Geometria ideale per la salita, processo di costruzione collettiva di un sapere

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sdraio a pedali
view post Posted on 1/9/2010, 22:14     +1   -1




Ciao a tutti.

Le reclinate sono mezzi di trasporto sviluppatesi in posti dove le salite più impegnative sono le rampe dei parcheggi multipiano, notoriamente ambiente poco adatto al ciclista.

Quindi sarebbe una cosa alquanto strana se i modelli presenti sul mercato fossero tutti in egual misura efficaci nell'avanzamento in salita (ovviamente in proporzione al loro peso).

E difatti la stragrande maggioranza di essi probabilmente non lo sono.

Quindi vi faccio notare che noi italici bentisti siamo nella privilegiatissima e allo stesso tempo scomodissima posizione di pionieri della salita reclinata. Privilegiatissima perchè ci consente di dar sfogo ulteriore alla "sindrome di Cristoforo Colombo" che ha spinto molti di noi ad esplorare l'ignoto anche solo per il gusto di vedere com'è il mondo oltre le colonne d'Ercole di MTB e bici da corsa. Scomodissima perchè, come tutti gli ignoti, anche questo ci espone a delle possibili clamorose figure di m... "chi lascia la via vecchia per la nuova etc etc" ma lasciamo perdere.

Ovviamente tutte le volte che si tocca l'argomento "reclinate in salita" si scatena un putiferio. Mi piacciono le salite, se non ci fossero non andrei nemmeno in bici. E mi piacciono i putiferi, sono sempre il segno di una passione comune. Quindi di presenza di esseri svegli e pensanti: "Coloro che sono svegli hanno un mondo in comune, coloro che dormono hanno ciascuno il proprio" diceva qualche filosofo greco, forse Eraclito.

Ma come in tutti i putiferi, spesso a guidare le considerazioni e le esternazioni appassionate ci sono dei retropensieri di cui spesso non è consapevole nemmeno chi quelle considerazioni esprime. Non ci sarebbe niente di male se non fosse che alcuni di questi retropensieri sono fuorvianti. Ne cito alcuni:

a) retropensiero n. 1: le reclinate non vanno in salita perchè la posizione è NATURALMENTE poco adatta a esprimere una grande potenza (come quando ci si alza in piedi sui pedali);

b) retropensiero n. 2: le reclinate non vanno in salita perchè sono TROPPO PESANTI. Ovviamente questa è anche una verità per molte reclinate, ma diventa un retropensiero fuorviante se inavvertitamente lo utilizziamo come alibi per non cercare di adattare meglio il nostro mezzo all'avanzamento in salita (una bici da 16 kg andrà sempre più piano di una da 11, ma se la geometria e l'ergonomia della posizione migliorano può migliorare comunque anche le prestazioni in salita a parità di peso);

c) retropensiero n. 3: quei pochi che in salita vanno bene in reclinata è perchè hanno delle capacità al limite del sovrumano. Questa è una cazzata spaventosa, perchè è un ottimo alibi per non chiedersi i VERI MOTIVI delle buone prestazioni; non si pensa che magari ad andare bene in salita sono in pochi perchè pochi sono i modelli che avanzano bene.

Invece il retropensiero comune a questo forum dovrebbe essere:

d) le reclinate hanno un tal varietà di geometrie che ancora non si è capito quale sia la posizione migliore per esprimere la maggiore potenza possibile in salita; non è quindi detto che questa sia per forza inferiore a quella esprimibile in piedi, quanto meno sulle lunghe distanze.

e) le reclinate, proprio per il fatto di offrire una posizione più comoda, peseranno sempre un po' di più delle bici tradizionali (tra sedile e imbottitura ci vogliono almeno 6/700 grammi contro i 70 grammi di una sella, più un paio d'etti di catena supplementare, e stiamo parlando di strutture ultraleggere), ma può anche essere che questa differenza di peso possa venire compensata dalla maggiore ergonomia della posizione, se ben gestita dal ciclista, quanto meno sulle lunghe distanze.

f) quei pochi che in salita vanno bene può darsi che abbiano avuto la fortuna di trovare delle reclinate con delle caratteristiche molto adatte all'avanzamento in salita, quanto meno in relazione alla loro conformazione fisica, ma magari anche in senso assoluto. Per cui varrebbe la pena capire come sono fatte queste reclinate che permettono queste prestazioni.

Quindi pongo questa domanda: dati i retropensieri a) b) e c) come sbagliati e invece d) e) ed f) come corretti, quali sono secondo voi le caratteristiche che meglio permettono l'avanzamento in salita di una reclinata (ad esclusione del peso che è lapalissiano)?

 
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view post Posted on 2/9/2010, 09:19     +1   +1   -1
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Caro omonimo, che bell'argomento! ... casca a fagiolo, nel momento che sto sognando una nuova bent ... ovviamente autocostruita.

Da qualche parte avevo scritto "del triangolo di Mauletti" (incomincio ad essere incontenibile ed immodesto!), cioè di quella sorta di triangolo che si identifica come avente un vertice corrispondnete al movimento centrale, un lato passante per il movimento centrale ed il punto del sedile dove appoggiamo prevalentemente le chiappe ed un altro lato corrispondente all'inclinazione del sedile; l'ultimo lato per definire il trinagolo passa dal movimento centrale e dal punto dove si appoggiano le spalle. Insomma qualcosa che definisca in modo oggettivo la posizone di seduta.

image



Credo che le prestazioni dipendano moltissimo da questo "triangolo" da interpretare non tanto come "geometria del mezzo", ma come "regolazione della posizione di pedalata" in relazione alla conformazione fisica del ciclista.
Entro limiti ragionevoli, tenuto fisso il "triangolo", lo stesso potrebbe essere ruotato sia verso una posizone più "sdraiata" (sicuramente più aerodinamica, ma che, se esagerata, porterà a problemi di circolazione del sangue ai piedi ... cha andranno "al cielo") che più "eretta" (penalizzata in aerodinamica ... andremo mica sempre in salita?!?).
Personalmente non credo che la postura troppo distesa [*] del cilcista favorisca la capacità di spingere in modo adeguato sui pedali e mi sembra che questo sia il risultato di una delle tue prove. [*] non a caso scrivo "distesa" perchè una cosa è il "triangolo" (più o meno appiattito), un'altra è l'inclinazione della seduta (che presa in senso assoluto rispetto all'orizzonte non ha molto significato --> deve essere considerata insieme al "triangolo" completo).
Non so se il limite sia quello di riprodurre la posizione di un ciclista tradizionale, solo ruotandolo quanto basta per farlo stare comodamente su di un sedile da reclinata.

image



La posizione di seduta deve anche garantire una facilità di respirazione, ma credo che entro certi limiti (forse non quello della precedente immagine!) le reclinate siano OK.

In altre parole: triangolo non troppo "piatto" (ma anche non troppo "chiuso"), piedi non troppo "alti" (non sopra al cuore) ... e poi tutto fatto ricadere sul telaio che abbiamo sotto il sedere (che potrà essere più o meno adatto ad accettare la nostra configurazione ideale).

A riguardo del telaio, aggiungo che, a meno di parlare di un mezzo veramente progettato attorno ad uno specifico ciclista, sarebbe più interessante puntare su di una soluzione a sedile fisso (inclinazione pari al miglior compromesso aerodinamico), ma con la possibilità di regolare la posizone del movimento centrale non solo attraverso il tradizionale scorrere di un tubo dentro l'altro lungo un asse diagonale --> l'ideale sarebbe potersi muovere sul piano verticale sia in direzione orizzontale che verticale ... allora si che si potrebbe trovare la vera posizione "magica"!

Poi c'è la scelta dei rapporti di trasmissione (intendo lo sviluppo metrico a pedalata, così evitiamo di tirare in ballo la dimensione delle ruote)
Scelta molto personale perhè deve bilanciare la capacità di spinta con la cadenza (a qualcuno riesce bene frullare, ma va bene fino a quando non si arriva a sbuffare come una locomotiva a vapore non tanto per lo sforzo, quanto per il movimento), due parametri decisamente soggettivi.

Poi, sempre in "area trasmissione", possono essere utili le corone ellittiche (io ne sono un fautore) che permetteno una pedalata più fluida.
E che dire delle lunghezze delle pedivelle?!? Non parlo di variazioni minime di +/- 5 mm come avviene nelle BDC, ma di arrivare ad estermi di 155mm per frullare di più, con rapporti più corti, ma cadenze molto elevate ... forse a vantaggio delle ginocchia che si muovono per angoli inferiori (?).

Poi conta la rigidezza del telaio e, se presenti, l'attenzione al fatto che le sospensioni non assorbano energia "pompando" (cosiddetto effeto "pogo").

Insomma, credo ci possano essere delle indicazioni generali, ma che poi tutto debba essere "cucito su misura" per il ciclista.
E' così anche sulle BDC, solo che la standardizzazione delle soluzioni (complici sia le aziende che il regolamento UCI) ha ingessato molto la possibilità di farsi veramente un mezzo su misura. Nelle reclinate c'è potenzialmente più flessibilità.

Sarebbe bello se Policumbent e/o Propulsione Umana promuovessere delle misure di potenza esprimibile a secondo della postura. Tutto visto su percorrenze medio lunghe; lo sprint paragonabile al mettersi in piedi su di una BDC non è probabilmente molto significativo.

Sono curioso di vedere cosa ne pensano gli altri, soprattutto chi usa ancora la BDC o è recentemente tornato ad essa ... :B):

P.S.: ovviamente quoto al 1000% il tibrare con uno "SBAGLIATO" i retropensieri (io li chiamerei giustificazioni superficiali) che hai elencato ai punti a-b-c.

Edited by recumbent - 2/9/2010, 13:08
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 3/9/2010, 13:13     +1   -1




Grazie delle ispirazioni. Spero intervenga anche qualcun altro riportando magari anche personali esperienze di variazioni di angoli maulettiani e della loro traguardatura rispetto all'orizzonte.

Confrontando i due triangoli (quello della slyway e quello del ciclista in piedi e ruotato di 90°) e indicando con S l'angolo dove appoggia il nostro fondo schiena, risulta che per il ciclista in piedi S è di circa 125°. Ora il tubone slyway prima maniera (più lungo degli ultimi modelli e quindi più "orizzontale") ha un'inclinazione rispetto all'orizzontale di circa 15° (si può misurare dalla foto del nostro admin). Significa che per ottenere lo stesso angolo (dando come assioma che bisogna cercare gli stessi angoli di lavoro di un ciclista in piedi, anche se questo potrebbe essere un pensiero fuorviante teniamolo come punto di partenza, altrimenti si brancola nel buio), lo schienale dovrebbe avere un'inclinazione di 180-15-125 = 40°. Una bella seduta verticale quindi. In effetti nelle mie prove più alzavo lo schienale meglio andavo. Mi sono dovuto fermare a un angolo di circa 36°, anzi sono dovuto tornare su un angolo più sdraiato perchè verticalizzando la seduta devo allungare esageratamente il boom. Ho appena ordinato un boom più lungo da Bonazzoli...

Altra impressione che forse vale la pena sottolineare: il dislivello tra movimento centrale e seduta secondo me non deve scendere troppo. Quando la differenza si fa troppo impercettibile (quanto non saprei dire) si rischia di togliere stabilità al bacino. Viceversa la gravità agisce da fattore stabilizzante le vostre chiappe che diventano un solido punto di ancoraggio per i vostri polpacci, glutei e quadricipiti.

Poi suggerirei una ridefinizione del triangolo di mauletti. Come vertice anteriore del medesimo non prenderei il movimento centrale ma il fulcro del pedale nel punto morto inferiore (= anteriore per noi reclinati). Teniamo presente che a parità di angolo di inclinazione del tubo telaio, gli angoli di lavoro variano in funzione della lunghezza delle pedivelle e della lunghezza della gamba del ciclista per i quali forse un migliore indicatore è la distanza seduta - punto morto inferiore.

Movimento centrale più basso del cuore? Perchè?

 
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view post Posted on 3/9/2010, 15:31     +1   -1
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Approposito, ecco cosa riportano su di un loro poster gi amici svizzerei di Futur Bike:

image



CITAZIONE
Movimento centrale più basso del cuore? Perchè?

Nessuna base anatomica ... ma mi verrebbe da pensare che così la circolazione faccia meno fatica a raggiungere le nostre estremità inferiori.
(... allora potrebbe spiegarsi come mai dalla mia testa, normalmente posta sopra al cuore, causa scarsa circolazione sanguigna, escano sovente delle castronerie ... ^_^ )

CITAZIONE
Poi suggerirei una ridefinizione del triangolo di mauletti. Come vertice anteriore del medesimo non prenderei il movimento centrale ma il fulcro del pedale nel punto morto inferiore ...

Ok, vuoi appropriarti dell'idea :P ... va bene la proposta --> da questo momento si chiamerà "triangolo di Enrico", a libera interpretazione :D
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 3/9/2010, 20:40     +1   -1




QUOTE
Ok, vuoi appropriarti dell'idea ... va bene la proposta --> da questo momento si chiamerà "triangolo di Enrico", a libera interpretazione

non mi permetterei mai. stiamo scherzando? :D

invece mi accorgo di non aver posto il problema della sua interezza. credo che varrebbe la pena anche di parlare di materiali. c'è questa corsa al carbonio anche nelle bent che mi lascia un po' perplesso. ho provato (per pochi metri devo dire) una m5 carbon e mi ha dato l'impressione di essere molto (troppo) "elastica", ma forse era solo il sedile molto comodo...

una struttura a tubo come quella delle reclinate si presta a maggiori deformazioni sotto uno sforzo intenso che non la struttura a triangolo delle bici in piedi. e il carbonio credo sia unmateriale più flessibile dell'alluminio, o no?

si presta di sicuro a venir meglio profilato a fini aereodinamici, ma mi sa che in salita non è il massimo? mi sembra che in qualche altro 3d il nostro admin aveva toccato questo argomento, anche se non ricordo bene in che termini e adesso non lo trovo..

e poi tubo diritto o a "scalini"? bacchetta o challenge? slyway o m5?

per quel che riguarda mov. centrale e cuore non credo che sia così indispensabile che il primo non resti più alto del secondo. il problema sono i formicolii ai piedi che si presentanoquando il dislivello tra seduta e movimento centrale diventa eccessivo. ma ho la sensazione che sia anche questo un disturbo che passa dopo un po' di adattamento (i primi tempi sulla slyway ce lo avevo spesso. adesso mai. mi si è ripresentato sullo stelvio, ma forse lì ha giocato la bassa pressione dei duemilaseicento metri).
 
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ilfennec
view post Posted on 3/9/2010, 21:41     +1   -1




Ragazzi, mi sento tirato per i capelli su tal discussione, ma...considerata la mia pelata, ce l'avete dura... :lol:
Scherzi a parte vi sto leggendo con passione particolare su questo post e prima di esprimere pensieri...preferisco pensare. :rolleyes:
e ora son proprio preso perchè domani parto per le vacanze con destinazione: boh? verso il mare però!
Per Sdraio:
il formicolio lo accusavo pure io all'inizio, poi è scemato...ma andava e veniva in relazione agli spostamenti di seduta...in particolare su salite lunghe ( almeno 10 k ) compariva, credo, perchè l'assetto si modificava in relazione all'inclinazione salita: testa più in basso e piedi più in alto rispetto all'assetto di pianura...
Quindi Avvaloro la tesi di Enrico...che saluto!
Per Recumbent:
nel "Vs triangolo" credo vada considerata pure la posizione dell mani sul manubrio, che nella guida su bdc in alcuni casi e particolarmente in "danceuse" esercitano una bella presa chiudendo proprio una "sagoma a triangolo" che fa aumentare la spinta sui pedali....
non credo che questo contrapposizione di spinta sia possibile in Rcb con qualsivoglia manubrio si adotti.
...che ne pensate?

...se riesco, nei giorni a venire, vi seguo dal portatile...

a little off topic:
domani arriva il cavallo nuovo, ma...son ancora dei vostri neh!!! ;)

ciao raga,
 
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view post Posted on 3/9/2010, 21:50     +1   -1
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Luca Ciani

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Analizzo brevemente le mie esperienze per trovar qualche argomentazione utile al tema:

- Coi pedali bassi rispetto al boom ho notato che si ottiene una pedalata decisamente più rotonda, fatto che io attribuisco a due causali, più peso sul pedale (per gravità) e un punto morto che inizia a scostarsi dall'orizzontale. Non ho però riscontrato eccellenti prestazioni.

- Sulla Strathos avevo un angolo di spinta molto chiuso, la resa era eccezionale, con pochissimi dolori. Il merito deve esser ricondotto anche al sedile da trike che montano le ultime Trevi, sicuramente un aiuto nelle prestazioni. La sensazione di potenza era pazzesca, e proprio per questo mi è difficile paragonare la resa di una Strathos rispetto ad altre bent, insomma, su quel tipo di bent per me si sprigionano più micro-cavalli.

- La mia Frog sulla carta ha un angolo di spinta ancora più chiuso, tanto che a volte mi sembra che influisca anche la capacità polmonare, ma la resa non mi sembra così esuberante come la Strathos, da cui essenzialmente si differenzia per sedile e trasmissione (FWD-RWD).

- Serve un sistema di angolazione del sedile che permetta di variare l'angolazione in corsa (serve un fulcro di rotazione che non necessiti di regolazioni del boom).
Angoli più chiusi in salita, angoli più aperti, ben venga una minor resa/minor sforzo di fronte ad un regalo aerodinamico.

- Biodinamiche segrete delle BDC: è da molto tempo che volevo parlarvi di questo, seguitemi attentamente...
In diversi frangenti, nelle bici da corsa si sfruttano spinte che offendono la pedalata rotonda: lo stesso pedalar in piedi di fatto può essere estremizzato in un saltello da un punto morto all'altro.
Immaginiamo, a piedi, di dover risalire una scalinata. Nessuno fa uno sforzo continuo e distribuito del lavoro necessario per tutta la falcata della gamba, è piuttosto simile ad uno slancio (quasi saltellato) in cui lo sforzo vero e proprio viene concentrato in pochi attimi, stessa tecnica che si usa nel salto in alto, l'appoggio a terra dell'ultimo piede è velocissimo, c'è quindi, anche nella camminata, una fase di concentrazione di peso e una fase di spinta ottimizzata.

Questo avviente anche nelle salitone in BDC, durante la fase di massima resa del pedale, il corpo tende ad ad avere un'accelerazione in avanti, per far in modo che in quella fase si possa compiere più lavoro.
Se devo portar su 80kg, questo gioco di pesi/accelerazioni fa sì che inconsciamente si lavori per 100kg nei momenti "migliori" e poi solo per 60kg nei punti funerei (morti...).

Come posso adottare simili tecniche su una recumbent?
Boh... Non ci riesco, e questo, costringendomi a lavorare molto più di ginocchia, mi fa pensare che posso lavorare solo sulla superiore rotondità della pedalata recumbent (qualcuno ha dei dubbi sul fatto che la pedalata in bent sia più rotonda??)
La strada che secondo me potrebbe essere estremamente vantaggiosa sulla resa è quella di un moto pseudo-lineare (copyright di DeLo... idea davvero deliziosa) in cui la superior resa del moto circolare abbinato alla posizione a "sbalzo" della BDC venga sopperita da una resa al 100% in ogni fase della spinta (effetto squat).

- Tecniche di guida: in salita, massimo relax, cadenze adeguate, ritmo ed attenzione alla gestione della pedalata. A differenza delle BDC, sembra che ogni ondeggiamento non possa portar risultato.
 
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ilfennec
view post Posted on 3/9/2010, 21:59     +1   -1




CITAZIONE
- Biodinamiche segrete delle BDC: è da molto tempo che volevo parlarvi di questo, seguitemi attentamente...
In diversi frangenti, nelle bici da corsa si sfruttano spinte che offendono la pedalata rotonda: lo stesso pedalar in piedi di fatto può essere estremizzato in un saltello da un punto morto all'altro.

Luca, per me, no!
Mi vien molto più facile pedalar rotondo da in piedi rispetto da seduto, che invece trovo più difficile.
Sulla bent, invece, mi veniva molto più facile, tanto più la posizione era reclinata...angoli prossimi ai 27\28 gradi...
ma sentiamo poi anche gli altri...
ciao e tanti auguri ancora di cuore!
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 4/9/2010, 07:33     +1   -1




QUOTE
nel "Vs triangolo" credo vada considerata pure la posizione dell mani sul manubrio, che nella guida su bdc in alcuni casi e particolarmente in "danceuse" esercitano una bella presa chiudendo proprio una "sagoma a triangolo" che fa aumentare la spinta sui pedali....
non credo che questo contrapposizione di spinta sia possibile in Rcb con qualsivoglia manubrio si adotti.

ATTENZIONE AI RETROPENSIERI FUORVIANTI. Il fatto che in reclinata non si possa (e soprattutto NON SI DEBBA) esercitare una "bella presa sul manubrio" non vuol dire che non si possa ottenere una bella contrapposizione di spinta. Anzi, può essere che la si possa ottenere con MOLTO MINORE SFORZO, proprio perchè il triangolo di mauletti permette una posizione tipo pressa che non richiede nessun lavoro dalla cintola in su.

Questo comporta l'acquisizione di abilità motorie che probabilmente i ciclisti inpiedi non hanno e che vanno sviluppate un po' alla volta. Come non mi stancherò mai di dire, i meccanismi di controllo nervoso che regolano la pedalata reclinata sono probabilmente diversi da quelli che regolano la pedalata in piedi e, come tutti i meccanismi neurologici, richiedono parecchio tempo per venire modificati in età adulta.



QUOTE
per ottenere lo stesso angolo (dando come assioma che bisogna cercare gli stessi angoli di lavoro di un ciclista in piedi, .... ), lo schienale dovrebbe avere un'inclinazione di 180-15-125 = 40°. Una bella seduta verticale quindi. In effetti nelle mie prove più alzavo lo schienale meglio andavo.

Pensiero notturno: un angolo così sposta molto in alto e in avanti il baricentro del mezzo. Possono esserci conseguenze sulla stabilità in discesa (posteriore che perde aderenza); pensando sempre alla mia slyway, mi pare che sia uno dei suoi limiti, difatti la copertura posteriore si consuma sempre in maniera anomala (si "squadra"), e adesso che pedalo un po' meno sdraiato mi accorgo che in discesa tengo un atteggiamento più prudente: non so se sia dovuto alla saggezza dell'età o alla percezione di questo limite.

Quindi se per salire ci vogliono angoli di questo tipo bisognerebbe tenere la seduta più bassa e più arretrata possibile.

E poi, sempre al fine di stabilizzare meglio il posteriore mi chiedo se sia meglio un passo lungo (tipo slyway vecchia maniera o challenge per intenderci) o corto?
 
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view post Posted on 4/9/2010, 10:24     +1   -1
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Luca Ciani

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CITAZIONE (ilfennec @ 3/9/2010, 22:59)
CITAZIONE
- Biodinamiche segrete delle BDC: è da molto tempo che volevo parlarvi di questo, seguitemi attentamente...
In diversi frangenti, nelle bici da corsa si sfruttano spinte che offendono la pedalata rotonda: lo stesso pedalar in piedi di fatto può essere estremizzato in un saltello da un punto morto all'altro.

Luca, per me, no!
Mi vien molto più facile pedalar rotondo da in piedi rispetto da seduto, che invece trovo più difficile.
Sulla bent, invece, mi veniva molto più facile, tanto più la posizione era reclinata...angoli prossimi ai 27\28 gradi...
ma sentiamo poi anche gli altri...
ciao e tanti auguri ancora di cuore!

Non sto escludendo la possibilità di effettuare pedalate "rotonde" da in piedi, dico solo che nella pratica del fuorisella, la componente "energia potenziale" entra in gioco alla grande, si sfrutta il peso del corpo in caduta sul pedale, e tutto questa escursione su e giù del bacino è a vantaggio del lavoro del ginocchio, che ovviamente lavora con escursioni molto più limitate, e vicino alla posizione di "gamba tesa", cosa molto redditizia e riposante per l'articolazione.

Anche col dolore alle gambe, su una BDC saprei come arrivare a destinazione, a costo di saltellare sui pedali.
Le volte che mi son cotto le gambe su una Bent... agonia senza fine.
L'unica energia potenziale che si sfrutta in bent, è quella della "caduta" del piede, tutto lì.

Con la tua bravura/tecnica puoi produrre una pedalata rotondissima da in piedi, ma , per assurdo, stai sfruttando in gran parte l'energia potenziale che produci nei pressi dei punti morti, quindi è proprio questa la grande differenza con le recumbent... su BDC sforzi non lineari possono venir distribuiti in maniera "rotonda" grazie a dinamiche corporali complesse.
Sulle bent, nulla di tutto questo, solo dei pedali da spingere, ancorati al sedile.
Non so se mi riesco a spiegare bene... è come se ti dicessi che quando si corre, l'energia viene "sparata" praticamente solo nei punti in cui i piedi son a contatto col suolo, quindi un moto di spinta fortemente impulsivo, MA la resa del movimento alla fine è molto fluida, ma questo grazie a dinamiche molto complesse, tra cui l'uso dell'energia potenziale (la corsa ha una componente di salto in alto) e di accumulo di energia cinetica nelle braccia... insomma anche nel motore delle auto, tante esplosioni portano ad un moto lineare.
Chissà se risulto comprensibile...

Occhio quindi a capire il contesto: su una Recumbent riesco a fornire energia in maniera molto più lineare, tanto da aver una miglior resa in "rotondità".
Su una tradizionale ho mille armi per dare energia e armonizzare la spinta in modo che risulti dinamicamente più efficace (rotonda), insomma... uso il corpo e gli equilibrismi come un grosso volano.

- Sul passo non riesco ad esprimermi, dai 100cm ai 120cm ho guidato bent efficacissime.
In salita opterei per le 100cm, ma solo per ottener sterzi più reattivi a parità di sterzata.
La Seiran SL (120cm) va molto bene in salita, non avverto flessioni, ma penso che il merito sia in gran parte alla bontà della trasmissione (e al peso piuma...).
 
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view post Posted on 4/9/2010, 21:11     +1   -1
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@Fennec
Mi associo al mio omonimo: nella bent il manubrio è un accessorio utile solo a dare direzione al mezzo; nell biciclette tradizionali ci si aggrappa in modo diverso perchè, oltre a certi livelli di spinta, non c'è nessun punto di reazione che contasti la pedalata.

@Enrico
1) materiali
- sono partito con l'acciaio e sicuramente è il materiale che mi affascina di più perchè ha delle caratteristiche di elasticità e resistenza tali da permettere,con tubi molto sottili (sotto 1 mm) di fare dei telai per BDC che pochissimo hanno da invidiare a quelli in composito
- sono passato all'alluminio alla ricerca della leggerezza e qualche minimo risultato l'ho ottenuto
- il carbonio mi affascina non tanto per la possibilità di ottenere sagome aerodinamiche e/o di design, ma soprattutto per la libertà di poter utilizzare tessuti di diverso tipo (monodirezionali, incrociati in modo molto vario, ...) e di mettere il materiale dove serve; purtroppo, mentre con i metalli è possibile fare calcoli strutturali con una certa semplicità, con i materiali compositi le cose si complicano ed in più le variabili legate alla realizzazione del telaio (rapporto composito vs colla, temperatura, umidità, ...) non sono trascurabili per la realizzazione di un manufatto corrispondente alle aspettive ... a meno di "stare dalla parte della ragione" sovradimensionando, a scapito del peso
2) legato a quanto sopra, le soluzioni più comuni per realizzare i telai di una recumbent NON prevedono di avvalersi della "magia" del triangolo (ancora un altro triangolo?!?) che, in quanto struttura chiusa, fa si che ogni singolo lato lavori prevalentemente a trazione e compressione, sollecitazioni molto più semplici da gestire di altre combinazioni flesso-torsionali; nel blog che ho appena lanciato vorrei riprendere questo argomento che mi affascina: è possibile realizzare un telai per bent con una struttura reticolata simile a quella delle biciclette tradizionali?
3) passol lungo o corto:
- i passi troppo corti non mi piacciono perchè ho l'impressione che la stabilità sia penalizzata
- passi molto lunghi sarebbero da provare (tipo LWB); pare che siano mezzi molto stabili, anche se ovviamente meno manovrabili
- la ruota posteriore "leggera" è un classico delle FWD e bisogna imparare a gestirle ... nonstante un po' di esperienza con questa tipologia di mezzo, tempo fa mi sono ritrovato ad andare troppo pesante sul freno a disco posteriore e a fare una curva stretta in discesa in derapata ... visto che non sono volato, la cosa dall'esterno è parsa tanto estetitica quanto da idiota (Frnacesco era dietro a me e mi ha urlato: "ma che fai!")
- ultimamente sono incouriosito da alcune soluzioni CLWB che hanno anche il vantaggio di utilizzare telai a struttura chiusa (bella combinazione); ecco un paio di posti dove trovare info:
www.zohrer.com.br/ che nella versione sportiva è anche abbastanza leggera

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www.eivie.com/

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e poi c'è sempre l'immarscicibile Lighting www.lightningbikes.com/
sia nella versione in metallo (se pensate sia "vecchia" dovreste vedere lo svizzero Bollina cosa ci fa nella versione con naso aerodinamico e carenatura in tessuto!)

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che in quella ultraleggera in carbonio

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e siamo arrivati al carbonio!

e pioi c'è questo interessante mezzo tedesco, credo non più in produzione, ma che può essere spunto per riflessioni varie: ZZ - Horizont www.liegeradstudio.de/zz_horizont.html

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Tornando al tema "salita": molte di queste hanno una posizone abbastanza chiusa e poco reclinata, sono telai rigidi perchè reticolari, alcune sono anche leggere, poche hanno passo ultra corto.

Addesso smetto perchè altrimenti mi brucio alcuni scoopo del blog dedicato alla nuova bent che sto sognando https://bicireclinateitalia.forumfree.it/?f=9049698
 
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view post Posted on 4/9/2010, 22:50     +1   -1
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CITAZIONE
nella bent il manubrio è un accessorio utile solo a dare direzione al mezzo; nell biciclette tradizionali ci si aggrappa in modo diverso perchè, oltre a certi livelli di spinta, non c'è nessun punto di reazione che contasti la pedalata.

A tal proposito, ritengo giusto creare su una bent che cerca la leggerezza (solo per utenti esperti) un manubrio che sia davvero un fuscello, un tubo davvero super-sottile, e ve lo dico io che ho il manubrio Seiran che flette spaventevolmente. Il manubrio serve per sterzare e per accogliere strumentazione e comandi.
 
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Mario Sol
view post Posted on 5/9/2010, 14:32     +1   -1




CITAZIONE (recumbent @ 4/9/2010, 22:11)
....
- ultimamente sono incouriosito da alcune soluzioni CLWB che hanno anche il vantaggio di utilizzare telai a struttura chiusa (bella combinazione); ecco un paio di posti dove trovare info:
www.zohrer.com.br/ che nella versione sportiva è anche abbastanza leggera

(IMG:http://sp9.fotolog.com/photo/41/26/101/zoh...598704759_f.jpg)



www.eivie.com/

(IMG:https://image.forumfree.it/3/8/6/7/4/6/7/1283630339.jpg)



e poi c'è sempre l'immarscicibile Lighting www.lightningbikes.com/
sia nella versione in metallo (se pensate sia "vecchia" dovreste vedere lo svizzero Bollina cosa ci fa nella versione con naso aerodinamico e carenatura in tessuto!)

(IMG:https://image.forumfree.it/3/8/6/7/4/6/7/1283631359.jpg)


.....
e pioi c'è questo interessante mezzo tedesco, credo non più in produzione, ma che può essere spunto per riflessioni varie: ZZ - Horizont biiwww.liegeradstudio.de/zz_horizont.html

(IMG:www.liegeradstudio.de/zz_fast_300x160.jpg)


......

bellissima tipologia di bici, sarei curiosissimo di provarne una in un percorso misto, specialmente la zz horizont
 
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sdraio a pedali
view post Posted on 5/9/2010, 15:55     +1   -1




CITAZIONE (recumbent @ 4/9/2010, 22:11)
- la ruota posteriore "leggera" è un classico delle FWD e bisogna imparare a gestirle ...

delle FWD o delle RWD?

Non è che con quelle geomtrie CLWB si rischia di perdere aderenza in salita sull'anteriore?
 
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view post Posted on 5/9/2010, 16:12     +1   -1
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Non è che con quelle geomtrie CLWB si rischia di perdere aderenza in salita sull'anteriore?

per alleggerire l'anteriore bisogna che la verticale del baricentro si sposti dietro il mozzo posteriore: mi sa che non basta il Muro di Sormano! ;)

a parte gli scherzi, su pendenze di quel tipo mi arrischio forse in mtb, altrimenti scendo e spingo.... nella normalità delle salite asfaltate, cioè dove di solito portiamo il bent (a parte Uka) non ho mai trovato pendenze così importanti.

stammi bene
Erminio
 
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546 replies since 1/9/2010, 22:14   23200 views
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