare separatamente le pelli (che potrebbero essere decisamente sottili) utilizzando il sacco vuoto per ottimizzare il rapporto tessuto/resina.
Se si decide di usare degli stampi in negativo per realizzare in un sol colpo delle strutture cave, è necessario poter unire le due parti di tessuto impregnato sovrapponendole a stampo chiuso (cosa non banale se gli spazi sono limitati) e poi per garantire che il tessuto aderisca alle pareti è necessario mettere dei "palloncini" all'interno; il procedimento in questo caso è abbastanza complesso e non sempre fattibile. Ovviamente scarto l'uso di una autoclave.
Per quanto riguarda il risultato estetico legato a queste "coste", vale il gusto personale. Come sempre è un compromesso.


CITAZIONE (Marco Ruga @ 13/12/2020, 21:26) 
...
L'idea della Hth26 era quella di usare veramente la lamiera di metallo per semplificare la costruzione, quantomeno per il telaio centrale, realizzando una struttura piana, ovviamente, per poi incollare le parti con l'aiuto dell'anima interna in poliuretano. È chiaro però che non si possono realizzare strutture tubolari tipo la forcella anteriore. È un procedimento con alcuni limiti ma molto rapido e con la quale non occorre quasi nessuno lavoro di finitura.
...

L'approccio della HTH è chiaro ed è una delle possibili tecniche realizzative.
Mi sembra solo che il risultato non sia esattamente quello atteso, nel senso che c'è ancora molto lavoro di "taglia & cuci" prima di arrivare ad avere un telaio. Certo meno che rivestire un modello in positivo, ma comunque il fatto di dover aggiungere un anima interna, rivestirne le parti esposte (che poi vanno lavorate per essere esteticamente accettabili), creare nervature nella parte posteriore, ecc. ecc. è ancora un bello sbattimento. Infine non mi sembra garantire significative riduzioni di peso.
Ripeto: è uno dei possibili approcci.


CITAZIONE (Marco Ruga @ 13/12/2020, 21:26) 
...
Il lavoro che mi sembra di capire ci sarebbe dietro alla procedura qui sopra è quello di una bici realizzata per stampo che è enorme proprio perché occorre realizzare uno stampo, con tutti i problemi di modellazione e rifinitura...

La mole di lavoro dipende da quanto si riescono a semplificare gli stampi in positivo.

A meno di utilizzare dei tubi "fatti e finiti", credo che per fare una bici ben rifinita e leggera ci si deve sbattere parecchio.
Forse dovrei concentrarmi proprio sull'utilizzo di tubi "fatti e finiti" =/

Insomma:
- siamo in diversi a girarci intorno per immaginare soluzioni auto-costruttive migliori di quelle percorse fino ad ora ... ammesso che ci siano e che ne valga la pena ...
- per adesso, purtroppo, nessuno ha ancora trovato il Sacro Graal
- ma proseguire nella ricerca, con proof-of-concept reali o virtuali, fa parte del gioco e mi diverte
- credo nella contaminazione tra diverse linee di pensiero
- e non credo sia una gara a chi è più brillante, ma piuttosto una opportunità di condivisione ... altrimenti nessuno scriverebbe qui delle proprie idee, o leggerebbe delle idee di altri
 
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view post Posted on 14/12/2020, 00:08     +1   -1
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L'idea dell'incollaggio su ampie superfici non è male, però c'è sempre il problema di realizzare degli stampi che è e rimane un lavoro enorme. E mi sfugge comunque, anche fosse in lamiera metallica, come si possano realizzare i semi-gusci. Probabilmente ci vorrebbe un bravo battilastra, come quelli di una volta. Oppure una pressa. Ma anche lì lo stampo ci vuole... Sicuramente mi sfugge qualcosa.

Il lavoro sul telaio hth26 in realtà è più o meno quello che volevo ottenere: finitura accettabile senza post lavorazioni, quantomeno sul telaio centrale, che è il pezzo più impegnativo. Il peso credo sia in linea con quello che è tecnicamente possibile con una lavorazione in cantina, calcolando che il poliuretano pesa 140 grammi e che dà anche un buon rinforzo strutturale, quindi non è peso inutile. E poi posso variare la forma del telaio facilmente. Teoricamente basterebbe un disegno 2d e chiunque potrebbe clonare quel telaio per i fatti suoi semplicemente stampando su un plotter o anche unendo i fogli di una semplice stampa su A4.

Ma anche in presenza di uno stampo completo di tutti i pezzi che compongono la bici il lavoro sarebbe superiore rispetto alla procedura di cui sopra. E' un lavoro lungo e basta poco per sbagliare e buttare via tutto (soprattutto in autoclave). Senza contare le decine di ore di lavoro, per non dire centinaia, per fare tutti gli stampi. E il costo del materiale per fare gli stampi. Su questo argomento il mio amico Paolo avrebbe molto da dire, con la realizzazione della sua Rev rossa.

Quello che voglio dire è che, nei fatti, è vero, la coperta è sempre corta. Non esiste attualmente la procedura che non obblighi a fare tanto lavoro, per di più con buona manualità ed esperienza. Si tratta di trovare il compromesso che è più accettabile ognuno secondo i suoi obiettivi. Attualmente con la Rev26/2 sono a circa 20 ore di lavoro e non manca molto. Chiaro che per l'anteriore mi semplifico un po' il lavoro con un telaio da sacrificare (anche se così ho molto più lavoro di finitura) e comunque non rinuncerei a questa cosa per motivi di costo e reperibilità dei componenti (non devo comprare pezzo per pezzo). Per cui rimango dell'idea che sia una buona procedura, teoricamente alla portata di molti hobbisti. Quando poi si potrà stampare in 3d con i filamenti in carbonio, allora ne riparleremo.

Anche la lavorazione con i tubi di carbonio non sarebbe facile. Però in effetti per un telaio super leggero penso che sarebbe la prima da provare. Incollando i tubi (anche se qualche fasciatura di rinforzo ci vuole, non mi fiderei del solo incollaggio). Però su una bici alta, tipo Rev da salita. Su una low racer secondo me alla fine è sempre meglio il monoscocca.
 
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view post Posted on 14/12/2020, 11:59     +1   -1

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CITAZIONE (recumbent @ 13/12/2020, 16:05) 
...

Ad esempio per la forcella si potrebbe partire da 3 parti realizzate come "pelli sottili" in stampo, con l'ausilio del sacco vuoto (che permette di eliminare in modo omogeneo la resina inutile ed in eccesso):

jpg
...

Idea molto astuta. La sezione interna (nell'immagine al centro) è banale da realizzare da una lastra, invece i due gusci ai lati si potrebbero realizzare da dei tubi tondi d'acciaio, ovviamente sarebbe da semplificare un po'. Da un altro lato però... le forcelle in carbonio si trovano a facilmente buon prezzo, e lavorazione necessaria per allargarla la vedo molto collaudata, quindi non converrebbe dedicarsi ad una costruzione che se si parte da un semilavorato è assai più efficiente.
L'idea però è applicabile a tutto quello che viene dopo la forcella, mi riferico a bom, sede del movimento centrale, foderi. Insomma sacrificare un telaio prenderne poco meno di metà lo vedo assai costoso. Ottenere gli stampi è relativamente economico ma richiede molto lavoro, per la singola realizzazione non ha molto senso.
 
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