A proposito, proprio ieri raccontavo a Enoibaf, che mi è venuto a trovare, un fatto recentemente accadutomi.
Ciò tanto per documentare il livello di civiltà o anche solo di educazione dei nostri connazionali.
Stavo sulla ciclabile del litorale di Latina lido. Una signora nel classico abbigliamento che potrei definire "da fitness", camminava con passo spedito sulla mia stessa corsia. Una delle due destinate ai ciclisti.
Faccio notare che i pedoni ne hanno una accanto bella larga a loro riservata.
Scampanellata. Niente. Scampanellata più insistente. Ancora niente. Scampanellata insistentissima da insofferente. Finalmente si gira, mi dà uno sguardo, si rivolta verso al sua direzione e non si scosta d'un millimetro.
Evidente atteggiamento provocatorio. Incomprensibile. Probabilmente, secondo lei, io non avrei dovuto neanche tentare di scomodarla e sorpassarla per l'altra corsia. Stare lì era un suo diritto. O no?
Ma io faccio così sempre di proposito, perché non capisco e non ho mai capito perché in Italia non si deve aver rispetto per gli altri e badare solo ed esclusivamente alle proprie esigenze.
Fatto sta insomma, che visto e considerato che il panorama non era per niente male, sono rimasto dietro di proposito a passo d'uomo per vedere se ci potesse essere un ripensamento da parte sua.
Ma vattene! Niente di niente. Come se fosse lei ad essere dalla parte della ragione. Come m'ero permesso?
Alla fine mi sono stufato, sono passato avanti e l'ho apostrofata: "Signora, mi sta occupando la corsia!".
Niente. Ancora sordità assoluta. Della serie "chi se ne fotte. Sono ancorata ad un binario di mia esclusiva proprietà e tu, per me, puoi anche schiattare".
Ma porcaccia miseria! Era carina, questo sì, ma evidentemente questo porta anche a difetti genetici: assoluta cecità ed altrettanta sordità.
Poverina. Ma il diveramente abile, a trenta centimetri da terra, potrei esserle apparso io, no?