Avanti un altro! Rabanne.

« Older   Newer »
  Share  
rabanne
view post Posted on 11/9/2014, 14:14 by: rabanne     +1   -1

Member

Group:
Fan
Posts:
118
Mi piace:
+7

Status:


La possente voce urlò ancora “Avanti un altro!!”.
E la tremante fila, lenta ed ignuda avanzò.
Passo dopo passo si avvicinava, foriera di cambiamenti radicali, la decisiva sentenza: “Abile ed arruolato!”......

Ed eccomi qua, novello appassionato di biciclette diversamente pedalabili, iscritto a questo forum per carpire le conoscenze altrui riguardo a veicoli che ho avuto modo di vedere solo in foto o cercando di evitarli con la macchina lungo le turistiche strade italiane.

Ordine, perbacco! cominciamo come si deve.

Mi chiamo Marco e vivo a Jesi, tranquillo paesino adagiato sulle ridenti colline marchigiane, sulle sponde del fiume Esino, assoluto padrone di una verde valle che da Ancona porta a Fabriano,
Prima che qualcuno di voi perda la pazienza e sia colto da irrefrenabile e violento sentimento di rintracciarmi e spaccarmi il computer sulla testa, non per propria cattiveria ma per il bene dell’umanità, cercherò di raccontarvi brevemente la mia storia “ciclistica” affinché anche io possa trovare una giusta collocazione (fermate subito i vostri impertinenti pensieri) in codesto forum. Tutto cominciò qualche anno fa, sette per la precisione, quando fui preso dalla tentazione di rispolverare la vecchia MTB che da più o meno dieci anni aveva messo radici in garage. A dire il vero fu la mia santa moglie a prendermi e sbattermi davanti all’incredibile veicolo nel tentativo di togliermi dalla poltrona o dallo schermo del computer in quanto lei, la santa, aveva già ripreso a farsi qualche lunga passeggiata e divertenti giri nei dintorni con una bici vecchia quasi come la mia.

Ricordo ancora quel lontano pomeriggio, il pallido sole velato da alte nubi e il dolce dialogo tra una donna e suo marito:
“ Dai, facciamoci un giretto che fuori si sta bene”
“ Ma…, ma… potrebbe piovere…”
“ No. Sali e pedala”
“ Ma devo almeno gonfiare le ruote….”
“ Ci ho pensato io, ora sono a posto. Andiamo”
“ Maaaa….. la catena
(che illuminazione geniale!!!), devo metterci l’olio, la devo far girare, potrei grippare, potrei fondere le bronzine (forse se la beve….)”
“ Tranquillo, ho verificato io: i pedali girano e le ruote pure.”
“.....eeee… maaaaa…. ecco….”
” Ora zitto, sali su sta cosa, pedali e mi segui.”


E fu così che tutto cominciò, con quel perentorio ordine, con quei duri e massacranti otto chilometri della prima uscita e con il quasi impossibile superamento di una salita di 400 metri con pendenza del 6%. Grandioso e spettacolare evento che mi fece (ri)scoprire un nuovo e meravigliosamente faticoso mondo: la bicicletta.
Dopo quel giorno la prima cosa che feci fu quella di cambiare i copertoni (straordinario come un paio di cerchi di gomma nuovi possano cambiare in meglio la vita di un ciclista), poi cominciarono le sfide tra me e gli impervi saliscendi di stradine secondarie e, pedalata dopo pedalata, gli iniziali e difficoltosi otto chilometri si trasformarono in quasi trenta. Ormai la vecchia e bistrattata mtb non reggeva più il mio passo: era giunto il momento di una nuova bicicletta.

Santo cielo quante cose da imparare prima di scegliere una bici. Ruote, pignoni, corone, freni, telai, prezzi etc etc.. Insomma era cominciata la ricerca di cosa il mercato del velocipede potesse mai offrire per farmi pedalare soddisfatto.
MTB? no, troppo pesanti (?!?) troppo lente, ruote grosse, non vado fuoristrada, e insomma non è proprio quella che cerco.
Bdc? mmmhhhh no troppo leggera, troppo veloce, sulle stradine sconnesse si rompe, sulle erte salite è troppo lenta, e insomma non è proprio quello che cerco.
Citybike? (andavano di moda allora) mmmmmhhh, mmmhhh, bhe, forse… no troppo da passeggio, è per tipi che la prendono solo di domenica per il giretto in paese e non è adatta alle mie lunghe (ognuno ha i suoi punti di vista) escursioni, e insomma non è proprio quello che cerco.
Alla fine, dopo aver sfogliato cataloghi e pagine internet a non finire, la mia scelta ricadde su una EsusebiCicli non mi ricorco cosa che assomiglia molto alla attuale E2000 ma con la forcella anteriore ammortizzata.
Non mi chiedete perché ma la scelta fu quella.

“Buongiorno signor venditore di biciclette. Vorrei acquistarne una.”
“Buongiorno a lei signor compratore. Sono qui per questo. Quale vuole”
“Vorrei una EsusebiCicli non mi ricorco cosa, la avete disponibile?”
“Lei è fortunato, ne ho un paio disponibili e una è proprio della sua misura e colore preferito
(ma guarda te sto cret…, come se non lo sapesse. Sarà venuto in negozio almeno sette volte…)”
Perbacco, bella. Si, mi piace ma ho ancora qualche dubbio. Deve sapere chi io giro moltissimo, potrei fare anche 25 o addirittura 30 chilometri in una uscita. Questa bici è adatta a sostenere tali percorsi?”
“Certamente, basta che pedala….”
pietosamente rispose il gentile venditore.

E con il nuovo e potente mezzo stretto tra le chiappe (certo che i moderni sellini aerodinamicamente anatomici son proprio stretti) i 25 chilometri si trasformarono in 40 e poi in 50 e poi in 60 e su, sempre più in alto verso i fatidici 100! La pianura ormai l’avevo lasciata alle spalle, mi serviva solo per il defaticamento finale, per me contavano solo i magnifici saliscendi delle colline marchigiane.
Su, su, con fatica spingo sui poveri pedali in cerca della agognata vetta dove sorge lo sperduto paesino, e poi giù, a palla, sfiorando gli 80 km/h, frenare deciso prima della immancabile curva a gomito alla fine delle discese e poi su ancora, al limite dei 5 km/h verso una nuova cima. Fatica, sudore e per premio una grande e gioiosa soddisfazione. Vero drogato di endorfine.

E giunse il tempo che anche la EsusebiCicli non mi ricorco cosa cominciava a starmi stretta.
Vi risparmio il racconto della ricerca e scelta del nuovo mezzo, non si discosta molto dal primo anzi è la fotocopia precisa eccetto per il venditore che era un altro. La mia scelta cadde su una Specialized Tricross Triple 2009

“Signor venditore, questa bicicletta è bellissima ma ho ancora qualche dubbio. Lei ritiene che sia adatta a sostenere i percorsi che abitualmente io faccio?”
“Certamente, basta che pedala….”
pietosamente rispose il gentile venditore (ripeto, non era lo stesso del primo acquisto. Erano forse parenti?)

E di nuovo su e giù per alte colline, quasi montagne, delle valli marchigiane, sempre alla ricerca di quella splendida sensazione di soddisfazione che si ha quando si rientra a casa.
Poi un anno e mezzo fa circa, vuoi per un motivo vuoi per un altro, le mie corse hanno subito un arresto e la Tricross l’ho usata solo per qualche piccolo e raro giretto insieme a mia moglie.
Si sa, a volte capita che diverse esigenze portino a non poter seguire i propri desideri ma, prima o poi, la voglia di ritrovare quelle piacevoli sensazioni di faticosa libertà tornano a galla e pressano per essere liberati. Ho così deciso che è giunta l’ora di riprendere in mano, o meglio stringere tra le chiappe la bicicletta e piano piano ritornare alle vecchie e sane abitudini della fine settimana.

“Va bene, tutto questo è bello e siamo felici per te. Ma perché vieni a spaccare i cabasisi a noi?” direte voi, sparuti e pazienti lettori che fin qui siete giunti. Giusta la domanda e chiedo ancora un pò di vostra pazienza che ormai son giunto al punto.

La scorsa settimana, non ricordo perché o come, mi sono ritrovato a cercare su internet informazioni sulle biciclette dal sellino diverso e mi si è aperto un mondo nuovo e intrigante. Ho scoperto che si chiamano “reclinate” o “recumbent”, che sono FWD o RWD, alte o basse con ruote uguali o differenziate, che possono essere anche tricicli, che hanno diversi tipi di manubrio/sterzo, che costano tanto e che è difficile se non impossibile trovarle dove abito io.
“Va bene, anche tutto questo è bello e siamo felici per te. Ma è pur sempre quella la domanda che ci poniamo: perché vieni a spaccare i cabasisi a noi?” insisterete voi, soliti sparuti e pazienti lettori che fin qui resistete.

Non lo so!

Ecco, questa è la mia risposta alla vostra domanda.
Non lo so perché son qui a disturbarvi con le mie amenità, so solo che d’improvviso sono stato rapito da queste strane biciclette e ora vorrei, voglio, devo assolutamente possederne una che mi porti in giro sulle ridenti colline marchigiane a godere della faticosa soddisfazione di pedalare in libertà con un nuovo punto di vista. E voi, che ritengo siate affetti da simile malattia, rappresentate un gruppo di fini intenditori cui fare riferimento per meglio conoscere e scoprire tale nuova passione. Mi spiace per voi, esimi signori, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso. Io vi ho trovato e ora dovete sopportarmi. Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate.

“Ecco fatto , un altro invasato che ci tormenterà non poco” state dicendo tra voi, vero?
“Va bene, accettiamolo che poi si calma e ci lascia in pace. Ora a chi tocca? … Vediamo un po’.....”
“Avanti un altro!”
E la fila si mosse in avanti di un passo ancora.


Buone pedalate a tutti !

marco


P.S.: Se volete potete inserirmi in mappa come aspirante reclinato o pericolo da evitare. Fate voi.

Edited by LoScozzese - 11/9/2014, 15:39
 
Top
26 replies since 11/9/2014, 14:14   726 views
  Share