Reinventiamo la bicicletta, Se la bici è una scelta di logica, la reclinata ancor di più, ed è più divertente!...

« Older   Newer »
  Share  
sdraio a pedali
view post Posted on 26/12/2008, 22:01 by: sdraio a pedali     +1   -1




QUOTE
Con gli stessi principi che regolano il traffico internet è possibile creare una rete di trasporto pubblico in cui alle "fermate" sia possibile salire su mezzi individuali privi di motore che ci trasportino a una qualsiasi altra destinazione, senza mai fermarsi, senza congestioni
Un traffico gestito e regolato dalla stessa rete, una rete totalmente priva di occupazione di suolo pubblico, come accade con metrò e funivie.

oillalà come siamo futuristici... e forse un po' illusi. Mezzi individuali, anche se privi di motore... una rete totalmente priva di occupazione di suolo pubblico...dove li metteresti? Per aria? e per terra cosa ci metti? immagino le automobili. Sarebbe molto più semplice destinare il suolo pubblico a utenze diverse da quella automobilistica, anche se politicamente molto meno spendibile in tempi di populismo e di frasi ad effetto
QUOTE
Il cuore del sistema sono i "router" del traffico, Per intenderci è come se, avvicinandoci ad una rotonda in auto, la rotonda prendesse il controllo della nostra auto, sapesse dove vogliamo andare e ottimizzasse l'interscambio senza farci fermare.
Poi innumerevoli altre chicche, come l'alimentazione totalmente elettrica, l'utilizzo solo per gli utenti registrati, le merci che viaggiano senza bisogno di autista, le vetture vuote che si spostano in base alle esigenze del traffico.
Le strade tornerebbero vuote dal traffico e sicure.

Sorprendente come qualcuno ancora possa immaginare che nelle nostre città, con l'aiuto di un po' di elttronica e di informatica si possa pensare di eludere il problema di fondo che è puramente di fisica. Niente e nessuno potrà vincere la legge dell'impenetrabilità dei corpi. Se qualche router potrà migliorare leggermente le velocità medie di circolazione del mare di automobili (o di veicoli individuali senza motore... magari appesi a una rotaia), gli spazi disponibili in una città sono e saranno sempre quelli, a meno di non sparpagliare la città stessa su superfici immense, cioè consentendo a queste tecnologie di creare più distanze di quante non ne elimino. E minando alla base il concetto stesso di città, già parecchio malconcio per le politiche urbanistiche degli ultimi 30 anni.
L'unico mezzo individuale di trasporto urbano compatibile con gli spazi cittadini è la bicicletta.
Per il resto la soluzione è il trasporto collettivo.
E per favorirlo bisogna destinargli dello spazio pubblico sottraendolo alla circolazione automobilstica, non dove "avanza". E massicciamente. Lo spazio da riservare alla circolazione privata a motore dovrebbe essere residuale, dato che è la stessa circolazione privata a motore il maggiore ostacolo alla mobilità urbana.
La velocità di circolazione media in tutte le nostre città è molto sotto i 15 km/h (nelle ore di punta di 6 o 7). E la velocità di circolazione non ha niente a che vedere con la velocità di spostamento porta a porta che prevede anche camminata da e per l'auto, magari parcheggiata all'ottavo piano di un autosilo, giri in tondo per evitare sensi unici e zone pedonali etc. Se a questo ci aggiungiamo pure il tempo necessario a guadagnare i soldi indispensabili per pagarsi l'auto e il suo funzionamento la velocità scende a livelli da novantenne a piedi...pensare di riuscire a migliorare i tempi di spostamento lasciando inalterato il modello di trasporto è pura illusione, dato che la radice del problema è proprio il modello, non una mancata adozione di alcune modifiche che oggi la tecnologia ci rende disponibili.
"L'anoressia nervosa è caratteristica delle civilità opulente. Solo nelle nostre città capita di vedere mezzi di 5 tonnellate che trasportano giovani signore di 50 kg che stanno andando in farmacia per comperare 500 grammi di psicofarmaci..." (citazione da non mi ricordo chi) Il problema è questo. Non il teltrasporto o i router o il personal rapid transit, che alla fine è come una macchinina polistil oversize e che probabilmente ha bisogno di spazi di circolazione e sosta paragonabili a quelli di un utilitaria, quindi incompatibili con spazi e tempi di spostamento urbani, per quanto sopraelevati.
Ecco perchè i router o il teletrasporto non servono. Riflettiamo e leggiamo meno Focus...


QUOTE
Auto e asfalto sono i veri padroni delle città.
I trasporti pubblici sono una farsa. Scomodi, cari, mal gestiti e poco innovativi.

Scusa se dissento sull'uso del linguaggio: auto e asfalto padroni della città e trasporti pubblici farsa. Diciamo pure che anche l'auto in città è una farsa. Altrimenti continuiamo a vederla come quello che non è e rendiamo una farsa padrona delle nostre vite...
Che poi i trasporti pubblici siano cari... gli si può dire di tutto tranne questo, il costo medio del biglietto urbano di un autobus è intorno all'euro... prova ad andare dove i trasporti pubblici funzionano e vedi quanto costa.

Baci e bici.

Enrico
 
Top
20 replies since 18/12/2008, 21:16   695 views
  Share