CITAZIONE (Zephyrus @ 3/11/2015, 09:09)
Personalmente non mi farei convincere da chi dice che non è possibile.
[...]
ma su percorsi extraurbani a mio avviso può funzionare.
Questa affermazione mi fa tornare alla mente il momento nel quale avrei dovuto decidere di uscire con la bassissima Raptobike, transitando, nell'immediato dell'uscita da casa, attraverso due paesi trafficatissimi, le cui strade formano un continuum di buche e rattoppi, fra parentesi.
Avevo timore. Non risucivo a trovare la giusta convinzione, pur avendo la giusta motivazione, e ci misi più d'un mese a convincermi a rompere il ghiaccio.
Nel frattempo, progettavo di uscire fuori porta facendo il primo tratto in auto, per liberarmi dell'incomodo del tratto urbano.
Ora, d'accordo che un siluro come la Birk possa funzionare nei percorsi extraurbani, ma che dovebbe fare il nostro amico per raggiungere il percorso extraurbano? Come immaginavo di fare io?
E se non fosse sufficiente l'uscita, ma ci fosse anche una corrispondete entrata all'arrivo?
Allora dovrebbe organizzarsi come alcuni pendolari che conosco, che hanno una bicicletta vecchia per andare alla stazione ferroviaria di partenza, che non faccia venire pruriti ad eventuali ladri, ed un'altra, sempre decrepita, parcheggiata alla stazione d'arrivo, con la quale percorrere il successivo percorso urbano.
Solo che lui la bicicletta ce l'avrebbe già, quindi, per la legge del contrappasso
, dovrebbe avere un'auto per uscire fuori città ed un'altra per entrare dall'altra parte.
Ma per cortesia, parliamo di cose che siano plausibili, Gionata!
Con la Birk meglio immaginare di andare a correre in velodromo o in altro spazio chiuso.
La dote principale del mezzo da usare come "commuter", dovrebbe essere soprattutto la comodità, intesa come caratteristica che rassicuri piuttosto che suscitare preoccupazioni.
Con la Birk, conciata in quel modo, a lavorare, per esempio, vacci tu! Ti vorrei proprio vedere.