Reclinata in legno

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ninbus
view post Posted on 18/2/2014, 00:49 by: ninbus     +4   +1   -1
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M5 CHR-MANGUSTA CHR

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Volevo costruire una reclinata turistica per mia moglie e nello stesso tempo esplorare nuove soluzioni costruttive.
E così, invece del "solito carbonio", ho deciso di usare il legno. Compensato di betulla, struttura monotrave e ruote piccole. A dir la verità, quando mia moglie ha visto il telaio, ha subito sbottato: " ecco, la tua bella leggera in carbonio, la mia, un massello di legno". A nulla sono valse le mie spiegazioni, che magnificavano il telaio vuoto all'interno. Si è calmata solo quando ho promesso di applicare un motore elettrico, che avrebbe sopperito al peso, non certo leggerissimo.

Qualche foto della bici ancora incompleta nelle finiture. Il legno è stato trattato in superficie, solamente con una mano di top coat epossidico, dato a pennello, per proteggerlo durante le lavorazioni e le prime prove su strada. Anche le parti in alluminio devono essere ancora rifinite e verniciate. Quando il tempo sarà più caldo, dopo accurata carteggiatura, darò ancora una mano di epossidica e 2 o 3 mani di poliuretanica a spruzzo.

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Per la forma del telaio, mi sono ispirato alle realizzazioni di Sam Bennett, di cui ho trovato solo una foto della FWD e un paio della versione a trazione posteriore.
Per il tipo di legno, mi sono orientato sul compensato di betulla da 4 mm, molto più resistente di quello comune in pioppo e reperibile con relativa facilità in fogli da 153 x 153. Non è quello aeronautico di primissima scelta, che costa un botto, ma per le mie esigenze, più che sufficiente. L'ho acquistato da un commerciante di legnami di Lissone, in Brianza.

Per prima cosa, ho fatto una dima in perpex con la forma delle sezioni del telaio e le ho riportate sui fogli di compensato.

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Poi, con pazienza, le ho tagliate con una piccola sega a disco e col seghetto alternativo. Più i tagli sono precisi e meno tempo si perde poi nella finitura del multistrato incollato.

Il passo successivo è stato la definizione di una dima per l'incollaggio dei vari strati, in forma di curva d'arco.

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Per la dima, ho usato materiali di recupero e l'incollaggio è stato fatto in due tempi. Prima i 10 strati forati, poi, dopo la rifinitura delle cavità, le superfici esterne. Gli strati sono 12, con l'aggiunta di ulteriori 2 nella zona che va dal tubo di sterzo al movimento centrale e altri due piccoli, solo in corrispondenza del foro del MC.
Per tenere in compressione gli strati, durante l'incollaggio, ho usato il sacco del vuoto.

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Dopo un lungo lavoro di finitura con la levigatrice e la smussatura dei bordi, ho fatto, con le frese a tazza, i buchi del tubo di sterzo e del movimento centrale. Questi fori sono abbastanza critici, perchè se si sbaglia, bisogna rifare il telaio. Ho dovuto fare dei pezzi specifici per bloccare il telaio sulla base del trapano a colonna per poi fare i fori guida. Verificato che i fori guida avessero le esatte inclinazioni, ho proceduto con le frese a tazza.

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L'incollaggio del tubo del movimento centrale, che ha una zona di diametro inferiore rispetto alle estremità, è stato perfezionato iniettando adesivo strutturale tramite un foro sul naso del boom.

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Il tubo dello sterzo, oltre ad essere incollato, è anche spinato dal perno della puleggia del rarmo in tiro della catena.

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Terminata la struttura principale del telaio, ho costruito i forcellini della ruota posteriore, ricavati da un angolare di alluminio e il sedile, che descriverò domani.

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