reV, reclinata TD MBB

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markciccio
view post Posted on 12/8/2016, 08:18     +1   -1




CITAZIONE (LoScozzese @ 12/8/2016, 00:55) 
Una sola cosa non vorrei: che vi grattaste dove non batte il sole ogni volta che apro bocca.
E' che proprio a quel punto dove Marco ha rinvenuto la crepa che ho pensato intensamente.
Un fenomeno paranormale come pochi al mondo!
Ammazza. Qualità da sfruttare nei confronti di chi mi sta sul gozzo. :rolleyes:

Una qualità non da poco. Comunque meglio così che sull'asfalto. Da errori del genere si impara parecchio.

E poi:

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GRM
view post Posted on 22/8/2016, 21:32     +1   -1




rinnovo i complimenti, sia per la costruzione ma sopratutto per come documenti il tutto!
 
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markciccio
view post Posted on 2/9/2016, 16:57     +1   -1




Ho chiesto al proprietario attuale di fare una breve recensione, dopo tre settimane e qualche centinaio di km di uso. Andando in ferie a Lignano, ho approfittato per consegnare la bicicletta e conoscerlo di persona, visto che lui abita in zona. Vi posto il tutto così come me lo ha mandato. A me interessava avere una conferma "esterna" delle mie sensazioni e delle peculiarità di questo tipo di bici. Vi avviso che a me fanno piacere i complimenti ma Alessandro, a volte, è un po' troppo gentile...



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Scrivo queste righe di getto e come dovuto ringraziamento a Marco. Ha fatto un lavoro formidabile, a livello intuitivo, di scelta della geometria, di scelta dei materiali, di derivazione da una bdc tradizionale. E' per me rivoluzionario, molto più avanti del livello di coscienza medio dell'ambito ciclistico. Un illuminato. E' stato un piacere conoscerlo di persona durante la sua vacanza sulle nostre spiagge. Ma è come se ci fossimo sempre conosciuti.

Devo ringraziare anche il forum che mi ha fatto scoprire questo mondo e mi ha dato gli stimoli per avere l'ambizione di dimostrare la superiorità di questi mezzi. Credevo di doverlo dimostrare verso il mondo delle bici in generale, invece lo scetticismo e la chiusura mentale sono diffusi anche tra i reclinati. Il lavoro, anche da visionario, che mi aspetta è di dimostrare a Marco di essere all'altezza di un mezzo del genere e di dimostrare che questo mezzo può essere concretamente una rivoluzione.

Mi diverto da qualche anno con una notevole Shadow 28, di Trevibike. Una bici molto ben fatta, robusta e veloce. L'ho adattata in qualche dettaglio al mio uso, come ad esempio una forcella non ammortizzata anteriore con freno a disco idraulico.
Questa bici ha contribuito a riprendere negli anni un minimo di forma fisica e di calare, un pochino ed in modo costante, di peso. Ha aiutato inoltre a risolvere alcuni problemi di schiena.

Alla ricerca da tempo di un nuovo mezzo, ho seguito le fasi di costruzione del primo prototipo V di Marco, e mi sono fidato delle sue intuizioni e delle sue sensazioni, lanciandomi senza remore nell'appoggiare l'idea di Marco di derivare una nuova bici reclinata partendo da una bici da corsa tradizionale.
La geometria che Marco propone in realtà mi incuriosiva già da tempo, e stavo cercando in giro per l'Europa qualche modello di Vendetta o di Silvio, Cruzbike.
Marco ha saputo fare di meglio. Perché ha costruito un modello in carbonio rigido come (e forse più) della Vendetta, con la comodità e la facilità di guida della Silvio. Lascio queste considerazioni a chi, ben più esperto, sa valutare la bontà di un telaio. Io ho la fortuna di poterlo provare.

Il sedile è confortevole il giusto, non affatica mai. Non rimpiango il sedilone usato in precedenza e dopo poche uscite ho accantonato l'idea di aggiungere un poggiatesta.Il gruppo Ultegra lavora molto bene, i freni sono di una potenza e modulabilità che non mi fa rimpiangere il freno a disco (anzi, mi ha fatto ricredere sulla reale necessità di un freno a disco su bdc). Il cambio è preciso e veloce, e con rapporti ben distanziati mi da la possibilità di spingere sempre il rapporto ideale. Le ruote sono molto rigide e reattive, anche in pianura. La bellezza di questa bici resta comunque la possibilità di cambiare la componentistica attingendo al fornito mercato delle bdc.

Durante i primi giri cerco di adeguarmi velocemente al nuovo tipo di guida. Difficoltà già note e documentate, su partenza, manovra, curve strette. Superate dopo le prime uscite e qualche giro in parcheggi abbandonati. Resta una certa difficoltà nei tornanti stretti a destra, dove cerco di agevolare la sterzata forzando l'inclinazione.
Uscita dopo uscita riesco a scaricare una maggiore potenza sui pedali. L'oscillazione del telaio tra gruppo centrale e manubrio, che all'inizio mi preoccupava, si è ridotta quasi del tutto. Questo grazie ad una migliore coordinazione nella pedalata, ed al ricorso ad una posizione eretta (già documentata da Marco) nei momenti di maggiore spinta, anche a velocità elevata.

La rigidità del telaio è sorprendente. Pare non abbia mai un limite. Allunghi e scatti fino a 50 orari diventano via via più facili. Le velocità di crociera aumentano. Ho un temporaneo malfunzionamento del cardiofrequenzimetro, non posso documentare su strava la consistenza del mio sforzo. Ma posso assicurare che è ridotto. A livello aerodinamico si comporta molto bene. Molto più delle attese. Resta esposta un pochino in più la testa, ma con casco aero si ovvia a questo problema. In complesso (efficienza della pedalata, telaio, ruote) reagisce benissimo alle alte velocità. Sono rimasto impressionato dalla capacità di penetrazione controvento (pur arrivando da una reclinata).
Marco continua a sostenere che si tratta di una bici votata alla salita, ma può dare ottimi risultati anche spinta in pianura. Riesco già ad avvicinarmi ad alcuni precedenti risultati su alcuni segmenti di Strava delle mie zone.
Perde velocità rispetto a Shadow nei lunghi rettilinei in discesa, quelli non pedalati. Ma appena la strada si fa tecnica (una curva, l'esigenza di pedalare per riprendere velocità) la réV ritorna in vantaggio, segno che l'efficienza del mezzo e della pedalata superano un lieve svantaggio aerodinamico. Riuscirò ad essere più preciso con qualche misurazione su segmenti Strava.
Resto stupito dalla guidabilità della bici. In discesa percepisco una maggiore sicurezza. Non riesco a sfruttarla, e cerco di contenermi (sono ancora all'inizio!), ma la bici è molto stabile e sembra fissata su binari. Quello che inizialmente era un ostacolo, cioè l'opposizione delle gambe al cambio anche minimo di direzione, diventa ora un vantaggio. Lo sterzo sembra dotato di braccetti ammortizzanti, ed una volta impostata una traiettoria, la si mantiene con estrema facilità. Difficile da spiegare, ma la strada da fare la scelgono i piedi, e le braccia aiutano. Questo adattamento lo si nota anche in pianura, quando si spinge. E via via che esco non riesco neppure più a percepirlo, perché diventa automatico. C'è una maggiore visibilità, un migliore controllo di quello che ci sta intorno. Contribuisce al senso di sicurezza la possibilità di vedere meglio, quasi di ascoltare auto in arrivo, soprattutto in discesa, la possibilità di muoversi e girarsi molto di più sul sedile, rispetto alla Shadow.

La tipologia di telaio, o forse le ruote, o i copertoni (pure a volte gonfiati a 9 o 10 atmosfere) attutisce buche e imperfezioni dell'asfalto. L'ho notato su strade molto ben conosciute, tanto da non reputarla solo una impressione. E' proprio così. Anche questo aspetto contribuisce ad aumentare il senso di sicurezza.
Ed in salita? La réV è molto leggera e questo porta un certo vantaggio. In salita vengono al pettine tutti i problemi di adattamento che questa bici richiede. Mano a mano la pedalata è più fluida ed il comportamento in salita migliora. Anche la posizione eretta aiuta. All'inizio non ne ero convinto (un'idea di marco, non siamo tutti uguali, perché lui si ed io no), poi passano i km e ti accorgi che la posizione eretta affatica meno le anche, ricrea una angolazione tra busto e gambe più efficace per spingere. Mi rilassa. Allora perché non andare sempre in posizione eretta? Infatti lo faccio spesso anche in pianura, anche ad alta velocità, per rilanciare, per cambiare ritmo, o anche solo per rilassarmi. Ma poi si sta bene distesi, si è più aerodinamici, si ha un controllo diverso del mezzo.
Nonostante i problemi di adattamento, fin dalle prime uscite ho superato i miei migliori tempi in tutte le salite affrontate. Non sono salite lunghe, a volte solo degli strappi, ma a me rendono bene l'idea.

Ho notato dopo la prima uscita lunga un fastidio alla muscolatura dei glutei. Non sono particolarmente atletico, ma mi muovo parecchio, per lavoro, di corsa a piedi, in bici. Riferivo quindi questo intorpidimento allo schiacciamento su un sedile non molto imbottito. In realtà, insistendo con qualche uscita, e dopo aver imbottito un pochino il sedile nella zona glutei, il fastidio è diventato chiaro ed è proprio un affaticamento muscolare. Non so definirlo in termini tecnici, però la sensazione è di avere usato in modo diverso o più intenso questa specifica muscolatura. Questo può aprire a qualche considerazione biomeccanica relativa alla posizione.

La posizione eretta consigliata da Marco per la salita riesco progressivamente a tenerla per un periodo sempre più lungo e prevede un lavoro abbastanza intenso della muscolatura addominale. Ma su queste muscolature non soffro fastidi particolari.
Una lieve tensione a livello delle spalle, inizialmente attribuibile alla mancanza del poggiatesta, era invece un effetto della tensione che le prime uscite richiedevano. Ora le spalle e le braccia restano appoggiate comodamente sulla parte alta del manubrio, abbastanza rilassate. La possibilità di cambiare posizione offerta dal manubrio rende facile distendere e rilassare bene le braccia e le spalle.

Alessandro
Nickname su Strava "Ale Iacop"




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Edited by markciccio - 4/9/2016, 21:08
 
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view post Posted on 2/9/2016, 20:33     +1   -1
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Ottima recensione. Grazie Alessandro.
Impressionante l'efficienza prestazionale di quella bicicletta.
E questa è una voce fuori dal coro, per cui fondamentalmente molto affidabile.
Non che la voce di Marco non lo fosse, ma sai com'è?
"Oste, com'è il vino?" ^_^
Non c'è modo d'alzare un po' quel manubrio per avere meno impiccio per le ginocchia, soprattutto nei tornanti e nelle curve strette e permettere un più diretto contrasto manubrio-spalle?
Ho come l'impressione che la posizione sia sì comoda, ma un po' sacrificata.

Edited by LoScozzese - 2/9/2016, 22:15
 
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markciccio
view post Posted on 2/9/2016, 21:00     +1   -1




Sì, forse i toni sono molto entusiastici ma non posso dire che Alex non lo sia effettivamente e mi sembra sincero.

Alessandro sta studiando una posizione diversa del manubrio, più inclinato e con posizione più alta delle mani che ha da poco applicato e che sembra dare dei risultati buoni. Ieri ha tagliato un bel pezzo di curva inferiore, lasciando due moncherini che comunque garantiscono una certa presa. Sulla mia ho stravolto un po' sono passato a un manubrio simil-crono per evitare completamente le interferenze nei tornanti. Quello è in effetti un punto chiave.
 
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markciccio
view post Posted on 3/9/2016, 08:26     +2   +1   -1




 
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view post Posted on 4/9/2016, 11:10     +1   -1
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Marco e Sofia, grazie infinite per il video interessantissimo e divertente come sempre sulla costruzione e prova della reV. :)
Marco, ti ringrazio inoltre per la tua passione, per il tempo che dedichi alle tue creazioni e, soprattutto, per quello che impieghi per presentarci le tue creature mediante tutorial e filmati sul forum di BRI.
Un'ultima cosa, adesso capisco da dove prende tutta quell'energia la piccola Sofia... dalle Redbull!! ;)
 
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markciccio
view post Posted on 4/9/2016, 20:07     +1   -1




Di niente, per me è un piacere, sempre sperando di non risultare troppo invadente.

Alessandro (ricordo che lo trovate su Strava con il nick "Ale Iacop") mi ha inviato altri commenti, che vi giro:



Ancora qualche dettaglio, e ce ne sarebbero tanti da aggiungere. A chi ha la pazienza di leggere!

Una nota sul problema al telaio. Marco ha avuto un momento di panico e smarrimento, una volta scoperta la crepa sul telaio. Il collaudo è servito ad evidenziare anche questi problemi, ed è normale dover aggiustare il tiro in prototipi come questi. In tempi non sospetti, ancora in fase realizzativa, avevo posto qualche dubbio a Marco, come evidenziato in foto.

IMG_20160904_WA0000

(La foto si riferisce a una precedente segnalazione che mi era stata fatta da Alessandro, prima che il problema si manifestasse n.d.r. )

A tutt'oggi il telaio si presenta integro, e nonostante qualche inevitabile buca, non si sono manifestati problemi. Le buche più secche prese in velocità (eh si, purtroppo ci sono anche quelle) trasmettono una sberla violenta e bruciante sulla schiena per l'intera superficie del sedile... sono l'avvertimento della bici a non farlo più!

Una nota sul portaoggetti sotto al sedile. E' una mascheratura comodissima per riporre gli oggetti essenziali di ogni mia uscita, una pompa, camere d'aria, qualche attrezzo, il telefono. Si evita in questo modo il peso di una borsetta ed il tutto è integrato nel telaio (a voler scherzare con Marco si faceva notare la posizione con baricentro basso di questi pesi aggiuntivi...). Eventuali ulteriori oggetti (k-way, borracce supplementari, vivande) possono essere posizionate comodamente dietro al sedile, ma per la tipologia breve delle mie uscite non sono quasi mai necessari.

In salita lo sforzo a livello cardiaco è variato rispetto alla Shadow. Con quest'ultima mi arenavo contro un muro, difficilmente superabile, che rendeva inutile spingere oltre un certo livello di sforzo, perché in ogni caso la velocità non variava in modo da rendere giustificato lo sforzo. Così salivo a frequenze di 150 bpm, talvolta e difficilmente a 160. Con réV invece il cuore è messo, a voler spingere, alla frusta. Gli scatti ad esempio vengono assecondati dalla bici e la bici cambia notevolmente velocità. Ovviamente il cuore non riesce a star dietro a questi allunghi e alla fine si riprende a salire al proprio ritmo. Ma ad avere gamba, e lasciando a casa un poca di zavorra (piano piano sto continuando a dimagrire) i risultati potrebbero migliorare. Di certo lavori di ripetute in salita, che ora affronto prevalentemente nelle corse a piedi, cominciano a prendere un senso anche fatte in bici, diventando uno sforzo allenante di notevole intensità.

A proposito delle considerazioni sulla comodità della bici. L'impostazione è racing, non mi aspetto una comodità da salotto dalla réV. Le gambe tuttavia hanno il loro spazio per muoversi liberamente. In tutte le curve affrontate a velocità di crociera il manubrio si muove insieme alle gambe, così non si creano mai interferenze. Queste si manifestano nelle curve strette ed in manovra. Il manubrio però va ad appoggiarsi sulla pancia, non tanto sulle ginocchia! Tagliando la parte finale della curva (qualche cm in più rispetto al taglio già portato da Marco) ed un migliore controllo del mezzo hanno già risolto quasi completamente il problema. Resta qualche titubanza nei tornanti a destra di strette strade secondarie ed in pendenza, dove non è possibile allargare molto per tagliare la curva e dove è necessario continuare a spingere sempre (il mio abbrivio in salita è nullo). Ma nulla di insormontabile, è solo necessaria una maggiore confidenza con il mezzo.
Infine una nota sui pedali montati in origine sulla Fuji. Si tratta dei Keywin. Ad una prima occhiata paiono un pedale debole, in plastica, già sfondato dall'uso per via del movimento sul perno centrale. Provenivo da dei robusti Shimano Ultegra, ma visto che c'era la possibilità, ho provato a cambiare. Scelta che al momento pare azzeccata. Oltre al guadagno di più di 60 gr (la réV comincia ad essere sensibile alle mode grammomaniache), la comodità data dall'ambia base di appoggio li rende molto adatti ad una spinta robusta. Svanita la sensazione di “scarpa stretta” che ogni tanto notavo soprattutto sulla parte avanzata della fascia plantare laterale , e non si è mai manifestato un problema di affaticamento alle ginocchia. Non era nulla di preoccupante, ma per prudenza mi impediva di spingere a fondo soprattutto nelle uscite lunghe o qualche dislivello. Il movimento del pedale sul perno centrale è una caratteristica di questo tipo di pedali e garantisce un movimento più naturale delle gambe, sollecitando meno le ginocchia (un movimento che altri tipi di pedali fanno tra tacchetta e pedale). Insisto a scrivere su questi dettagli perché credo che una problematica alle ginocchia sia diffusa tra gli utenti reclinati e dovuta in parte alla posizione di pedalata. Credo, e mi auguro di averla risolta.

Grazie per l'attenzione. Ultima nota divertente: aggiornerò Marco su ulteriori evoluzioni e nuove impressioni. Già ora relaziono in modo dettagliato quasi ogni singola uscita, e mi sembra di essere uno di quei piloti da MotoGp che rientrati ai box si siedono sulla poltrona e si confrontano subito con i propri ingegneri. E lui da padre premuroso ascolta e consiglia. Che pazienza!


Edited by markciccio - 4/9/2016, 23:22
 
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view post Posted on 31/10/2016, 10:57     +1   +1   -1

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un aggiornamento dopo due mesi di utilizzo di Rev, e circa 1.800 km.
Ho preso la necessaria confidenza con il mezzo, mi rimane il dubbio di non riuscire ancora a spingere in modo ottimale in salita, dove sfrutto anche la parte superiore del busto, tiro con le braccia sul manubrio, mi alzo sul sedile, ma forse non ho ancora trovato la via rilassante che segue Marco.
Alcuni piccoli aggiornamenti al telaio:

- tagliato qualche centimetro della parte terminale del manubrio, che riesco comunque a prendere in presa bassa. Ho acquistato manovrabilità nello stretto.
- limato un centimetro o poco più alla base del sedile, per consentire un movimento più libero delle cosce
- rinforzato la pipa del manubrio e il manubrio stesso con qualche giro di fibra di carbonio. Utilizzo il manubrio tirandolo in modo alternato durante gli strappi nelle salite, o in qualche allungo veloce.
- rinforzato il telaio nella parte vicina al movimento centrale
- rinunciato all'idea geniale dello snodo, smontato e rivestito in carbonio. Questo ha aggiunto rigidità a quella parte cruciale di telaio, ma lascia pochi centimetri di movimento per adattare la lunghezza del boom a diverse altezze ed a diversi utenti. Una volta verificata la mia lunghezza ideale l'ho resa fissa. La rev ora faticherà ad adattarsi in modo ampio a diversi utenti, ma nulla vieta di tagliare e aggiungere in futuro uno snodo...
- modificato la inclinazione del sedile, da 41 a 34 gradi circa, ne guadagno in comodità (a patto di avere un poggiatesta) ed in velocita in pianura. In salita impegnativa ci si può alzare dal sedile, quindi non cambia nulla, in salite con lieve pendenza tendo a staccare un poco la schiena dal sedile, aiutandomi un poco con le braccia.
- aggiunto un poggiatesta, ricavato da un mestolo "schiacciapatate", poi rivestito in carbonio.
- spostata la posizione del portaborraccia, ora molto in basso sul boom, ma con una cannuccia che mi consente di bere solo alzandomi sul sedile, senza mai togliere la borraccia dalla sua sede.
- Aggiunto uno strato di imbottitura alla base del sedile e a livello delle spalle, per mia personale sensazione di comodità.
- Particolare non irrilevante, ho sostituito la imbottitura nera del sedile con una rossa, molto "aggressiva". (che Marco non sopporta).

poggiatesta

movimento centrale

manubrio pipa e borraccia


Mi limito a commentare per il momento le prestazioni in pianura di rev, lasciando in pace il discorso salita. Questo perché non ho ancora avuto tempo di affrontare salite lunghe (probabilmente la prossima primavera) e perché ho l'impressione di non avere ancora raggiunto il feeling ideale. Marco con un mezzo ormai molto simile può dare qualche indicazione in più su questo tema. Io lo farò più avanti. Posso dire comunque di avere migliorato abbondantemente i miei migliori tempi in tutte le salite fatte con la shadow e di aver affrontato salite che per la pendenza impegnativa in Shadow non avrei mai fatto.

Inizialmente la Rev non sembrava in grado di avvicinare i tempi in pianura della mia bicicletta precedente, una Shadow di Trevibike.
Con l'uso e forse con le modifiche apportate le prestazioni sono aumentate. Secondo i tempi registrati su strava, ho migliorato in diversi tratti, sono a ridosso di alcuni Kom, e soprattutto su percorrenze lunghe riesco a mantenere medie elevate.
In particolare in due uscite sono significative:

www.strava.com/activities/749608555
www.strava.com/activities/752144474

nella prima, dopo un iniziale tratto tranquillo, l'incontro con un amico in bdc ha acceso un poco il ritmo, che è arrivato, nei 30 chilometri centrali, a sfiorare i 40. Qualche cambio mi è stato dato, ed ho potuto constatare la notevole differenza di stabilità della rev rispetto ad una bdc comunque di fascia alta (solo le ruote zipp alto profilo superavano il valore del mio mezzo!). La rev risulta molto stabile ad alte velocità, esente da quei problemi di ondeggiamento inevitabili quando si tenta di spingere aiutandosi con le braccia in bdc.
Si tratta di una uscita di 80 km, quindi non stiamo parlando di qualche tratto tirato, ma di un ritmo elevato che si può tenere per molti chilometri.

Nella seconda uscita la media è più elevata, anche se il chilometraggio, 50 km, più limitato. Uscita fatta da solo, quindi senza alcun tipo di aiuto in scia. Ho avuto per parte della uscita il vento sfavorevole. La rev consente di affrontare tratti controvento in modo molto efficace, la media non ne risente molto. Purtroppo non riesco a recuperare nei tratti di vento favorevole o "non contrario", ma il risultato finale è per me notevole.
A conti fatti, una bici come questa, non sviluppata in modo specifico per la pianura, riesce non solo a difendersi, ma ad essere anche aggressiva.

A presto per altre notizie!

(Rimosso l'allegato perché inutile. La foto era già postata.)

Edited by LoScozzese - 31/10/2016, 11:31
 
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dani1960
view post Posted on 31/10/2016, 19:04     +1   -1




Ciao, hai avuto modo di provarla su una discesa pedalabile in spinta? Hai avuto mai la sensazione di perdere il controllo dello sterzo?
Daniele
 
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view post Posted on 31/10/2016, 19:40     +1   -1

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Ti lascio a livello indicativo tre tratti in discesa,

Uno più veloce, con alcuni tratti di dosso in cui bisogna spingere, ottimo asfalto, qualche tornante (fatta anche oggi, ma con una trentina di secondi in più rispetto al mio pr).
www.strava.com/segments/7292318?filter=overall

un altro un poco più tecnico, qualche tornante in più, ma con asfalto rovinato.
www.strava.com/segments/3683785

qui un drittone, una discesa di un paio di km senza curve impegnative (ma con miglior tempo ancora di shadow)
www.strava.com/segments/8461158

Non sono un discesista, non esagero mai. Ma la sensazione di sicurezza che mi da questa bici è notevole, superiore al feeling che avevo con Shadow, e superiore alle bdc finora usate.
Lo sterzo è sempre sotto controllo pieno, perché sono le gambe ad impostare le curve e le braccia fanno solo le correzioni minime di traiettoria.
All'inizio avevo qualche difficoltà perché le gambe opponevano resistenza e dovevo forzare parecchio con le braccia, creando talvolta un ondeggiamento, o a volte, quando le gambe riuscivano a rilassarsi, tendendo a chiudere l'anteriore.
Ora l'automatismo è perfezionato, e le gambe aiutano l'impostazione della curva, come se avessi due braccetti ammortizzanti (tipo quelli sugli sterzi di qualche moto). Le traiettorie che si riescono ad impostare sono molto precise, scelgo al millimetro dove mettere la ruota, anche ad alta velocità.
Certo, le velocità che raggiungo sono tra i 50 e 60 orari, raramente di più, prova a dare una occhiata ai segmenti che ho citato. Per i miei usi, per le discese che affronto, e per l'esigenza di riportare il collo intero a casa, sono sufficienti.
 
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markciccio
view post Posted on 6/3/2017, 13:30     +3   +1   -1




Sabato ho terminato la terza Rev. Dopo la "V", la "Rev" di Alessandro, sono arrivato alla "ReV C4", dal nome della bicicletta che è stata smembrata.

Si trattava di un buon punto di partenza con un buon telaio in carbonio monoscocca artigianale, made in Italy, componentistica media tipo Shimano Ultegra 10V, guarnitura "Fulcrum", componenti anche se non recentissimi ma buoni, cerchi a basso profilo "FSA". Totale peso della bici con pedali, 7.9 Kg:

IMG_20161015_WA0008

Il procedimento è stato simile a quello della precedente "ReV".
Si prende la bici, si smonta:

IMG_20161231_113059

Si prende la forcella anteriore, si taglia e si allarga per accogliere la ruota posteriore:

IMG_20161231_122040

Si fascia con il carbonio (nastro 200g/mq, larghezza 50mm):

20170114_133120

E si avvolge con il nastro da elettricista per compattare bene le fibre, lasciando uscire l'eccesso di resina.

Poi si passa al telaio. Si taglia il tubo obliquo e quello orizzontale. Si giunta a una forcella anteriore full carbon comprata ex novo (del peso di 400g, trovata su internet a circa 50 Euro, dalla Cina col furgone):

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Notare che la parte del tubone orizzontale del telaio è costituito internamente dallo stelo della forcella, fasciato poi con il carbonio e con infilato sopra la parte del tubo obliquo che avanzava dal taglio precedente, fino a raggiungere un diametro esterno di circa 55 mm. In pratica è un tubo 55 bello spesso. Non volevo rischiare rotture strane.

Si aggiunge il tubo reggi-sedile (alluminio 30 x1.5mm, fasciato) e i foderi verticali che avanzavano dal taglio precedente:

20170121_191424

20170130_215449

20170202_080323

Il telaio così come da foto pesa 1500 grammi.

A sto punto la bici è quasi pronta, manca il sedile.
Visto che me la giocavo con i grammi e volevo essere più leggero possibile, ho deciso di costruire un sedile con la solita tecnica di cui leggete sopra nella discussione ma usando un minimo di sottovuoto. Per questo ho usato del tessuto peelply e un sacco sottovuoto...dell'Ikea, quello che si usa per compattare gli abiti nell'armadio. Alla fine ha funzionato, questo è il risultato:

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Una volta scartavetrato, rifinito e verniciato, il sedile pesa 400 grammi. Più i supporti per poterlo vincolare a telaio, siamo a circa 500 grammi.

A sto punto, si costruisce l'avantreno, utilizzando i foderi bassi orizzonali, parte del reggisella (che farà da regolazione), uno snodo preso da un reggi manubrio regolabile (in alluminio, preso su ebay, 150g in più, ahimè!) e un tubo in alluminio da 30x1.5 mm, fasciato in carbonio. Si incolla e fascia il tutto e si assembla:

20170204_203733

Siamo quasi alla fine. Si decide l'altezza del manubrio (che rimane originale, le gambe sembra passino comode):

20170205_121006

Per evitare torsioni indesiderate, aggiungiamo un bel rinforzone a tutto l'anteriore:

20170220_213055

Dulcis in fundo, per non farci mancare niente, preparo una sorta di "forno" a bassa temperatura e faccio una ricottura del carbonio, a 55°C per 8 ore circa. In pratica ho sfruttato un piccolo corridoio della mia cantina, chiudendolo con del polistirolo e mettendoci dentro una stufetta con un termostato:

20170223_193029

20170223_193104

La reclinata è finita.

Il peso finale, con pedali, porta borraccia, copri sedile e tutto quanto è di 9.5 kg:

20170223_223752

20170211_135753

Siamo a 1.5 kg circa in più rispetto alla bicicletta donatrice. E' adattabile a ciclisti da 170 a 185 cm di altezza tramite l'allungamento del boom. Per me è leggermente corta ma riesco comunque ad usarla spostando indietro il sedile di un paio di cm, sfruttando dei fori differenti sul sedile.
L'idea era di costruire una TD MBB per farla provare a chi volesse sperimentare quel tipo di reclinata. Per ora ce l'ha in prova Serafino. Si trova bene, vi saprò dire nelle prossime settimane nel dettaglio sensazioni e prestazioni.

Edited by markciccio - 6/3/2017, 14:27
 
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view post Posted on 6/3/2017, 17:02     +1   -1

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nooo il forno di polimerizzazione diy è scaltrissimo! Stufa a infrarossi?
ho qualche dubbio sull'uso di un aspirapolvere per il sottovuoto, non so che pressione si raggiunge con la classica pompa sottovuoto.
 
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markciccio
view post Posted on 6/3/2017, 22:51     +1   -1




Sì, infrarossi ma poi sono passato alla classica stufetta che si tiene in bagno (ovviamente rubata dal bagno della moglie). Per il sottovuoto, non è spintissimo ma il suo lavoro lo fa.
 
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view post Posted on 7/3/2017, 11:20     +1   -1
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Ciao Marco ,
la tua bici e' veramente interessante vedendola e considerando come e' fatta ho pensato che c'e un telaiaccio
di dechatlon che si presterebbe molto per la forma del tubo centrale e del carro posteriore :

https://www.btwin.com/it/bici-citta/velos-...s-300-nera.html

naturalmente non per un mezzo estremo , ma non trovi che la conformazione del telaio sia fatta abbastanza a pennello ?
 
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679 replies since 31/7/2016, 12:14   46295 views
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